Quando Roma fu fondata e andava espandendosi e diventando potenza militare, Romolo aveva il problema della scarsezza delle donne. Era un popolo di giovani e vigorosi guerrieri ma avevano poche chances di procreazione. Quindi si organizzarono dei giochi a favore delle popolazioni vicine e le loro donne, soprattuttoSabine, furono rapite. Il racconto di quanto accadde si perde tra storia e leggenda. Alcuni parlano di 30 ragazze altri di 800. Subirono violenze sessuali? Non è certo tra gli storici. Il rituale matrimoniale avveniva spesso per rapimento e così sarebbe stato per secoli a venire. Quindi ciò che è certo è che furono merce di scambio per lo scopo di rinsaldare quelle genti maschie tra loro.

Secoli e secoli in mezzo. Dalla donna proprietà esclusiva dell’uomo marito o dell’uomo padre alla donna che cerca l’emancipazione e la parità. Si chiama democrazia, ne è baluardo. E ciò che è accaduto a Colonia, la violenza diretta contro centinaia di donne è un attacco alla civiltà democratica occidentale, inutile girarci attorno. Al momento la cronaca racconta di 380 denunce di donne molestate, palpeggiate, stuprate, violentate verbalmente, derubate. Racconta di questa orda di degenerati di genere maschile che agivano le violenze, almeno 18 profughi tra loro, molti altri di origine nordafricana e araba.

Lo scopo primo dell’orda maschile di Capodanno è la punizione. Di donne che stavano legittimamente godendo della notte con piacere, ridendo al nuovo anno. Per la cultura musulmana ciò è da censurare, la donna che gode della vita è come la strega medievale, meretrici le chiamavano, degne di una santa inquisizione improvvisata nella piazza di Colonia in una notte di San Silvestro. In Germania, il paese che più di tutti fin ora si è accollato lo sforzo economico e politico dell’accoglienza di genti diverse. Il segnale è chiaro: non basta che ci accogliate, noi violenteremo la vostra civiltà. Per integrare i Sabini Romolo rapì le loro donne. Per disintegrare i valori primari del nostro vivere, la parità uomo donna e i diritti di questa di vivere in libertà, attaccano in piazza sotto gli occhi di tutti, in primo luogo di una polizia inefficiente e in ritardo sui soccorsi.

È del tutto naturale, umano e corretto che quanto accaduto porti a inasprimento di sanzioni per le violenze sessuali, espulsioni più rapide, riduzione delle possibilità di ingressi; sono modi dei paesi civili di difendere le proprie comunità. Colonia è uno spartiacque. Tra un modello di integrazione purchè sia e un modello futuro sostenibile. Che ponga vincoli quantitativi e qualitativi. Nella mia civile Bologna l’assessore al welfare è nel fascicolo della procura per aver istigato asserendo che le occupazioni (abusive) di case creano valore sociale. Le occupazioni abusive creano disuguaglianza, degrado, danneggiamenti di edifici pubblici e privati, potenziale violenza di tanti verso pochi, alti costi per le comunità per le operazioni di sgombero. E’ questo che un assessore dovrebbe dire. E’ questo che ha detto la Merkel al suo popolo dopo quei fatti “disgustosi”.

Dobbiamo uscire dalle ambiguità di una idea di accoglienza purché sia, perché sfalda e non tutela, minaccia i diritti conseguiti, non ne crea di nuovi, se non quello di stanziare in un territorio senza guerra. Se il prezzo da pagare è come quello del Capodanno di Colonia si fermi questa macchina, è un prezzo troppo alto, ci vuole una nuova pianificazione della UE, coordinata da un tavolo centrale sulle politiche di immigrazione e di integrazione ma pare ne siamo ancora lontanissimi.

Tempo fa ho letto poche parole di una delle donne conviventi con gli uomini dell’Isis. Diceva che benedice i bombardamenti degli occidentali in Siria ma non perché ha speranza che risolvano nulla ma perché per pochi momenti gli uomini sono impegnati a mettersi in salvo e lei può togliere il burqa e mostrare i capelli e sorridere.

