Renzi attacca tutti. Minoranze italiane e non. Ma non attacca i nazionalisti, gli xenofobi, i “neri”. Attacca i “rossi”.

Attacca Varoufakis che gli risponde per le rime.

Attacca Corbyn che, da bravo inglese, preferisce non replicare.

Il filo che unisce tutti i suoi attacchi è, diciamo la verità, nelle intenzioni misurato con la esigenza di far vedere i muscoli a ogni piè sospinto, nei modi volgare.

Volgare perché il leitmotiv è sempre quello: voi altri siete perdenti. Perdente Varoufakis che è uscito dal Parlamento Greco. Perdente sarà con molta probabilità Corbyn. Perdente è la minoranza del PD, i sindacati, etc..

E’ come se nel suo limitato immaginario vi fosse, fuori da lui, un mondo di gufi affranti e senza speranza alcuna e lui, solo, capace di vincere e dettare linee. Sulle sue spalle il falco Lotti.

Il concetto del perdente e del vincente, ce lo insegnano da piccoli, è molto labile e cangiante nel tempo, misurato sui valori personali e collettivi. Lui dice su Corbyn: è come se uno andasse alle Olimpiadi per partecipare e non per vincere. E noi che insegniamo ai nostri ragazzi che partecipare, nello sport come nella vita, è prezioso e di crescita. Vincere è eventuale e passeggero.

Si potrebbe dire che in politica non è così, che ci si misura sulla vittoria. Ma la storia insegna che i vincitori son stati quelli che hanno giocato ruoli strategici nel lungo termine e tutti a favore di valori riconoscibili come la libertà, lo sviluppo dei popoli, la pace, la crescita.

Quindi la vittoria non è sempre uguale a se stessa. Non è valore di per sé ma mutevole rispetto a ciò che contiene e trasmette. E vale poi la vittoria se si sgambettano gli avversari?

 

Varoufakis nel rispondergli dice una cosa precisa: Renzi fu tra quelli che ricattarono Tsipras. Che fingendo di farsi mediatore lo consegnò nelle mani della Troika. Dall’altra Varoufakis invita Renzi non ad essere più socialdemocratico bensì un democratico Europeo, tout court. Ora: o tutte le anime di sinistra che si aggirano per l’Europa hanno perso la bussola o siamo noi che non stiamo riconoscendo i pericoli della deriva.

Renzi non vuole “comunisti” in Italia, né in Europa. Che, si sa , quelli di sinistra disturbano i manovratori. Detesta cedere sul lavoro in termini di diritti, garanzie e concertazione. Ama Marchionne e Farinetti, i finanzieri, i circoli dei potenti, i seguaci ciechi che da lui traggono vantaggi, odia i diversamente pensanti. Verdini è un facilitatore non un nemico. Lo scambio con il leghista razzista si fa, basta che convenga e al diavolo i valori.

 

Qualcosa ci sta sfuggendo. Speriamo non degeneri.

 


 

 

 

 Varoufakis contro Renzi: “Lui poliziotto buono, ha ricattato Tsipras”

SET 220915-10

 

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35 comments

  1. andrea contarini 25 settembre, 2015 at 08:52

    I comunisti non ci sono. Questa etichetta viene applicata per escludere dal gioco. Ma, visto che si si viene sempre identificati come qualcosa di già stabilito, per questa volta, l’etichetta me l’appiccico da solo.
    Sono un vecchio azionista. Forse è per questo che preferisco una Costituzione dove si possa cogliere la mano e il pensiero di Pietro Calamandrei.
    Parlare ancora di “quello di Firenze” o dell’egocrate di Arcore, pensarli addirittura costituzionali, è troppo per me.
    Mi viene in mente una brevissima poesia di Raffaello Baldini ( nella versione di Ivano Marescotti )
    BASTA
    E pu basta, a m so stoff E poi basta, mi sono stufato
    tott i dè l’è d quela tutti i giorni è di quella
    u n s’ nin po’ piò……. non se ne può più…….
    A m voi fè cresar i befi. Mi voglio far crescere i baffi.

