Il Tribunale di Torino ha assolto oggi Erri De Luca dall’imputazione di istigazione a delinquere, per la quale i pubblici ministeri avevano chiesto la condanna dello scrittore a otto mesi di reclusione, in seguito alle sue dichiarazioni di due anni fa in difesa degli atti di sabotaggio dei cantieri TAV.

Questa mattina De Luca aveva letto in udienza un comunicato in cui ribadisce la difesa del verbo sabotare “nel suo significato più efficace e più ampio” di gesto “nobile e democratico” praticato da figure come Gandhi e Nelson Mandela, rivendicando la sua libertà di espressione, sottoposta ad un’offesa antidemocratica quale l’accusa sostenuta dalla Procura piemontese.

Il tribunale ha assolto De Luca con la formula più ampia: “il fatto non sussiste”. La scelta di questa formula sembra indicare che i giudici abbiano accolto in toto il ragionamento di De Luca sulla salvaguardia della assoluta libertà di espressione dell’intellettuale, anche se sia volta a difesa di comportamenti che l’ordinamento considera illeciti.

In attesa delle motivazioni della sentenza, che certamente non prescinderanno dal valore morale e sociale delle dichiarazioni di De Luca, già nascono le inevitabili polemiche sui limiti della libertà d’espressione e sulla possibilità che una sentenza di questo tipo possa dare legittimità ad azioni estreme di contestazione .

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32 comments

  1. Blue 28 ottobre, 2015 at 08:11

    @Scan; @Genesis.
    Caro Scan, l’ironia si è colta. Ma tu hai scritto altro e lo hai ribadito.
    Hai scritto che il “popolo valsusino” si oppone a tema ad opere che devastano a seconda del proprio “portafoglio”. Su questo ti ho risposto e mi pare che sia stato tu a non aver “colto” il senso della mia risposta che, entrando nel merito, aveva l’intenzione di spiegare (troppo sinteticamente, ovviamente, visto lo spazio qui disponibile…) le motivazioni degli interventi sul territorio riguardanti la nuova autostrada A32 e le “devastazioni boschive” volte alla fruizione turistica di massa della montagna.
    A molti di noi (me compreso, che in questo piccolo villaggio di confine abito da quando ho lasciato la metropoli lombarda) piacerebbe che i boschi (ma anche le spiagge…) fossero incontaminati, che le vette si guadagnassero con la fatica delle pelli di foca in tre/quattro ore di dura salita per una solitaria discesa di una ventina (con calma) di minuti di discesa. Che ad attraversare i paesini ci fosse un traffico veicolare episodico di poche unità giornaliere, che non ci fossero cementificazioni di territorio, opera di speculazioni edilizie conseguenti al turismo invasivo, con condominii abitati 20/30 giorni all’anno, che, in generale, ci fosse il “rispetto”, nella sua più assoluta accezione, per la natura e per l’uomo.
    Sappiamo che non è così. E vale per la Valle di Susa come per il resto dell’Italia e, direi, del mondo. Quindi che fare?
    Visto che stiamo “allargando” sarebbe il caso di affrontare il tema legandolo alla inevitabile mediazione tra una fruizione (di tutti i territori…) turistica elitaria ed una massificata.
    Tutto questo, al di là di qualunque esecrabile atto violento (ristretto a pochi invasati) che vorrebbe essere di opposizione all’opera in oggetto e che, in realtà, giustifica l’occupazione militare del territorio: e qui si aprirebbe un altro fronte di dibattito…

    È vero che le sfaccettature sono infinite, come i problemi e come le opinioni di ciascuno di noi. Abbiamo un “infinito^3”. Forse un po’ troppo per le mie forze.
    🙂