Mi preme sottolineare che non c’è da sentirsi “rassicurati” dal fatto che a Colonia i colpevoli non fossimo noi, civili occidentali.

I dati raccontano che è molto alto il tasso di violenza che in Italia subiscono ancora le donne: fisica, economica e psicologica. Nel 13% dei casi si tratta di violenza sessuale, nel 33% di violenza economica, nel 51% di violenza fisica e nel 65% di violenza psicologica. In moltissimi casi (oltre l’88%) la violenza viene definita “domestica”, in quanto inflitta da partner o da ex partner (l’82%) oppure da parenti, nel 6,4% dei casi. La violenza domestica è da intendersi come violenza maschile contro le donne in casa, che implica dunque una relazione di intimità o familiare.

Siamo tutti musulmani? O discendenti dei guerrieri romani.

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17 comments

  1. Scan 13 gennaio, 2016 at 22:10

    “È del tutto naturale, umano e corretto che quanto accaduto porti a inasprimento di sanzioni per le violenze sessuali, espulsioni più rapide, riduzione delle possibilità di ingressi; sono modi dei paesi civili di difendere le proprie comunità.”
    nessuna giustificazione o comprensione di ciò che è accaduto a colonia e sono d’accordo sull’inasprimento delle sanzioni per chi è colpevole di quei reati. sono meno d’accordo sull’ultima frase, quella dei paesi civili, includendo, fra essi, naturalmente, anche il nostro. ma nessuno vede le nostre periferie, e non solo quelle, in cui sembra normale che migliaia di donne, importate, vendute, schiavizzate sono sottoposte a violenza sessuale continua? è questa la cifra della civiltà di un paese? o, magari, quest’altra: http://27esimaora.corriere.it/articolo/turismo-sessuale-e-prostituzione-minorile-italiani-in-testa-nella-classifica-dei-clienti/.
    non montiamoci la testa con questi giudizi di civiltà e inciviltà, dividendo i musulmani dai cristiani, questi si portatori della cultura del rispetto per la donna.
    quello che è accaduto a colonia (facilitato da un atteggiamento della forza pubblica incommentabile) non può non suscitare repulsione e rabbia.
    piano però a utilizzarlo come scusa per respingimenti e chiusure nei confronti di chi parte da un mondo reso miserabile anche da chi, fino al secolo scorso, l’ha sfruttato col colonialismo selvaggio. e quando dico selvaggio mi viene in mente quel nostro grande giornalista che, in colonia, viveva, more uxorio, con una bambina di 12 anni

    • nemo 14 gennaio, 2016 at 10:15

      Concordo con quanto scrivi Scan. Non deve esser preso questo episodio per scusa , cosa che pare sia facile, alla chiusura dell’accoglienza, ma….prendiamo ad esempio i fatti,recenti, in Turchia. Quel terrorista che si è fatto esplodere è stato subito identificato attraverso le impronte digitali. Mi diranno, caro mio dopo aver fatto una strage cosa vuoi che interessi conoscerne il nome? E’ entrato come profugo ed ha persino chiesto asilo. Niente di più vero, l’alternativa, sarebbe, rinunciare alla nostra idea di convivenza civile. Ma conoscerne il nome rende facile seguirne gli spostamenti con tutto quello che ne consegue, anche sugli eventuali complici. Nel nostro beneamato Paese vi sono, cosidetti profughi, che rifiutano di farsi prendere le impronte, e nel fare questo trovano solidarietà da parte di alcuni, cosidetti, volontari. Ebbene non sono dell’idea che si debbano chiudere le frontiere, ma sono dell’idea che se viene a casa mia tu devi sottostare alle mie leggi ed ai miei costumi, non c’è libertà che tenga o cultura, o tradizione che possa travalicare questo semplice principio.

