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Bindi – bobbidi – bù

Elezioni regionali, impresentabili
Pd contro la Bindi: “Vendetta privata”

Orfini: «Incredibile, processi in piazza». Serracchiani e Guerini: «Personale lotta politica». E De Luca la sfida: «È lei l’impresentabile». Brunetta: «Per Renzi un disastro»

Il Pd insorge contro la lista degli impresentabili. Un’escalation di dichiarazioni nel corso della giornata. Tutte all’insegna di uno stesso concetto: vendetta privata. Iniziano renziani di ferro. Poi il presidente Orfini. E ancora: Serracchiani e Guerini. A fine serata interviene stesso premier: «Mi fa molto male che si utilizzi la vicenda dell’antimafia per una discussione tutta interna, per regolare dei conti interno al Partito democratico: l’antimafia è un valore per tutti, non può essere usata in modo strumentale».

 

Guerini e Serracchiani: da Bindi «personale lotta politica»

Il primo a commentare è stato Ernesto Carbone, renziano di ferro e membro della segreteria nazionale, con un tweet: «Bindi sta violando la Costituzione, allucinante che si pieghi la commissione antimafia a vendette interne di corrente partitica». Lei, chiamata in causa, ha risposto con un secco: «Non mi abbasso a rispondere a Carbone». Ma poi un secondo affondo contro Bindi arriva dai vicesegretari Pd Lorenzo Guerini e Deborah Serracchiani: «La presidente della commissione, che per tanti anni ha richiamato tutti al valore della Costituzione, poteva evitare di metterne a repentaglio uno dei principi fondamentali». Accuse esplicite: Bindi ha usato la lista degli impresentabili per «una personale lotta politica» dicono i due dem renziani.

 

De Luca denuncia Bindi

Dal canto suo, De Luca, che della lista degli impresentabili resa note venerdì 29 maggio, a 48 ore dalle elezioni regionali, fa parte, ha dichiarato che denuncerà la Bindi per diffamazione e la sfiderà a pubblico dibattito per sbugiardarla. E ha aggiunto: «Alla Bindi manderò un ringraziamento per i 100 mila voti in più che mi fa guadagnare. Dimostrerò che è lei l’impresentabile. Rosy Bindi, pia Donna di Potere, ha utilizzato fra i suoi sponsor politici uno dei peggiori esponenti della clientela politica in Campania, massimo produttore del debito sanitario, di cui illustrerò opere e virtù». Ma intanto la polemica, tra scambi di tweet e note, e soprattutto all’interno del partito di Renzi, è deflagrata.

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Botta e risposta nel Pd

È duro il presidente del Pd, Matteo Orfini: «Come noto non ho mai avuto un buon rapporto con De Luca. Ciononostante, quello che sta accadendo in queste ore è davvero incredibile. L’iniziativa della presidente della commissione Antimafia – aggiunge – ci riporta indietro di secoli, quando i processi si facevano nelle piazze aizzando la folla». «Gli impresentabili si combattono con le buone leggi che sta facendo il governo Renzi. Lo show di Rosi Bindi è imbarazzante ed inutile», scrive invece su Twitter il senatore del Pd Andrea Marcucci. Gli fa eco la senatrice Francesca Puglisi della segreteria nazionale Pd: «È indecente l’utilizzo della commissione Antimafia come strumento di lotta politica. Pensavo che la presidente Bindi fosse una donna al servizio delle istituzioni, purtroppo questa volta ha usato le istituzioni per promuovere se stessa e per futili motivi di ripicca personale». «La lotta alla mafia è una cosa seria. Piegare una istituzione importante come la commissione per consumare una piccola vendetta politica, è gravissimo. Rosi Bindi non può stravolgere il codice di autoregolamentazione dell’antimafia e firmare liste di proscrizione», attacca la senatrice Laura Cantini, della direzione Pd. «Il pd rimarrà unito e non si farà danneggiare dai rancori personali», chiarisce David Ermini, responsabile Giustizia della segreteria nazionale, spiegando che «la Bindi ha raggiunto il suo obiettivo: un lavoro fatto male e gestito peggio che entra a piedi uniti nella competizione elettorale». «La commissione Antimafia non può essere usata per vendette politiche. È uno strumento troppo importante, non può essere svilito così #Bindi», aggiunge, sempre su Twitter, il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone.

 

Attaccano le opposizioni
«La candidatura di De Luca in Campania si sta rivelando sempre più un disastro per Renzi e compagni. Tutti contro tutti all’interno del Partito democratico. Le vittime di questa orrenda lotta interna al Partito democratico sono i cittadini italiani, da un anno e mezzo ostaggio di Renzi e della sua bulimia di potere. Basta, è ora di finirla, Renzi vada a casa», ha dichiarato Renato Brunetta, presidente dei deputati di Fi. «Raramente alla vigilia di elezioni si è vista un’operazione di destabilizzazione come quella posta in essere da Rosy Bindi che per di più ha anche l’ipocrisia e una sorta di umorismo macabro di affermare che “comunichiamo questi dati l’ultimo giorno proprio perché non vogliamo entrare nella competizione elettorale”», dichiara invece Fabrizio Cicchitto, deputato di Ncd. «Così come per le imprese è richiesto il certificato antimafia, ora nel caso di De Luca registriamo che la commissione antimafia ha certificato lo status di impresentabile. Do atto a Rosy Bindi di non essersi tirata indietro e di avere assestato un sonoro schiaffone in faccia a Renzi e De Luca che, in modo temerario, hanno sfidato la pubblica opinione con una candidatura notoriamente impossibile», ha detto Maurizio Gasparri di Forza Italia. «Da Commissione Antimafia pasticcio brutto e lo diciamo da giorni. Ma perché il Pd si sveglia solo ora dopo aver conosciuto la lista? #delucacicova», scrive su twitter Gaetano Quagliariello, coordinatore nazionale Ncd. Dubbioso Nitto Palma, presidente della commissione Giustizia del Senato: «Secondo la presidente Bindi, la pubblicazione della cosiddetta `lista degli impresentabili´ rientra tra i compiti affidati dalla legge istitutiva alla Commissione Antimafia e, in particolare, quello di indagare tra i rapporti tra mafia e politica, sì da impedire infiltrazioni criminali-mafiose negli Enti locali. Non condivido tale affermazione».

«Diceva Totò: ma mi faccia il piacere… Renzi ha recentemente dichiarato che “il Pd nelle sue liste per le Regionali non ha alcun impresentabile” ed ora ecco la sorpresa: nella lista, secondo le valutazioni della commissione Antimafia, c’è anche il suo candidato governatore della Campania De Luca, da lui osannato e sostenuto in campagna elettorale», ha scritto su Facebook Roberto Calderoli, vice presidente del Senato. Arriva anche il commento dei Cinque Stelle: «Impresentabili, Renzi ed i renziani smentiti dalla commissione antimafia e da esponenti del loro stesso partito come Rosy Bindi perdono la testa e denunciano `violazioni della Costituzione´ e parlano di `processo in piazza´. Siamo all’assurdo. Ogni giorno di più Renzi si dimostra la fotocopia di Berlusconi», lo afferma il capogruppo M5S Senato Bruno Marton.

E arriva anche il commento di Clemente Mastella, la cui moglie, Sandra, è nella lista degli impresentabili: «Chi a poche ore dal voto dà, senza averne alcuna potestà normativa e fuori da ogni contesto giurisdizionale, giudizi simili a sentenze, ha un solo dovere di civiltà giuridica e democratica: dimettersi».

 

A favore di Bindi
Ma qualcuno che difende Rosy Bindi c’è. Per esempio il dissidente Pippo Civati. «Sono sorpreso e amareggiato per gli attacchi a Rosy Bindi da parte di esponenti del Pd», afferma. «Sono loro a confondere le istituzioni con se stessi e a non rispettare ruoli e responsabilità. Difendere De Luca e attaccare Bindi è proprio il segno della trasformazione del Pd in un’altra cosa», aggiunge l’ex Pd. «Rovesciare sulla commissione antimafia e sulla sua presidente accuse pesanti è sbagliato e alimenta un clima intollerabile», sostiene in una nota Gianni Cuperlo, presidente di SinistraDem – Campo Aperto. Anche da Stefano Fassina si alza la difesa alla Bindi: «La Commissione Antimafia fa il suo lavoro. Dal Pd inaccettabili insulti alla presidente Rosy Bindi. Si inventano motivi ignobili per coprire la realtà», dice. «Al coro si unisce l’ex segretario del Pd Bersani: «Vedo che adesso qualcuno dà la colpa all’Antimafia: questo mi sembra il paradosso più grande. L’Antimafia sta applicando un codice che abbiamo approvato tutti in Parlamento». «L’aggressione nei confronti del lavoro della Commissione Antimafia e della presidente Bindi è inaccettabile e incompatibile con i valori fondanti del Pd», ha quindi concluso Alfredo D’Attorre, della minoranza Pd. Dure le parole di Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Libertà: «Il linciaggio della presidente della Commissione parlamentare antimafia ad opera del suo stesso partito è una vergogna assoluta».

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150 comments

  1. Franz 8 giugno, 2015 at 19:05

    C’è qualcuno che prende sul serio le ordinanze. Giá 30 anni fa il comune di Sorso rase al suolo centinaia di casotti che, da semplici cabine balneari, si erano trasformati in villini sulla spiaggia. Ora ha dato un altro ultimatum:
    http://lanuovasardegna.gelocal.it/sassari/cronaca/2015/06/06/news/platamona-90-giorni-per-abbattere-i-chioschi-sul-mare-1.11567672

    Una legge contro gli abusi edilizi non puó, a mio giudizio, prevedere eccezioni. Ma le amministrazioni dovrebbero fare in modo che il costruire una casa non diventi un affare decennale. Snellire la burocrazia, far calare i costi: questo é ció che farebbe diminuire, e di molto, il cosiddetto ‘abusivismo per necessitá’.

  2. Franz 8 giugno, 2015 at 19:05

    C’è qualcuno che prende sul serio le ordinanze. Giá 30 anni fa il comune di Sorso rase al suolo centinaia di casotti che, da semplici cabine balneari, si erano trasformati in villini sulla spiaggia. Ora ha dato un altro ultimatum:
    http://lanuovasardegna.gelocal.it/sassari/cronaca/2015/06/06/news/platamona-90-giorni-per-abbattere-i-chioschi-sul-mare-1.11567672

    Una legge contro gli abusi edilizi non puó, a mio giudizio, prevedere eccezioni. Ma le amministrazioni dovrebbero fare in modo che il costruire una casa non diventi un affare decennale. Snellire la burocrazia, far calare i costi: questo é ció che farebbe diminuire, e di molto, il cosiddetto ‘abusivismo per necessitá’.

  3. Blue 8 giugno, 2015 at 16:52

    @Kokab ma anche per tutti coloro che di questo argomento vogliono fare materia di riflessione.
    Rispondo qui per motivi di spazio. Dopodiché mi taccio per lasciare ampio spazio anche ad altri che vorranno partecipare.

    Caro Kokab, neanch’io ho la pretesa di convincere alcuno. Mi preme unicamente gettare il “seme del dubbio”, perché non c’è situazione peggiore di quella in cui, in un consesso di discussione (pacata, educata e serena quanto si vuole…), le posizioni siano allineate sul “pensiero unico”, di qualunque orientamento.
    Ciò detto il tuo ultimo intervento così puntuale ed articolato, chiarendo infine il tuo pensiero in merito, risolve molti dei quesiti che intendevo proporre in questo thread, non per difendere posizioni di personaggi discutibili, ma per aprire il dibattito anche a costo di uscire dal tema specifico.
    Definisco meglio anch’io il mio pensiero sulla base del tuo schema.

    1. Le cose sono giuste o sbagliate. Verissimo e indiscutibile. I condoni (chiunque li proponga, per convenienza economica o politica poco importa) sono, secondo me, inaccettabili. Le sanatorie che hanno tutta un’altra matrice sia in termini di rilevanza urbanistico-legislativa che in quella amministrativo-sanzionatoria, si rivolgono ad un’area molto più vasta e socialmente più accettabile e compatibile con la salvaguardia del territorio. Allego un link (sufficientemente semplice) per illustrare ai non addetti le differenze sostanziali tra i due termini.
    http://www.lavorincasa.it/differenza-tra-sanatoria-e-condono/
    2. Siamo in totale accordo, ma ciò non attiene al senso del mio commento, quindi inutile dibattere.
    3. Vedi paragrafo 1. In ogni caso “l’abuso edilizio” considerato a ragione come un crimine (della malavita organizzata ma anche di altri soggetti…) contro il territorio e, direi, contro l’intera comunità, avviene (e’ avvenuto) nel mezzogiorno (cosiddetto ma non solo, innumerevoli sono gli esempi in altre regioni…) anche in presenza di procedimenti autorizzativi: voglio dire che frequentemente le collusioni con il potere hanno consentito interventi sul territorio “formalmente” congrui ma “sostanzialmente ” devastanti. Ma qui si aprirebbe una questione che, per ora, esula dal nostro argomentare.
    4. Sulla natura dell’opportunità politica del tema posto da De Luca ora, concordo. Certo, mi viene da dire, che se avesse voluto strappare ancora un più largo consenso avrebbe potuto farlo prima delle elezioni. Comunque sono in attesa di sue puntualizzazioni nel merito.
    5. Il rimando che ho postato si riferisce ad una precisazione a proposito di quanto attribuito a De Luca che non ha detto “condono a prescindere”. Capisco che il personaggio susciti perplessità ma occorre valutare sulla base di quanto ognuno sostiene. Quantità da conferire in discarica? Anche qui sarebbe il caso di analizzare (come si dovrebbe sempre fare, vedi TAV) il rapporto costi/benefici, pur tenendo conto della gradualità, dell’importanza e, certamente, della salvaguardia della legge, da parte dell’intervento pubblico nel sanzionare la difformità rispetto alla legge. Vale il medesimo discorso a proposito della detenzione per reati (innumerevoli) la cui punizione carceraria finisce per sortire effetti peggiori di quanto il reato stesso abbia causato. Nessun intento da parte mia di guadagnare in ragione attribuendo autorevolezza al parere del prof. (nonché presidente di Sogeea) Sandro Simoncini. Stiamo ai fatti. Leggerei, piuttosto, quanto dice il suddetto negli ultimi paragrafi dell’articolo de Il Sole, circa gli inammissibili ritardi amministrativi di pratiche giacenti. Non mi paiono osservazioni peregrine.
    6. Premesso che io “la dinamite e le ruspe” le userei anche per molte costruzioni edificate anche a seguito di regolari permessi a costruire (e non solo per quelle cosiddette abusive) proprio per quanto detto sopra a proposito di forma e sostanza, il dott. De Luca poteva fare a meno “in assoluto”, vista anche l’incertezza del suo mandato che non sappiamo quanto gli consentirà di operare, di avventurarsi in una materia così specifica e delicata. Che richiede analisi e adozione di strumenti conseguentemente adeguati e meditati.
    7. Sul carattere fondativo che devono avere i principi concordiamo. Che sono “giusti” per definizione e che non sono vincenti o perdenti ma sono la guida di ogni società civile anche quando disattesi (troppo frequentemente). Certamente alla loro enunciazione dovrebbe fare seguito la loro applicazione, sistematica e non vaga o indefinita. Purtroppo è qui che certa politica rivela i suoi limiti. Non solo in materia urbanistico- edilizia.