    P.S. Ovviamente l’ultimo verso può essere cambiato con ” preparo una mozione per la direzione del mio partito” Ritenga, però, la prima versione (quella dei baffi) più bella e anche più consequenziale

  2. Gennaro Olivieri 24 settembre, 2015 at 06:15

    Tra gli amici che finora hanno commentato lo scritto dell’ottima Jane, sembra abbia una certa importanza lo stabilire se e quanto Renzi sia figlio della sinistra italiana. Mi pare che in nessun modo e in nessuna accezione Matteo Renzi possa dirsi discendente dalla storia o continuatore dei valori della nostra sinistra: di quell’ultima fase pasticciata ,dimessa e poco concludente ben rappresentata dal povero Bersani, Renzi ha ribrezzo proprio perchè perdente. Di quella pragmatica dalemiana, triste e ingessata nella sua incapacità di comunicare, Renzi coglie bene che la mancanza di un appeal epidermico era un difetto troppo grave e ne soverchiava le capacità di governo e di sottogoverno.
    Se poi parliamo di valori, appare chiarissimo da questo anno e mezzo di governo che anche i valori ideali sono un categoria perfettamente inutile e irrilevante nell’azione politica. Non so quanti abbiano avuto la pazienza o trovato piacere nell’ascoltare i discorsi o le relazioni di Matteo Renzi in quei surreali ritrovi che sono le direzioni del Pd. Nelle velocissime rassegne che il segretario premier fa della situazione politica ed economica e dell’azione del suo governo, mancano sempre quella profondità e quella gravità che possono venire solo dalla volontà e dalla capacità di programmare il futuro. Ed è impossibile darsi questa capacità prescindendo da chiari valori di fondo. Considerate come Renzi, ad esempio, eviti sempre di pronunciarsi su questioni etiche, lasciando sempre il compito di esprimersi, di solito in modo imbarazzante, al suo mediocre entourage. Considerate come sia incapace di instaurare un dialogo o un confronto con la Chiesa, proprio lui che dovrebbe essere di formazione cattolica, e come sui drammi sociali di quest’epoca di crisi venga dalla Chiesa regolarmente scavalcato a sinistra.
    Non è necessario ripetere un elenco di tutti gli atti del governo Renzi che hanno inciso, peggiorandoli, sui diritti dei lavoratori e sulle fasce sociali meno fortunate. Basti citare l’ultimo che sta per essere preso, il ddl cosiddetto tagliasprechi nella sanità, che, dietro la falsa giustificazione del risparmio e del miglior funzionamento di un servizio pubblico, andrà a colpire ancora una volta i più poveri. Citiamo ancora solo le misure future annunciate, come l’abolizione delle tasse sulla proprietà della prima casa, idea che combina l’effetto mediatico e populista con un risultato pratico che in realtà favorisce i più ricchi.
    E proprio qui sta il cuore del renzismo: nella sua indole del tutto anti-istituzionale, giacchè tutto il nostro sistema istituzionale è costruito, sulla base dei valori della Costituzione, per favorire la crescita economica e sociale delle classi subalterne. Ed è questo sistema che Renzi sta abbattendo a martellate dalle fondamenta, con la sua riforma istituzionale, fino al tetto, con le sue leggi liberiste. La sinistra italiana, per tutto il dopoguerra, è stata, tra tutte, e per molti apetti paradossalmente, una forza convintamente e sommamente istituzionale; questo è ciò che, a mio parere, allontana di più la sinistra da Matteo Renzi.

