la società

Bruce Springsteen, attinenze

Sabato 11 giugno 1988: Comunale di Torino,arriva il Boss!
Primo concerto europeo di Bruce Springsteen. Titola La Stampa il giorno dopo: “Springsteen,quattro ore di festa rock”  e prosegue: “Arriva come un cow boy urbano, paga il biglietto per entrare nel “Tunnel of Love” e lancia un mazzo di rose – Spettacolo magnifico, assoluta fusione e complicità tra cantante e pubblico”. “Gli stivaletti neri hanno una lunga minacciosa lucida punta d’acciaio, la giacca è di un improbabile color fucsia… Bruce è così americanamente damerino che fa tenerezza. Tenerezza continuerà a suscitare a lungo,durante il concerto,nonostante quei muscolacci da Braccio di Ferro che esplodono sotto la camiciola nera”. Camicia che poi nella seconda parte del concerto, si cambierà per indossarne una bianca.
“E’ teatrale l’inizio quando il cow boy urbano arriva, paga il biglietto per entrare nel Tunnel of Love, che subito dopo canterà, e getta sul pubblico un mazzo di rose…E’ teatrale la chiacchierata che si fa in italiano, seduto su una panchina con Clarence Clemons (il quale invece non ha studiato e sta muto come una tomba, chiuso nel suo completo giallo senape..” “Il resto è rock che non si ferma alla dimensione della canzone, ma con una complessità strutturale e concettuale che fa a pugni con la figura semplice del Boss. Gambe sempre larghe,come se dovesse cavalcare la chitarra invece che suonarla, dando indicazioni ai suoi,Clemons interviene con il sassofono, Patti Scialfa divide il microfono con il Boss e suona la chitarra”…
Acquistai il vinile “Born in the USA”, quello con la cover con i jeans, la maglietta bianca e il cappellino rosso che spunta dalla tasca dei pantaloni.
Al concerto a Torino, vi andai con un’ amica e mio figlio dodicenne: zainetto, scarpe da tennis, una bibita, un panino, figlio rigorosamente attaccato allo zainetto. Entrammo allo Stadio verso le tre sulle tribune, dopo aver passato i rigorosi controlli. Passarono più di tre ore prima dell’inizio del concerto, ma non ce ne accorgemmo.
Poi iniziò il concerto: ci trovammo tutti a ballare a cantare e gridare, nello spazio consentito sugli spalti; mio figlio ci guardava un pò stupito: forse pensava che eravamo fuori di testa. …

Strane assonanze: durante la vendemmia, dai filari della vigna, ora sostituita da un noccioleto,si vedeva un campo di meliga: Non so perchè, quando un colpo di vento fece sventolare le foglie del granoturco quasi secche e di colore bruno, mi vennero in mente tutte le braccia alzate, sventolanti dei sessantamila spettatori al concerto del Boss…
Ho compreso recentemente il motivo di quel flash back, tra le braccia alzate e le foglie di granoturco. Credo sia l’assonanza dell’ambiente urbano , della campagna e della gente che Bruce Springsteen descrive nelle sue canzoni, con quello che è il paesaggio e la gente che conosco . Bruce Springsteen rappresenta la parte dell’ America buona, quella della gente comune, che per ben due volte ha confermato alla Presidenza degli Stati Uniti, un Presidente nero, democratico. Quella che fa dimenticare l’America dei grandi errori, del razzismo, critica verso questi errori che hanno travolto anche la gente che questi errori non avrebbe voluto commettere.
Da tempo, la campagna dalle mie parti, mi richiama quella americana ,non so perché , non avendone conoscenza in merito. Possono esserci delle attinenze paesaggistiche, non saprei dirlo. Nell’ “Antologia dello Spoon River” mi ha sempre colpita, per l’ attinenza che vi vedo a tal proposito, questa: “ Vanno ancora i ragazzi e le ragazze di Siever a bere il sidro, dopo la scuola, gli ultimi giorni di settembre? / O a raccogliere nocciole lungo le boscaglie di Haron Hatfield, quando incomincia la gelata? / Perché spesso ridendo con ragazzi e ragazze io giocai nelle strada e sulle colline quando il sole era basso e l’aria fresca, fermandomi a bastonare il noce ritto, senza una foglia, contro il tramonto in fiamme ..…”.
SOCmadisoncUn’immagine cinematografica che mi riconduce l’ambiente rurale e la gente , quella semplice, comune, ma con valori sani, è quella del film “I ponti di Madison County”, tratto dal romanzo omonimo. Dove una sudata Meryl Streep, casalinga di origine italiana, si riposa nel suo patio, nella vasta campagna della contea di Madison, sorseggiando un tè freddo. Finchè non passa di lì e chiede un’informazione , il fotografo di National Geographic, un carismatico Clint Eastwood, che le sconvolgerà per sempre, la vita sentimentale.
Ecco le canzoni del Boss, si ricollegano a queste letture, a queste conoscenze, a queste sensazioni.
Penso che la rappresentazione che lui dà sia comune a moltissime persone, da lì il suo successo tuttora presente. Perché rappresenta un simbolo buono della società, non solo americana. Se poi questo simbolo non si dovesse dimostrare tale,sarebbe una grande, grandissima delusione. Per ora è così.

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2 comments

  1. Blue 12 giugno, 2015 at 21:15

    Bellissimo racconto Luistella.
    Di quel concerto ho avuto, di riflesso, echi entusiastici dal mio ragazzo che partecipò a quella grande festa, indimenticabile.
    La musica di Springsteen rappresenta epicamente gli USA al pari dei romanzi di Steinbeck, dei film di Terrence Malick e di Clint Eastwood. Esiste “l’America buona”, quella cui fai cenno. Così come esiste “quell’altra”, quella delle guerre esportate, delle armi e del dominio mondiale. Ma l’orgoglio di essere “Born in the USA” glielo possiamo concedere. Non sarà un caso che le chitarre, gli amplificatori, tutta la strumentazione dei musicisti del rock, viene da lì.

  2. Tigra 8 giugno, 2015 at 16:15

    Il blog contiene considerazioni molto personali, direi addirittura introspettive, ed è quindi difficile commentarlo nelle sue varie sfumature; per come ricordo io la storia di Springsteen, mi sembra uno di quei musicisti che hanno contribuito a rendere gradevoli degli anni in cui la produzione musicale era complessivamente in declino, e gli artisti di alto livello della sua generazione erano pochi; credo che possiamo quindi dire che ha dato un eccellente contributo.

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