Forse, per alcuni, sarà una lettura faticosa… ad alcuni altri non interesserà… ma a me preme far sapere cosa e come la penso…

Sul silenzio, tutt’altro che casuale, dei primi trent’anni di Gesù, non conosciamo quasi nulla. Potrebbe essere vissuto in India, nel Tibet o in Persia, come si evince da rotoli che parlano di Issa (il nome orientale di Gesù) trovati nel 1922, per i quali visse tra i buddisti bodhisattva.

    Il monastero Hemis, nel Ladakh, India
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Secondo rotoli scoperti nel 1925 e nel 1939, sarebbe invece vissuto in Grecia, in Britannia e a Roma. La chiesa cattolica non ha mai considerati i sedici-vent’anni della storia di Gesù, non raccontata dai vangeli canonici del primo secolo. In ogni caso è provato che, come Barabba e Giovanni il battista, anche Gesù vivesse con gli esseni zeloti e che li abbia lasciati per la violenza settaria che usavano contro i romani (… in arabo, Hamas vuol dire zelo. Anche i palestinesi d’oggi, quindi, sono zeloti).

Tre thangka tibetani che forse, al dir di alcuni, rappresenterebbero Gesù.
               (cliccare le immagini per miglior risoluzione)

La meraviglia su Gesù non nasce, quindi, dalla sua natura divina, ma dal suo essere uomo impegnato a favore dei poveri. Compagno di chi lottava per i loro diritti. Alcuni avranno interesse a farne un dio, ma sarà la sua umanità a far esplodere, in chi lo aveva conosciuto, lo stupore. Gesù vivrà, quindi, come ogni “figlio di uomo” (lo dirà 64 volte, lui stesso, nei vangeli canonici, anche se mai sarà detto da altri nei suoi confronti.). Gesù entrerà da uomo, pertanto, “nel conflitto degli oppressi e di chi gridava contro la schiavitù.” (Esodo 2, 23-25). Lo farà, testimoniando la presenza di Dio in ogni persona e orientando al bene, così, la solidarietà umana. In un apocrifo, addirittura, a chi gli chiederà di poter vedere Dio, Gesù risponderà: “Hai visto un fratello? Hai visto Dio!”… Spetta a noi la risposta, quindi. Severi, con noi stessi, ma memori che il giudizio su di noi dipenderà da noi stessi. Perché Dio non può essere quello che decidiamo noi, ma è l’Essere, il prima e il dopo che l’uomo ha in sé. Quel che conta per noi, pertanto, è liberarsi dalla schiavitù (… dell’Esodo) senza rimpiangere quando “almeno non ci mancava il pane”.

"L'invio dei settantadue discepoli a due a due" di James Tissot-Brooklyn Museum

È l’esodo, quindi, che ci fa conoscere i frutti per i quali val la pena di spendere la vita. Una cosa che vale per noi, e per gli umani di ogni credenza religiosa. Una vita che deve farsi carico dell’inquietudine verso chi giudica un altro uomo, magari perché migrante o profugo. Che condanna il potere la cui ragion d’essere è se stesso e il consumo di chi è indifferente alla fame dei poveri. Una vita che accetta l’alleanza fondata non più sulla legge mosaica del sacrificio officiante, ma sull’amore incondizionato per l’altro come Dio stesso ci ama. Perché la terra in cui abitiamo, e l’unica vita che oggi viviamo, possano diventare compatibili con la nostra fiducia in modo da sentire il bisogno di unire le forze per generare un nuovo paradigma. Riconoscendoci persone amate già per come siamo, senza preoccuparci di quel che sarà di noi dopo la morte. Non evitando l’esperienza umana della carne per liberarci dal peccato, come predicava Paolo di fare, ma facendoci carico dell’unica vita che abbiamo, secondo Gesù. Se qualcuno ci dice che la felicità, o la vera vita, sta da un’altra parte, o in un altro tempo, pertanto, è un bugiardo. La vita, infatti, è un dono di cui tutti dobbiamo godere, anche, se non prima, i poveri, i diseredati, chi è trascurato, abbandonato, offeso.

         Raffigurazione persiana del Discorso della Montagna di Gesù.