    • M.Ludi 24 settembre, 2015 at 08:55

      Dopo il tuo accorato e sentito intervento, mi verrebbe di dirti che risponderti a tono è facile quanto sparare sulla Croce Rossa. Come la maggior parte dei commentatori di Renzi, confondi cause con effetto addossando a Renzi responsabilità che non ha e non cogliendo, credo il senso di un’azione di governo che, strampalata quanto vuoi, con più di una sbavatura e con una narrazione ormai fastidiosa di “quanto siamo bravi” e di “quanto siamo belli”, ne trascura completamente il tratto distintivo di cui, nolenti o dolenti, va preso atto: la discontinuità con la passata dirigenza del Partito, cosa di cui, francamente io (e molti altri) sentivamo un gran bisogno e non mi interessa approfondire le argomentazioni sul fatto che attui una politica di destra: secondo me sta facendo ciò che andava fatto (e non del tutto).
      Non mi trovi nemmeno d’accordo sull’analisi (benevola a dir poco) dei predecessori: Bersani protagonista di una fase pasticciata e inconcludente? E di Penati cosa vogliamo dire? Frutto di un pasticcio malconcluso? D’Alema pragmatico ma incapace di comunicare? Secondo me ha comunicato benissimo la sua incapacità, fuor di battuta, di contrapporsi a Forza Italia. Vogliamo ricordare quanta parte hanno avuto i nostri leader pieni di valori alti e radicati nel far sì che questo Paese sia stato per venti anni in mano a Berlusconi? Se Renzi deve arrabattarsi a Governare con i residuati bellici di quella stagione, il merito è da ascrivere in buona parte anche a questi scienziati della politica.
      Sui temi etici di cui Renzi non parla mai ti dico, spassionatamente e a piena voce: E MENO MALE. Ci abbiamo perso intere campagne elettorali sui temi etici sul nostro volerne fare battaglie di principio nei momenti sbagliati. Per risolvere i problemi bisogna avere la forza di farlo, i voti per farlo, e la sinistra, al di là delle chiacchiere, i voti non li ha mai avuti e le buone (forse) intenzioni, alla fine, sono sempre rimaste tali.
      Alla fine, Gennaro, di buone intenzioni è lastricata la via dell’inferno

      • Por Quemada 24 settembre, 2015 at 16:05

        Un mglifico commento!
        Solo che per spiegare tutto non spiega nulla, forse perchè non ha proprio niente da dire.
        Anzi, no, una cosa vera la dice, la sinistra non ha mai avuto i voti, e non li avrà neppure mai.
        Renzi è destra allo stato puro, la peggiore, quella delle banche e degli evasori fiscali, mentre la sinistra si riduce a Stefano Fassina e qualche altro residuato del secolo scorso, e il mondo va avanti senza di loro. Che mi sembra anche ovvio.
        Vuoi sapere una cosa Ludi? Voi renziani avete capito che la sinistra non vincerà mai, e allora avete deciso di fare la destra, di fare cose di destra dicendovi di sinistra, e state realizzando delle riforme più di destra di quelle che aveva proposto Berlusconi, ecco la verità.
        Smettetela di raccontare balle su Bersani e D’Alema per giustificarvi, Bersani e D’Alema sono il passato della sinistra, e voi siete invece il presente della destra, e pensate per questo di rimanere al governo (le poltrone scaldano i cuori), ma scommetto che non finirà così, e sapete perchè? perchè la sinistra, per vivere, si è attacata a una cosa morta come lei, cioè la destra, e nessuno ne vuol più sapere nè dell’una nè dell’altra.
        Certo, vi siete presi un po’ di elettori di Berlusconi in cambio di quelli duri e puri di sinistra, ma anche se il saldo è positivo non è mica sufficiente per farvi vincere; godetevi felicemente questa legislatura, che poi la festa finisce.
        Buon viaggio Ludi.

        • M.Ludi 24 settembre, 2015 at 18:01

          Mi pare che i concetti di destra e sinistra servano più a voi per giustificare la vostra ultranea (neologismo che mi pare idoneo all’occasione) esistenza che non a chiarire come, dove (e soprattutto, quando) riuscirete ad essere incisivi in un qualche cambiamento del Paese.
          Parto da una considerazione sulla quale credo si possa concordare: in Italia per poter ridare prospettive a tutti, specialmente a quelli più deboli, c’è bisogno di uno Stato efficiente e di un’imprenditoria sana; riuscirà Renzi nel favorire questi obiettivi? Non lo so ed anche chi vi si oppone, al momento, più che dare sfogo ad antipatia e ostilità nei suoi confronti, non ha di che fare. Io assisto allo spettacolo in attesa dei risultati e se non ci saranno, avanti il prossimo: non ho ne guru ne oracoli a farmi da puntello. Tu, guardati le spalle!