    • Kokab 8 giugno, 2015 at 21:00

      ti ringrazio per il puntuale commento, che non richiede alcuna replica, essando state svolte, credo, tutte le argomentazioni possibili, sia da parte mia che da parte tua.
      però, siccome siamo in un luogo passabilmente conviviale, mi permetto una battuta sul pensiero unico, che dal mio punto di vista è solo il mio, e non quello riconducibile ad una qualche forma di identità collettiva;spero che solo questo mi sia concesso…

  4. Blue 8 giugno, 2015 at 16:52

    @Kokab ma anche per tutti coloro che di questo argomento vogliono fare materia di riflessione.
    Rispondo qui per motivi di spazio. Dopodiché mi taccio per lasciare ampio spazio anche ad altri che vorranno partecipare.

    Caro Kokab, neanch’io ho la pretesa di convincere alcuno. Mi preme unicamente gettare il “seme del dubbio”, perché non c’è situazione peggiore di quella in cui, in un consesso di discussione (pacata, educata e serena quanto si vuole…), le posizioni siano allineate sul “pensiero unico”, di qualunque orientamento.
    Ciò detto il tuo ultimo intervento così puntuale ed articolato, chiarendo infine il tuo pensiero in merito, risolve molti dei quesiti che intendevo proporre in questo thread, non per difendere posizioni di personaggi discutibili, ma per aprire il dibattito anche a costo di uscire dal tema specifico.
    Definisco meglio anch’io il mio pensiero sulla base del tuo schema.

    1. Le cose sono giuste o sbagliate. Verissimo e indiscutibile. I condoni (chiunque li proponga, per convenienza economica o politica poco importa) sono, secondo me, inaccettabili. Le sanatorie che hanno tutta un’altra matrice sia in termini di rilevanza urbanistico-legislativa che in quella amministrativo-sanzionatoria, si rivolgono ad un’area molto più vasta e socialmente più accettabile e compatibile con la salvaguardia del territorio. Allego un link (sufficientemente semplice) per illustrare ai non addetti le differenze sostanziali tra i due termini.
    http://www.lavorincasa.it/differenza-tra-sanatoria-e-condono/
    2. Siamo in totale accordo, ma ciò non attiene al senso del mio commento, quindi inutile dibattere.
    3. Vedi paragrafo 1. In ogni caso “l’abuso edilizio” considerato a ragione come un crimine (della malavita organizzata ma anche di altri soggetti…) contro il territorio e, direi, contro l’intera comunità, avviene (e’ avvenuto) nel mezzogiorno (cosiddetto ma non solo, innumerevoli sono gli esempi in altre regioni…) anche in presenza di procedimenti autorizzativi: voglio dire che frequentemente le collusioni con il potere hanno consentito interventi sul territorio “formalmente” congrui ma “sostanzialmente ” devastanti. Ma qui si aprirebbe una questione che, per ora, esula dal nostro argomentare.
    4. Sulla natura dell’opportunità politica del tema posto da De Luca ora, concordo. Certo, mi viene da dire, che se avesse voluto strappare ancora un più largo consenso avrebbe potuto farlo prima delle elezioni. Comunque sono in attesa di sue puntualizzazioni nel merito.
    5. Il rimando che ho postato si riferisce ad una precisazione a proposito di quanto attribuito a De Luca che non ha detto “condono a prescindere”. Capisco che il personaggio susciti perplessità ma occorre valutare sulla base di quanto ognuno sostiene. Quantità da conferire in discarica? Anche qui sarebbe il caso di analizzare (come si dovrebbe sempre fare, vedi TAV) il rapporto costi/benefici, pur tenendo conto della gradualità, dell’importanza e, certamente, della salvaguardia della legge, da parte dell’intervento pubblico nel sanzionare la difformità rispetto alla legge. Vale il medesimo discorso a proposito della detenzione per reati (innumerevoli) la cui punizione carceraria finisce per sortire effetti peggiori di quanto il reato stesso abbia causato. Nessun intento da parte mia di guadagnare in ragione attribuendo autorevolezza al parere del prof. (nonché presidente di Sogeea) Sandro Simoncini. Stiamo ai fatti. Leggerei, piuttosto, quanto dice il suddetto negli ultimi paragrafi dell’articolo de Il Sole, circa gli inammissibili ritardi amministrativi di pratiche giacenti. Non mi paiono osservazioni peregrine.
    6. Premesso che io “la dinamite e le ruspe” le userei anche per molte costruzioni edificate anche a seguito di regolari permessi a costruire (e non solo per quelle cosiddette abusive) proprio per quanto detto sopra a proposito di forma e sostanza, il dott. De Luca poteva fare a meno “in assoluto”, vista anche l’incertezza del suo mandato che non sappiamo quanto gli consentirà di operare, di avventurarsi in una materia così specifica e delicata. Che richiede analisi e adozione di strumenti conseguentemente adeguati e meditati.
    7. Sul carattere fondativo che devono avere i principi concordiamo. Che sono “giusti” per definizione e che non sono vincenti o perdenti ma sono la guida di ogni società civile anche quando disattesi (troppo frequentemente). Certamente alla loro enunciazione dovrebbe fare seguito la loro applicazione, sistematica e non vaga o indefinita. Purtroppo è qui che certa politica rivela i suoi limiti. Non solo in materia urbanistico- edilizia.

    • Kokab 8 giugno, 2015 at 21:00

      ti ringrazio per il puntuale commento, che non richiede alcuna replica, essando state svolte, credo, tutte le argomentazioni possibili, sia da parte mia che da parte tua.
      però, siccome siamo in un luogo passabilmente conviviale, mi permetto una battuta sul pensiero unico, che dal mio punto di vista è solo il mio, e non quello riconducibile ad una qualche forma di identità collettiva;spero che solo questo mi sia concesso…

  5. Blue 7 giugno, 2015 at 10:01

    @riesenfelder; @kokab
    Si fa presto (ed è relativamente facile) enunciare principi assoluti in tema di gestione della cosa pubblica. Esiste il futuro, il “dopo”, in cui sorveglianza e chiarezza dovrebbero essere il cardine su cui basare l’azione inequivocabile dell’amministratore. Ma le amministrazioni si susseguono, alternandosi sia in termini di persone che di appartenenza politica. E bisogna fare i conti con il “prima”, con il passato e le nefandezze commesse in nome di clientele, di collusione, di malaffare. E quindi, che fare? Esiste anche (e soprattutto) il criterio della realtà applicabile che non può non tenere conto della attuabilità della sanzione, distinguendo i casi specifici. Senza nulla togliere “al principio generale”. Per il tema in questione ho trovato questo che, diversamente dall’articolo di Della Seta, entra più nel dettaglio di quanto detto dal discutibilissimo (impresentabile secondo alcuni, capace ed efficiente secondo altri) Presidente De Luca.
    http://www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/art/regioni/2015-06-05/luca-impossibile-demolire-80mila-180437.php?uuid=Abjd3GCM

    • Kokab 7 giugno, 2015 at 14:10

      siamo onesti, capisco la realpolitik, ma la giunta caldoro è stata un intermezzo dopo due giunte bassolino, e napoli è amministrata dalla sinista da oltre 20 anni, il passato è tutto nostro, non scarichiamolo su altri.

      • Blue 7 giugno, 2015 at 14:45

        Bene. Il passato lo conosciamo tutti. E, penso, ne condividiamo il giudizio. Nel merito di quanto dice adesso De Luca l’impresentabile – a proposito di questa sanatoria che valuti le differenze tra un bagno in più in una casa in campagna in zone che nulla tolgono al “patrimonio ambientale” (sic) di una delle regioni (ma è una delle tante…) più devastate dalla speculazione edilizia con la complicità colpevole di, appunto, tutte le amministrazioni trasversalmente politiche, e un condominio abusivo sul litorale tirrenico – e di quanto espresso nell’articolo de Il Sole 24 Ore di cui al link, nonché delle mie considerazioni sul “da fare” nello specifico, oltre alle enunciazioni di principio, hai delle proposte per la soluzione del problema? Ruspe e dinamite a prescindere?

        • Kokab 7 giugno, 2015 at 15:20

          sono stato spesso a napoli, e ho alcuni cari amici napoletani, per quanto ho potuto vedere attraverso il pertugio del “bagno in più in una casa di campagna” è sempre storicamente passato quasi tutto.
          si è fatto in fretta a “cambire verso” nell’organizzazione del lavoro e nelle relazioni sindacali, fatico ad accettare che non si cambi su una materia come questa, e in una amministrazione che ha al suo interno dei nemici di caldoro che sono amici di cosentino.
          e questo sia detto senza ritirare gli apprezzamenti che ho comunque espresso su de luca in altri commenti di questo thread.

          • Berto Al 8 giugno, 2015 at 14:30

            Premesso che sono stato sempre contrario ai condoni, credo che in molte regioni del sud Italia, la macchina dello Stato non abbia funzionato a tal punto da indurre buona parte dei cittadini a prendere iniziative che adesso ricadrebbero tutte nella sezione “abusi”; si tratta di migliaia di abitazioni costruite anche con sacrificio e non tutte in zone ad alto valore paesaggistico. Credo che, senza alcuna indulgenza, una qualche riflessione vada fatta

          • Gennaro Olivieri 8 giugno, 2015 at 16:42

            Impossibile non considerare che tutto il Sud è in qualche modo “abusivo” fino dalla notte dei tempi, nel senso che le proprietà sono da sempre accastatate in modo assai sommario e impreciso. Le regioni d’Italia che si trovavano sotto il dominio austriaco nel ‘700, e Piemonte e Liguria con l’arrivo di Napoleone, hanno una situazione catastale rispondente al vero fino da quei tempi, mentre le regioni che vengono dall’amministrazione papalina e borbonica si trovavano in un marasma che ci portiamo fino a oggi, e sul quale è sempre stato normale costruire e modificare in totale anarchia. Ciò ricordato (e perdonato), si riuscirà una volta nella Storia tirare una benedetta riga invalicabile al di là della quale non si edifica più nemmeno un pollaio? A quanto pare De Luca preferisce continuare a giocare al reuccio delle Due Sicilie: meglio mandare in fretta i Bersaglieri!

    • riesenfelder 7 giugno, 2015 at 16:41

      Ah beh! Se è così diciamocela subito e giriamo pagina. Si potrebbe, con ‘sta logica, agevolmente proseguire con il ragionamento. Per esempio” mica ci sono abbastanza stanze con le sbarre per tenerci tutti i corruttori e neppure abbastanza carriole per portare in banca i soldi evasi oppure fatti al nero.
      Lo so. si chiama realpolitik. Si potrebbe anche parafrasare il patacca: “Arrendiamoci, siamo circondati. I farabutti hanno vinto.”
      Chiederei solo venisse detto chiaro e tondo PRIMA delle elezioni e non DOPO.

      • Blue 7 giugno, 2015 at 18:42

        Ripeto anche a te la domanda che ho fatto a Kokab (che peraltro non mi ha risposto). Quindi dinamite e ruspe per TUTTE le costruzioni abusive? E perché solo in Campania e non in TUTTE le altre regioni? se si devono demolire TUTTI gli abusi si faccia piazza pulita su tutto il territorio nazionale: il nostro Paese è probabilmente il più devastato sotto questo profilo.
        Qui non si tratta di realpolitik, si tratta di dotarsi di strumenti operativi per mettere in atto quanto si proclama.
        Altrimenti si enunciano solo principi.

