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report: Bologna la (zecca) rossa

Tra tanti ci siamo detti nei giorni passati che non dovevano venire a Bologna. Scegliere Bologna è provocazione. Salvini vuole provocare. Grillo voleva provocare nel 2007. Chi vuole confondere, buttare fumo negli occhi, revisionare da destra la storia, passa da qui.

Bologna è la città simbolo dell’antifascismo. Oggi arranca con un modello progressista e cooperativo in crisi di identità e di progetti. Ma è sempre la Bologna di Marzabotto, del ‘68 e del ‘77, della bomba alla stazione, della uno bianca . Chi vuol colpire per vie traverse il paese ha spesso colpito questa città.

Quello di Berlusconi è stato il comizio di un uomo (e di un progetto) in declino, alla fine. Che, credendo di potersi ancora giocare una carta, si mette nelle mani verdastre di uno come Salvini, che dal palco urla contro le zecche rosse e arringa una folla per l’80% fatta di pensionati in gita.

Eppure esistono, il popolo di Pontida, le bandiere di Forza Italia, quelli di Silvio c’è. Si aggirano appesantiti e invecchiati chiedendo dove sia la più vicina gelateria e alzando gli occhi alle torri.

Dall’altra parte i ragazzi antagonisti, così li chiamano. I ragazzi dei centri sociali, quelli che sul ponte di Stalingrado hanno cercato lo scontro con gli agenti. E gli altri antagonisti, noi altri tutti, che attendevamo in piazza che i più giovani fossero liberati dalle forze dell’ordine per via Zamboni. Non sono arrivati per un bel po’. Eravamo in pochi, dall’altra in tanti, con bandiere che a vederle sventolare in Piazza Grande stringe il cuore. In mezzo a noi cordoni di polizia e carabinieri in antisommossa. Antagonista è il rivale, l’oppositore, chi contrasta. E i pochi hanno fatto partire i cori. Bella ciao. E poi: Bologna non si lega, meticcia è la città… e ci siamo fermati e riconosciuti. Ho salutato alcuni vecchi compagni di università. Quando gli studenti di lettere hanno intonato “in libreriaaaaa, andate in libreriaaaa”, i ragazzi di via Zamboni ci avevano raggiunti. Abbiamo ceduto loro il posto. La prima fila dell’antagonismo.

I leghisti hanno lasciato la piazza ammaccati e stanchi. Mentre mi allontano gli studenti ancora ballano in cerchio. Doveva succedere qui, Bologna non dimentica chi è, c’è da fidarsi.

 

 

Foto dell’autrice

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32 comments

  1. Blue 10 novembre, 2015 at 18:17

    Le connotazioni che stanno caratterizzando in Europa molti dei cosiddetti partiti xenofobi, antieuropei, nazionalisti, ripropongono vecchie e (pensavamo) sepolte esperienze.
    Di più: se si fa un giro nei (attualmente) numerosi siti web di tutti i gruppi estremisti di destra – bisogna avere uno stomaco sufficientemente forte, ma può essere utile come studio – ci si potrà rendere conto di quanto “forte” sia l’identità storica e ideologica cui questi giovani si ispirano. E quanto determinate possano essere le loro azioni sul campo.
    “Convergenze parallele” con i nostrani (e pericolosi) cialtroni presenti in (relative) forze a Bologna domenica? Molto probabile.
    Nondimeno credo che la militanza antifascista non possa essere confusa con l’impedimento ad altre forze presenti in parlamento (che ne hanno pieno titolo) di manifestare in piazza.
    Si possono fare presidi, contromanifestazioni, controinformazione etc – a distanza di sicurezza per non innescare inutili scintille. Ci fu un tempo in cui alle manifestazioni si gridava: “…non accettiamo provocazioni…”; “vigilanza compagni…”.
    Ma anche quelle in cui gli slogan erano: “Hazet 36, fascista dove sei”, “le sedi dei fascisti si chiudono col fuoco, con i fascisti dentro, sennò e troppo poco” e via discorrendo.
    A chi preferiamo riferirci? Attenzione a non entrare in quella logica. Molti sanno come andò a finire.
    E Renzi andava ancora all’asilo 🙂