  2. Genesis 11 gennaio, 2016 at 06:49

    …e se fosse…provo a farmi delle domande:
    se questi atti barbarici fossero stati perpetrati per far intendere alla Grande Germania che quei bastardi dell’IS non sono solamente entrati in Europa, bensì ne sono al centro?
    se questo non fosse solamente un metodo per aumentare l’astio ariano per aumentare la forza combattiva in “casa loro” mandando altre portaerei e qualche soldato in più?
    perché è successo a Köln e non a Berlin, Kaiserslautern, Hamm, Stuttgard…forse per il simbolo che quella città offre col suo strano carnevale di marzo?
    Alcune delle tante domande. Molte hanno risposta, altre no. Fatto sta che quei decelebrati dovrebbero stare in mezzo alle piazze in attesa della rivendicazione delle donne abusate.
    …ma…
    Violenza sulle donne?
    La facciamo sempre e comunque considerandone sempre la diversità!

    • riesenfelder 11 gennaio, 2016 at 14:14

      Mah! Se ho capito bene le domande che provi a farti si dovrebbe pensare a una regia che organizza migliaia di persone a Colonia, Hamburgo, Salisburgo, ecc, ecc. . Anzi migliaia di maschi famelici con l’intenzione di aumentare i sensi di ripulsa contro rifugiati.
      Io a questo “disegno” non ci credo.
      In tutte le stazioni ferroviarie di tutte le città tedesche, da sempre -lo so perchè lo ho vissuto anch’io – durante le notti di Natale e Capodanno gli immigrati si sono sempre radunati. Sono quelli che non si sono ancora inseriti, che non hanno famiglia, che cercano di non essere da soli.
      Leggendo da ormai 10 giorni quello che riporta la stampa tedesca, la cosa che accumula tutti quei maschi e l’enorme consumo alcolico che hanno fatto. (anche se per i mussulmani ciò dovrebbe essere proibito!).
      Si leggono moltissimi commenti contro la politica di accoglienza delle Merkel. Pegida e AfD (ma anche la CSU) tentano di guadagnarne in termini elettorali. Poi si va a leggere la lista degli indagati fino ad oggi e si scopre che su 31 nominativi ci sono algerini, marocchini, due tedeschi, un americano e solo 5 siriani.
      Insomma, io vedo la scandalosa notte di san_silvestro più terra,terra. Vedo migliaia di maschi affamati di fig.., embriaghi, che non lasciavano passare nessuna donna senza importunarla. Bullismo maschilista a livello di massa.

      • Tigra 11 gennaio, 2016 at 15:00

        La tua è un’ipotesi più che convincente, ma se fosse giusta, e cioè se la causa delle molestie di massa fosse l’alcol e non il corano, bisognerebbe poi dare un’altra lettura ai fatti di Colonia, e trovare dei rimedi diversi, e più complicati da realizzare, da quelli che si sentono proporre.
        Sono incline a credere che tu abbia più di una ragione…

        • riesenfelder 11 gennaio, 2016 at 16:55

          Che ii fedeli del Corano abbiano delle Donne una considerazione un po’ così l ha confermato, per esempio, Ergodan proprio una mese fa, quando ha detto che le donne non sono uguali agli uomini ma al più possono essere complementari.
          E è risaputo anche che i fedeli del Corano tendono a “rispettare” le “loro” donne fino al punto, in certi paesi di chiuderle a vita in uno scafandro chiamato burka, oppure tenerle sotto chiave in casa e allo stesso tempo considerare scostumate se non proprio zoccole le donne degli “infedeli”.
          Se poi si radunano migliaia di fedeli del corano embriaghi e affamati di sesso è più che probabile che comincino a straboccare.
          Io però, anche da noi qua in Italia, ho visto troppe volte maschi embriaghi, affamati di fig.., importunare pesantissimamente donne che passavano. Magari fedeli di padre_pio ma sono convinto che non siano tanto differenti dai maschi famelici e embriaghi di Colonia.

          • nemo 12 gennaio, 2016 at 14:59

            Caro Riesenfelder, bentornato è molto che non ti leggevo, caro Riesenfelder, per sapere come era considerata la donna, nelle nostre plaghe basta rileggere un Dottore della chiesa di nome Tertulliano. Costui le definisce meglio, se possibile di quanto ha fatto Erdogan e consiglia loro di vestirsi o meglio rinchiudersi nei vestiti perchè il solo esporre un centimetro quadro di pelle denota da parte loro propensioni lascive..

