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Lettere d’addio

 

Lettere d’addio

“Caro Matteo, sono assolutamente certa della mia buona fede e della correttezza del mio operato. Credo tuttavia necessario, per una questione di opportunità politica, rassegnare le mie dimissioni da incarico di ministro. Sono stati due anni di splendido lavoro insieme. Continuerò come cittadina e come imprenditrice a lavorare per il bene del nostro meraviglioso Paese”.

 

“Cara Federica, ho molto apprezzato il tuo lavoro di questi anni. Serio, deciso, competente. Rispetto la tua scelta personale sofferta, dettata da ragioni di opportunità che condivido: procederò nei prossimi giorni a proporre il tuo successore al capo dello Stato”.

 

 

La ministra dello sviluppo economico Federica Guidi sapeva già, dal momento della sua chiamata a far parte del Governo, che la sua permanenza nel Consiglio dei Ministri non sarebbe stata lunga: era stata immediatamente bollata da molti come “la ministra in quota Forza Italia”, a indicare che lei, imprenditrice molto amica di Berlusconi, era stata aggiunta alla squadra di Matteo Renzi come suggello del Patto del Nazareno. Oltre alla personale collocazione politica eccentrica, l’incarico ministeriale di Federica Guidi nasceva già gravato da un conflitto di interessi lampante, essendo ella proprietaria e amministratrice di un gruppo industriale che gode di importanti commesse dalle principali aziende partecipate dallo Stato: Poste e Ferrovie.

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Sapeva già, la pur simpatica Federica, di essere la più sacrificabile di tutti i ministri, ed essendo donna pragmatica avrà capito all’istante, leggendo le notizie che uscivano dalla Procura di Potenza, che nessuno avrebbe mosso un dito in sua difesa, tanto più in un momento in cui i conflitti di interessi irrisolti stanno diventando per la nave di Matteo Renzi una falla che continua ad allargarsi, trascurata da sempre fino al punto da apparire ormai difficilmente riparabile.
La testa di Federica Guidi non basterà alle opposizioni, e soprattutto all’opposizione interna al PD, per mollare la presa sul nodo irrisolto della gestione renziana del governo, che si riassume nella azzeccata definizione di “familismo”. Pare ormai giunto il momento in cui Renzi, dopo essere stato spietato con i nemici, dovrà esserlo nei confronti degli amici, se vorrà continuare la sua esperienza di governo e di rinnovamento della politica.

Lettere d’addio

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5 comments

  1. Luistella 2 aprile, 2016 at 15:47

    Sono andata a documentarmi.Per quel che ne capisco, ma almeno ci provo, contrariamente ad altri che basta alzare il tiro e sparare random. Non volevo neppure inserirmi nel dibattito, ma mi è parso più giusto parlare che starmene zitta.
    Da Il sole 24hCodice penale Cos’è il traffico di influenze illecite. tanto per capire qual è il reato .

    “LIBRO SECONDO. Dei delitti in particolare – TITOLO SECONDO. Dei delitti contro la pubblica amministrazione – CAPO SECONDO. Dei delitti dei privati contro la pubblica amministrazione
    Articolo 346 Bis
    Traffico di influenze illecite
    Chiunque, fuori dei casi di concorso nei reati di cui agli articoli 319 e 319-ter, sfruttando relazioni esistenti con un pubblico ufficiale o con un incaricato di un pubblico servizio, indebitamente fa dare o promettere, a sé o ad altri, denaro o altro vantaggio patrimoniale, come prezzo della propria mediazione illecita verso il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio ovvero per remunerarlo, in relazione al compimento di un atto contrario ai doveri di ufficio o all’omissione o al ritardo di un atto del suo ufficio, è punito con la reclusione da uno a tre anni.
    La stessa pena si applica a chi indebitamente dà o promette denaro o altro vantaggio patrimoniale.
    La pena è aumentata se il soggetto che indebitamente fa dare o promettere, a sé o ad altri, denaro o altro vantaggio patrimoniale riveste la qualifica di pubblico ufficiale o di incaricato di un pubblico servizio.
    Le pene sono altresì aumentate se i fatti sono commessi in relazione all’esercizio di attività giudiziarie.
    Se i fatti sono di particolare tenuità, la pena è diminuita.”
    Quindi la ex ministra Guidi potrebbe essere accusata di aver commesso questo reato, cosa venuta fuori nell’intercettazione telefonica in cui viene nominata la ministra Boschi che sarebbe stata d’accordo a riproporre un emendamento nella legge finanziaria 2015.
    Ci sono persone agli arresti (per ora domiciliari) per avere trafficato illecitamente nel trattamento del petrolio .