          • dinamite bla 24 settembre, 2015 at 21:54

            per Ludi: non ci riuscirà… per due motivi 1) è l’ultimo dei suoi intenti, essendo come dico da tempo, null’altro che un doroteo (e neppure di prima fila) il suo scopo primario è l’occupazione dei centri di potere (per conto terzi); 2) non ne ha(nno) neppure le capacità, ne ho misurato la pochezza in un paio di riforme in campi in cui ne capisco abbastanza (vai sulla fiducia, non mento) sia a livello centrale, che a livello locale ove l’esempio della regione Piemonte, della provincia di varese e di como nonché di una pletora di comuni non irrilevanti sia nel presente (Domodossola, Gallarate, Saronno) che in campagna elettorale (Varese e Busto) sono ampiamente esaustivi sull’incapacità pratica nonché del licantropismo dell’alleanza con ncd-ccd-ccsqq (chicazzosonoquestiqui?).
            per (t)orquemata: il principale attuale alleato dell’immobilismo renzotto non è berlu ma grillo… ovunque tu vada un tripolarismo favorisce il centrismo più o meno mascherato… tzipras illustra 🙂 ergo la soluzione non è una inopinabile ascesa cinquina, nello stivale improbabilerrima… quanto una sostanziosa culturizzazione politica (ugualmente lontana) che quantomeno allontanerebbe dal potere i più beceri tra i venditori di fumo, grillo e renzi per primi… ma in fondo rendere la ggente consapevole non prodest a nessuno 😉

          • M.Ludi 24 settembre, 2015 at 22:04

            sintesi: lui non ci riuscirà ma per anni nessuno avrà la forza di toglierlo di lì; quindi, uma volta occupati i centri di potere che se ne farà (dell’occupazione, intendo).

          • M.Ludi 24 settembre, 2015 at 22:39

            esattamente come tutti gli altri prima di lui; magari, già che c’è, giusto per passare un pò il tempo, qualcosa di buono lo combina, tanto se tocca a lui starci..sai….mancanza di alternative

    • Por Quemada 24 settembre, 2015 at 16:29

      Rispondo anche a te Olivieri, come ho fatto con Ludi, su una cosa siamo d’accordo, Renzi è la destra allo stato puro, ma una volta che l’abbiamo stabilito tu cosa vorresti fare, accodarti a Fassina, Vendola e magari Civati per cantare bandiera rossa?
      Vuoi rischiare che Renzi vinca e continui a far danni?
      Io a voi sinistri duri e puri non vi capisco proprio, tutto quello che siete stati capaci di produrre è Renzi con la sua corte dei miracoli, che quella di Berlusconi sembrava un club di frati trappisti, e piantandolo in asso cercate pure di farlo vincere?
      Ma vi sembra normale?

  3. dinamite bla 23 settembre, 2015 at 21:42

    ESSERE VINCENTI… oddio se si intende la politica come una gara da vincere… allora invece del mediocrissimo renzi prendiamo direttamente Moggi, in materia decisamente più capace e brillante e dagli acclarati risultati… non solo vince i preliminari (come il renzi) ma anche campionati e finali, fino ad ora dal neofita (nel senso di nei)vinti solo a chiacchiere. Ciò detto ricorderei quanto a suo tempo detto in materia di “abbiamo vinto” tra due veri mancini… quando Pajetta (ohi… Giancarlo Pajetta, mica renzi, barraciu, elenona, o de nullis vari) occupata la Prefettura di Milano (ohi… prefettura di Milano, non ministero dei rapporti col parlamentucchio) chiamò Longo (ohi Longo… Luigi, eroe della Resistenza…. mica orfini) e disse: “abbiamo la Prefettura, abbiamo vinto!!!” il Luis gli rispose”si… e per farci cosa?” ecco mi chiedo io pure, divinando i premaiuscolati… vincere per farci che?

    • Por Quemada 24 settembre, 2015 at 16:13

      Perfetto Dinamite Bla, e quindi, in positivo, che cosa facciamo?
      Perchè qualcosa bisognerà pur fare, o si lascia il campi ai vari de nullis renziani; ci potresti dire chi sono i buoni nel tuo film?

    • Bondi James Bondi 25 settembre, 2015 at 18:42

      che Matteino nostro non abbia nè intelligenza nè saggezza per sapere cosa fare delle sue vittorie, può solo farci concludere che lui sta vincendo per conto di altri che non possono uscire allo scoperto.