      • Bondi James Bondi 11 gennaio, 2016 at 15:42

        quindi vuoi dire che le centinaia di donne che sono andate alla polizia a sporgere denuncia l’hanno fatto solo perchè :
        A) di per sè profondamente razziste e desiderose di denunciare a cuor leggero “gli stranieri” in genere, mentre da un Fritz o un Hans qualsiasi si sarebbero lasciate palpare tranquillamente?
        B) organizzate a tale scopo da una mente superiore che ce l’ha sia contro i rifugiati che contro la Merkel?
        oppure C) non è successo niente di diverso da un capodanno qualunque, tutti gli anni ci sono centinaia di denunce, solo che i media ne hanno parlato solo quest’anno?

      • Genesis 11 gennaio, 2016 at 15:59

        Assolutamente d’accordo con te!…ma vista la problematica mi sono fatto delle domande, come detto, per trovare un obiettivo diverso, cercando di guardare la cosa da un altro punto di vista.
        Ricordo tanti anni fa, che per caso capitai a Colonia nel bel mezzo del loro carnevale: forse la storia di questo carnevale era diversa, almeno il suo concetto, ma di fatto, per le strade, comandano le donne…che possono farti di tutto!
        Che Colonia sia stata presa come Oggetto proprio per questo? Mah…forse…

  3. Kokab 11 gennaio, 2016 at 02:23

    non siamo tutti musulmani, ma certo discendiamo tutti dai guerrieri romani; i dati nudi e crudi riportati alla fine del blog ci dicono che le donne a casa nostra sono ancora oggi oggetto di preda, e che i due secoli abbondanti che ci separano dal secolo dei lumi e dall’avvio dello sviluppo democratico dell’europa, se anche non sono evidentemente passati invano, non hanno comunque colmato il divario sulla linea di partenza: ad uguali diritti formali non corrispondono uguali diritti sostanziali, e difficilmente la violenza che subiscono le donne, quale ne sia l’entità, dal palpeggiamento al femminicidio, viene adeguatamente ristorata.
    oggi vediamo che dentro i nostri confini un gruppo di persone di prevalente confessione islamica, non so se in modo casuale o preordinato, ma comunque in modo fortemente simbolico, trasforma un gruppo di donne in un gruppo di prede, e questo è ovviamente inaccettabile, quale che sia la confessione del predatore.

    tre mi paiono i punti salienti della questione:
    1) atteso che questi qui li dobbiamo evidentemente punire, non possiamo poi applicare misure diverse per i branchi di lupi autoctoni, e sappiamo già che questo passaggio è molto difficile: ce lo dicono i moltissimi precedenti di procedimenti giudiziari per stupro o altri reati contro le donne, in italia e altrove, quando al procedimento giudiziario si arriva, nella minoranza dei casi. siamo pronti a tutto questo? siamo sicuri che la grande maggioranza dei cittadini europei, quando dovrà giudicare qualcuno dei propri figli maschi non dirà che le proprie figlie femmine in fondo se la sono cercata? conviene saperlo, perchè su questo ci giochiamo i principi della nostra civiltà.
    2) io disprezzo ogni forma di fede religiosa, e credo che l’islam nella storia di danni ne abbia fatti molti di meno del cristianesimo, in misura incommensurabile, ma oggi il cristianesimo è stato piegato dalla laicità, dal benessere e dal piacere di consumare, cosa che all’islam non è successa; ne consegue che alcuni elementi primitivi sono rimasti, primo fra tutti, e più inaccettabile di tutti, il ruolo subordinato della donna, che non intendo accettare, e intendo che non dobbiamo accettare, in modo non negoziabile. dobbiamo sapere che imporre il rispetto di una parità sostanziale sarà un atto di prevaricazione e di violenza nei confronti di uomini e donne di fede islamica, anche a casa nostra, perchè non ci sarà una maggioranza, neppure di donne islamiche povere, in particolare se sunnite, a desiderare questa parità. ataturk docet.
    3) se imbocchiamo questa strada dobbiamo anche sapere che lo stato fratello dello stato islamico si chiama arabia saudita, e che è del tutto inelegante barattare la laicità, la libertà, la democrazia e i diritti fondamentali dell’uomo, che ovviamente sono anche diritti della donna, per un barile di petrolio.