    Ma la cosa più interessante è cio che scrive La Stampa di oggi, giornale si sa, “filogovernativo” (!) “Mattia Feltri
    Ieri Fabrizio Cicchitto ha detto apertamente quello che Matteo Renzi sospetta e si limita a riferire a beneficio dei retroscena: «Bisogna parlare di una bomba ad orologeria fatta esplodere con il meccanismo procedurale della richiesta di custodie cautelari e la conseguente pubblicità degli atti». E poi: «Non a caso questa richiesta è stata avanzata adesso, indipendentemente dal fatto che l’indagine è stata aperta nel 2014 e in questo modo si fa esplodere la bomba proprio alla vigilia dei referendum di aprile».

    Il concetto di «giustizia a orologeria» sembrava ormai fuori moda, almeno da quando il massimo teorico, Silvio Berlusconi, occupa i margini della cronaca, compresa quella giudiziaria. Ed è forse la prima volta che esponenti di una maggioranza di centrosinistra – presidente del Consiglio compreso, e nonostante Cicchitto venga dal centrodestra – si esprimono così apertamente sui fini politici dell’azione giudiziaria. ”
    Non mi si dica che questo non c’entra con la questione , per lo meno ho cercato di capirne di più; cosa che non credo abbiano fatto aderenti ad un altro “filone politico”, o per lo meno che abbiano cercato di capirne di più .Ne è un esempio il giovane vicepresidente della Camera che subito dopo la sentenza del tar di Firenze che dichiarava ” improcedibile” il ricorso per gli scontrini di Renzi (quando era sindaco), ha twittato proclamando la vittoria in proposito del M5S.
    Mi sorge un dubbio, a proposito soprattutto della ministra Boschi, “attesa al varco”: che non ci sia un pò di invidia nei confronti della signora, essendo questa poco più che trentenne, con un ruolo importante nel governo, bella e intelligente e soprattutto con un fisico bestiale di Carboniana memoria ( e non intendo l’aspetto fisico), per restare in piedi contro certi venti freddi e malevoli ? Sperando che venga colta l’ronia di quest’ultima frase, in particolare, resto in attesa di anatemi e proclami .

  2. Bondi James Bondi 1 aprile, 2016 at 18:00

    Dice Matteo: “Con noi le cose cambiano, la musica è cambiata, chi sbaglia va a casa”. Ma difende la giustezza del provvedimento. Quindi “lo sbaglio” della sciagurata, che le impone di pagare con la dura legge del nuovo corso, è solo quello di essersi fatta beccare al telefono come una novellina, non di aver inserito quell’emendamento nè tantomeno il suo conflitto d’interessi. Com’è che la musica nuova mi sembra più stonata della vecchia?

    • Por Quemada 1 aprile, 2016 at 19:58

      Perchè ti fai domande retoriche?
      Renzi è la versione perfezionata di Berlusconi, e il PD (- L) è la versione sofisticata di Forza Italia, bisogna che tutto cambi affinchè nulla cambi.
      Strano che ci si preoccupi tanto della Guidi, e tanto poco della famiglia Boschi, ma credo dipenda dal fatto che come dici tu il problema non è il conflitto d’interessi, ma il fatto di farsi beccare.
      Aspettiamo al varco la prode Maria Elena…

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