Nel mondo, e per le religioni che si rifanno ai miti misterici antichi, invece, i poveri non potranno godere mai, nell’oggi, di una speranza. Debbono accettare di essere servi o schiavi, con la consolazione di meritare il paradiso che l’autorità divina riserverà loro nel dopo. La vita e la storia umana ci insegnano, invece, che né i ricchi né alcun governo non popolare, lavoreranno mai contro chi alimenta la macchina degli egoismi e delle disuguaglianze… È l’imbroglio contro cui Gesù spenderà la vita. Insegnando ai poveri a spartirsi il poco pane che avevano, perchè potessero sorridere alla vita, e perché i loro occhi potessero vedere il bene. Assicurava loro, infatti, che aiutandosi gli uni gli altri nel poco che avevano, sarebbero stati beati e felici, e i ricchi no. Che la loro vita umana sarebbe cambiata per la loro voglia di lottare per la giustizia e per la libertà, come hanno sempre fatto i profeti e come ha fatto Gesù di Nazareth. Che per essi la terra sarebbe diventata Regno dei cieli. Anche noi, oggi, abbiamo bisogno di questa consapevolezza, perché in essa potremmo saziare la fame e la sete di giustizia di chi scappa dalla sua terra per fame. Gesù ci ha fatto conoscere un Dio sempre presente in chi vive questa terra, che veste i gigli del campo, dà da mangiare agli uccelli, fa crescere l’erba. Il Dio della bellezza e della gioia che fa fiorire la vita, non distinguendo il corpo dall’anima. Non il dio delle banche che affama i poveri con politiche economiche che servono ai padroni. Non l’idea della risurrezione nella carne che ci è stata messa in testa, e che avanteggerebbe solo i ricchi e i potenti che governano il mondo.

 "San Giuseppe falegname con Gesù Bambino" (di Georges de La Tour)- Louvre
              (cliccare l' immagine per miglior risoluzione)

Ai poveri avevano insegnato ad aspettare il Dio per qualche settimana, o mese, ma era una truffa, come lo sarebbe oggi. Non c’è differenza, infatti, fra quel che diceva Paolo ai suoi allora, e quel che dicono gli attuali movimenti dei cristiani che aspettano la fine del mondo, e altri, oggi… Gesù voleva cambiare la vita umana, concreta, non liberare l’anima dalla carne. Dottrina, questa, non gesuana, ma predicata ai poveri solo perché non pretendessero di più, dalla loro vita. Assediandoli con i sensi di colpa, perché accettassero la povertà senza lamentarsi. Predicando loro una risurrezione della carne che non c’entrava nulla con la morte di Gesù. Per noi, un dogma niceano rubato alla filosofia greca perché la fine del mondo non c’era ancora stata. Un potere che giovasse ai ricchi, a gloria di un dio fasullo. Per questo Gesù dirà ai suoi che sarebbero stati uccisi dal Tempio e dalla politica, … con il pretesto di rendere onore a Dio.

Ed ecco perché fra noi, oggi come allora, uno che non osserva le beatitudini, (… e i cinque “vi hanno detto, ma io vi dico” di Matteo), anche se pregherà tutti i giorni e non perderà una messa, non potrà mai dire di testimoniare Gesù o di avere la Sua amicizia. Per questo i poveri, non i ricchi, saranno il sale della terra e la luce del mondo. L’amico del povero, infatti, fa parte della sua stessa anima, mentre non potrà mai far parte dell’anima del ricco perché, se così fosse, saprebbe come spendere le sue ricchezze, e non sarebbe più ricco. Perché l’amicizia è una scelta che libera dal bisogno l’uno dell’altro. Perché nessun uomo di potere potrà mai capire il Vangelo, nei fatti.

Pace e bene.

L

etter agli amici…tra Gesù e Paolo

19 Ott. 2016
Nota per chi volesse approfondire:

Vengono chieste le fonti dei miei studi che, come viene indicato da Genesis (nome su cui potrei scrivere altro) con la mia “lettera” pensavo non servissero, quindi copio ed incollo solamente le letture da me fatte in anni ed anni della mia vita nel merito, che mi hanno portato a “dire la mia”; ho copiato e incollato senza verificare l’attinenza di tutti i titoli nel contesto del mio scritto sopra. Sicuramente ne dimentico alcune. Non posso comunque indicare i vari convegni, discussioni, relazioni e quant’altro di tipo verbale con la gran parte degli autori e storici, nonché biblisti che cito sotto.
Pace e bene

