Sinistra taroccata

Il malumore dei cittadini di Capalbio contro l’ordinanza prefettizia che colloca 50 rifugiati nel borgo caro ai vip di sinistra, non si esprime più solo con mugugni sonnacchiosi sotto l’ombrellone e con interviste rilasciate ai maggiori quotidiani da intellettuali in bermuda e infradito. Evidentemente, le perplessità e i distinguo espressi con eleganza dagli illustri Capalbiesi d’adozione, e in maniera meno paludata dal sindaco Bellumori non bastavano a chiarire il reale pensiero degli abitanti della antica cittadina toscana: “i rifugiati nel nostro paese non li vogliamo proprio”.

 

Ora il sentimento dei borghigiani e dei villeggianti si è chiarito: ben due ricorsi al TAR contro il provvedimento del vice-prefetto di Grosseto sono stati presentati da “alcuni cittadini di Capalbio”; e ora che la situazione si è fatta seria, è auspicabile che i Capalbiesi più in vista comincino a parlare seriamente dei motivi che dovrebbero esentare il Comune di Capalbio da quel dovere di accoglienza di cui si fanno carico molti altri comuni italiani: nel momento in cui gruppi organizzati di cittadini vogliono esercitare il loro diritto democratico di impugnare l’atto di una autorità, la democrazia stessa pretende che dei motivi di impugnazione si discuta pubblicamente, viste l’importanza della questione posta e la necessità di confutare il sospetto che i Capalbiesi pretendano un trattamento privilegiato rispetto al resto d’Italia.

 

Il primo a dover spiegare con nettezza la sua posizione è il sindaco Pd Bellumori (non importa se sia renziano o no). Il sindaco deve spiegare perchè 50 rifugiati non possono essere alloggiati in “ville, ville di lusso” (testuale). Deve spiegare come e perchè l’arrivo dei rifugiati sia “quanto di più catastrofico ci possa essere per  un appeal che negli ultimi 20 anni certe località sono riuscite a costruire favorendo così turismo, crescita culturale, investimenti e lavoro“. Deve spiegare perchè, fingendo collaborazione tra le istituzioni, pretende la convocazione di un tavolo tra Prefettura, Regione e Comune per trovare soluzione al problema, non considerando che se ogni Comune richiedesse un simile processo di concertazione, non si riuscirebbe mai più a sistemare un rifugiato in Italia.

 

Dovranno poi essere chiari i tanti personaggi in vista che hanno preteso di fare di Capalbio una “piccola Atene”, una capitale estiva del pensiero, della cultura, della politica. Questi personaggi, nella diversità dei loro percorsi culturali e professionali, hanno in comune il fatto di aver ricevuto tanto dall’Italia: fama, denaro, potere. Che spieghino perchè ora l’Italia non può chiedere loro questo piccolissimo atto di disponibilità, che spieghino quale danno e quale disagio può mai venire loro dall’avere come vicini di casa dei rifugiati, e quale ragione può mai esserci nel voler destinare persone disagiate solo ad aree già disagiate e sovraffollate.

 

BLO 180816-12

 

Gran parte dei vip capalbiesi sono persone che si considerano e sono notoriamente considerate di idee progressiste. Oltre alla sorpresa data dall’incoerenza tra la cultura che questi personaggi propugnano a parole e il rifiuto dell’ospitalità che essi nei fatti dimostrano, c’è un ulteriore aspetto che colpisce. Alcuni di costoro hanno avuto incarichi politici e di governo importanti. Ora, il fatto che essi si oppongano, più o meno apertamente, ad atti non politici, ma che provengono dall’autorità in una situazione emergenziale, dimostra un’inclinazione fortemente anti-istituzionale e un intento di sola protezione dei propri interessi. Che questi personaggi conservino ancora potere (e alcuni ne hanno ancora molto, anche in settori strategici per l’economia) fa rabbrividire, pensando all’uso che ne hanno fatto e potranno farne in futuro.

 

 

BLO 180816-11

  Il Giardino dei Tarocchi - di Niki de Saint Phalle,
nei pressi di Pescia Fiorentina, frazione di Capalbio

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12 comments

  1. Luistella 22 agosto, 2016 at 14:10

    Vuoi mica disturbarli durante un lunch, un aperitivo e quant’altro con delle visioni tristi , di sfigati arrivati sui barconi ? Vuoi mica che i loro preziosi rampolli siano intristiti da fantasmi di un mondo che non appartiene loro ?! Occhio, sig. sindaco, che questi fanno come quel padre che ha scritto su Trip advisior che il figliolo poteva essere disturbato dalla visione di persone portatrici di handicap nel posto dove stava trascorrendo le vacanze ! Se poi tra questi ci sono persone che hanno dovuto lasciare il loro paese con quello che avevano addosso, e magari potrebbero saperne di più degli appartenenti alla “piccola Atene”, che importa?! Vadano altrove.

    • Tigra 22 agosto, 2016 at 16:42

      C’è la nobiltà di pensiero e la “nobiltà” del potere e del denaro, presumo che la “piccola Atene” di Capalbio non abbia parentele con Platone ed Aristotele: si vede bene che Capalbio non è un paese per sfigati.

    • Por Quemada 22 agosto, 2016 at 22:24

      Care amiche Luistella e Tigra, a costo di essere antipatica e polemica ripeto la domanda: visto che la spiaggia di Capalbio è praticamente una sede a cielo aperto del PD, dopo lagiusta indignazione quali saranno le tappe successive?