        • Kokab 8 giugno, 2015 at 00:11

          caro blue, io non ho mai la pretesa di convincere nessuno, ma cerco sempre di farmi capire; se sono stato troppo tranchant nelle risposte me ne scuso e provo a spiegarmi meglio.
          1) le cose non sono giuste se le diciamo noi e sbagliate se le dicono altri, e siamo stati noi a dire “mai più condoni”, oltre che a mettere in croce quelli che li facevano quando non governavamo; la mia personale realpolitik non si spinge fino a dire che prima avevano ragione gli altri, perchè questo bisognerebbe fare, per poter fare un condono oggi.
          2) de luca ha oggi un problema politico immenso, che crea imbarazzo in primo luogo al suo partito, problema che non è neppure quello della sua sospensione dalla carica per mano del presidente del consiglio, ma quello di aver imbarcato personaggi che nessuno di noi frequenterebbe neppure per un caffè, personaggi che probabilmente sono stati decisivi per vincere e che inquinano la maggioranza di sinistra alla regione campania, a prescindere dalla permanenza o meno dell’ex sindaco di salerno alla presidenza.
          3) gli abusi edilizi sono, oltre che un crimine in senso lato, un tipico crimine da malavita organizzata, che hanno sfregiato l’intero territorio meridionale, comprando e corrompendo intere generazioni di politici, oltrechè frodando i cittadini onesti irridendo i loro diritti: che il tipico abuso edilizio di cui si sta discutendo sia quello del rifacimento del bagno o della posa di un muro divisorio a me pare una leggenda metropolitana, l’abuso è quello di intere abitazioni costruite nel più totale disprezzo della legge, quasi mai da poveri cristi, a meno che non fossero dei semplici prestanome.
          4) che il primo progetto di de luca, ancor prima dell’insediamento, se mai ci sarà, debba riguardare una sanatoria, a me inquieta moltissimo, sia per il principio in sè, sia per gli amici di cosentino che sicuramente voteranno a favore di questa proposta, la cui inopportunità politica a me pare del tutto evidente; anzi, se devo essere sincero, più che una proposta mi pare un’intimidazione.
          5) che la ragione per cui le case abusive non possano essere abbattute sia la mancanza di discariche a me pare francamente eccessivo, ma ancorchè fosse vero, la soluzione di tale problema mi pare un costo ragionevole da sostenere rispetto al taglio del nodo gordiano che lega criminalità, politica e disonestà diffusa; al tempo stesso, che l’articolo del sole che hai allegato rechi il parere di un soggetto in palese conflitto di interesse non mi pare cosa che attribuisca autorevolezza alla fonte.
          6) non so se servono dinamite e ruspe per tutte le costruzioni abusive, tendenzialmente penso di si, e non solo per la campania, anche se magari non tutto potrà essere fatto subito, e a qualcosa si potrà rimediare in modo sensato; in ogni caso, se il primo messaggio di de luca fosse stato semplicemente quello di abbattere tutto ciò che va abbattuto, perchè in ogni cosa c’è una gradualità, forse sarebbe stato più credibile quando, in futuro, avesse posto il problema di sanare qualcosa, ma così non è stato, e oggi non può più essere.
          7) personalmente non ho particolari pregiudizi nei confronti dei principi, che sono quelle coseche noi decidiamo essere giuste; vorrei evitare che i principi vincenti continuassero a essere quelli dei cattivi, ma temo che continueranno a vincere i principi di gomorra; ci sono abituato.

    • Scan 7 giugno, 2015 at 18:25

      bene, cominciamo ad abbattere (a sequestrare, innanzittutto) le costruzioni abusive ricadenti nelle tre fattispecie elencate da de luca. cominci, de luca, e cambierò opinione nei suoi confronti.

  6. Blue 7 giugno, 2015 at 10:01

    @riesenfelder; @kokab
    Si fa presto (ed è relativamente facile) enunciare principi assoluti in tema di gestione della cosa pubblica. Esiste il futuro, il “dopo”, in cui sorveglianza e chiarezza dovrebbero essere il cardine su cui basare l’azione inequivocabile dell’amministratore. Ma le amministrazioni si susseguono, alternandosi sia in termini di persone che di appartenenza politica. E bisogna fare i conti con il “prima”, con il passato e le nefandezze commesse in nome di clientele, di collusione, di malaffare. E quindi, che fare? Esiste anche (e soprattutto) il criterio della realtà applicabile che non può non tenere conto della attuabilità della sanzione, distinguendo i casi specifici. Senza nulla togliere “al principio generale”. Per il tema in questione ho trovato questo che, diversamente dall’articolo di Della Seta, entra più nel dettaglio di quanto detto dal discutibilissimo (impresentabile secondo alcuni, capace ed efficiente secondo altri) Presidente De Luca.
    http://www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/art/regioni/2015-06-05/luca-impossibile-demolire-80mila-180437.php?uuid=Abjd3GCM

    • Kokab 7 giugno, 2015 at 14:10

      siamo onesti, capisco la realpolitik, ma la giunta caldoro è stata un intermezzo dopo due giunte bassolino, e napoli è amministrata dalla sinista da oltre 20 anni, il passato è tutto nostro, non scarichiamolo su altri.

      • Blue 7 giugno, 2015 at 14:45

        Bene. Il passato lo conosciamo tutti. E, penso, ne condividiamo il giudizio. Nel merito di quanto dice adesso De Luca l’impresentabile – a proposito di questa sanatoria che valuti le differenze tra un bagno in più in una casa in campagna in zone che nulla tolgono al “patrimonio ambientale” (sic) di una delle regioni (ma è una delle tante…) più devastate dalla speculazione edilizia con la complicità colpevole di, appunto, tutte le amministrazioni trasversalmente politiche, e un condominio abusivo sul litorale tirrenico – e di quanto espresso nell’articolo de Il Sole 24 Ore di cui al link, nonché delle mie considerazioni sul “da fare” nello specifico, oltre alle enunciazioni di principio, hai delle proposte per la soluzione del problema? Ruspe e dinamite a prescindere?

        • Kokab 7 giugno, 2015 at 15:20

          sono stato spesso a napoli, e ho alcuni cari amici napoletani, per quanto ho potuto vedere attraverso il pertugio del “bagno in più in una casa di campagna” è sempre storicamente passato quasi tutto.
          si è fatto in fretta a “cambire verso” nell’organizzazione del lavoro e nelle relazioni sindacali, fatico ad accettare che non si cambi su una materia come questa, e in una amministrazione che ha al suo interno dei nemici di caldoro che sono amici di cosentino.
          e questo sia detto senza ritirare gli apprezzamenti che ho comunque espresso su de luca in altri commenti di questo thread.

          • Berto Al 8 giugno, 2015 at 14:30

            Premesso che sono stato sempre contrario ai condoni, credo che in molte regioni del sud Italia, la macchina dello Stato non abbia funzionato a tal punto da indurre buona parte dei cittadini a prendere iniziative che adesso ricadrebbero tutte nella sezione “abusi”; si tratta di migliaia di abitazioni costruite anche con sacrificio e non tutte in zone ad alto valore paesaggistico. Credo che, senza alcuna indulgenza, una qualche riflessione vada fatta

          • Gennaro Olivieri 8 giugno, 2015 at 16:42

            Impossibile non considerare che tutto il Sud è in qualche modo “abusivo” fino dalla notte dei tempi, nel senso che le proprietà sono da sempre accastatate in modo assai sommario e impreciso. Le regioni d’Italia che si trovavano sotto il dominio austriaco nel ‘700, e Piemonte e Liguria con l’arrivo di Napoleone, hanno una situazione catastale rispondente al vero fino da quei tempi, mentre le regioni che vengono dall’amministrazione papalina e borbonica si trovavano in un marasma che ci portiamo fino a oggi, e sul quale è sempre stato normale costruire e modificare in totale anarchia. Ciò ricordato (e perdonato), si riuscirà una volta nella Storia tirare una benedetta riga invalicabile al di là della quale non si edifica più nemmeno un pollaio? A quanto pare De Luca preferisce continuare a giocare al reuccio delle Due Sicilie: meglio mandare in fretta i Bersaglieri!

    • riesenfelder 7 giugno, 2015 at 16:41

      Ah beh! Se è così diciamocela subito e giriamo pagina. Si potrebbe, con ‘sta logica, agevolmente proseguire con il ragionamento. Per esempio” mica ci sono abbastanza stanze con le sbarre per tenerci tutti i corruttori e neppure abbastanza carriole per portare in banca i soldi evasi oppure fatti al nero.
      Lo so. si chiama realpolitik. Si potrebbe anche parafrasare il patacca: “Arrendiamoci, siamo circondati. I farabutti hanno vinto.”
      Chiederei solo venisse detto chiaro e tondo PRIMA delle elezioni e non DOPO.

      • Blue 7 giugno, 2015 at 18:42

        Ripeto anche a te la domanda che ho fatto a Kokab (che peraltro non mi ha risposto). Quindi dinamite e ruspe per TUTTE le costruzioni abusive? E perché solo in Campania e non in TUTTE le altre regioni? se si devono demolire TUTTI gli abusi si faccia piazza pulita su tutto il territorio nazionale: il nostro Paese è probabilmente il più devastato sotto questo profilo.
        Qui non si tratta di realpolitik, si tratta di dotarsi di strumenti operativi per mettere in atto quanto si proclama.
        Altrimenti si enunciano solo principi.

        • Kokab 8 giugno, 2015 at 00:11

          caro blue, io non ho mai la pretesa di convincere nessuno, ma cerco sempre di farmi capire; se sono stato troppo tranchant nelle risposte me ne scuso e provo a spiegarmi meglio.
          1) le cose non sono giuste se le diciamo noi e sbagliate se le dicono altri, e siamo stati noi a dire “mai più condoni”, oltre che a mettere in croce quelli che li facevano quando non governavamo; la mia personale realpolitik non si spinge fino a dire che prima avevano ragione gli altri, perchè questo bisognerebbe fare, per poter fare un condono oggi.
          2) de luca ha oggi un problema politico immenso, che crea imbarazzo in primo luogo al suo partito, problema che non è neppure quello della sua sospensione dalla carica per mano del presidente del consiglio, ma quello di aver imbarcato personaggi che nessuno di noi frequenterebbe neppure per un caffè, personaggi che probabilmente sono stati decisivi per vincere e che inquinano la maggioranza di sinistra alla regione campania, a prescindere dalla permanenza o meno dell’ex sindaco di salerno alla presidenza.
          3) gli abusi edilizi sono, oltre che un crimine in senso lato, un tipico crimine da malavita organizzata, che hanno sfregiato l’intero territorio meridionale, comprando e corrompendo intere generazioni di politici, oltrechè frodando i cittadini onesti irridendo i loro diritti: che il tipico abuso edilizio di cui si sta discutendo sia quello del rifacimento del bagno o della posa di un muro divisorio a me pare una leggenda metropolitana, l’abuso è quello di intere abitazioni costruite nel più totale disprezzo della legge, quasi mai da poveri cristi, a meno che non fossero dei semplici prestanome.
          4) che il primo progetto di de luca, ancor prima dell’insediamento, se mai ci sarà, debba riguardare una sanatoria, a me inquieta moltissimo, sia per il principio in sè, sia per gli amici di cosentino che sicuramente voteranno a favore di questa proposta, la cui inopportunità politica a me pare del tutto evidente; anzi, se devo essere sincero, più che una proposta mi pare un’intimidazione.
          5) che la ragione per cui le case abusive non possano essere abbattute sia la mancanza di discariche a me pare francamente eccessivo, ma ancorchè fosse vero, la soluzione di tale problema mi pare un costo ragionevole da sostenere rispetto al taglio del nodo gordiano che lega criminalità, politica e disonestà diffusa; al tempo stesso, che l’articolo del sole che hai allegato rechi il parere di un soggetto in palese conflitto di interesse non mi pare cosa che attribuisca autorevolezza alla fonte.
          6) non so se servono dinamite e ruspe per tutte le costruzioni abusive, tendenzialmente penso di si, e non solo per la campania, anche se magari non tutto potrà essere fatto subito, e a qualcosa si potrà rimediare in modo sensato; in ogni caso, se il primo messaggio di de luca fosse stato semplicemente quello di abbattere tutto ciò che va abbattuto, perchè in ogni cosa c’è una gradualità, forse sarebbe stato più credibile quando, in futuro, avesse posto il problema di sanare qualcosa, ma così non è stato, e oggi non può più essere.
          7) personalmente non ho particolari pregiudizi nei confronti dei principi, che sono quelle coseche noi decidiamo essere giuste; vorrei evitare che i principi vincenti continuassero a essere quelli dei cattivi, ma temo che continueranno a vincere i principi di gomorra; ci sono abituato.

    • Scan 7 giugno, 2015 at 18:25

      bene, cominciamo ad abbattere (a sequestrare, innanzittutto) le costruzioni abusive ricadenti nelle tre fattispecie elencate da de luca. cominci, de luca, e cambierò opinione nei suoi confronti.

  7. Kokab 6 giugno, 2015 at 22:37

    @ riesenfelder:
    non sarò certo io a dirti di non essere pessimista e sforzarti di non veder nero, anche perchè si sono già intraviste diverse macchie di grigio.
    una cosa è certa, l’eventuale motivazione che suoni “voi non avete impedito che costruissero” è del tuttto inaccettabile, voi chi?
    le norme si fanno, o no, nell’interesse della collettività, e l’abuso edilizio è il più tipico interesse della minoranza contrapposto a quello della maggioranza.

  8. Kokab 6 giugno, 2015 at 22:37

    @ riesenfelder:
    non sarò certo io a dirti di non essere pessimista e sforzarti di non veder nero, anche perchè si sono già intraviste diverse macchie di grigio.
    una cosa è certa, l’eventuale motivazione che suoni “voi non avete impedito che costruissero” è del tuttto inaccettabile, voi chi?
    le norme si fanno, o no, nell’interesse della collettività, e l’abuso edilizio è il più tipico interesse della minoranza contrapposto a quello della maggioranza.

          • riesenfelder 6 giugno, 2015 at 19:26

            Vedi, Kobak, per più di vent’anni siamo stati costretti a sopportare le prepotenze di Berlusconi e della Destra. Quella dei condoni è sempre stata una cosa loro. E’sempre stata votata dagli abusivi. Il Pd ha sempre detto che una volta al governo di condoni non se ne sarebbero fatti mai più. Invece neppure il tempo di essere insediato ( severino permettendo) questo De Luca paga la cambiale. Io non so se al Governo la pensano nello stesso modo ma temo di si. Ce la contrabbanderanno con una scusa qualsiasi, magari dicendo” ma che volete? voi non avete impedito che costruissero” o menate del genere.
            La vedo nera!

          • riesenfelder 6 giugno, 2015 at 19:26

            Vedi, Kobak, per più di vent’anni siamo stati costretti a sopportare le prepotenze di Berlusconi e della Destra. Quella dei condoni è sempre stata una cosa loro. E’sempre stata votata dagli abusivi. Il Pd ha sempre detto che una volta al governo di condoni non se ne sarebbero fatti mai più. Invece neppure il tempo di essere insediato ( severino permettendo) questo De Luca paga la cambiale. Io non so se al Governo la pensano nello stesso modo ma temo di si. Ce la contrabbanderanno con una scusa qualsiasi, magari dicendo” ma che volete? voi non avete impedito che costruissero” o menate del genere.
            La vedo nera!