    ciò che alla fine mi aspetto è che puniremo i lupi più o meno spelacchiatti colpevoli del ratto di colonia (a scanso di equivoci, io li tratterei alla maniera di vlad), continueremo a tollerare le violenze sulle donne, da parte nostra e dei nostri figli, perchè le sabine le abbiamo pur sempre rapite rapite e non abbiamo ancora smesso di farlo, anche se ci stiamo provando, e continueremo a fare affari coi primitivi del golfo persico.
    vinceremo questa guerra a bassa intensità, fatta di guerriglie e scaramuccebassa? forse si, ma non sarà vera gloria.

  4. M.Ludi 10 gennaio, 2016 at 18:30

    I fatti di Colonia si intersecano drammaticamente nel tessuto ormai consueto della violenza sulle donne, e lo fanno aggiungendo ad una piaga presente in tutto il mondo occidentale (specialmente in Italia), motivazioni politiche (l’Isis ha più volte proclamato l’uso della violenza sulle donne occidentali come mezzo di conquista territoriale) a quelle terribili che derivano dall’emarginazione in un contesto scintillante (come la nostra civiltà) di giovani nel pieno della loro vigoria fisica, abbandonati a se stessi migliaia di chilometri dai loro paesi d’origine, per di più abituati ad avere una considerazione della donna (checchè ne dicano i musulmani) ben diversa da quella sancita dalle nostre leggi.
    Non manca alcun ingrediente al miscuglio esplosivo che ha portato ai fatti di Colonia, se non, anche, una possibile, voluta, trascuratezza di certi ambienti politici tedeschi (sicuramente rappresentati anche nelle forze di polizia) che hanno portato a ridurre al minimo la presenza di forze in un momento ed in un luogo dove, anche se non si pensava potessero accadere così tanti eventi criminosi, sicuramente ci si poteva attendere che non tutto sarebbe andato come avrebbe dovuto; come mai in quella piazza, a quell’ora non c’era nessuno a prevenire?

  5. Por Quemada 10 gennaio, 2016 at 15:53

    Ricordo il dibatito su questo sito quando la Merkell ha accolto a braccia aperte i profughi siriani, e ricordo che ero la sola a sostenere la necessità delle frontiere chiuse, in mezzo all’ostilità e al dissenso generale.
    Oggi ci viene presentato il conto di quella generosità, e vediamo che alcune delle persono che i tedeschi hanno accolto si sono macchiate di uno dei crimini più disgustosi, la violenza degli uomini sulle donne.
    Ce lo dobbiamo mettere in testa, nessuna apertura è possibile senza la disponibilità all’integrazione di chi arriva, e le popolazioni islamiche non si integrano da nessuna parte.
    Dice bene Elisa Benni, Colonia è lo spartiacque, o di qua, in occidente, o dall’altra parte, nel medioevo orientale, e i popoli europei hanno ben chiara la scelta giusta.