  4. Por Quemada 23 settembre, 2015 at 12:41

    Renzi e il PD sono la copia evoluta di Berlusconi e del PDL, proprio per alcune delle cose che dice questo blog, e lo era anche il PD di Bersani, che invece si vergognava a confessarlo.
    Poi è vero che Renzi prova a vincere le elezioni, perchè la politica non si fa per partecipare, ma lo fa in nome dei poteri forti, in nome di Marchionne appunto, mentre la sinistra dura e pura farà fatica ad entrare in parlamento, e farà la fine degli extraparlamentari negli anni ’70: la conclusione è che Renzi è la destra, e la sinistra è sparita, perchè è un’idea tramontata nel secolo scorso, bisognerebbe cominciare ad arrendersi all’evidenza e cercare di battere strade nuove.
    Mi sembra invece che la Sig.ra Jane ne batta solo di molto vecchie.

  5. Tigra 22 settembre, 2015 at 21:37

    Secondo me qualcosa ci è sfuggito ed è degenerato.
    L’analisi che fai è in molte parti condivisibile, e personalmente ammetto che Renzi si collochi con fatica nella tradizione della sinistra, ma quelli prima di lui, Bersani che sosteneva il governo Monti (esodati, il primo intervento sull’art. 18 ecc.), o D’Alema che ci compiaceva di sostituire Prondi invece che lasciare andare il paese alle elezioni, hanno fatto delle cose di sinistra?
    Renzi è il figlio di questa sinistra, magari un po’ bastardo, ma viene da li, e non sarebbe arrivato se qualcuno non gli preparava il terreno; e qualcosa è sfuggito è successo molto tempo fa, oggi mi sembra che la partita per la sinistra sia chiusa, e che in questa fase storica non possa essere riaperta.

    • Genesis 23 settembre, 2015 at 05:41

      Secondo me il nocciolo sta nel riconoscere che è impossibile che Renzi sia il male d’Europa…non perché sia un uomo di una sinistra che non esiste più da tempo, ma perché effettivamente e “impossibilmente” non può avere quell’influenza che indica il greco e di seguito la scrittrice dell’articolo.

      Se si vuole di tutti i mali trovarne il capro espiatorio in un politico di centrosinistra…perché abbiamo bisogno di sapere di avere un “nemico” da combattere, perché al contrario non ci sentiremo più vivi…credo che Renzi l’abbia capito da tempo e ne stia sfruttando l’enfasi a suo pro.

  6. M.Ludi 22 settembre, 2015 at 21:22

    Non condividendo il modo un pò “pretestuoso” con il quale tratti l’argomento e leghi i fatti, cercherò di intervenire su una parte del tuo ragionamento che trovo intrigante e lo farò facendoti una domanda: credi veramente che quella che fu la concertazione e comunque il dialogo che, in posizione di minoranza da parte della sinistra, portò alle grandi conquiste sindacali e sociali, sia stato la fine di un inizio o l’inizio della fine? Non credi che sarebbe giunta l’ora che la sinistra cercasse, indipendentemente da Renzi e al di là di Renzi, di organizzare una proposta che cerchi di diventare maggioritaria nel Paese. Perchè vedi, dubito che gareggiando alla De Coubertin si riuscirà mai a cambiare questo paese.

    • Tigra 22 settembre, 2015 at 22:57

      Dubito che si riuscirà mai a cambiare questo paese, se non verso destra.
      Quanto alla domanda che ti poni, sulla fine dell’inizio, o sull’inizio del fine, dubito anche che l’inizio di una sinistra moderna in questo paese ci sia mai stato, e oggi abbiamo la solo la sinistra contemporanea.

  7. Franz 22 settembre, 2015 at 20:52

    Pienamente d’accordo, Jane. Aggiungerei solo che non é per niente originale, perché il nucleo del suo programma politico (eliminazione del senato, ridimensionamento della Magistratura, attacco continuo ai sindacati, controllo del mondo dell’istruzione etc.) è stato elaborato da altri anni fa. La sua é solo Propaganda (2).