  9. Tigra 3 giugno, 2015 at 20:13

    Caro Andreanatoli, rispondo qui al tuo ultimo commento per esaurimento dello spazio disponibile.
    Le citazioni di “Allegro, non troppo”, sono sempre apprezzabili, ma in questo caso non colgono il problema; il processo democratico che tu descrivi riguarda i confronti dove esiste una reciproca legittimazione, e questa, fra Renzi e la sinistra del PD non è neppure venuta meno, a mio parere non è semplicemente mai esisitita, e quello a cui assistiamo è solo un gioco delle parti, una prova di forza il cui premio è la testa dell’avversario.
    Di stupidi non ne vedo tanti, qulcuno si, ma solo qualcuno, vedo essenzialmente dei giocatori che stanno barando, alcuni più scaltri, altri meno.

    • AndreaNatoli 5 giugno, 2015 at 14:49

      Questa volta ero serio … Dal mio punto di vista, pur non essendo renziano, le primarie sono state vinte da Renzi in maniera inequivocabile, da qui la sua legittimazione. Chi ha votato alle primarie ha scelto l’idea Renzi e molti anche la rottamazione.
      Comprendo che chi si è sentito rottamato non l’abbia presa benissimo ma non ci si può nascondere dietro all’ideologia di sinistra per andare contro l’attuale premier … la minoranza dem non ha mai accettato il risultato delle primarie e inizialmente ha sempre votato a favore della linea di Renzi per poi criticarla … Che senso ha? Non è stato Renzi il primo ad allearsi con Berlusconi, e se la scuola è un casino o la disoccupazione è dilagante non è per Renzi ma per quelli che ci sono stati prima di lui … La legge elettorale sarà mediocre ma gli altri sono stati lì 10 anni a tergiversare … Solo per fare qualche esempio.

      Credo serva coerenza, quando Bersani ha vinto le primarie aveva la legittimazione del partito; se vince Renzi le primarie invece no?

      • Gennaro Olivieri 5 giugno, 2015 at 15:42

        Credo che il problema non stia nella vittoria delle primarie (cosa che nessuno contesta), ma nell’essersi impossessato e immediatamente svuotato tutte le strutture e tutti i livelli decisionali del partito. Converrai anche tu che con Renzi è assai difficile avere un normale rapporto dialettico: o sei uno yesman, o sei nemico giurato, senza vie intermedie.

        • AndreaNatoli 5 giugno, 2015 at 16:07

          Aveva promesso un rinnovamento interno ed è stato votato anche per questo immagino ma ad ogni modo ci sono le assemblee e le conseguenti votazioni, in assemblea ti scanni, poi si vota e si dovrebbe seguire la linea della maggioranza invece a me sembra che questo non succeda … Vedere il partito di governo che al suo interno si fa opposizione e ostruzionismo non è una bella immagine

          • Kokab 6 giugno, 2015 at 14:42

            me ne ricordo un altro che faceva in questo modo, aveva il nome che iniziava per d e finiva per c …

        • AndreaNatoli 8 giugno, 2015 at 12:33

          Certo Gennaro ma il nemico giurato della minoranza dem è sempre stato Renzi che dovette forzare anche la sua candidatura da sindaco di Firenze contro la volontà della dirigenza … È normale che poi quando vinci non vuoi che ti accoltellino alle spalle e ha preferito mettere uomini suoi (come ha fatto anche Bersani e gli altri predecessori) … Aveva dato la presidenza del partito a cuperlo ma è durata una votazione poi la min dem ha fatto muro ad una votazione, ha votato favorevolmente, poi ha criticato il voto favorevole e cuperlo ha deciso di dimettersi …

      • Tigra 6 giugno, 2015 at 14:32

        Appunto, se è vero, ed è vero, che la minoranza dem non ha mai accettato il risultato delle primarie, vuol dire che siamo fuori da uno schema di legittimazione reciproca, ed è quindi inutile chiedersi il senso dei colpi sotto la cintura: hanno senso proprio perchè siamo fuori dalle regole della democrazia, il che ovviamente non incide sulla piena legittimazione di Renzi.
        Mi sembra invece diverso il discorso sulle responsabilità del Presidente del Consiglio: evidentemente non ne ha rispetto al passato, ma le ha rispetto alle scelte che fa nel presente, che simmetricamente non possono essere attribuite alla vecchia classe dirigente.
        Se Bersani o D’Alema hanno commesso errori, questi non giustificano gli eventuali errori di Renzi, che sono e restano solo suoi.

        • AndreaNatoli 7 giugno, 2015 at 20:17

          Mi sembra un discorso non obiettivo… Se. Uno vince le primarie non serve la reciprocità … La min dem non ha accettato il risultato delle primarie e peggio per loro … Sono antidemocratici proprio perché non accettano i risultati democratici delle votazioni e nel caso delle primarie vanno anche contro gli elettori.

          Non ho mai detto che bisogna giustificare gli errori di Renzi ma mi sembra che per ora la sua strategia abbia sempre funzionato anche se la minoranza dem continua a cercare le falle …

  10. Tigra 3 giugno, 2015 at 20:13

    Caro Andreanatoli, rispondo qui al tuo ultimo commento per esaurimento dello spazio disponibile.
    Le citazioni di “Allegro, non troppo”, sono sempre apprezzabili, ma in questo caso non colgono il problema; il processo democratico che tu descrivi riguarda i confronti dove esiste una reciproca legittimazione, e questa, fra Renzi e la sinistra del PD non è neppure venuta meno, a mio parere non è semplicemente mai esisitita, e quello a cui assistiamo è solo un gioco delle parti, una prova di forza il cui premio è la testa dell’avversario.
    Di stupidi non ne vedo tanti, qulcuno si, ma solo qualcuno, vedo essenzialmente dei giocatori che stanno barando, alcuni più scaltri, altri meno.

    • AndreaNatoli 5 giugno, 2015 at 14:49

      Questa volta ero serio … Dal mio punto di vista, pur non essendo renziano, le primarie sono state vinte da Renzi in maniera inequivocabile, da qui la sua legittimazione. Chi ha votato alle primarie ha scelto l’idea Renzi e molti anche la rottamazione.
      Comprendo che chi si è sentito rottamato non l’abbia presa benissimo ma non ci si può nascondere dietro all’ideologia di sinistra per andare contro l’attuale premier … la minoranza dem non ha mai accettato il risultato delle primarie e inizialmente ha sempre votato a favore della linea di Renzi per poi criticarla … Che senso ha? Non è stato Renzi il primo ad allearsi con Berlusconi, e se la scuola è un casino o la disoccupazione è dilagante non è per Renzi ma per quelli che ci sono stati prima di lui … La legge elettorale sarà mediocre ma gli altri sono stati lì 10 anni a tergiversare … Solo per fare qualche esempio.

      Credo serva coerenza, quando Bersani ha vinto le primarie aveva la legittimazione del partito; se vince Renzi le primarie invece no?

      • Gennaro Olivieri 5 giugno, 2015 at 15:42

        Credo che il problema non stia nella vittoria delle primarie (cosa che nessuno contesta), ma nell’essersi impossessato e immediatamente svuotato tutte le strutture e tutti i livelli decisionali del partito. Converrai anche tu che con Renzi è assai difficile avere un normale rapporto dialettico: o sei uno yesman, o sei nemico giurato, senza vie intermedie.

        • AndreaNatoli 5 giugno, 2015 at 16:07

          Aveva promesso un rinnovamento interno ed è stato votato anche per questo immagino ma ad ogni modo ci sono le assemblee e le conseguenti votazioni, in assemblea ti scanni, poi si vota e si dovrebbe seguire la linea della maggioranza invece a me sembra che questo non succeda … Vedere il partito di governo che al suo interno si fa opposizione e ostruzionismo non è una bella immagine

          • Kokab 6 giugno, 2015 at 14:42

            me ne ricordo un altro che faceva in questo modo, aveva il nome che iniziava per d e finiva per c …

        • AndreaNatoli 8 giugno, 2015 at 12:33

          Certo Gennaro ma il nemico giurato della minoranza dem è sempre stato Renzi che dovette forzare anche la sua candidatura da sindaco di Firenze contro la volontà della dirigenza … È normale che poi quando vinci non vuoi che ti accoltellino alle spalle e ha preferito mettere uomini suoi (come ha fatto anche Bersani e gli altri predecessori) … Aveva dato la presidenza del partito a cuperlo ma è durata una votazione poi la min dem ha fatto muro ad una votazione, ha votato favorevolmente, poi ha criticato il voto favorevole e cuperlo ha deciso di dimettersi …

      • Tigra 6 giugno, 2015 at 14:32

        Appunto, se è vero, ed è vero, che la minoranza dem non ha mai accettato il risultato delle primarie, vuol dire che siamo fuori da uno schema di legittimazione reciproca, ed è quindi inutile chiedersi il senso dei colpi sotto la cintura: hanno senso proprio perchè siamo fuori dalle regole della democrazia, il che ovviamente non incide sulla piena legittimazione di Renzi.
        Mi sembra invece diverso il discorso sulle responsabilità del Presidente del Consiglio: evidentemente non ne ha rispetto al passato, ma le ha rispetto alle scelte che fa nel presente, che simmetricamente non possono essere attribuite alla vecchia classe dirigente.
        Se Bersani o D’Alema hanno commesso errori, questi non giustificano gli eventuali errori di Renzi, che sono e restano solo suoi.

        • AndreaNatoli 7 giugno, 2015 at 20:17

          Mi sembra un discorso non obiettivo… Se. Uno vince le primarie non serve la reciprocità … La min dem non ha accettato il risultato delle primarie e peggio per loro … Sono antidemocratici proprio perché non accettano i risultati democratici delle votazioni e nel caso delle primarie vanno anche contro gli elettori.

          Non ho mai detto che bisogna giustificare gli errori di Renzi ma mi sembra che per ora la sua strategia abbia sempre funzionato anche se la minoranza dem continua a cercare le falle …

  11. AndreaNatoli 2 giugno, 2015 at 22:56

    Fare una conferenza stampa a due giorni dalle elezioni è quanto meno inopportuno oltre al fatto ben più grave di viziare il voto.

    Se poi questa mancanza di opportunità viene da uno dei famosi “rottamati” fa pensare male oltre a fare un danno al partito di appartenenza.

    È giustissimo che la commissione antimafia controlli i candidati ma dovrebbe giungere alle sue conclusioni prima della chiusura delle liste elettorali, per dare la possibilità ai partiti di modificarle ovvero parlare dopo le elezioni facendo presente i Casi di ineleggibilità che hanno vinto.

    Dispiace infine vedere che c’è una parte della sinistra che esulta per i (presunti) fallimenti del proprio partito.

      • AndreaNatoli 3 giugno, 2015 at 11:50

        Penso che la minoranza abbia tutto da perdere da questa situazione … Oltre ad aver perso tutte le votazioni interne fatte fino ad ora, perdipiù Civati ha dimostrato di non essere in grado di superare neanche la quota di sbarramento in caso di elezioni …

        • Tigra 3 giugno, 2015 at 12:41

          La minoranza non deve vincer nulla, ma solo far perdere Renzi, e mi sembra quindi tarata su parametri diversi da quelli che tu hai considerato.
          Quanto a Renzi, io credo che abbia il problema di parlare non tanto alla minoranza del partito, che nella sua struttura attuale è senza fututro, ma a quel grande numero di elettori che sono certamente di sinistra, che sono indispensabili per vincere, e che non sono allineati sulle sue posizioni, anzi, non le condividono affatto, e che in una percentuale significativa si sono già rifugiati nell’astensione.
          Mi sembra un problema complesso per un uomo poco incline alla mediazione.

          • AndreaNatoli 3 giugno, 2015 at 14:15

            “La minoranza non deve vincere nulla ma solo far perdere Renzi”

            Definizione di idiota: colui che fa un danno senza averne nessun vantaggio in cambio.

            La discussione politica è sacrosanta ma poi si vota e si segue il volere della maggioranza in un partito che si chiama Democratico è più in generale in democrazia. Se non si è d’accordo si esca dal partito perché combatterlo come ha fatto la Bindi o Civati, tanto per dire gli ultimi exploit, svilisce più chi va contro Renzi che Renzi …

    • nemo 4 giugno, 2015 at 08:53

      Credo che il compito dell’antimafia sia limitato alla verifica delle infiltrazioni , appunto, della malavita , nelle liste. Abbiamo assitisto ad una , relativa, estenzione dei suoi compiti. Dare, come giustamente viene sottolineato, una lista , buoni cattivi, come si faceva nelle scuole, è un atto di per se poco pulito, dal punto di vista politico. Soggetto poi a valutazioni e rivendicazioni di vario, e colorato, genere. Nel nostro Paese tutto si colora, e, sopratutto in politica, tutto finisce, come si suol dire in caciara ! Una legge, condivisibile dal punto di vista morale, il cui bisogno sarebbe stato superfluo se i partiti, plurale, si fossero dotati di un valido filtro, una legge dicevo che già da ora puzza di incostituzionalità, non puoi togliere i diritti civili a chicchessia senza esser giunti al terzo grado, che è quello che nel nostro ordinamento mette la parola fine alla condizione di colpevolezza! Una Corte ancora…sic incompleta per divergenze nel partito che deve nominare i suoi…sic, rappresentanti nel suo interno. Restiamo sulla sostanza, togliere il mandato ottenuto dalle libere elezioni è contrario alla Costituzione, la gatta da pelare è bella, non so come ne usciranno, ma credo che alla fine sarà la Corte stessa a decidere. Di certo questa è l’ennesima cappellata dei nostri legislatori, ormai, una più ed una meno…!