Corrado Augias e Vito Mancuso: DISPUTA SU DIO E DINTORNI: Mondadori marzo 2009
Baldini e Castoldi OLTRE LA SOGLIA. UNA VITA NELL’OPUS DEI MILANO 1996
Ernesto Balducci IN NOME DELL’UOMO: antologia a cura di A. Cecconi, Fiesole, Fondazione Ernesto Balducci, 2005.
Franco Barbero IL DONO DELLO SMARRIMENTO: Associazione Viottoli-Comunità TO/2000
L’ULTIMA RUOTA DEL CARRO: Associazione Viottoli-Comunità TO/2001
don Tonino Bello NON C’E’ FEDELTA’ SENZA RISCHIO – Editrice San Paolo
Luigi Bettazzi: LA SINISTRA DI DIO – Edizioni la Meridiana /1996
Frei Betto: BATTESIMO DI SANGUE – Rete Radié Resch
GLI DEI NON HANNO SALVATO L’AMERICA Sperling&Kupfer Editori Mi/2003
Enzo Bianchi: DA FORESTIERO. Nella compagnia degli uomini – Edizioni Piemme /1999
Emma Brunner-Traut: IL FARAONE E GESU’ COME FIGLI DI DIO / Tubinga.
M. Buber I RACCONTI DEI CHASSIDIM – tr.G.Bemporad – Editore Garzanti, Mi /1979
Elisabeth Burgos MI CHIAMO RIGOBERTA MENCHU’- Giunti FI/99
Joseph Campbell e Bill Moyers: IL POTERE DEL MITO
Maurizio Campisi CENTROAMERICA REPORTAGEW – FRILLI Ed..2002
Clayborne Carson I HAVE A DREAM – MLK – Scie Mondadori
Fidel Castro e Ignacio Ramonet: AUTOBIOGRAFIA A DUE VOCI / Mondadori 2007
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Erri de Luca IL PESO DELLA FARFALLA – Feltrinelli 2008.
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Fedor Michajlovic Dostoeuskij I FRATELLI KARAMAZOV
Bart D.Ehrman GESU’ NON L’HA MAI DETTO – millecinquecento anni di errori …
Mondolibro MI 2005
Albert Einstein COME IO VEDO IL MONDO
Robert Eisenman: GIACOMO FRATELLO DI GESU’ – Ed. Piemme 2008
Gotthold Ephraim L’EDUCAZIONE DEL GENERE UMANO – 1780 Lessing
Timothy Freke e Peter Gandy: THE JESUS MYSTERIES
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Enrico Maria Radaelli IL MISTERO DELLA SINAGOGA – il lungo, il corto, il nulla… Edieffe Edizioni Milano 2002
Gianfranco Ravasi: LA BUONA NOVELLA: storie, idee, personaggi del Nuovo Testamento
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Claudio Rendina LA SANTA CASTA DELLA CHIESA e I PECCATI DEL VATICANO Newton Compton editori Roma 2009
Pepe Rodiguez DIO E’ NATO DONNA – Editori Riuniti Roma 2000
Valentino Salvoldi: LA CHIESA DEL GREMBIULE: Sulle orme di don Tonino Bello Edizioni Messaggero Padova
E.P. Sanders: GESU’ la verità storica, traduzione di Michele Sampaolo Edizione CDE spa – Milano, su licenza Arnoldo Mondadori Editore, 1995
Paolo Sarpi ISTORIA DEL CONCILIO TRIDENTINO
Luciano Scaccaglia POVERTA’ E RICCHEZZA NELLA BIBBIA Comunità di S.Cristina e S.Antonio Abate – Parma 2007
Zecharia Sitchin: LA BIBBIA DEGLI DEI – Ed. Piemme 1995-2002
L’ULTIMA PROFEZIA – Ed. Piemme 2010
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Antonio Thellung IL VANGELO SECONDO MIO NONNO
UN PO’ MENO DELLA VERITA’ – Edizioni Borla 2001 – Roma
CON LA CHIESA, OLTRE LA CHIESA – Cittadella Editrice Assisi 2002
IL SAPORE DELL’AMORE COMPIUTO: Gribaudi 2002
… con A.Maggi LA CONVERSIONE DEI BUONI – Cittadella d’Assisi 2004
Orazio Verbitsky L’ISOLA DEL SILENZIO – Fondango Ed. 2006
Friedel Völgger SUDTIROLO AL BIVIO Praxis 3
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David Willey: IL POLITICO DI DIO – Editrice Longanesi & C. – Milano 1992
Alex Zanotelli IL RITORNO DELLA GUERRA
Anton Zieger STORIA DELLA REGIONE TRENTINA – Accademia Buon Consiglio 1968