  8. Bondi James Bondi 22 settembre, 2015 at 17:48

    Per quanto si capisca che l’autrice è una comunista sovietica miracolosamente sopravvissuta alle radiazioni di Cernobyl, il ritratto che delinea di Renzi è abbastanza veritiero. Non credo che Renzi sia anticomunista in quanto strenuo difensore delle libertà individuali. Berlusconi anticomunista lo era davvero, e proprio in questo senso. Renzi invece è antiideologico e del tutto antipolitico, se per politica intendiamo l’arte di trovare soluzioni ai problemi. A Renzi interessa solo vincere, non risolvere problemi. Tutta la sua retorica è basata sul valore intrinseco della vittoria, indipendentemente dagli usi che se ne possono fare. A modo suo, Matteo è un degnissimo rappresentante di un’Italia priva di qualsiasi ideale e perfettamente amorale, e molto più pericolosamente e sfrontatamente del liberale Berlusconi, Renzi fa capire in ogni momento di essere pronto a usare i muscoli contro chiunque osi ostacolarlo. Ma il progetto dell’Italia Renziana ancora non si vede, probabilmente perchè non esiste nessun progetto se non la perpetua vittoria del Capo.

    • piergiorgio 22 settembre, 2015 at 17:54

      Berlusconi un liberale? Mi sa che ti sei perso un pò di articoli scritti da Indro Montanelli (lui si liberale). Berlusconi non è stato neppure liberista perchè era assolutamente contrario alla libera concorrenza; l’unico che da decenni ha fatto qualcosa per rendere il Paese più concorrenziale è stato Bersani quando da Ministro dell’Industria varò le famose lenzuolate. Non ricordo altri provvedimenti di liberalizzazione al fine di un’effettiva concorrenza e non è illogico che siano satte fatte da uno di sinistra, perchè esse hanno prodotto riduzione di costi per le persone, una volta tanto, non solo per le aziende.

      • Por Quemada 23 settembre, 2015 at 12:44

        Veramente?
        Di questo “miracolo Bersani”, di questa riduzione di costi te ne sei accorto solo tu, ma dei danni fatti da Bersani grazie al governo Monti ce ne ricordiamo tutti molto bene.

    • Tigra 22 settembre, 2015 at 23:06

      Bondi, per quanto la cosa mi suoni stravagante, posso persino condividere alcune tue affermazioni, ma sostenere che Berlusconi sia stato uno strenuo difensore delle libertà individuali, a parte la sua intendo, è una imperdonabile sciocchezza, indegna dell’arguzia dimostri di possedere.
      Cerca di non perdonare a Berlusconi quel che non perdoni a Renzi.

  9. Berto Al 22 settembre, 2015 at 17:29

    Che incidenza avrà Varoufakis sulla politica greca dopo la scelta che ha fatto? Zero. Quante saranno le probabilità che Corbyn vinca le prossime elezioni in UK? (dì tu una percentuale). Renzi non è certo elegante nel dire ciò che pensa, ma in quelle due frasi ci vedo solo pragmatismo; si può essere d’accordo o meno,ma definirlo volgare…..

  10. Genesis 22 settembre, 2015 at 17:07

    Renzi avrà fatto ciò che gli è stato consigliato di fare. Di certo, noi italiani, non possiamo parlare dal podio. Il nostro PIL fatto di esportazione, la fa da padrone! Cosa voleva fare il greco? Secondo lui l’Europa bluffava…voleva fare una partita a poker quando la sua gente aveva i bancomat sigillati ed aveva paura del domani. Ah beh, da buon comunista avrebbe atteso mamma Russia…
    Ma cosa hanno dovuto accettare i greci?
    Un ulteriore prestito per poter pagare le Trance del debito in scadenza…ergo altro debito…ma questo è servito per “svendere” parte del bene pubblico soprattutto alla Germania. Dobbiamo deciderci una volta per tutte: o fuori o dentro l’Europa…se si rimane dentro, queste sono, purtroppo, le linee da seguire…effettivamente Renzi mostra dei muscoli che ci sono, ma sono in stand-by da troppo tempo…
    Parliamo di ideologia? …Renzi non vuole più i comunisti intorno? …ma siamo seri…chi li vuole?

    PS: “E noi che insegniamo ai nostri ragazzi che partecipare, nello sport come nella vita, è prezioso e di crescita. “…invito a partecipare da spettatore ad una partita di calcio dei pulcini…ascoltate bene TUTTI i genitori, gli allenatori e gli arbitri…li prendereste a calci! Così è per il calcio, nuoto, pallavolo e bilie…

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