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Comunicazione a 5 stelle

 

 

L’antefatto è che Luigi Di Maio, importante esponente del Movimento 5 Stelle e possibile candidato “in pectore” alla presidenza del Consiglio dei Ministri, ha partecipato ad un convegno organizzato dalla società FB&Associati, dal quale sono stati esclusi gli organi di informazione.

Per chi non lo sapesse, la FB&Associati è una importante studio di consulenza che opera prevalentemente nel campo del lobbying, cioè quell’attività ben nota nel mondo anglosassone, in base alla quale si organizzano gruppi di pressione formati da persone che sono portatori di interessi specifici. Questi gruppi si relazionano con il mondo politico cercando di perorare le loro rispettive cause, dando sostegno o contrastando l’attività legislativa e di governo di un Paese per ottenerne vantaggio.       Comunicazione a 5 stelle

In Paesi come gli Stati Uniti d’America questa attività è ben regolamentata e viene svolta seguendo rituali prestabiliti ma, ovviamente, è difficile evitare che, come avviene in Italia, essa dia luogo a fenomeni al limite della corruzione, con effetti distorsivi importanti nella vita democratica.               Comunicazione a 5 stelle

Nel partecipare a questo incontro, a Di Maio pare sia stato chiesto di fare un resoconto di come il Movimento 5 Stelle si è mosso in questi anni in Parlamento e a tale scopo è stato predisposto un dossier di cui Il Fatto Quotidiano ha pubblicato un estratto.               Comunicazione a 5 stelle

Per chi comprende a fondo quale sia l’essenza (peraltro non necessariamente illecita) dell’attività di lobbying, stride un po’ il fatto che un esponente di spicco di un Movimento che ha fatto del contrasto proprio a questo tipo di attività un suo tratto distintivo, abbia accettato di partecipare ad un incontro, per di più a porte chiuse. E la cosa non è piaciuta per niente a molti anche all’interno del Movimento stesso, tant’è che sono piovute le critiche, spesso molto aspre.         Comunicazione a 5 stelle

Di Maio si è difeso dicendo che il suo intento è stato quello di far comprendere proprio alle lobby che con il Movimento 5 Stelle avrebbero avuto vita molto dura; che abbia ritenuto di approfittare per fare ciò, di un’occasione nella quale la stampa era completamente esclusa e nessuno ha quindi potuto relazionare sull’efficacia del suo intervento, ci appare un tantino strano ma, in assenza di contro prova, possiamo anche fidarci e credere che l’abbia effettivamente fatto.          Comunicazione a 5 stelle

Il problema però è sorto dopo, quando Di Maio, per rispondere alle pesanti critiche ricevute, ha ritenuto opportuno argomentare in Facebook con la seguente frase:

Io non ce l’ho con le lobbies. Esiste la lobby dei petrolieri e quella degli ambientalisti, quella dei malati di cancro e quella degli inceneritori. Il problema è la politica senza spina dorsale, che si presta sempre alle solite logiche dei potentati economici decotti”.            Comunicazione a 5 stelle

A parte l’errore di declinare al plurale una parola mutuata dalla lingua inglese (cosa che non si dovrebbe fare ma che ormai, con così tanta gente che scrive ovunque, è diventata una consuetudine), ha suscitato molto scalpore la pessima idea di inserire tra i lobbisti conclamati in questo paese anche i malati di cancro e questo ha scatenato le prese di posizione più disparate, dall’offesa pesante alla circostanziata reprimenda. Il clamore suscitato nei social e sulla stampa da quell’affermazione, è stato tale che Di Maio si è sentito immediatamente in dovere di fare una netta rettifica:                  Comunicazione a 5 stelle

“Sono dispiaciuto che a causa delle mie affermazioni, strumentalizzate ad arte dal PD, le associazioni dei malati di cancro siano finite in una becera polemica politica. A loro sento di dover chiarire il senso delle mie parole e di un accostamento (‘lobby degli inceneritori’ e lobby dei malati di cancro’) che può essere apparso infelice: in Parlamento ci sono portatori di interessi negativi, come quelli degli inceneritori, e portatori di interessi positivi, come quelli appunto delle associazioni dei malati di cancro, che devono poter dialogare con le istituzioni affinché il Parlamento approvi leggi a favore del loro diritto alla salute. Le loro sollecitazioni e indicazioni sono preziose per noi portavoce. Mi scuso se le mie parole sono risultate offensive.”             Comunicazione a 5 stelle