    • Genesis 10 novembre, 2015 at 13:23

      Non basta un “saluto” per entrare nell’Apologia del Fascismo. Molti, quel gesto, non sanno nemmeno cosa sia!…soprattutto le facce giovani della foto che hai postato.
      E’ diritto di tutti, sancito in primis dalla Costituzione ed al livello prima dalla Dichiarazione dei diritti dell’Uomo, poter manifestare il proprio io liberamente, fin quando questo non leda i diritti di altri…sta in quelli che vedono quel gesto porsi il problema o far spallucce e non degnarli passando oltre!
      E’ una provocazione?…sicuramente! Qual è l’intento della provocazione se non suscitare memorie che per la maggior parte di quei manifestanti, sono scritte sui libri…che sempre meno spesso leggono?

      Per la Legge italiana, il solo saluto romano (che è notevolmente diverso dal saluto nazista – quello della foto di cui al link, per intenderci) non “sfocia” nell’Apologia del Fascismo…e la Legge italiana è uguale per tutti!!!! (Legge n. 645 del 1952 (legge Scelba))
      E’ una legge ingiusta?…può essere…ma questa abbiamo!

      • Elisa Benni 10 novembre, 2015 at 13:51

        ti rispondo che troppe banalità vengono dette: l’aspetto legale è davvero poco interessante e per nulla importante. Mi interessa, e così spero ai più avveduti, l’aspetto politico e sociale. E questi son saluti fascisti. E i cori erano di contenuto fascista
        saluti

        • Genesis 10 novembre, 2015 at 15:17

          Banale? La libertà di mettermi i calzoni alla zuava e salutare con il braccio e la mano tesa un amico?
          Sarò poco o per nulla avveduto, ma penso che anche tu sia libera di scrivere ciò che vuoi…e io di commentare senza essere apostrofato come “banale” per ciò che scrivo.

          Banale è considerare gli altri persone poco avvedute…questo è il mio pensiero! Fascista o meno!

      • riesenfelder 10 novembre, 2015 at 20:08

        Genesis, sarà anche vero che non basta un “saluto” romano per entrare nell’Apologia del Fascismo ma che a Bologna ci sia stata una manifestazione di fascisti è innegabile. Guardati le foto con Silvio_B. e concorderai con me che era vestito da Ventennio. Anche nella postura imitava il mascellone. Certo poi le Rune di Casa Pound, Alba Dorada o Pegida si discostano graficamente da quelle oiginalie questo li mette al riparo della Legge.
        Solo una settimana fa è stata regalata una torta di compleanno a un sindaco della Lega con tanto di Fasci Littori e svastiche SS. In Germania una cosa così non sarebbe passata liscia mentre da noi viene fatta passare come libertà di opinione.

        • Genesis 10 novembre, 2015 at 20:36

          La questione è di principio Reisenfelder… Potevano essere anche dei nazisti vestiti da SS o da militari della Wermacht, ma se hanno ottenuto un’autorizzazione statale per una manifestazione, nessuno può arrogarsi il diritto di bloccarla con qualsiasi tipo di violenza: contrastare, ma onorando il patto che ha controfirmato lo stato! (che tra l’altro, siamo sempre noi)

          La manifestazione sfocia nell’Apologia Fascista? Le Forze dell’ordine sono i Nostri delegati che devono mantenere il rispetto delle leggi. Anteporsi alla forze dell’ordine, oltre che creare disordine, destabilizza lo Stato, risultando a loro volta dei fuori legge!

          Questo vale che si sia fascisti, comunisti, verdi naturalisti, psicomotricisti, operatori ecologici, fornitori di grandi aziende lattiero-casearie, vaccari, metalmeccanici, piloti di aereo… e via dicendo! (!!!)

          • Tigra 10 novembre, 2015 at 21:12

            Spiegata così suona molto sull’accordo dello Stato Etico, preferirei una interpretazione meno radicale.