      • Gennaro Olivieri 4 giugno, 2015 at 09:31

        Ma sono i partiti stessi che, nel codice di autoregolamentazione, hanno affidato l’incarico di stilare la lista alla Commissione Antimafia… potevano affidarlo ai Tribunali, ai Tar o, che so, a un altro organismo creato ad hoc, invece hanno liberamente scelto di assegnare il compito all’Antimafia. E la Commissione si limita appunto a segnalare che quelle candidature sono incompatibili con il suddetto codice, non esercita, in questo caso, un’azione giurisdizionale: non diamo alla Commissione colpe che assolutamente non ha. O la Commissione avrebbe fatto meglio a non lavorare?

          • AndreaNatoli 5 giugno, 2015 at 02:39

            Credo che nel merito la commissione abbia fatto bene a controllare le candidature (cosa che dovrebbero fare anche i partiti prima di candidare qualcuno) ma dovrebbe farlo poco dopo la presentazione delle candidature in modo da dar tempo di modificare le scelte. Farlo a 6 ore dal silenzio stampa pre elettorale è o una scelta politica o un lavoro raffazzonato perché ci vuol poco a cercare i nomi dei candidati nel casellario giudiziario. Non capisco, ad ogni modo perché Renzi abbia permesso la candidatura di De Luca pur sapendo di andare incontro a fucilate dirette

      • AndreaNatoli 5 giugno, 2015 at 15:07

        Mi chiedo però perché Renzi abbia scelto di portare avanti la candidatura di de luca pur sapendo che sarebbe stato aspramente criticato … Forse era un modo per arrivare alla rottura con la minoranza dem?

  12. AndreaNatoli 2 giugno, 2015 at 22:56

    Fare una conferenza stampa a due giorni dalle elezioni è quanto meno inopportuno oltre al fatto ben più grave di viziare il voto.

    Se poi questa mancanza di opportunità viene da uno dei famosi “rottamati” fa pensare male oltre a fare un danno al partito di appartenenza.

    È giustissimo che la commissione antimafia controlli i candidati ma dovrebbe giungere alle sue conclusioni prima della chiusura delle liste elettorali, per dare la possibilità ai partiti di modificarle ovvero parlare dopo le elezioni facendo presente i Casi di ineleggibilità che hanno vinto.

    Dispiace infine vedere che c’è una parte della sinistra che esulta per i (presunti) fallimenti del proprio partito.

      • AndreaNatoli 3 giugno, 2015 at 11:50

        Penso che la minoranza abbia tutto da perdere da questa situazione … Oltre ad aver perso tutte le votazioni interne fatte fino ad ora, perdipiù Civati ha dimostrato di non essere in grado di superare neanche la quota di sbarramento in caso di elezioni …

        • Tigra 3 giugno, 2015 at 12:41

          La minoranza non deve vincer nulla, ma solo far perdere Renzi, e mi sembra quindi tarata su parametri diversi da quelli che tu hai considerato.
          Quanto a Renzi, io credo che abbia il problema di parlare non tanto alla minoranza del partito, che nella sua struttura attuale è senza fututro, ma a quel grande numero di elettori che sono certamente di sinistra, che sono indispensabili per vincere, e che non sono allineati sulle sue posizioni, anzi, non le condividono affatto, e che in una percentuale significativa si sono già rifugiati nell’astensione.
          Mi sembra un problema complesso per un uomo poco incline alla mediazione.

          • AndreaNatoli 3 giugno, 2015 at 14:15

            “La minoranza non deve vincere nulla ma solo far perdere Renzi”

            Definizione di idiota: colui che fa un danno senza averne nessun vantaggio in cambio.

            La discussione politica è sacrosanta ma poi si vota e si segue il volere della maggioranza in un partito che si chiama Democratico è più in generale in democrazia. Se non si è d’accordo si esca dal partito perché combatterlo come ha fatto la Bindi o Civati, tanto per dire gli ultimi exploit, svilisce più chi va contro Renzi che Renzi …

    • nemo 4 giugno, 2015 at 08:53

      Credo che il compito dell’antimafia sia limitato alla verifica delle infiltrazioni , appunto, della malavita , nelle liste. Abbiamo assitisto ad una , relativa, estenzione dei suoi compiti. Dare, come giustamente viene sottolineato, una lista , buoni cattivi, come si faceva nelle scuole, è un atto di per se poco pulito, dal punto di vista politico. Soggetto poi a valutazioni e rivendicazioni di vario, e colorato, genere. Nel nostro Paese tutto si colora, e, sopratutto in politica, tutto finisce, come si suol dire in caciara ! Una legge, condivisibile dal punto di vista morale, il cui bisogno sarebbe stato superfluo se i partiti, plurale, si fossero dotati di un valido filtro, una legge dicevo che già da ora puzza di incostituzionalità, non puoi togliere i diritti civili a chicchessia senza esser giunti al terzo grado, che è quello che nel nostro ordinamento mette la parola fine alla condizione di colpevolezza! Una Corte ancora…sic incompleta per divergenze nel partito che deve nominare i suoi…sic, rappresentanti nel suo interno. Restiamo sulla sostanza, togliere il mandato ottenuto dalle libere elezioni è contrario alla Costituzione, la gatta da pelare è bella, non so come ne usciranno, ma credo che alla fine sarà la Corte stessa a decidere. Di certo questa è l’ennesima cappellata dei nostri legislatori, ormai, una più ed una meno…!

      • Gennaro Olivieri 4 giugno, 2015 at 09:31

        Ma sono i partiti stessi che, nel codice di autoregolamentazione, hanno affidato l’incarico di stilare la lista alla Commissione Antimafia… potevano affidarlo ai Tribunali, ai Tar o, che so, a un altro organismo creato ad hoc, invece hanno liberamente scelto di assegnare il compito all’Antimafia. E la Commissione si limita appunto a segnalare che quelle candidature sono incompatibili con il suddetto codice, non esercita, in questo caso, un’azione giurisdizionale: non diamo alla Commissione colpe che assolutamente non ha. O la Commissione avrebbe fatto meglio a non lavorare?

          • AndreaNatoli 5 giugno, 2015 at 02:39

            Credo che nel merito la commissione abbia fatto bene a controllare le candidature (cosa che dovrebbero fare anche i partiti prima di candidare qualcuno) ma dovrebbe farlo poco dopo la presentazione delle candidature in modo da dar tempo di modificare le scelte. Farlo a 6 ore dal silenzio stampa pre elettorale è o una scelta politica o un lavoro raffazzonato perché ci vuol poco a cercare i nomi dei candidati nel casellario giudiziario. Non capisco, ad ogni modo perché Renzi abbia permesso la candidatura di De Luca pur sapendo di andare incontro a fucilate dirette

      • AndreaNatoli 5 giugno, 2015 at 15:07

        Mi chiedo però perché Renzi abbia scelto di portare avanti la candidatura di de luca pur sapendo che sarebbe stato aspramente criticato … Forse era un modo per arrivare alla rottura con la minoranza dem?

  13. M.Ludi 31 maggio, 2015 at 17:25

    Tra poche ore tutta la vicenda De Luca finirà nel calderone delle polemiche post-voto (comunque finisca questa tornata) e tutto questo senza che nessuno (a me pare) abbia decentemente inquadrato i fatti che hanno determinato tutta la questione.
    Innanzitutto, Vincenzo De Luca è stato parlamentare in due legislature, sottosegretario nel Governo Letta e pluri-sindaco di Salerno, ottenendo il beneplacito del partito sotto almeno 7 segreterie (D’Alema, Veltroni e Fassino per i DS e Veltroni, Franceschini, Bersani ed Epifani per il PD) prima che Renzi ne ereditasse la pesante (in questo senso) eredità. Il tutto è avvenuto in pendenza di questioni giudiziarie (alcune concluse con assoluzione, altre con condanna), tra le quali le due che hanno creato gli imbarazzi di questi ultimi tempi; già, perchè le questioni giudiziarie sono due e giova ricordarne le vicende.
    Partiamo dalla condanna in primo grado per abuso d’ufficio del 21 gennaio 2015 che ha originato la temuta applicazione della legge Severino; quando De Luca si è presentato per le primarie delle Regionali in corso, la condanna non era stata ancora sentenziata e si può discutere sull’opportunità politica di candidare un indagato, ma di fatto, lui era candidabile e le primarie in Campania hanno fatto constatare l’inesistenza, in quella Regione, di un’alternativa politica ai vecchi dinosauri (De Luca appunto, spalleggiato da Bassolino). Chi ha memoria ricorderà, spero, quanti imbarazzi, da anni e anni, questi nominativi hanno dato al partito e chi, al contrario, di memoria non ne ha, farebbe bene a farsi un ripassino.
    L’errore di Renzi? Sicuramente non aver cercato di promuovere, in quella Regione, un rinnovamento radicale, cosa che, peraltro non era mai (e sottolineo mai) riuscita a nessuno dei suoi predecessori, nonostante i presupposti per questa azione fossero evidenti da molto, troppo tempo; si è inchinato al volere degli elettori campani, forse anche per non acuire ulteriormente le tensioni interne al PD (avrei voluto vedere cosa sarebbe accaduto se si fosse battuto contro De Luca, anche a costo di dare per scontata la perdita della Campania) ed ha appoggiato la sua campagna elettorale, ben sapendo che, dal momento della condanna, si sarebbe trovato nella scomoda posizione di dover, come Presidente del Consiglio, dichiarare decaduto De Luca dalla carica, per poi commissariare la Regione e portarla a nuove elezioni.
    Chi avrebbe fatto qualcosa di diverso, alla luce delle evidenti contraddizioni emerse nella vicenda, lo dica con chiarezza e, potendo farlo, motivando adeguatamente: sono disposto ad accettare altre soluzioni le quali, al momento, non mi sovvengono.
    La seconda questione riguarda l’inserimento del nome di De Luca nella lista degli impresentabili da parte della Commissione Anti Mafia, la quale non riguarda in alcun modo la prima (applicazione della legge Severino).
    Infatti, per l’inserimento in quella lista, la Commissione doveva, tra le altre cose, verificare la possibile contiguità di un candidato con le associazioni mafiose, determinata possibilmente anche da alcuni indizi (tra i quali avere pendenti giudizi per corruzione).
    Il caso vuole che De Luca sia oggetto, mi sembra da 17 anni, di un’indagine nella quale è imputato per corruzione. Nonostante il reato sia stato prescritto, De Luca ha riununciato alla prescrizione confidando in assoluzione piena; se avesse accettato la prescrizione, adesso quella vicenda sarebbe chiusa e la Commissione Anti Mafia non avrebbe potuto inserire il suo nome nella famigerata lista.
    Nella determinazione dell’opportunità di tale inserimento, adesso gravano, non solo i dubbi espressi da alcuni membri della commissione che hanno dichiarato che Rosy Bindi ha fatto tutto di sua iniziativa (altri hanno negato ciò) senza interpellare la Commissione, ma anche se fosse giusto o meno inserire quel nome, proprio in virtù del fatto che, avendo rinunciato alla prescrizione, poteva essere concesso a De Luca il beneficio del dubbio; dubbio che evidentemente Rosy Bindi non ha mai avuto quando, in pendenza di indagine per quel reato, si è ripetutamente spesa, in passato nelle campagne elettorali di De Luca; e su questo almeno, qualche spiegazione credo ce la dovrebbe dare.
    A me pare che tutta la vicenda sia figlia del clima creatosi all’interno del Partito Democratico dove si vuole far passare come colpa di Renzi tutto ciò che accade, anche quando, come in questo caso, ha dovuto gestire con cautela una questione che altri avevano creato, non lui; e alla fine, la soluzione ovvia sarebbe stata quella di De Luca che si ritira dalla candidatura, facendo rivincere Caldoro (tanto il Governatore non avrebbe potuto farlo comunque), ma salvando almeno il suo onore e quello di tutti coloro che lo hanno convintamente spalleggiato in tutti questi anni.
    In tutta questa vicenda, ripeto, Renzi può aver commesso degli errori, ma le colpe principali stanno altrove.

    • Kokab 31 maggio, 2015 at 22:27

      cosa avrebbe dovuto fare di diverso renzi? lo avevo detto e lo ripeto, avrebbe dovuto evitare di mettersi in un cul de sac dal quale ha solo da perdere, come era chiaro fin dall’inizio (serviva un nuovo caso de magistris?? suvvia!) e per l’uomo del famoso “enrico stai sereno” dare il benservito a de luca sarebbe stato uno scherzo.
      sarebbe costato la campania? probabilmente si, vista come è abortita la candidatura di gennaro migliore, ma non è che possiamo accettare all’infinito il voto di scambio perchè solo così si vince, e lo dico nella più assoluta e positiva convinzione personale, per il nulla che conta, sull’innocenza di de luca e sulle sua qualità di buon amministratore.
      quanto a maria rosaria bindi, forse ha perso qualche scampolo di virtù a scapito di renzi, e vorrei anche dire “era ora”, ma chi viene dalla democrazia cristiana dovrebbe sapere che la vendetta è un piatto che si consuma freddo, e se nemici te li crei col pubblico dileggio, poi ti devi aspettare che alla prima occasione ti fottano, come puntualmente è avvenuto.
      guardando le cose dall’opposto punto di vista, ha senso prendere la campania in questo modo, come forse succederà fra poche ore?
      non pretendo risposte, ma questo mi sembra uno dei pochi casi in cui renzi, di solito pervicacemente convinto di sè stesso tanto nella ragione quanto nell’errore, non sapeva cosa accidente fare e dove sbattere la testa, e difatti è andato evidentemente un po’ a casaccio.
      anche lui è umano? chissa?

    • Tecette 31 maggio, 2015 at 23:18

      Ludi, dissento. Dissento quando scrivi: “per l’inserimento in quella lista, la Commissione doveva, tra le altre cose, verificare la possibile contiguità di un candidato con le associazioni mafiose, determinata possibilmente anche da alcuni indizi (tra i quali avere pendenti giudizi per corruzione).”. Perché non è così. A settembre la Commissione ha votato, all’unanimità, una norma che prevedeva per l’inserimento in quella lista il puro e semplice, assolutamente meccanico, rinvio a giudizio per una serie di reati, tra cui la concussione. Nessuna valutazione aggiuntiva, in nessuna parte della norma, viene richiesta alla Commissione. La quale, in modo quasi notarile, deve, secondo quella norma, certificare semplicemente quanto inviato dalle prefetture.