  2. Blue 25 ottobre, 2015 at 00:38

    Il tema dell’assoluzione di Enrico De Luca, in arte Erri, sta diventando secondario. L’occasione diventa l’opportunità per trattare temi che esulano dal processo per istigazione al sabotaggio e dalla dottrina giuridica inerente.
    Dalle trattazioni sulle affinità più o meno spinte con gli eroi della lotta all’apartheid sudafricano o con quelli indiani, fieri oppositori ai misfatti dei colonialismi inglesi, alle valutazioni tecnico-economiche nel merito dell’oggetto della ribellione di seguaci di De Luca (ricordo che la protesta No-Tav affonda le sue radici in storia molto antecedente, già molto prima che il continuotto Erri proferisse il verbo…).
    Alle valutazioni sul suo attuale operato, consequenziale, secondo alcuni, al suo passato di responsabile del servizio d’ordine di Lotta Continua e alle sue presunte responsabilità – in quanto appartenente a tale gruppo considerato “estremista” – quale ispiratore della lotta armata nei cosiddetti “anni di piombo”.
    Ora l’orizzonte si allarga ulteriormente.
    Abbiamo la critica verso tutto il popolo della Val di Susa, reo di non essersi opposto alla costruzione della A32 (l’autostrada Torino-Frejus) che ha, occorre dirlo, tolto tutto il traffico dei TIR (cosiddetti) che fino agli anni ’90 (l’autostrada è stata interamente completata nell’estate del 1994) affliggeva, attraversandoli, i numerosissimi comuni di tale comunità montana.
    Traffico che, in quel periodo, era arrivato ad oltre 1500 unità giornaliere.
    Altresì colpevole (il popolo valsusino) di avere consentito devastazioni ambientali quali piste di sci, impianti di risalita e di tutto quanto connesso con il comparto turistico che costituisce il fondamento, bene o male – dipende da quali modelli di sviluppo nel merito si propongano – dell’economia di tutta la valle (e non solo…) e del suo indotto, tra cui l’industria legata a tale comparto. Economia che, tra l’altro, consente il finanziamento di molte delle iniziative regionali anche in ambiti diversi.
    L’allargamento delle tematiche proposte dal post originale che in un thread si verificano rappresentano, secondo me, una ricchezza. A condizione che si esaminino in modo adeguato tutte le variabili ad esse connesse.

    • Genesis 25 ottobre, 2015 at 07:06

      Sicuramente Blue, hai ragione!…difatti, delle poche righe dell’articolo proposto, si è costruito un mondo di atteggiamenti e filosofie.
      Ognuno è libero di indicare la sua idea ( come anch’io ho fatto partendo solamente da un principio, che non ripeto ) come ognuno è libero di cercare di bloccare quell’idea con l’ideologia proposta dalla “fede” in un gruppo politico.
      C’è chi aborra le piste da sci (che deturpano i boschi), chi le ferrovie (che eliminerebbero gran parte del traffico merci su gomma), chi le autostrade (che alleviano il traffico nei paesi e nelle città), chi le gallerie, chi le centrali idroelettriche, chi, solamente, le decisioni di uno (o più) governo perché fatto di politici “dell’altra parte”…e non ci trovo nulla di male in questo!
      L’importante è che questo odio-amore per il proprio territorio non sfoci nella violenza fatta di molotov, sassate, incursioni, sabotaggi vigliacchi, istigazioni…ma rimanga nel giusto binario del confronto pacato e civile.

    • Scan 27 ottobre, 2015 at 21:38

      mi dispiace che non sia stata colta l’ironia del mio commento: quella sui prodi valligiani etc.. forse genesis ha colto nel segno, più di tutti: il problema è che, variando il punto di vista e, quindi, i propri interessi, la soluzione presenta infinite sfaccettature. così come il nimby dei valsusini, relativo all’uso del loro territorio per opere di interesse pubblico (e di questo interesse si sono scritte enciclopedie, pro e contro) diventi un j(just)imby quando l’uso del loro territorio, anche scellerato, vada nel loro portafoglio. ma questo è un problema di tutto il suolo nazionale.
      p.s.: vado a sciare in alto adige perché lì si che sanno preparare le piste 🙂

      • Genesis 27 ottobre, 2015 at 22:04

        Anche qui in Südtirol devastano le montagne per le piste da sci. Mollti si vantano di essere cultori della montagna ed alcuni, magari i più famosi, costruiscono musei sulle vette degli altipiani lisciati per far posto a chilometri interminabili di piste. Si sta costruendo il tunnel di Base del Brennero, opera forse inimmaginabile dieci anni fa, ma in totale costruzione pro comunità!
        Si costruiscono gallerie che tagliano i percorsi stradali riportando vivibili la città ed i paesi. Alcuni obiettano preventivamente, ma poi le utilizzano di buon grado…ma obiettano con referendum popolari, raccolte di firme, petizioni, lettere ai giornali…non di certo lanciando fiondate o devastando i cantieri…
        C’è un po’ di differenza, forse, tra la Val di Susa e l’Alto Adige. Forse e ripeto Forse, l’autonomia ci ha castrato la violenza…