          • Genesis 10 novembre, 2015 at 22:22

            Tigra, da ormai ex pianista posso sicuramente sapere cosa è un “accordo”…ed è ciò che cerco di far capire…il problema è che pur cercando di creare un “accompagnamento” sto facendo un inutile assolo con virtuosismi degni del miglior Jazzista: cioè compresi e comprensibili da pochi!

        • nemo 11 novembre, 2015 at 09:36

          Terreno spinoso caro Riesenfelder, a proposito bentornato, terreno spinoso quello dei diritti civili, perchè è questo il terreno sul quale si sta elucubrando. Vediamo, il saluto romano che durante il fascismo ed il nazismo , è diventato il loro modo di salutare, rientra o no nel novero degli atti soggetti a censura o critica? Esiste una normativa, per quanto nel nostro Paese anche quando esiste è allegramente ignorata, di divieto a questo tipo di saluto? Se si chi dovrebbe, verbo azzeccato, farla rispettare? Mi viene in mente il polizioto tedesco che riprende uno di costoro, in Germania! Con la legge Scelba, convisse un partito, il MSI, che si richiamava, alle dottrine del ventennio, eppure nessuno mise in discussione, solo marginalmente, la sua esistenza. Un giorno, di molti anni fà ad un mio amico chiesi, si è fascisti nei fatti nei modi o nel pensare ? Si stava discutendo sulla questione isreliana, che a me sembrava molto simile nei comportamenti, in particolare nelle sue forme più radicali di appartheid. Ecco il punto, se un tribunale delle Repubblica definisce il discorso di De Luca, Henry, quello sulla TAV, come un diritto, eppure ha dichiarato che la pratica della restistenza attiva, attraverso il sabotaggio, è lecita, allora perchè non definire, alla stessa stregua, la bomba con la quale hanno fatto cadere l’aereo russo ? Per tornare alla sostanza, dove comincia e dove finisce il diritto ad esprimere il proprio pensiero, chi ha il potere di vietare o approvare quello che dici? Le leggi, ma anche queste sono fallaci, lo abbiamo visto e lo vediamo tutti i giorni. Quelli che oggi manifestano in modo inappropriato, per alcuni, sono contestati in modo appropriato per altri. In un eventuale cambio di prospettiva cambierà anche la valutazione dei reati, questo lo sappiamo vero ? Ed eccoci tornati alla partenza, ovvero al terreno spinoso che potrebbe anche non piacere ma resta tale fin quando non si trovano le misure giuste.

          • riesenfelder 11 novembre, 2015 at 13:57

            Posso condividere la frase “ma resta tale fin quando non si trovano le misure giuste.” . Qua però mi esca un altro fatto, ossia, non è che sono da proibire (sarebbero) , non si sa come proibire.La legge che proibisce l’Apologia al fascismo c’è, non è stata abolita. Siccome però ormai, grazie sopratutto allo sdoganamento durante il ventennio berlusconiano, la propagazione di tutto l’armamentario fascista, dai gadgets fino ai raduni di fascisti dichiarati, si è venuta a creare una situazione di fatto. Troppo grande per essere avversata. Viene fatta passare sollo “libertà di espressione”. Ci può stare. Chiamiamola costatazione di fatto.
            Fare passare come illiberali coloro che manifestano contro queste espressioni di fascismo non mi convince. La nostra Costituzione è “Nata dalla Resistenza”, non nonostante la Resistenza. E, a mio modesto parere, combattere i fascisti ha lo stesso Valore nel 2015, come lo aveva 70 anni fa.

        • Remo Inzetta 11 novembre, 2015 at 11:44

          Sul fatto che siano dei fascisti non ci piove, ma quale sarebbe la soluzione in questo caso, sciogliere la Lega, e magari Forza Italia, che ne ospita parecchi, per ricostituzione del partito fascista? Impedire che si possano presentare alle elezioni?
          Dichiariamo fuori legge almeno la metà degli italiani?
          Vorrei che qualcuno me lo spiegasse, perchè non credo che si possa applicare nessuna di queste soluzioni: io credo che dovremo imparare a convivere col fatto che l’Italia non è affatto vacinata dal fascismo.

