Diretta della manifestazione di Parigi contro il terrore

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Diretta della manifestazione di Parigi contro il terrore

via France24 in francese

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7 comments

  1. Luistella 12 gennaio, 2015 at 09:42

    Splendide foto dopo la diretta.Quella che più mi ha colpito è stata quella con Merkle e Holand. Mi ha ricordato un sostegno di un gruppo di auto aiuto, per l’elaborazione del lutto. Ma questa volta, gruppo europeo

  2. DareioS 11 gennaio, 2015 at 18:21

    Mi hanno colpito la compostezza
    l”assenza delle insegne degli Stati e dei partiti
    la consapevolezza di appartenere all’umanità
    la forza tranquilla degli uomini di buona volontà
    e, infine una scritta a grafia incerta su cartone, …
    sono Charlie, sono mussulmano, sono francese…

  3. Blue 11 gennaio, 2015 at 16:28

    Liberté Égalité Fraternité.
    La nazione che ha sancito nel motto della Rivoluzione i principi alla base della civiltà moderna ospita oggi la manifestazione di tutto il mondo contro la paura. Tutti uniti per rendere questo motto attuale e condiviso.

    • Gennaro Olivieri 11 gennaio, 2015 at 20:20

      Aggiungerei al commento di Blue, che condivido, l’altra parte del motto rivoluzionario che accompagnava gli atti pubblici e i proclami, e campeggiava anche sulle bandiere delle armate Napoleoniche prima della proclamazione dell’Impero: “Unité et indivisibilité de la République”. Questa parte dei principi rivoluzionari ha pari importanza dei più noti “Liberté Égalité Fraternité”, e non riferisce tanto all’unità territoriale della Nazione, ma al fatto che nessun individuo, gruppo o classe sociale può attribuirsi l’esercizio dei pubblici poteri: esso spetta solo al popolo (tramite i suoi rappresentanti). L’unità e l’indivisibilità garantiscono l’applicazione dei diritti democratici e dei principi dello Stato in tutta l’estensione del suo territorio e dei suoi ambiti. La manifestazione odierna, non a caso, è stata chiamata “Marche Républicaine”: La Repubblica democratica, laica e indivisibile è in grado di assicurare, ora e in futuro, la civile e pacifica convivenza dei cittadini, quali che siano le opinioni, il credo, la razza e la condizione sociale di ciascuno.

  4. Kokab 11 gennaio, 2015 at 16:10

    guardando la diretta della manifestazione di parigi, dove praticamente tutti i leaders europei si sono ritrovati per manifestare il loro sostegno alla francia e la loro opposizione al terrorismo, come sempre e doverosamente capita in questi casi, sono andato quasi d’istinto a rivedere il video della riunione redazionale di charlie hebdo, dove in una normale mattina di lavoro di alcuni anni fa compaiono le vittime dell’attentato del 7 gennaio; pensare che queste persone che oggi non ci sono più, colte e sostanzialmente miti, che usavano la penna per irridere al potere, possano aver scatenato una furia omicida come quella a cui abbiamo assistito, e che ha anche causato indirettamente la morte di altre dodici persone solo più sfortunate di altre, fa venire le vertigini di fronte all’abisso che ci separa dagli autori di questo crimine.
    i principi di libertà affermati e difesi da charlie hebdo sono sostanzialmente quelli pensati dalla cultura illuministica e diffusi dalla rivoluzione francese, che le classi dirigenti europee hanno digerito, con molta difficoltà, solo dopo un secolo, e che nel resto del mondo ancora oggi non si sono affermato, non sono stati neppure presi in considerazione, o sono stati violentemente osteggiati; affermare che questi principi debbano valere per tutti non è possibile sotto il profilo teorico, e non sarebbe neppure giusto, ma qui ed ora, e fin dove si spinge la nostra visione del futuro, valgono e devono valere, perché il loro venir meno causerebbe la fine della cultura liberale e dello stato di diritto come oggi li conosciamo, riaprendo forse le porte a quello scontro di civiltà, che è stato anche una guerra di religione, che ha insanguinato l’europa e il bacino del mediterraneo per quasi 1.000 anni.
    i giornalisti di charlie hebdo non sono stati evidentemente amati dagli integralisti islamici, e possiamo comprenderne il motivo, ma erano poco amati anche nei palazzi del potere del loro paese, e certamente temuti, quanto meno come possibile esempio, dagli altri potenti del mondo: vedere oggi uomini politici di destra e di sinistra, leaders di grandi e piccoli paesi, che magari non sempre praticano i principi dell’89, togliersi il cappello di fronte alla loro morte, senza incertezze o distinguo che in altre occasioni abbiamo sentito risuonare, definisce il contenuto della cultura politica e del principio di libertà che oggi viene affermato e difeso, e che ha garantito all’europa il più lungo periodo di pace della sua storia.
    io personalmente serberò molta gratitudine per charlie hebdo e un grande rimpianto per le persone che sono morte.

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