      Ora, che quella norma sia idiota è fuor di dubbio. Ma la responsabilità non è di chi la applica, ma di chi l’ha scritta (ovvero tutti i membri della commissione, in massima parte facenti parte della maggioranza). E magari, se era davvero idiota, ci sono stati otto mesi per accorgersene e cambiarla. Strillare ora contro il vigile che ti fa la multa secondo una norma che hai scritto tu stesso è quanto meno infantile.

  14. M.Ludi 31 maggio, 2015 at 17:25

    Tra poche ore tutta la vicenda De Luca finirà nel calderone delle polemiche post-voto (comunque finisca questa tornata) e tutto questo senza che nessuno (a me pare) abbia decentemente inquadrato i fatti che hanno determinato tutta la questione.
    Innanzitutto, Vincenzo De Luca è stato parlamentare in due legislature, sottosegretario nel Governo Letta e pluri-sindaco di Salerno, ottenendo il beneplacito del partito sotto almeno 7 segreterie (D’Alema, Veltroni e Fassino per i DS e Veltroni, Franceschini, Bersani ed Epifani per il PD) prima che Renzi ne ereditasse la pesante (in questo senso) eredità. Il tutto è avvenuto in pendenza di questioni giudiziarie (alcune concluse con assoluzione, altre con condanna), tra le quali le due che hanno creato gli imbarazzi di questi ultimi tempi; già, perchè le questioni giudiziarie sono due e giova ricordarne le vicende.
    Partiamo dalla condanna in primo grado per abuso d’ufficio del 21 gennaio 2015 che ha originato la temuta applicazione della legge Severino; quando De Luca si è presentato per le primarie delle Regionali in corso, la condanna non era stata ancora sentenziata e si può discutere sull’opportunità politica di candidare un indagato, ma di fatto, lui era candidabile e le primarie in Campania hanno fatto constatare l’inesistenza, in quella Regione, di un’alternativa politica ai vecchi dinosauri (De Luca appunto, spalleggiato da Bassolino). Chi ha memoria ricorderà, spero, quanti imbarazzi, da anni e anni, questi nominativi hanno dato al partito e chi, al contrario, di memoria non ne ha, farebbe bene a farsi un ripassino.
    L’errore di Renzi? Sicuramente non aver cercato di promuovere, in quella Regione, un rinnovamento radicale, cosa che, peraltro non era mai (e sottolineo mai) riuscita a nessuno dei suoi predecessori, nonostante i presupposti per questa azione fossero evidenti da molto, troppo tempo; si è inchinato al volere degli elettori campani, forse anche per non acuire ulteriormente le tensioni interne al PD (avrei voluto vedere cosa sarebbe accaduto se si fosse battuto contro De Luca, anche a costo di dare per scontata la perdita della Campania) ed ha appoggiato la sua campagna elettorale, ben sapendo che, dal momento della condanna, si sarebbe trovato nella scomoda posizione di dover, come Presidente del Consiglio, dichiarare decaduto De Luca dalla carica, per poi commissariare la Regione e portarla a nuove elezioni.
    Chi avrebbe fatto qualcosa di diverso, alla luce delle evidenti contraddizioni emerse nella vicenda, lo dica con chiarezza e, potendo farlo, motivando adeguatamente: sono disposto ad accettare altre soluzioni le quali, al momento, non mi sovvengono.
    La seconda questione riguarda l’inserimento del nome di De Luca nella lista degli impresentabili da parte della Commissione Anti Mafia, la quale non riguarda in alcun modo la prima (applicazione della legge Severino).
    Infatti, per l’inserimento in quella lista, la Commissione doveva, tra le altre cose, verificare la possibile contiguità di un candidato con le associazioni mafiose, determinata possibilmente anche da alcuni indizi (tra i quali avere pendenti giudizi per corruzione).
    Il caso vuole che De Luca sia oggetto, mi sembra da 17 anni, di un’indagine nella quale è imputato per corruzione. Nonostante il reato sia stato prescritto, De Luca ha riununciato alla prescrizione confidando in assoluzione piena; se avesse accettato la prescrizione, adesso quella vicenda sarebbe chiusa e la Commissione Anti Mafia non avrebbe potuto inserire il suo nome nella famigerata lista.
    Nella determinazione dell’opportunità di tale inserimento, adesso gravano, non solo i dubbi espressi da alcuni membri della commissione che hanno dichiarato che Rosy Bindi ha fatto tutto di sua iniziativa (altri hanno negato ciò) senza interpellare la Commissione, ma anche se fosse giusto o meno inserire quel nome, proprio in virtù del fatto che, avendo rinunciato alla prescrizione, poteva essere concesso a De Luca il beneficio del dubbio; dubbio che evidentemente Rosy Bindi non ha mai avuto quando, in pendenza di indagine per quel reato, si è ripetutamente spesa, in passato nelle campagne elettorali di De Luca; e su questo almeno, qualche spiegazione credo ce la dovrebbe dare.
    A me pare che tutta la vicenda sia figlia del clima creatosi all’interno del Partito Democratico dove si vuole far passare come colpa di Renzi tutto ciò che accade, anche quando, come in questo caso, ha dovuto gestire con cautela una questione che altri avevano creato, non lui; e alla fine, la soluzione ovvia sarebbe stata quella di De Luca che si ritira dalla candidatura, facendo rivincere Caldoro (tanto il Governatore non avrebbe potuto farlo comunque), ma salvando almeno il suo onore e quello di tutti coloro che lo hanno convintamente spalleggiato in tutti questi anni.
    In tutta questa vicenda, ripeto, Renzi può aver commesso degli errori, ma le colpe principali stanno altrove.

    • Kokab 31 maggio, 2015 at 22:27

      cosa avrebbe dovuto fare di diverso renzi? lo avevo detto e lo ripeto, avrebbe dovuto evitare di mettersi in un cul de sac dal quale ha solo da perdere, come era chiaro fin dall’inizio (serviva un nuovo caso de magistris?? suvvia!) e per l’uomo del famoso “enrico stai sereno” dare il benservito a de luca sarebbe stato uno scherzo.
      sarebbe costato la campania? probabilmente si, vista come è abortita la candidatura di gennaro migliore, ma non è che possiamo accettare all’infinito il voto di scambio perchè solo così si vince, e lo dico nella più assoluta e positiva convinzione personale, per il nulla che conta, sull’innocenza di de luca e sulle sua qualità di buon amministratore.
      quanto a maria rosaria bindi, forse ha perso qualche scampolo di virtù a scapito di renzi, e vorrei anche dire “era ora”, ma chi viene dalla democrazia cristiana dovrebbe sapere che la vendetta è un piatto che si consuma freddo, e se nemici te li crei col pubblico dileggio, poi ti devi aspettare che alla prima occasione ti fottano, come puntualmente è avvenuto.
      guardando le cose dall’opposto punto di vista, ha senso prendere la campania in questo modo, come forse succederà fra poche ore?
      non pretendo risposte, ma questo mi sembra uno dei pochi casi in cui renzi, di solito pervicacemente convinto di sè stesso tanto nella ragione quanto nell’errore, non sapeva cosa accidente fare e dove sbattere la testa, e difatti è andato evidentemente un po’ a casaccio.
      anche lui è umano? chissa?

    • Tecette 31 maggio, 2015 at 23:18

      Ludi, dissento. Dissento quando scrivi: “per l’inserimento in quella lista, la Commissione doveva, tra le altre cose, verificare la possibile contiguità di un candidato con le associazioni mafiose, determinata possibilmente anche da alcuni indizi (tra i quali avere pendenti giudizi per corruzione).”. Perché non è così. A settembre la Commissione ha votato, all’unanimità, una norma che prevedeva per l’inserimento in quella lista il puro e semplice, assolutamente meccanico, rinvio a giudizio per una serie di reati, tra cui la concussione. Nessuna valutazione aggiuntiva, in nessuna parte della norma, viene richiesta alla Commissione. La quale, in modo quasi notarile, deve, secondo quella norma, certificare semplicemente quanto inviato dalle prefetture.

      Ora, che quella norma sia idiota è fuor di dubbio. Ma la responsabilità non è di chi la applica, ma di chi l’ha scritta (ovvero tutti i membri della commissione, in massima parte facenti parte della maggioranza). E magari, se era davvero idiota, ci sono stati otto mesi per accorgersene e cambiarla. Strillare ora contro il vigile che ti fa la multa secondo una norma che hai scritto tu stesso è quanto meno infantile.

  15. Kokab 31 maggio, 2015 at 13:27

    sulla materia in discussione, l’eventuale elezione di de luca e le sue conseguenze, suggerisco a tutti la lettura del fondo di scalfari sul numero odierno di repubblica; mi sembra spieghi in modo molto puntuale, sotto il profilo tecnico-giuridico, il ginepraio che si è determinato e il cerino rimasto nelle mani di renzi, che per una volta, mi sembra, non è stato abbastanza scaltro, salvo che non avesse il retropensiero di far vincere de luca e far governare un altro, nel qual caso sarebbe un genio del male e della politica…

    • Berto Al 31 maggio, 2015 at 14:57

      Retropensiero non del tutto peregrino; in fondo De Luca è espressione del PD da anni e anni; potrebbe voler dire, in caso di bocciatura “avete visto cosa succede se non cambiamo nomi e facce”?

  16. Kokab 31 maggio, 2015 at 13:27

    sulla materia in discussione, l’eventuale elezione di de luca e le sue conseguenze, suggerisco a tutti la lettura del fondo di scalfari sul numero odierno di repubblica; mi sembra spieghi in modo molto puntuale, sotto il profilo tecnico-giuridico, il ginepraio che si è determinato e il cerino rimasto nelle mani di renzi, che per una volta, mi sembra, non è stato abbastanza scaltro, salvo che non avesse il retropensiero di far vincere de luca e far governare un altro, nel qual caso sarebbe un genio del male e della politica…

    • Berto Al 31 maggio, 2015 at 14:57

      Retropensiero non del tutto peregrino; in fondo De Luca è espressione del PD da anni e anni; potrebbe voler dire, in caso di bocciatura “avete visto cosa succede se non cambiamo nomi e facce”?

  17. Genesis 31 maggio, 2015 at 09:02

    Mi si perdonerà il latinismo…
    Non ricordo chi fosse il comico che inventò la locuzione “avere proprio il culo in faccia”…e, di per se, su una serie di facce!
    Bindi, Civati, Cuperlo, Fassina ecc…tutti nemiciamici della stessa posizione parlamentare condivisa da tanto tempo da chi si indigna verso ciò che la commissione antimafia, a una manciata di ore dalle votazioni per le regionali, ha sventolato ai quattro venti.
    Ci si sofferma su DeLuca, è vero, anche perché sostenuto proprio dalla influente Rosi (presidente PD al tempo) nelle campagne amministrative del 2010 e successive, comunque con il “concussore DeLuca” già con l’avviso di garanzia in tasca e con l’annuncio dello stesso di non rivalersi della prescrizione, perché tutto dimostrabile, reclamizzato proprio dalla Bindi.

    Quindi il ricordo della locuzione indicata all’inizio del mio commento, si spalma per bene sui volti delle persone citate nell’articolo…tutte…soprattutto all’ultimo politico che indica il tutto un linciaggio inaccettabile e vergognoso.

    Chissà perché, ma sono sempre più convinto che nessuno di questi politici possa “scagliare la prima pietra”…compreso te, Niki: prova a parlare con qualcuno dei tuoi conterranei…io l’ho fatto, così per caso, in una quattro giorni lavorativa nel foggiano…ti consiglio un vestito in voga nel medioevo…l’armatura di ferro…pietre, i tuoi concittadini, ne hanno tante!

    • Gennaro Olivieri 31 maggio, 2015 at 10:00

      La Commissione Antimafia ha approvato il Codice di autoregolamentazione il 23 settembre 2014, ed esso è stato accettato e firmato da tutti i partiti presenti in Parlamento. Cosa avrebbe dovuto fare allora la Commissione Antimafia? Non rendere nota la lista degli impresentabili? Non valutare? Non indagare? Non chiedere informazioni all’autorità giudiziaria? Il Codice è stato voluto da tutti, e da tutti firmato, 8 mesi fa. E’ una norma nuova di pacca, ed è già passata di moda?
      Inoltre: la Presidente della Commissione dovrebbe avere qualche ritegno perchè 5 anni fa partecipò, in quanto allora Presidente del partito, a una manifestazione di sostegno a De Luca (come fece per centinaia di altri candidati)? Mi pare che qui il linciaggio si stia scatenando sì, ma non contro De Luca.

      • Genesis 31 maggio, 2015 at 11:27

        …quindi il 24 settembre 2014, o pochi giorni dopo, dovevano essere fatti i nomi degli incandidabili!…
        Gennaro…forse col mio commento sono stato un po’ evasivo, ma per me, quel viso, quella faccia…ce l’hanno tutti…donne, uomini della politica fatta in questo modo (pochi, molto pochi non l’hanno!)…

        PS: su FB sta girando un manifesto di quella manifestazione: il nome Rosi Bindi è a caratteri cubitali per spingere la figura dell’attuale oggetto da combattere aspramente!

        • Gennaro Olivieri 31 maggio, 2015 at 11:45

          Abbi pazienza Genesis, ma il termine per la presentazione delle liste a queste amministrative scadeva il 2 maggio… la Commissione ha impiegato 27 giorni per raccogliere le informazioni sulle migliaia di candidati e per compilare la lista, quindi, se vogliamo, è anche stata veloce. Riguardo al manifesto che citi, l’ho visto girare anch’io, assieme a insulti irriferibili e a minacce che arrivano fino alla promessa di deportazione e gassazione nei lager… Ma ormai questo è il clima della discussione politica.