          • Genesis 11 novembre, 2015 at 13:15

            Credo che ordinare lo scioglimento della Lega o di Forza Italia ed affini sia effettivamente fascista, oppure, dipende dal punto di vista, comunista.
            Credo inoltre che il mondo, anche quello politico, non debba essere assolutamente bianco o nero…c’è un’infinità di colori e sfumature nello spettro che dovrebbero portare a capire che è ora che ci si trovi nel mezzo! (…non dell’emiciclo…)…che la violenza non deve essere necessaria per esporre le proprie convinzioni.
            Auspico che la popolazione pensante dia credito alla propria coscienza (che conosce il bene ed il male, perchè non è sprovveduta) e, soprattutto, non cerchi di farsi giustizia da sola.

          • Gennaro Olivieri 11 novembre, 2015 at 19:18

            Se la conoscenza del bene e del male fosse innata nella gente, Salvini, Berlusconi e Meloni insieme prenderebbero lo 0% dei voti.

  2. dinamite bla 9 novembre, 2015 at 22:27

    Okkei… Salvino la Meloni e il vecchio Berlu sono espressioni di pancia, una pancia disdicevole ma pur sempre esistente… Ciò detto, e quello è solo l’aspetto didascalico… Dal punto di vista economico e finanziario, al di la delle chiacchiere, in cosa differiscono da Alfano o Verdini (o Renzi)… Nell’abolizione tassa prima casa per tutti (castellani inclusi)? NO! Nella accondiscendenza prostrata al vaticano (vedi inchino del commissariuccio romano)? NO! Nella lotta ai sindacati? NO! Nel disprezzo per l’idea stessa si sinistra? NO! Nel disprezzo verso chiunque abbia una posizione non ortodossa ed asservita al caro leader (sia esso Berlu, renzi o salvino…)? NO! Ergo… 😀

  3. Luistella 9 novembre, 2015 at 20:14

    Oggi Salvini starnazzava dicendo che si vergogna della giustizia italiana che ha scarcerato i due giovani fermati ieri. Certo che sotto il governo della triade che ha parlato (urlato scemenze) ieri a Bologna, avrebbero rischiato per lo meno il confino o 20 anni di carcere! Certo sarebbe stato meglio ignorare i comizi, non far danni e non ricorrere a lotte di piazza , non cadere nella provocazione, perchè di questo si tratta; dicano quel che vogliono, ma ieri questi tre individui e la stuole del loro pubblico hanno “insultato ” Bologna.” Se fosse accaduto qualcosa di peggio ai danni di questi gioiellini, sai che “vittime consacrate sull’altare della Patria”! per fortuna non è accaduto e mi fa piacere sapere dall’autrice del blog, che ” i leghisti se ne sono andati ammaccati e stanchi” e che Bologna non dimentica chi è. Onore ai ragazzi che hanno contrastato con i loro canti e balli l’idiozia pericolosa di questa gente.

  4. Gennaro Olivieri 9 novembre, 2015 at 20:09

    A margine dei fatti di Bologna, mi sia permesso segnalare l’uscita sconcertante del Ministro dell’Interno Alfano. In seguito alla scarcerazione dei due arrestati per i tafferugli di ieri e in risposta agli attacchi di Salvini e Meloni, Alfano ha dichiarato: “Noi con le nostre forze di polizia li abbiamo arrestati. I magistrati li hanno scarcerati, l’opinione pubblica giudicherà”.
    Che Alfano chiami l’opinione pubblica a giudicare provvedimenti della magistratura (e allo stesso tempo evocando una contrpposizione tra giudici e polizia) è inaccettabile e vergognoso, e dimostra tutto l’analfabetismo giuridico e politico di un personaggio fortemente inadeguato a fare il Ministro dell’interno.

    • Genesis 9 novembre, 2015 at 20:51

      …quindi, Gennaro, ti associ a qualcuno che riferendosi ieri ad Alfano lo apostrofava con un “…inutile e cretino…”, da cui la risposta del ministro “È solo un quaquaraquà!”…

      PS: di certo sono due spezzoni di frase sicuramente filtrati dai media ad hoc per denigrare uno e l’altro. L’altra sera mio figlio più piccolo, vedendo l’immagine del ministro alla TV, ha esclamato: “un Goblin!”…quasi spaventato…non so se fosse un malcelato complimento…non so! Forse devo preoccuparmi!