  3. Scan 24 ottobre, 2015 at 16:06

    sabotare, da sabot, lo zoccolo di legno lanciato in mezzo agli ingranaggi di una macchina per provocarne, come minimo, l’interruzione del funzionamento. era il luddismo contro la rivoluzione industriale dei primi dell’ottocento. ci può stare. ma qualcuno mi può spiegare perché niente è stato fatto, nè viene fatto, contro l’autostrada che attraversa la valsusa, con il suo inquinamento, o contro lo scempio delle montagne disboscate per permettere la costruzione delle piste da sci e degli impianti di risalita più frequentati nella regione piemonte? proporrei, per questi prodi valligiani, l’interdizione all’uso delle autostrade che attraversano l’italia. un po’ di aurelia e appia antica può solo far bene

  4. Luistella 21 ottobre, 2015 at 13:48

    Se si intende autorità costituita l’apartheid sudafricano dei bianchi e la colonizzazione inglese dell’India, allora possiamo anche considerare autorità costituita la dittatura di Mussolini e il nazismo di Hitler. Da qui se ne deduce che le operazioni di liberarsi da questi gioghi, sono sovversive. Ricordo che Gandhi è stato ucciso, Mandela si è fatto un bel pò di anni di prigione. Hanno vinto per quello che hanno lasciato, che non sono parole di sabotare, intese come quelle di Erri De Luca. Tra l’altro, non avendo prestato molta attenzione alla sua vicenda personale e al processo , sono andata a spulciare qui e là, cose lette in giro nel web. E non mi pare che il suddetto De luca, possa in qualche modo essere paragonato a Gandhi e Mandela, sia per la personalità , le competenze,il carisma dei primi due, per le loro parole, sia per la coerenza delle loro azioni , che hanno pagato care e salate. De Luca, in un passato di Lotta continua, parlava di sovvertire il “sistema borghese”, con ogni mezzo e dichiarazioni del tipo che al rapimento a Moro , in cui furono uccise le guardie del corpo, non fu vera aggressione perchè anche loro erano armate, e altre simili “precisazioni”.Erano gli anni del terrorismo ,forse “non era il caso” di fare certe affermazioni. Ora, non entro nel merito della questione Tav, credo a coloro, soprattutto quelli che sono della Val di Susa, e rispetto le loro opinioni. Peraltro le mie, a proposito della Tav sono piuttosto confuse. Ma non posso accettare che si metta a ferro e fuoco una valle da parte di persone a cui magari,non gliene importa un fico secco della Tav, con la scusa di difenderla. Tanto meno riesco ad accettare che ,persone che rivestono un certo ruolo nella società ed hanno pubblicato dei libri, fomentino, perchè di questo si tratta, il sabotaggio. Con ciò mi sarebbe parso eccessiva una condanna ad un trattamento restrittivo. Bisogna attendere le motivazioni della sentenza. Nel frattempo, non facciamo di Erri de Luca un eroe paragonabile a certi grandi della storia. Nè un martire, a cui è stata data giustizia. Altrimenti tra un pò lo paragoneremo ad un eroe della Resistenza italiana dell’ultima guerra.

  5. Por Quemada 20 ottobre, 2015 at 22:27

    Per Genesis: Se Ghandi e Mandela non avessero vinto sarebbero semplicemente rimasti dei criminali qualunque, senza la notorietà che hanno avuto.
    Alla fine qualunque ribellione all’autorità costituita è sovversiva, e non si può dire a priori quale è lecita e quale no, e fino a dove ci si può ribellare, con quali metodi, o a quale governo.
    Era lecito ribellarsi con la forza alle leggi razziali? Allora ti avrebbero detto di no gonfiandoti di botte.
    L’argomentazione che De Luca è un poveretto in confronto agli altri non regge.

    • Genesis 21 ottobre, 2015 at 06:43

      Va bene questi due non erano nessuno, se non dei sovversivi nei confronti dei governi del loro tempo…non hanno acceso la storia del pacifismo e della non violenza del ‘900…non sono quelli che si sono fatti decenni di prigione, che notoriamente in India sono “i salotti buoni”, come in sud Africa sono considerati alla stregua dei “pub”…non sono quelli che dalla galera scrivevano ai potenti del tempo di ragionare sull’uso della violenza per reprimere…


      Sono proprio quelli che indicano giusta la costruzione di una molotov, la relativa accensione della stoppa con l’accendino ed il conseguente lancio verso un macchinario che poi prenderà fuoco…
      …sono quelli che, allorquando il vigile del fuoco andato a spegnere i roghi di chissà che cosa, accesi dai degnissimi manifestanti pacifici contro TAV, si facesse male, darebbero la colpa al governo, non a chi ha innescato l’incendio…

      Eh già…è giusta la violenza perpetrata verso un governo, come è giusto il rispetto che è doveroso verso chiunque…però il mio ego è migliore di qualsiasi altro!