Sottacendo il fatto che le sue affermazioni non hanno fatto infuriare solamente il PD ma un po’ tutti, dentro e fuori il Movimento 5 Stelle, noi siamo profondamente convinti che Di Maio, nel parlare di “lobby dei malati di cancro” non abbia in alcun modo voluto offendere tutte quelle persone che stanno attraversando un momento difficile a causa della malattia, ma abbia solamente voluto, come del resto ha specificato, fare alcuni esempi del variegato mondo che ruota intorno alle stanze del potere; avrebbe potuto sicuramente farlo meglio, ma ormai è accaduto e se potesse tornare indietro, pensiamo che sicuramente calibrerebbe in modo diverso le sue parole.

Tra l’altro i malati, se le condizioni fisiche lo consentono loro, vanno a votare ed è stupido pensare che un Movimento così attento alla creazione del consenso abbia potuto incappare volontariamente in questo danno di immagine; per cui, sgombriamo il campo dalle interpretazioni più diffuse: Di Maio non voleva offendere i malati di cancro, ne voleva sminuire il loro diritto a creare organismi che si facciano portatori dei loro legittimi interessi ad essere curati con efficacia.                         Comunicazione a 5 stelle

Qui però sorge il vero problema: il modo in cui il Movimento 5 Stelle comunica e spesso, in passato, ha inteso far passare tra le righe messaggi politici di attacco agli avversari con il solo scopo di fare leva sulla legittima arrabbiatura degli elettori.                       Comunicazione a 5 stelle

Buona parte delle campagne elettorali del Movimento 5 Stelle si è basata su questo metodo dialettico (verbale e scritto): la semplificazione del linguaggio, l’utilizzo di parole al limite del volgare, la banalizzazione dei concetti, anche nel loro modo di mostrarsi diversi. Lo si è visto molto bene anche nelle ultime campagne per le amministrative nelle quali è stata evidenziata, specialmente a Roma, una povertà di contenuti, mascherata dalle solite frasi fatte che hanno portato ad un successo elettorale eclatante al quale, ancora, non è seguita adeguata attività di governo della città.                             Comunicazione a 5 stelle

Anche qui ci si impone prudenza; è passato un mese, più o meno, e miracoli, in un così breve lasso di tempo, non se ne possono fare, ma c’è stato e ci sarà ancora tempo per riflettere su come certi modi di fare rappresentino sempre un’arma a doppio taglio perché più alzi la voce e più, poi, sei chiamato a dimostrare che non sai solo urlare; Di Maio, se ambisce veramente a diventare il primo Presidente del Consiglio del Movimento 5 Stelle, farebbe bene a farne velocemente tesoro.

Tutta la vicenda non sarà sicuramente sfuggita al Presidente del Consiglio attuale che della semplificazione verbale è maestro indiscusso.

Comunicazione a 5 stelle

 

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8 comments

  1. Genesis 25 luglio, 2016 at 18:18

    L’uso delle parole è insegnato prima in famiglia e poi a scuola. Ogni parola, ogni frase, ogni sottointeso, ha un peso che può variare al variare degli interlocutori.
    Chi della parola ne fa un lavoro vero o proprio (in questo caso un rappresentante del popolo di fronte al governo), deve essere a conoscenza che di quelle parole dovrà, prima o poi, renderne conto…e non essere libero di proferirle così, come se nulla fosse.
    Nella fattispecie la parola lobby (Gruppo di persone che sono in grado di influenzare a proprio vantaggio l’attività del legislatore e le decisioni del governo o di altri organi della pubblica amministrazione.) utilizzata nei confronti (rispetto alla sua spiegazione) delle associazioni dei malati di cancro, è ancorché stirata e decisamente fuori luogo.
    In questi casi, caro Di Maio, ci si scusa…si tenta di porsi sul capo quella cenere che fin ora non è stata utilizzata soprattutto da chi vede lobby in tutti gli anfratti del mondo conosciuto. Caro Di Maio l’aiuto io…prego fare “copia ed incolla” di quanto sotto (utilizzare il tasto destro del mouse, oppure CtrlC … CtrlV, oppure, per tablet, cliccare a lungo una parola ed allargare il campo per entrambe le frasi, cliccare “copia” del banner nero che si manifesterà e poi cliccare “incolla” dopo aver pigiato per un breve istante nella casella de “a cosa stai pensando” di FB).