          • Genesis 31 maggio, 2015 at 12:05

            Mi sembra che l’oggetto del contendere, sto DeLuca, fosse già esponente di punta del PD italico e, a quanto leggo dai salernitani, anche un buon politico…
            Ripeto…questo nome di spicco doveva essere tolto da qualsiasi incarico fattivo, già a settembre 2014…al contrario la famigerata commissione antimafia, non serve ad una mazza (da non confondere con la bella Valeria)…
            Ribadisco che hanno tutti il deretano in faccia!

  18. Genesis 31 maggio, 2015 at 09:02

    Mi si perdonerà il latinismo…
    Non ricordo chi fosse il comico che inventò la locuzione “avere proprio il culo in faccia”…e, di per se, su una serie di facce!
    Bindi, Civati, Cuperlo, Fassina ecc…tutti nemiciamici della stessa posizione parlamentare condivisa da tanto tempo da chi si indigna verso ciò che la commissione antimafia, a una manciata di ore dalle votazioni per le regionali, ha sventolato ai quattro venti.
    Ci si sofferma su DeLuca, è vero, anche perché sostenuto proprio dalla influente Rosi (presidente PD al tempo) nelle campagne amministrative del 2010 e successive, comunque con il “concussore DeLuca” già con l’avviso di garanzia in tasca e con l’annuncio dello stesso di non rivalersi della prescrizione, perché tutto dimostrabile, reclamizzato proprio dalla Bindi.

    Quindi il ricordo della locuzione indicata all’inizio del mio commento, si spalma per bene sui volti delle persone citate nell’articolo…tutte…soprattutto all’ultimo politico che indica il tutto un linciaggio inaccettabile e vergognoso.

    Chissà perché, ma sono sempre più convinto che nessuno di questi politici possa “scagliare la prima pietra”…compreso te, Niki: prova a parlare con qualcuno dei tuoi conterranei…io l’ho fatto, così per caso, in una quattro giorni lavorativa nel foggiano…ti consiglio un vestito in voga nel medioevo…l’armatura di ferro…pietre, i tuoi concittadini, ne hanno tante!

    • Gennaro Olivieri 31 maggio, 2015 at 10:00

      La Commissione Antimafia ha approvato il Codice di autoregolamentazione il 23 settembre 2014, ed esso è stato accettato e firmato da tutti i partiti presenti in Parlamento. Cosa avrebbe dovuto fare allora la Commissione Antimafia? Non rendere nota la lista degli impresentabili? Non valutare? Non indagare? Non chiedere informazioni all’autorità giudiziaria? Il Codice è stato voluto da tutti, e da tutti firmato, 8 mesi fa. E’ una norma nuova di pacca, ed è già passata di moda?
      Inoltre: la Presidente della Commissione dovrebbe avere qualche ritegno perchè 5 anni fa partecipò, in quanto allora Presidente del partito, a una manifestazione di sostegno a De Luca (come fece per centinaia di altri candidati)? Mi pare che qui il linciaggio si stia scatenando sì, ma non contro De Luca.

      • Genesis 31 maggio, 2015 at 11:27

        …quindi il 24 settembre 2014, o pochi giorni dopo, dovevano essere fatti i nomi degli incandidabili!…
        Gennaro…forse col mio commento sono stato un po’ evasivo, ma per me, quel viso, quella faccia…ce l’hanno tutti…donne, uomini della politica fatta in questo modo (pochi, molto pochi non l’hanno!)…

        PS: su FB sta girando un manifesto di quella manifestazione: il nome Rosi Bindi è a caratteri cubitali per spingere la figura dell’attuale oggetto da combattere aspramente!

        • Gennaro Olivieri 31 maggio, 2015 at 11:45

          Abbi pazienza Genesis, ma il termine per la presentazione delle liste a queste amministrative scadeva il 2 maggio… la Commissione ha impiegato 27 giorni per raccogliere le informazioni sulle migliaia di candidati e per compilare la lista, quindi, se vogliamo, è anche stata veloce. Riguardo al manifesto che citi, l’ho visto girare anch’io, assieme a insulti irriferibili e a minacce che arrivano fino alla promessa di deportazione e gassazione nei lager… Ma ormai questo è il clima della discussione politica.

          • Genesis 31 maggio, 2015 at 12:05

            Mi sembra che l’oggetto del contendere, sto DeLuca, fosse già esponente di punta del PD italico e, a quanto leggo dai salernitani, anche un buon politico…
            Ripeto…questo nome di spicco doveva essere tolto da qualsiasi incarico fattivo, già a settembre 2014…al contrario la famigerata commissione antimafia, non serve ad una mazza (da non confondere con la bella Valeria)…
            Ribadisco che hanno tutti il deretano in faccia!

  19. Franz 30 maggio, 2015 at 15:09

    “Nel dettaglio su De Luca, l’Antimafia segnala che dagli atti trasmessi dal procuratore della Repubblica di Salerno risulta che pende un giudizio a carico di De Luca, nel procedimento per il reato di concussione continuata commesso dal maggio 1998 e con “condotta in corso” (e altri delitti, quali abuso d’ufficio, truffa aggravata, associazione per delinquere)”.

    Cosa si sarebbe dovuto fare? Mettere tutto a tacere? Nascondere gli atti sotto il tappeto? Allontanarsi fischiettando con fare indifferente?

  20. Franz 30 maggio, 2015 at 15:09

    “Nel dettaglio su De Luca, l’Antimafia segnala che dagli atti trasmessi dal procuratore della Repubblica di Salerno risulta che pende un giudizio a carico di De Luca, nel procedimento per il reato di concussione continuata commesso dal maggio 1998 e con “condotta in corso” (e altri delitti, quali abuso d’ufficio, truffa aggravata, associazione per delinquere)”.

    Cosa si sarebbe dovuto fare? Mettere tutto a tacere? Nascondere gli atti sotto il tappeto? Allontanarsi fischiettando con fare indifferente?

  21. Kokab 30 maggio, 2015 at 14:47

    personalmente credo che de luca sia stato un ottimo amministratore, magari non esattamente un lord inglese, ma un uomo capace di ottenere risultati al di sopra della media in condizioni molto difficili, nelle quali avrebbero fallito molti bravi sindaci che si sono spesi con successo in città più facili.
    credo anche che sia innocente, sia del reato per il quale è stato condannato, anche i magistrati prendono delle cantonate, e il suo abuso d’ufficio è francamente ridicolo, sia di quelli per i quali è ancora sottoposto a procedimento giudiziario perchè lui stesso ha rifiutato la prescrizione, cosa che fanno solo pochi politici, quasi tutti del pd.
    ciò premesso, ha commesso un errore gravissimo, sopratutto per un uomo pratico e concreto come lui, imbarcare, per vincere, delle liste collaterali nelle quali sono ben rappresentati alcuni personaggi che renzi, parole sue, non voterebbe neanche sotto tortura; anche sorvolando sull’aspetto etico, viene da chiedersi quale prezzo si dovrebbe pagare a certi rappresentanti della società civile laddove il loro voto fosse indispensabile per avere lamaggioranza.
    capisco che in campania gomorra sia ovunque, ma mi piacerebbe che non fosse nelle liste del pd.
    in queste condizioni è stato saggio garantire la candidatura di de luca?
    io penso di no, sia per il discorso della moglie di cesare, che a suo tempo aveva capito persino un politico improbabile come di pietro, e oggi con l’iniziativa della bindi se ne vedono gli inevitabili problemi, sia per il discorso degli alleati impresentabili, quelli lo sono sul serio, che macchia in modo indelebile qualunque eventuale futura amministrazione de luca.
    sulla bindi infine: immagino che a rosi buttare questo paletto fra le ruote del pd renziano alla vigilia delle elezioni dia la stessa soddisfazione che darebbe e me vedere salvini che si sveglia con i capelli ricci, le labbra meno sottili e la pelle nera su un barcone alla deriva nel mediterraneo, ma a parte la soddisfazione personale il suo era nella sostanza un atto dovuto, o qualcosa di molto vicino; la reazione scomposta che c’è stata a me pare invece e semplicemente la prova di debolezza di qualcuno che si era incartato.

  22. Kokab 30 maggio, 2015 at 14:47

    personalmente credo che de luca sia stato un ottimo amministratore, magari non esattamente un lord inglese, ma un uomo capace di ottenere risultati al di sopra della media in condizioni molto difficili, nelle quali avrebbero fallito molti bravi sindaci che si sono spesi con successo in città più facili.
    credo anche che sia innocente, sia del reato per il quale è stato condannato, anche i magistrati prendono delle cantonate, e il suo abuso d’ufficio è francamente ridicolo, sia di quelli per i quali è ancora sottoposto a procedimento giudiziario perchè lui stesso ha rifiutato la prescrizione, cosa che fanno solo pochi politici, quasi tutti del pd.
    ciò premesso, ha commesso un errore gravissimo, sopratutto per un uomo pratico e concreto come lui, imbarcare, per vincere, delle liste collaterali nelle quali sono ben rappresentati alcuni personaggi che renzi, parole sue, non voterebbe neanche sotto tortura; anche sorvolando sull’aspetto etico, viene da chiedersi quale prezzo si dovrebbe pagare a certi rappresentanti della società civile laddove il loro voto fosse indispensabile per avere lamaggioranza.
    capisco che in campania gomorra sia ovunque, ma mi piacerebbe che non fosse nelle liste del pd.
    in queste condizioni è stato saggio garantire la candidatura di de luca?
    io penso di no, sia per il discorso della moglie di cesare, che a suo tempo aveva capito persino un politico improbabile come di pietro, e oggi con l’iniziativa della bindi se ne vedono gli inevitabili problemi, sia per il discorso degli alleati impresentabili, quelli lo sono sul serio, che macchia in modo indelebile qualunque eventuale futura amministrazione de luca.
    sulla bindi infine: immagino che a rosi buttare questo paletto fra le ruote del pd renziano alla vigilia delle elezioni dia la stessa soddisfazione che darebbe e me vedere salvini che si sveglia con i capelli ricci, le labbra meno sottili e la pelle nera su un barcone alla deriva nel mediterraneo, ma a parte la soddisfazione personale il suo era nella sostanza un atto dovuto, o qualcosa di molto vicino; la reazione scomposta che c’è stata a me pare invece e semplicemente la prova di debolezza di qualcuno che si era incartato.

  23. riesenfelder 30 maggio, 2015 at 11:39

    Sto vivendo con disagio quanto sta accadendo all’interno del PD.
    Questa faccenda con De Luca non mi piace per niente. E non da ora. Ho vissuto con fastidio la sua reazione alla decadenza da Sindaco. Si è mosso esattamente come De Magistris, ( che è stato molto criticato dalla Sinistra) e sonstanzialmente ha avuto un atteggiamento da “me ne frego” nei confronti della sentenza. Si è aggrappato al Tar, che gli ha dato ragione, salvo essere smentito, la settimana scorsa da una sentenza della Cassazione.
    Il suo ( quello di De Luca) è stato un atteggiamento, a mio parere, prepotente, in primo luogo contro il PD.
    In sostanza il suo ragionamento era ( ed è ): mi faccio eleggere, poi guardiamo chi avrà la forza di farmi dimettere, chi avrà la forza di andare contro la “volontà del Popolo sovrano”.
    Rosì Bindi, ieri, lo ha messo nella lista dei 16 “sconsigliati.” Non ce lo ha messo per via della legge Severino ma per una vecchia pendenza del 1998, che sarebbe andata in prescrizione se de Luca non avesse rinunciato ad avvalersene e che invece per via di questa rinuncia è ancora “attiva”.
    Io mi chiedo come doveva comportarsi la Bindi in presenza di questa situazione.
    Parlare di Vendetta della Bindi, di comportamenti anticostituzionali, dire come ha fatto l’ex socialista Boemi, che ha fatto tutto lei da sola, salvo poi essere smentito dalla stessa Commissione Antimafia, a me sembra veramente fuori luogo.
    Meglio, molto meglio avrebbe fatto Renzi ad impedire che De Luca si presentasse alle Primarie.

    • nemo 31 maggio, 2015 at 09:33

      Il pasticcio è incredibile ma lo è anche la norma ! Voluta a furor di popolo senza la necessaria valutazione. la, eventuale, elezione farà da detonatore ad una richiesta di valutazione costituzionale, davanti alla carta non ci sono codici di autoregolamentazione che tengano. Di certo. sempre se viene eletto, di certo il ricorso alla magistratura ordinaria, prima ed alla Costituzionale poi, ci sarà ! A latere, ma solo per amore di polemica ci sarebbe da chiedersi come mai un procedimento “dorme” nei cassetti di qualche sperduto tribunale di qualche sperduto paese del quarto mondo da ben 17 anni ! Chissà se il CSM, troverà il modo di interessarsene ?

      • Gennaro Olivieri 31 maggio, 2015 at 10:06

        La Commissione d’Inchiesta in questo caso non agisce come organo giurisdizionale; il suo compito si limita a segnalare e a sconsigliare i nominativi le cui candidature violano il codice di autoregolamentazione. La famosa lista non impedirà al famoso impresentabile di essere eletto a causa di quel procedimento del 1998: egli decadrà immediatamente dopo l’elezione, ma per motivi del tutto indipendenti dalla lista degli impresentabili e da quel processo di 17 anni fa.

  24. riesenfelder 30 maggio, 2015 at 11:39

    Sto vivendo con disagio quanto sta accadendo all’interno del PD.
    Questa faccenda con De Luca non mi piace per niente. E non da ora. Ho vissuto con fastidio la sua reazione alla decadenza da Sindaco. Si è mosso esattamente come De Magistris, ( che è stato molto criticato dalla Sinistra) e sonstanzialmente ha avuto un atteggiamento da “me ne frego” nei confronti della sentenza. Si è aggrappato al Tar, che gli ha dato ragione, salvo essere smentito, la settimana scorsa da una sentenza della Cassazione.
    Il suo ( quello di De Luca) è stato un atteggiamento, a mio parere, prepotente, in primo luogo contro il PD.
    In sostanza il suo ragionamento era ( ed è ): mi faccio eleggere, poi guardiamo chi avrà la forza di farmi dimettere, chi avrà la forza di andare contro la “volontà del Popolo sovrano”.
    Rosì Bindi, ieri, lo ha messo nella lista dei 16 “sconsigliati.” Non ce lo ha messo per via della legge Severino ma per una vecchia pendenza del 1998, che sarebbe andata in prescrizione se de Luca non avesse rinunciato ad avvalersene e che invece per via di questa rinuncia è ancora “attiva”.
    Io mi chiedo come doveva comportarsi la Bindi in presenza di questa situazione.
    Parlare di Vendetta della Bindi, di comportamenti anticostituzionali, dire come ha fatto l’ex socialista Boemi, che ha fatto tutto lei da sola, salvo poi essere smentito dalla stessa Commissione Antimafia, a me sembra veramente fuori luogo.
    Meglio, molto meglio avrebbe fatto Renzi ad impedire che De Luca si presentasse alle Primarie.