      • Por Quemada 21 ottobre, 2015 at 08:59

        Vedi, lo hai detto cosa è giusto e cosa è sbagliato, chi ha torto e chi ha ragione, e hai dato la patente ai buoni e ai cattivi, secondo il tuo giudizio, sindacabile come il mio.
        Ti ricordo che anche Mazzini e Garibaldi erano dei pericolosi sovversivi, ma noi oggi dedichiamo loro le piazze e le strade, e non erano neppure dei paladini della non violenza.

      • Tigra 21 ottobre, 2015 at 22:53

        Secondo me va fatta qualche distinzione, perchè Ghandi e Mandela non sono neanche lontani parenti.
        Ghandi si è fatto diversi soggiorni in prigione, quasi sempre per brevi periodi, e pur sostenendo la legittimità della ribellione all’ingiustizia del potere, riteneva che potesse e dovesse essere esclusivamente non violenta.
        Mandela è stato in prigione per 27 anni consecutivi, a partire dall’ètà di 44 anni, perchè comandante di un movimento armato che organizzava azioni di sabotaggio e progettava la lotta armata, reati di cui lui stesso si è dichiarato colpevole, e ancora nel 1985 ha rifiutato la libertà, non volendola barattare con la rinuncia alla lotta armata; la frase “Unitevi! Mobilitatevi! Lottate! Tra l’incudine delle azioni di massa e il martello della lotta armata dobbiamo annientare l’apartheid!” è sua ed è stata stampata su un famoso manifesto del 1980.
        Intendiamoci, io penso che Mandela abbia fatto benissimo, ma non lo si può trasformare in una specie di Ghandi sudafricano solo perchè in Sud Africa non c’è stato un bagno di sangue.
        De Luca non ha certo la statura di nessuno dei due, e le situazioni non sono paragonabili, ma avendo solo parlato e non agito, sarebbe paradossalmente più simile a Ghandi che non a Mandela.
        Solo per dire che quando le opinioni diventano reati, comprese quelle stupide, si finisce in una terra veramente incognita.
        De Luca non mi è simpatico, ma penso che la sua assoluzione sia un bene per tutti.

        • Genesis 22 ottobre, 2015 at 00:06

          Le distinzioni vanno fatte sicuramente, è verissimo!
          L’opinione di qualcuno non deve necessariamente essere messa a tacere, non può essere reato…
          …fin quando questa opinione non sia effettivamente troppo “spinta” (secondo me, ma non secondo i giudici del primo grado…sappiamo che in Italia i processi durano tantissimo e che fino al terzo grado non si è sicuri di nulla..)…
          Ha scritto bene Liustella, ma anche tu! Bisogna considerare le storie dei tre nomi messi in campo. Gandhi in un’India inglese soggiogata dal potere e violenta contro chi voleva viverla.
          Mandela a capo della lotta armata contro l’apartheid, il razzismo vissuto sulla pelle nera di chi viveva in Sudafrica con violenza perpetrata allo stesso modo dello schiavismo secolare.
          Il terzo, il Mahatma DeLuca, capo mai pentito della lotta armata italiana legato al periodo terroristico italiano di estrema sinistra, violento e sanguinario contro il “potere” democratico del governo italiano. Giustificante le morti dei lavoratori di scorta ai politici (vedi il caso Moro), perché “caduti in guerra”, armati allo stesso modo dei terroristi Rossi. Giustificante mai pentito delle morti e del ferimento delle persone innocenti coinvolte nelle stragi o nelle azioni violente terroristiche…ed infine giustificante il termine “sabotaggio”, per i no-tav, perchè questi ultimi “in guerra” col potere politico, sempre comunque votato democraticamente, in base alle leggi vigenti.

          La violenza è intollerabile, ma giustificabile storicamente, in base ad una semplicissima legge della fisica: “ad ogni azione corrisponde sempre una reazione uguale e contraria”…e questa legge non è stata scritta dall’uomo…bensì dalla Natura…spesso viene tradotta malissimo e la reazione è decisamente superiore all’azione, sovvertendo di fatto un punto fermo universale.