  6. Luistella 10 gennaio, 2016 at 15:44

    I fatti di Colonia, oltre ad essere disgustosi, sono di un’idiozia insopportabile. Ben vengano i vincoli qualitativi e quantitativi. Sarebbe anche auspicabile ( ma così non è), che i musulmani capitati ed accolti in Germania, come in altri stati, non solo si dissociassero da questi elementi a parole, ma anche con i fatti. Cose del tipo. Sbatterli fuori dalla loro comunità,magari anche dalle moschee , qualora vi vadano a pregare, calci nel fondoschiena simbolici e perchè no, anche fisici .Sinora non ho sentito una sola parola da parte dei cosiddetti musulmani moderati, di aspra riprovazione verso coloro che agiscono in questo modo.Figuriamoci con i fatti. I casi son due : o esiste una paura insormontabile di questi ottusi violenti, oppure , senza passare alle vie di fatto, vengono “approvati” gli atteggiamenti aggressivi e dispregiativi nei confronti delle donne. Poichè vivono in un paese civile, in cui esistono le forze di polizia a tutela di tutti gli abitanti del territorio nazionale, riterrei che la paura non sia l’elemento fondamentale. Ne deduco quindi che a quella definita “loro cultura”, tutto sommato vada bene così …
    Poi sarebbe ora che ci togliessimo ( noi occidentali viventi in questa era) il “senso di colpa” che ci fa ritenere in qualche modo colpevoli delle nefandezze e delle violenze inflitte alle altre civiltà. E’ vero, la chiesa cristiana, a suo tempo ha compiuto nefandezze d’ogni sorta, ha perseguitato, ha sterminato, ha accusato di stregoneria le donne e via dicendo. Ma questo circa 500 anni fa. Noi, che viviamo in questi anni, non possiamo permettere di sentirci in qualche modo “responsabili” di ciò che commisero i nostri antenati. Abbiamo il dovere di difendere quella civiltà che si è conquistata nei secoli, con il rinascimento, l’illuminismo, le lotte sociali.

    • Remo Inzetta 10 gennaio, 2016 at 16:56

      Non ho le tue sicurezze Luistella, e non penso che le cose siano così semplici.
      I fatti di Colonia sono odiosi, e vanno duramente puniti, ma la cronoca dei giornali ci racconta anche di una polizia non particolarmente reattiva, e in molti hanno sollevato l’ipotesi della provocazione, non sarebbe la prima volta che capitano queste cose.
      Quanto al fatto che i nostri peccati siano vecchi di 500 anni, e quindi “pescritti”, vorrei ricordare l’articolo su Mossadecq pubblicato proprio su Modus poche settimane fa, che ci parla di interventi di 60 anni fa, o le disastrose guerre in Afghanistan e Iraq, che hanno dato il via al terrorismo più violento e organizzato.
      Il Presidente del Consiglio ha sottolineato più volte che servono soluzioni politiche, e che chiudendo le frontiere ci chiudiamo i terroristi in casa, secondo me se iniziamo a ragionare come Salvini siamo finiti.

      • Luistella 11 gennaio, 2016 at 12:28

        Può anche essere che sia stata una provocazione causata da chi vuol scatenare l’odio verso i musulmani. Sta difatto però che questi hanno accettato di buon grado di farsi attori della provocazione. Per quanto riguarda i delitti commessi secoli fa, non ho parlato di prescrizione, ma non voglio che essi diventino ” una giustificazione” per spiegare questi fatti . Se andiamo a prendere come giustificazione il terrorismo e altri fenomeni del genere, dovuti ai massacri compiuti dall’occidente, non dovremmo più trattare con la Germania, visto i danni causati all’umanità meno di un secolo fa.Naturalmente il mio è un paradosso. Non ho auspicato la chiusura di frontiere, e tanto meno ritengo di ragionare come Salvini. Dal quale disto anni luce.Se la polizia di Colonia non ha reagito come doveva, non ne so il motivo. Forse non si aspettava una cosa così organizzata . Detto questo, mi permetto di dire che perchè donna, posso capire ciò che è accaduto a Colonia , le offese ,minacce, passaggio alle vie di fatto. E mi indigna che il mondo musulmano sano non stia intervenendo.Non accetto giustificazioni di tipo socaile, religioso, culturale o altro

        • Gennaro Olivieri 11 gennaio, 2016 at 12:54

          Gli stupri di massa e gli stupri etnici purtroppo sono stati praticati in Europa solo pochi anni fa, nella ex Jugoslavia, e non è che ci siano stati chissà quale scandalo e quale reazione internazionale. Diciamo la verità, quasi tutti li abbiamo considerati poco più che una normale conseguenza della guerra. La donna come bottino di guerra o come preda di caccia forse è un concetto ancora accettabile anche per l’uomo occidentale, e per superare questo retaggio ancestrale probabilmente resta anche a noi parecchia strada da fare.

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