    • nemo 31 maggio, 2015 at 09:33

      Il pasticcio è incredibile ma lo è anche la norma ! Voluta a furor di popolo senza la necessaria valutazione. la, eventuale, elezione farà da detonatore ad una richiesta di valutazione costituzionale, davanti alla carta non ci sono codici di autoregolamentazione che tengano. Di certo. sempre se viene eletto, di certo il ricorso alla magistratura ordinaria, prima ed alla Costituzionale poi, ci sarà ! A latere, ma solo per amore di polemica ci sarebbe da chiedersi come mai un procedimento “dorme” nei cassetti di qualche sperduto tribunale di qualche sperduto paese del quarto mondo da ben 17 anni ! Chissà se il CSM, troverà il modo di interessarsene ?

      • Gennaro Olivieri 31 maggio, 2015 at 10:06

        La Commissione d’Inchiesta in questo caso non agisce come organo giurisdizionale; il suo compito si limita a segnalare e a sconsigliare i nominativi le cui candidature violano il codice di autoregolamentazione. La famosa lista non impedirà al famoso impresentabile di essere eletto a causa di quel procedimento del 1998: egli decadrà immediatamente dopo l’elezione, ma per motivi del tutto indipendenti dalla lista degli impresentabili e da quel processo di 17 anni fa.

  25. Gennaro Olivieri 30 maggio, 2015 at 07:49

    Il PD ha sottoscritto il codice di autoregolamentazione in materia di candidature al Parlamento e negli enti locali.
    Sottoscrivendo il codice, il PD ha liberamente scelto di sottoporre il giudizio (esclusivamente politico) sui suoi candidati alla Commissione Parlamentare d’Inchiesta (cosiddetta Commissione Antimafia).
    Escluse le altre vicissitudini giudiziarie che qui non rilevano, Vincenzo De Luca ha in corso un processo con le accuse di associazione a delinquere e concussione per fatti del 1998 (egli stesso ha rinunciato alla prescrizione), reati che il codice di autoregolamentazione prevede come ostativi alla candidatura.
    Se sono vere le premesse, vorrei che qualcuno mi spiegasse perchè la Commissione (anzi, la Presidente della Commissione) avrebbe non solo valutato male la candidatura di De Luca, ma addirittura violato la Costituzione pubblicando quel nome (dato che degli altri 16 frega niente a nessuno).

  26. Gennaro Olivieri 30 maggio, 2015 at 07:49

    Il PD ha sottoscritto il codice di autoregolamentazione in materia di candidature al Parlamento e negli enti locali.
    Sottoscrivendo il codice, il PD ha liberamente scelto di sottoporre il giudizio (esclusivamente politico) sui suoi candidati alla Commissione Parlamentare d’Inchiesta (cosiddetta Commissione Antimafia).
    Escluse le altre vicissitudini giudiziarie che qui non rilevano, Vincenzo De Luca ha in corso un processo con le accuse di associazione a delinquere e concussione per fatti del 1998 (egli stesso ha rinunciato alla prescrizione), reati che il codice di autoregolamentazione prevede come ostativi alla candidatura.
    Se sono vere le premesse, vorrei che qualcuno mi spiegasse perchè la Commissione (anzi, la Presidente della Commissione) avrebbe non solo valutato male la candidatura di De Luca, ma addirittura violato la Costituzione pubblicando quel nome (dato che degli altri 16 frega niente a nessuno).

  27. dinamite bla 29 maggio, 2015 at 23:00

    Esilarante l’intro di orfini: “tutti sanno che non ho buoni rapporti con de luca…” ehmm orfinuccio, nessuno manco sa chi sei, figurarsi a chi frega quali siano i tuoi rapporti. Una cosa è certa agliordiniorfini un posticino da sottosegretariuccio lo troverà 😀

  28. dinamite bla 29 maggio, 2015 at 23:00

    Esilarante l’intro di orfini: “tutti sanno che non ho buoni rapporti con de luca…” ehmm orfinuccio, nessuno manco sa chi sei, figurarsi a chi frega quali siano i tuoi rapporti. Una cosa è certa agliordiniorfini un posticino da sottosegretariuccio lo troverà 😀

  29. dinamite bla 29 maggio, 2015 at 23:00

    Esilarante l’intro di orfini: “tutti sanno che non ho buoni rapporti con de luca…” ehmm orfinuccio, nessuno manco sa chi sei, figurarsi a chi fregano quali siano i tuoi rapporti. Una cosa è certa agliordiniorfini un posticino da sottosegretariuccio lo troverà 😀

  30. dinamite bla 29 maggio, 2015 at 23:00

    Esilarante l’intro di orfini: “tutti sanno che non ho buoni rapporti con de luca…” ehmm orfinuccio, nessuno manco sa chi sei, figurarsi a chi fregano quali siano i tuoi rapporti. Una cosa è certa agliordiniorfini un posticino da sottosegretariuccio lo troverà 😀

  31. dinamite bla 29 maggio, 2015 at 22:53

    Elezioni regionali in Campania: i drammi di Renzi… in comizio: “se perdiamo lasceremo la regione sotto la guida di un’accozzaglia di incompetenti filocamorristi!”; in privato “a mariaelè, se vinciamo lasceremo la regione sotto la guida di un’accozzaglia di incompetenti filocamorristi!”

  32. dinamite bla 29 maggio, 2015 at 22:53

    Elezioni regionali in Campania: i drammi di Renzi… in comizio: “se perdiamo lasceremo la regione sotto la guida di un’accozzaglia di incompetenti filocamorristi!”; in privato “a mariaelè, se vinciamo lasceremo la regione sotto la guida di un’accozzaglia di incompetenti filocamorristi!”

  33. Franz 29 maggio, 2015 at 21:54

    Aspetto con impazienza le dichiarazioni deli altri 20 (venti) parlamentari del PD membri della Commissione antimafia. Ma sí, mettiamoci pure quelli degli alleati…Che poi si discuta della tempistica e non del merito, mi sembra grottesco….

    • M.Ludi 29 maggio, 2015 at 22:48

      del merito forse sarebbe stato opportuno parlare quando nel 2012 De Luca venne raggiunto da avviso di garanzia, il che non gli ha impedito di ottenere anche incarichi ministeriali nel Governo Letta. Quando a inizio dell’anno è stato raggiunto dalla condanna in primo grado forse era troppo tardi per cambiare cavallo in corsa e Renzi, in perfetta continuità con quanto fatto dai suoi predecessori (in una Regione dove, probabilmente il radicamento della vecchia guardia del PD è ancora molto forte), ha appoggiato la sua candidatura.
      Nonostante la strenua difesa d’Ufficio di Rosy Bindi, niente temo possa fugare il sospetto che siano state messe in atto manovre atte a rilanciare la lista di impresentabili, nella quale sapevamo già che De Luca sarebbe stato presente, giusto giusto per rendere idelebile il timbro della Commissione Antimafia sulla faccia di quel candidato (anche se il reato per il quale è stato condannato niente ha a che vedere con la mafia) fino al giorno del voto.
      L’esperienza passata con Berlusconi, potrebbe indurre anche a pensare che tutto questo si traduca in un boomerang e che De Luca possa anche giovarsene nel segreto dell’urna.
      Nel merito penso che De Luca non avrebbe dovuto essere candidato, ma penso anche che non ci fosse una candidatura forte abbastanza per sostituirlo e si sia preferito rischiare la destituzione (e tornare al voto), che non bruciare nella fretta un sostituto di fronte a Caldoro. E questo in perfetta continuità con la vecchia dirigenza del PD.
      Premesso che una condanna penale è una condanna penale e come tale deve essere considerata, vorrei sottolineare che De Luca risulta essere stato uno degli amministratori più valutati nel gradimento dei cittadini e questo, qualcosa avrà pur voluto dire.

      • Franz 29 maggio, 2015 at 23:08

        “del merito forse sarebbe stato opportuno parlare quando nel 2012 De Luca venne raggiunto da avviso di garanzia, il che non gli ha impedito di ottenere anche incarichi ministeriali nel Governo Letta.” Parole sante M.Ludi! Perché non lo avete fatto?

          • Franz 29 maggio, 2015 at 23:34

            Con dirigenti, iscritti, simpatizzanti ecc. del PD. Io, nel 2012, ero troppo impegnato a lanciare maledizioni sul governo Monti (e su tutti quelli che lo sostenevano). Cosa che ho continuato a fare col governo Letta e che faccio col governo Renzi: incontentabile? Non credo. Semplicemente non mi sembra accettabile ingoiare di tutto per vincere. Detto fuori dai denti, De Luca non andava candidato, a costo di perdere. Il mio non é un giudizio sul fatto se sia innocente o meno, giudizio che spetta solo alla magistratura: credo peró che ‘della moglie di Cesare non si debba neanche sospettare’.

          • M.Ludi 29 maggio, 2015 at 23:43

            quindi eri ancora simpatizzante del PD quando De Luca risultava imputato per concussione ed altro, reati prescritti nel 2012 per i quali De Luca ha rinunciato ad avvalersi della prescrizione; ok, ho capito.

      • Gennaro Olivieri 30 maggio, 2015 at 07:48

        Solo per precisare che, oltre alla condanna che citi e che in ogni caso provocherà la decadenza di De Luca in caso di sua eventuale elezione a Presidente della Regione, è ancora in corso un processo a suo carico per associazione a delinquere e concussione: reati che hanno una valenza un po’ diversa dal semplice abuso d’ufficio.

  34. Franz 29 maggio, 2015 at 21:54

    Aspetto con impazienza le dichiarazioni deli altri 20 (venti) parlamentari del PD membri della Commissione antimafia. Ma sí, mettiamoci pure quelli degli alleati…Che poi si discuta della tempistica e non del merito, mi sembra grottesco….

    • M.Ludi 29 maggio, 2015 at 22:48

      del merito forse sarebbe stato opportuno parlare quando nel 2012 De Luca venne raggiunto da avviso di garanzia, il che non gli ha impedito di ottenere anche incarichi ministeriali nel Governo Letta. Quando a inizio dell’anno è stato raggiunto dalla condanna in primo grado forse era troppo tardi per cambiare cavallo in corsa e Renzi, in perfetta continuità con quanto fatto dai suoi predecessori (in una Regione dove, probabilmente il radicamento della vecchia guardia del PD è ancora molto forte), ha appoggiato la sua candidatura.
      Nonostante la strenua difesa d’Ufficio di Rosy Bindi, niente temo possa fugare il sospetto che siano state messe in atto manovre atte a rilanciare la lista di impresentabili, nella quale sapevamo già che De Luca sarebbe stato presente, giusto giusto per rendere idelebile il timbro della Commissione Antimafia sulla faccia di quel candidato (anche se il reato per il quale è stato condannato niente ha a che vedere con la mafia) fino al giorno del voto.
      L’esperienza passata con Berlusconi, potrebbe indurre anche a pensare che tutto questo si traduca in un boomerang e che De Luca possa anche giovarsene nel segreto dell’urna.
      Nel merito penso che De Luca non avrebbe dovuto essere candidato, ma penso anche che non ci fosse una candidatura forte abbastanza per sostituirlo e si sia preferito rischiare la destituzione (e tornare al voto), che non bruciare nella fretta un sostituto di fronte a Caldoro. E questo in perfetta continuità con la vecchia dirigenza del PD.
      Premesso che una condanna penale è una condanna penale e come tale deve essere considerata, vorrei sottolineare che De Luca risulta essere stato uno degli amministratori più valutati nel gradimento dei cittadini e questo, qualcosa avrà pur voluto dire.

      • Franz 29 maggio, 2015 at 23:08

        “del merito forse sarebbe stato opportuno parlare quando nel 2012 De Luca venne raggiunto da avviso di garanzia, il che non gli ha impedito di ottenere anche incarichi ministeriali nel Governo Letta.” Parole sante M.Ludi! Perché non lo avete fatto?

          • Franz 29 maggio, 2015 at 23:34

            Con dirigenti, iscritti, simpatizzanti ecc. del PD. Io, nel 2012, ero troppo impegnato a lanciare maledizioni sul governo Monti (e su tutti quelli che lo sostenevano). Cosa che ho continuato a fare col governo Letta e che faccio col governo Renzi: incontentabile? Non credo. Semplicemente non mi sembra accettabile ingoiare di tutto per vincere. Detto fuori dai denti, De Luca non andava candidato, a costo di perdere. Il mio non é un giudizio sul fatto se sia innocente o meno, giudizio che spetta solo alla magistratura: credo peró che ‘della moglie di Cesare non si debba neanche sospettare’.

          • M.Ludi 29 maggio, 2015 at 23:43

            quindi eri ancora simpatizzante del PD quando De Luca risultava imputato per concussione ed altro, reati prescritti nel 2012 per i quali De Luca ha rinunciato ad avvalersi della prescrizione; ok, ho capito.

      • Gennaro Olivieri 30 maggio, 2015 at 07:48

        Solo per precisare che, oltre alla condanna che citi e che in ogni caso provocherà la decadenza di De Luca in caso di sua eventuale elezione a Presidente della Regione, è ancora in corso un processo a suo carico per associazione a delinquere e concussione: reati che hanno una valenza un po’ diversa dal semplice abuso d’ufficio.

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