          Vedi Tigra, non posso accostare minimamente, in cuor mio, il nome dell’italiano agli altri due: questi sta prendendo in giro lo stato italiano dagli anni ’70 e un sessantamilionesimo di quello stato democratico (con tante falle, denunciate anche da me…) sono io!

  6. Luistella 20 ottobre, 2015 at 14:40

    Correggo il mio refuso, dovuto alla mia sbadataggine. La richiesta dell’accusa era di 8 mesi, non di 8 anni!. Comunque rispetto ad una condanna (lieve) a 16 per un lucido assassino, 8 mesi di reclusione per eventuale istigazione a delinquere, mi sembrano eccessivi.

  7. Luistella 20 ottobre, 2015 at 14:10

    Confesso che Erri De Luca non mi è piaciuto, mi pare un’intellettuale di quelli che fanno cadere dall’alto il loro “sapere” . Perciò ho cercato di non lasciarmi condizionare dall’opinione in merito alla questione.Ma l’aver detto che anche Gandhi e Mandela usarono il termine sabotare,mi sembra quanto meno, eccessivo. Visto che ora va molto di moda il termine “contestualizzare”, avrebbe dovuto, appunto nella sua difesa, tener presente che la realtà in cui parlarono Gandhi e Mandela , è un pò “diversa “dal quella della Tav. Un conto è ribellarsi all’egemonia dell’Inghilterra in India, un conto è ribellarsi al feroce apartheid del Sud Africa, un conto è opporsi ad un’opera (per cui non entro nel merito), che da molti viene considerata dannosa e costosa. Avrebbe dovuto “contestualizzare”. Non so quanto le sue parole ed il termine sabotare abbiano influito sugli animi e le azioni dei no-tav. Probabilmente occorre aspettare i motivi della sentenza di assoluzione. Ma condivido quanto espresso da Genesis nel suo commento. Mi è sembrata eccessiva la richiesta di condanna espressa dall’accusa e ciò mi ha fatto pensare alla disparità delle sentenze, rispetto ai reati. Se fosse stata accettata la richiesta della condanna ad 8anni, per il reato di istigazione a delinquere, sarebbe stata una cosa ingiusta,se consideriamo che ad un uomo che ha ucciso la compagna a martellate e forbiciate, con “inaudita ferocia” , sono stati inflitti(in via definitiva) 16 anni . Ed era un carabiniere.

  8. Blue 20 ottobre, 2015 at 14:03

    La dottrina giuridica è complessa. E non essendo un esperto della questione (dottrinale) propongo nel merito alcuni link, che pare diano ampia ragione ai giudici che hanno assolto.
    Sulla questione tecnica ed economica, come ho già scritto in passato qui ma non solo, invece, da tecnico, non ho alcun dubbio: il TAV Lyon-Tourin (e, fuori da ogni travisamento, sto parlando SOLO di questa opera) è un’opera superflua, inutile e devastante per il territorio e per l’impegno economico, anche e soprattutto in relazione al rapporto costi /benefici che in economia dei trasporti costituisce materia di base. Inutilità di cui ci accorgeremo solo quando ad essa si rinuncerà . Come hanno fatto già molte nazioni del famigerato “corridoio 5” (Kiev-Lisbona).

    http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2015/10/20/l_assoluzione_di_de_luca_l_avvocato_filippi_l_istigazione_a_delin-68-440759.html

    http://www.giurisprudenzapenale.com/wp-content/uploads/2013/09/Istigazione-a-delinquere_tesi_micucci.pdf

    • Kokab 20 ottobre, 2015 at 14:52

      il nocciolo del tuo commento è esattemente ciò che determina la mia totale costernazione su questa vicenda: un’opera palesemente inutile, inserite in un progetto già morto, esageratamente costosa e devastante sotto il profilo ambientale che, mi si passi il paradosso, viene difesa dai “buoni” (le istituzioni in senso lato) e osteggiata dai “cattivi” (movimenti spontanei, spesso antagonisti e scarsamente rappresentativi) in nome del nimby. un mondo rovesciato…

  9. Genesis 20 ottobre, 2015 at 06:42

    Erri deLuca = Gandhi = Mandela
    La difesa del termine “sabotaggio”…cioè la difesa delle opere atte alla distruzione dei meccanismi ed automatismi (militari) per fare in modo che le possibili incursioni siano facilitate…
    Erri deLuca, coi i suoi legali, è stato un ottimo affabulatore anche nei confronti dei magistrati; oltre che coinvolgere persone nel lancio di pietre, violenza e blocco indiscriminato della viabilità senza accordi con le prefetture, ha coinvolto anche la magistratura…che ricordo debba essere imparziale e totalmente asettica di fronte alla Legge.

