le scienze

Ergot, parassiti fobie e allucinazioni

ergotism

Qual è il misterioso legame che idealmente congiunge artisti come Andy Wahrol, Federico Fellini e Hieronymus Bosch con il piccolo comune francese di Pont Saint Esprit? E se aggiungessi anche Bill Gates, Steve Jobs e Igor Stawinsky?
Il mistero ha origini recenti e risale al 1951 quando nel piccolo paese nel sud della Francia scoppia una epidemia i cui sintomi sono isteria, psicosi, allucinazioni, aggressività ed altri di natura fisica che portarono quattro persone alla morte.
Gli abitanti impressionati ed impauriti, fomentati anche da agitatori del luogo (complottisti), ipotizzarono che fossero in corso sperimentazioni di sostanze sconosciute in un clima di Guerra Fredda che, dalla fine del Secondo conflitto mondiale, stava tenendo in apprensione il mondo.
Ben presto, però, la causa venne rinvenuta nel forno dal quale tutto il paese si riforniva di pane, ipotizzando che nella farina fossero state mescolate sostanze inquinanti; la possibile spiegazione scientifica fece fatica a fare presa sulla gente la quale impose la chiusura del forno ma non smise di accusare il proprietario, persino di stregoneria.
L’inchiesta appurò che la farina era stata, presumibilmente impastata con il loglio (pianta comunemente presente nelle colture di grano, da cui il proverbio “separare il grano dal loglio”), possibile vettore di un parassita conosciuto da molto tempo con il nome di Ergot (claviceps purpurea o segale cornuta) i cui effetti allucinogeni si dice siano stati determinanti nella produzione pittorica di Jeroen Anthoniszoon van Aken, più noto come Hieronymus Bosch (pittore di origine tedesca vissuto alla metà del XV secolo in Olanda).
I suoi quadri hanno una fortissima caratterizzazione onirico-ossessiva che ha portato molti studiosi ad ipotizzare la sua appartenenza ad una qualche setta esoterica; più recentemente, l’ipotesi più accreditata è quella che fa risalire al consumo frequente di pane di segale la cui farina, forse non ben raffinata, presentasse frequenti tracce dell’alcaloide sopra menzionato.
Nella seconda metà del secolo scorso, quando l’utilizzo di sostanze stupefacenti stava diffondendosi tra coloro che gravitavano nel mondo dello spettacolo, venne ben presto ripreso il filo di queste storie nascoste per andare a ricercare quel famoso miceto così particolare.

Ecco creato il nesso iniziale: la raffinazione dell’alcaloide sino alla sintesi dell’acido lisergico (comunemente denominato LSD), che per decenni ha letteralmente corroso il cervello di giovani famosi e non: tra i primi avrei potuto elencare decine e decine di cantanti rock che hanno apertamente dichiarato di averne fatto uso.

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