    “Sono veramente dispiaciuto di aver offeso le persone malate di cancro. Cercherò in tutti i modi di non incappare più in questo scivolone lessicale cui spesso mi trovo invischiato.”

  2. Luistella 25 luglio, 2016 at 15:11

    Non è che l’ha detto e la frase è stata estrapolata da un discorso e poi strumentalizzata ad arte. L’ha scritta ! E ci mancherebbe ancora che l’avesse fatto apposta. E’ una persona che ambisce alla seconda carica dello stato e non può permettersi di dire certe cose. Il linguaggio del M5S sta diventando sempre più aggressivo ed offensivo, dai suoi capi agli iscritti e seguaci. Vedasi la denuncia che ha ricevuto Giannusso , che mi pare non abbia imparato nulla , visto che ha consigliato a qualcuno che criticava Di Maio, di legarsi una pietra e buttarsi in mare. Se non fosse perchè mi pare stiano diventando sempre più pericolosi, ci sarebbe anche da sorridere su certe iniziative e basterebbe sedersi ed aspettare, che si “intortano” da soli, specie ora che il leader indiscusso, rischia ( ma ce la farà anche stavolta) di essere toccato nelle tasche.

  3. nemo 25 luglio, 2016 at 08:52

    Credo che la semplificazione verbale sia il messaggio politico del futuro, inutile girarci intorno, provate a chiedere ad un uomo della strada, dopo averlo ascoltato, il senso di un messaggio o di un discorso di Vendola. Avrete una sola risposta, non ci ho capito niente! Paradossalmente oggi che, in teoria , possiamo dire che l’ analfebetismo è sconfitto, ci troviamo a fronteggiare quello di ritorno, ovvero quello che predilige un diretto e poco articolato svolgimento del pensiero. Ed è vincente! Detto questo quando ho letto di queste dichairazioni mi è balzato in mente un episodio, forse non di certo attinente ma sintomatico di come la parola possa essere, usata male, una spada. Rammentate la infelice frase di Leonardo Sciascia, all’epoca promotore dei radicali, quando ebbe a parlare dei personaggi che facevano della loro opposizione alla mafia una missione? Li definì i professionisti dell’antimafia, ovvero coloro che facendo dell’antimafia la loro scelta etica di questa scelta ne facevano una professione. In un sol colpo riuscì da definire quel tipo di scelta non come civile ma mercenaria, come se l’essere contro servisse da viatico a conquiste e scalate al successo, economico. Si rimangiò quella frase , ma, ormai il danno era fatto! A volte, e questo dovrebbe essere una regola generale, a volte appunto parlare in modo semplice, ovvero semplificando il messaggio si può anche incorrere in questo tipo di errore. Come dice l’articolo errare è umano, perseverare è diabolico.

  4. Remo Inzetta 23 luglio, 2016 at 00:39

    Questi sono dei fenomeni! Di Maio accosta le ‘lobby degli inceneritori e lobby dei malati di cancro’, cosa irragionevole e irriguardosa, e chissà se è vero che l’ha fatto senza pensare a quello che diceva, ma poi è colpa del PD che strumentalizza le sue affermazioni.
    Capisco che una sciocchezza possa scappare, in realtà ne ha dette più d’una, ma se dici una sciocchezza poi semplicente ti devi scusare, e non cercare un capro espiatorio in chi ti evidenzia l’errore.
    Temo però che aspettarsi un po’ di rigore e umiltà dai grillini sia una vana speranza.

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