      • Gennaro Olivieri 9 novembre, 2015 at 20:58

        oddio, non voglio associarmi a quella persona che citi senza nominare, ma il Goblin appena apre bocca non fa che confermare tutto il peggio che si può pensare di lui…

  5. Tigra 9 novembre, 2015 at 13:19

    @ Genesis e Nemo
    Partiamo da un presupposto, la manifestazione della Lega a Bologna era una pura provocazione, è come se la sinistra decidesse di andare a manifestare in uno dei luoghi simbolo della destra, che so, a Predappio sbeffeggiando la tomba di Mussolini, e poi si stupisse se qualche testa calda passa alle vie di fatto; se questo non succedesse vorrebbe dire che sono spariti tutti gli estremisti, cosa che fra gli uomini al momento non è ancora capitata.
    A quanto mi risulta Bologna è una delle città più civili d’Italia, e certamente non è rappresentata da chi fa politica con la violenza, come Roma non è rappresentata da Casa Pound o Bolzano da quelli che mettevano le bombe sotto i tralicci dell’alta tensione.
    Salvini voleva parlare a Bologna? Mi sembra che lo abbia fatto, usando liberamente espressioni che lo qualificano per quel fascista in camicia verde che è, e nessuno lo perseguirà per per il vomitevole termine di “zecca rossa” che ha pronunciato dal palco e con il quale mi auguro si strozzi.
    Bologna doveva isolare nel totale silenzio la manifestazione della Lega? Può essere, ma io onestamente penso di no, e se loro vogliono andare a sfregiare uno dei luoghi simbolo della sinistra, non vedo che cosa ci sia di sbagliato nel fargli sentire, anche fisicamente, il dissenso della città, che certo non è mai stata rappresentata dai Centri sociali, buoni o cattivi che siano, e l’inopportunità della loro presenza.
    Su una cosa Genesis concordo con te, c’è un fascismo che mai si debelerà dalla storia, e che oggi più di ieri ha ritrovato un aspetto di “nornalità”, non credo sia il caso di lasciarlo troppo libero di crescere in sicurezza e arroganza, per quel che mi riguarda abbiamo già dato.

    • Genesis 9 novembre, 2015 at 13:35

      Concordo con te Tigra, assolutamente: il popolo destrorso fatto ad immagine e somiglianza di Salvini, è un popolo gretto, ma non proprio tutto…c’è gente anche con cui si può dialogare.
      Quello che mi chiedo semplicemente è questo: le leggi che determinano la legalità di una qualsiasi manifestazione possono essere interpretate ad hoc allorquando, come in questo caso, un corteo è “fuori luogo”? Chi lo decide? Se il Salvini di turno ha ricevuto un bel OK dallo Stato (le Prefetture), nessuno può, con la violenza, contrastare questo dato di fatto.
      Per me la Violenza l’ha subita, in questo caso, la Democrazia cioè il Governo del Popolo…popolo fatto anche di persone di destra. Salvini ne srfutterà l’occasione indicando, come sempre, la colpa nei centri sociali…divenendo un “martire”, perchè non lasciato libero di esporre la sua cacofonia in tranquillità.

      PS: forse la faccio troppo lunga, ma per me è una questione di principio. Il solo lancio di uova è violenza tanto quanto le bastonate o il confronto a muso duro con le forze dell’ordine.

  6. Genesis 9 novembre, 2015 at 06:48

    Salvini & Co. non dovevano sfilare a Bologna…la Bologna antifascista, la Bologna della Resistenza…la Bologna che ha lasciato che una manifestazione politica non fosse libera di sfilare, di argomentare per promuovere le proprie stramaledette convinzioni…la Bologna che ha ferito un agente (danno “medio”)…la Bologna che ha lanciato le uova verso le forze di polizia che la Prefettura ha inviato per poter mantenere l’ordine…

    Che distorsione…che libertà deviata…

    Sì, la prossima manifestazione della destra verde e nazifascista dovrà tenere conto della storia di una città, non della democrazia. La destra potrà sfilare solamente in città come Bolzano, costruite devastando le culture autoctone, da un fascismo che mai si debellerà dalla storia…

    Tenetevi Bologna ed i suoi ponti Rossi…tutte le altre città sono nere!