      • Tigra 25 agosto, 2016 at 21:19

        Non ne ho onestamente la più pallida idea; una cosa però la ricordo bene, Grillo che sproloquia senza vergogna sui cadaveri dei migranti annegati, sostenendo che a prendere le loro difese si rischiano al voto delle percentuali da prefisso telefonico.
        Ognuno pensi alle sue “tappe successive”, mi pare molto molto meglio.

  2. M.Ludi 20 agosto, 2016 at 23:02

    Le polemiche seguite alla vicenda di Capalbio imbarazzano il PD e tutti coloro che credono nel valore assoluto del concetto di accoglienza, specialmente in un momento nel quale la guerra devasta ampie aree del Medio-Oriente e del Nord Africa. Solo per puntualizzare conviene, però prendere atto che a Capalbio è sato indirizzato lo stesso numero di profughi destinato ad altre località di villeggiatura toscane, ben più popolate, sia in estate che in inverno, quali Lido di Camaiore e Castiglion della Pescaia; non sarebbe male che venisse approfondita qualche riflessione in merito alle modalità con le quali si decidono le destinazioni onde evitare simili, spiacevoli vicende. Resta forte la sensazione che tutti siano più accoglienti quando si tratta della casa altrui.

    • Kokab 21 agosto, 2016 at 00:54

      mi è capitato di assistere ad una spartizione di profughi da parte del prefetto fra i comuni della sua provincia, e mi sono potuto rendere conto di come in quel caso l’emergenza di arrivi imprevisti avesse determinato una situazione di criticità chè stata in qualche modo risolta navigando a vista, sulla base delle soluzioni possibili in quel momento, che poi si riducevano all’immediata disponibilità di strutture idonee, senza particolari considerazioni per le regole generali che si utilizzano per governare il fenomeno.
      naturalmente non so nulla di dettagliato del caso di capalbio, ma non mi figuro che i funzionari che hanno operato le scelte andassero a caccia di polemiche e di visibilità mediatica negativa, immagino, fino a prova contraria, che come spesso capita abbiano cercato di gestire al meglio una situazione complicata per la quale non c’erano soluzioni ottimali.
      ho anche visto sindaci generosamente disponibili all’accoglienza, e altri che facevano le barricate per rifiutare, e che come in questo caso facevano una figura meschina: alla fine credo che le posizioni di chiusura abbiano sempre un costo politico difficile da sostenere per chi si colloca a sinistra, e se anche ci possono essere alcune ragioni, ben difficilmente queste riescono a cancellare l’effetto nimby.

      • M.Ludi 21 agosto, 2016 at 12:30

        Concordo in pieno e del resto ho aperto e chiuso il mio intervento in modo inequivocabilmente critico nei confronti di coloro che protestano. So anche che la destinazione di qualche decina di persone per volta non può che interessare strutture adeguate e, soprattutto, non abitate o già destinate ad altro uso (come quelle turistiche, per di più in piena stagione). Detto questo permettimi di nutrire, comunque, qualche dubbio sulle capacità di coordinamento tra le varie trutture prefettizie. La sensazione che traggo dalla vicenda è che si stia ancora trattando in modo emergenziale un evento, come quello immigratorio, che ormai dovrebbe rientrare in una più corretta consuetudine e, soprattutto, programmazione.

        • Kokab 21 agosto, 2016 at 17:06

          concordo pure io, temo solo che sia il problema della coperta corta, numeri variabili e non sempre prevedibili neppure per approssimazione (era il caso a cui ho assistito), resistenze da molte parti del territorio, scarsa collaborazione di alcuni comuni, necessità di adottare provvedimenti immediatamente esecutivi e quant’altro può ostare con la buona programmazione.
          e non va bene neppure la soluzione opposta, con decisione prefettizia punto e basta.
          difficile venirne fuori, qualche caso capalbio ci sarà sempre…

  3. Jair 19 agosto, 2016 at 16:39

    Ok ok capalbiesi, avete ragione, 50 rifugiati puzzano e sporcano, non ve li mandiamo. Piuttosto, che ne dite di un bel pattuglione di Guardia di Finanza modello Cortina a controllarvi anche le mutande?

    • Tigra 20 agosto, 2016 at 14:00

      Ho qualche dubbio, la Finanza dispiegherebbe i suoi effetti verso gli “utilizzatori finali” dell’intellighenzia capalbiese, e cioè baristi, ristoratori, commercianti in genere e gestori di impianti balneari; sospetto che gli uomini di potere avranno in tasca tutti gli scontrini necessari, riuscendo magari fare belle figura.
      Credo che il generale rispetto delle regole, che riguardano tutti, sia ancora la migliore soluzione.

  4. Tigra 19 agosto, 2016 at 14:57

    Direi che l’imbarazzo di Enrico Rossi è più eloquente di molti commenti, e la vicenda mi pare francamente incommentabile, perfino stupida negli effetti negativi che determina sui principali protagonisti.

  5. Por Quemada 19 agosto, 2016 at 12:21

    Mi sembra che il titolo sia perfetto, nel giardinetto della sinistra taroccata, che ormai è l’unica che esiste, i profughi non sono ovviamente ammessi, perchè disturbano il benessere e la pace dei vip che popolano la piccola Atene del pensiero, della cultura e della politica.
    Chiamiamo la cosa come ci pare, due pesi e due misure, o mai nel mio giardino, ma tutti sono bravi a riempirsi la bocca e fare i brillanti coi problemi degli altri, ma quando la cosa riguarda loro, gli intellettuali e i politici di sinistra diventano come quelli di destra, i migliori difensori dei propri privilegi.
    Cari amici di appartenenza PD, fatevi qualche domanda.

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