    • nemo 9 novembre, 2015 at 09:46

      Si, ho appena scritto in risposta a Guccini che definisce una provocazione la discesa di Salvini, e c. a Bologna. Se provocazione c’è stata direi che è ben riuscita. In fondo una provocazione , lo dice la parola stessa sottintende una reazione, ecco la reazione che c’è stata, credo sia quella che costoro cercavano. Ho scritto, anche, che Bologna, la stessa città di cui si sta parlando, è quella che ha avuto un Sindaco, Guazzaloca,che certo non si può definire di sinistra ! Rispondere nel modo come si è risposto alla, definita , provocazione ha fatto solo da megafono, ce n’era bisogno, alla manifestazione di Salvini. Incendi alla TAV tafferugli scontri con la polizia,di cosa altro ci sarebbe stato bisogno per accrescere la risonanza? Ecco forse le bombe, ma di quelle, fino a prova contraria hanno dimostrato maestria proprio gli altri ! Per fortuna non si è arrivati a questo. Una compatta manifestazione di dissenzo, una silenziosa manifestazione di cittadini , senza slogan senza rumori, se non di pernacchie, non avrebbe fatto più “rumore”? Ora provoco, io, ci sarà qualcuno di costoro che passerà alla cassa, da Salvini, per aver dato alla sua manifestazione quella attenzione che altrimenti non avrebbe avuto?

      • Genesis 9 novembre, 2015 at 11:50

        Cos’altro! Una rivendicazione per il mio paradosso come sempre non capito!
        Bologna, baluardo della resistenza contro il nazifascismo, non può accettare una manifestazione di nazifascisti, per cui si contromanifesta con la violenza! “State fuori da Bologna!” sembrano gridare…! A Roma, o nelle altre città meno “rosse”, che facciano ciò che vogliono!
        Ha ragione Nemo poco sotto: “Se si contromanifesta in questo modo si enfatizza il fare degli antagonisti (autorizzati dallo stato)”…era meglio pernacchiare o non considerarli per nulla!

  7. Remo Inzetta 8 novembre, 2015 at 21:28

    Ci potrà anche non piacere, ma la destra italiana è quella che si è vista a Bologna, e se vogliamo rispettare le regole della democrazia le dobbiamo garantirle tutti i diritti che le spettano.
    Chi cercava di negare questi diritti era fuori dalla democrazia, e per come la vedo io anche dalla sinistra.
    Fortunatamente alle elezioni la sinistra non è rappresentata da partiti con percentuali da prefisso telefonico.

  8. Gennaro Olivieri 8 novembre, 2015 at 20:28

    Le manifestazioni (al plurale) odierne di Bologna non occupano il primo posto nelle pagine serali dei siti di informazione. Spiace vedere che a quest’ora il titolone del sito del giornale che dovrebbe essere riferimento dell’area progressista sia dedicato al motociclismo, e il titolo sottostante al campionato di calcio.
    Ciò che è avvenuto oggi a Bologna è evidentemente scomodo e disturbante, e il fattore più spiazzante non è la manifestazione, legale e riuscita, di Salvini-Berlusconi-Meloni. Si è realizzato il paradosso che la manifestazione legale avesse carattere e slogan antidemocratici, e le contromanifestazioni non autorizzate fossero a difesa della democrazia e dei valori costituzionali.
    Salvini non ha esitato a bollare gli antagonisti con linguaggio e toni dalla chiara provenienza culturale e politica: quella del neofascismo. La stessa scelta di Bologna per questa sfilata di tristi figure aveva un carattere chiaramente provocatorio, e la Bologna democratica ha reagito mostrando sia la sua faccia giocosa e beffarda, con canti e danze, ma anche con la necessaria fermezza, accettando senza paura il confronto duro con chi era stato messo lì a difendere un pezzo di strada, ma nessuno dei valori della Repubblica.

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