    Oggi non ho tempo, ma domani potrei andare a lanciare un po’ di pietre (ed ho una notevole mira) contro i finestrini delle auto dei politici che non mi rappresentano…minimo mi darebbero la semiinfermità mentale…intanto c’è già il precedente del Mahatma deLuca…

    • Tigra 20 ottobre, 2015 at 09:16

      Userei una maggiore cautela, in attesa delle motivazioni della sentenza.
      Però, se proprio ci vogliamo sbilanciare, presumo che il giudice non abbia ritenuto dimostrato il nesso fra le parole di De Luca e i fatti che si sono svolti in Val di Susa.
      Quanto al prendere a sassate qualche politico, cosa che potremmo persino considerare socialmente utile, va pur detto che esiste una concreta differenza fra la parola e il fatto, e lapidarli sul serio non è come dire che vanno bersagliati con lancio di pietre.

      • Genesis 20 ottobre, 2015 at 09:44

        Vedi Tigra…leggo un articolo e commento…per quello che lo stesso mi propone.
        Si è inteso che le parole del Mahatma deLuca non sono per nulla “pericolose”, ma, di fatto, leggendo spesso dello scrittore assolto in primo grado, posso collegarne la violenza di qualcuno, magari un “semiinfermo mentale”. Violenza perpetrata verso istituzioni (anche solamente le uova sparse sulla strada che, poi deve essere pulita) o verso i macchinari delle aziende coinvolte nei lavori TAV. Fortunatamente, ad oggi, morti non ce ne sono stati, ma, i danni, sono stati pagati dagli italiani…
        Queste le sue parole: “Nobile (cit. Sono incriminato per avere usato il verbo sabotare. Lo considero nobile e democratico) per­ché pro­nun­ciato e pra­ti­cato da valo­rose figure come Gan­dhi e Man­dela, con enormi risul­tati politici.”…due persone che, forse, sono state tra le più irraggiungibili per quanto hanno dato all’Umanità.

        Comunque attendiamo con fervente ansia le motivazioni dei magistrati…

        • Jair 20 ottobre, 2015 at 11:59

          scusa Genesis, ma tu sei per introdurre i reati d’opinione? Se tu ritieni pericolosi certi pensieri o certe dichiarazioni indipendentemente da un nesso di causa dimostrato (come diceva Tigra) tra dichiarazioni e azioni dannose, vuoi punire la sola opinione.

          • Genesis 20 ottobre, 2015 at 17:37

            Assolutamente…il “reato di opinione” non deve esistere!
            Come al solito siamo sul filo troppo fino tra opinione e istigazione. Provo a fare un esempio legandolo alle dichiarazioni del Mahatma deLuca.
            Il nostro affermato scrittore italiano dice, in buona sostanza, che le opere violente dei comitati nati conto la TAV sono da condividere: distruzione dei mezzi, invasione delle aree di lavoro ecc…. Gandhi e Mandela si sarebbero seduti pacificamente, senza nulla proferire, davanti agli escavatori per bloccarne l’opera…tutti i giorni alle 5.30 del mattino per 365 giorni l’anno… C’è quindi una piccola differenza tra l’operato verbale del Mahatma deLuca e l’operato di quei due mostri della non violenza. Quante volte Mandela ha ripudiato se stesso per aver sparato in gioventù contro i bianchi dell’apartheid…?

        • Por Quemada 20 ottobre, 2015 at 12:04

          Ghandi e Mandela saranno anche irraggiungibili, ma erano considerati delinquenti sovversivi nell’India coloniale e in Sud Africa.
          Se basta l’autorità dello stato, addirittura del nostro, a sminuire De Luca, allora il principio deve valere anche per Ghandi e Mandela, e se non vale per loro non vale neanche per De Luca.

          • Genesis 20 ottobre, 2015 at 17:44

            Porquè, non hai bisogno di una mia risposta! Hai fatto tre nomi, di cui uno italiano attualmente in vita.
            Leggiti le biografie, se vuoi, dei primi due…poi ne riparliamo, sempre se vuoi, a “mente aperta”.
            Stiamo comparando uno scrittore attivista italiano contro-TAV, opera forse inutile, e due “personcine” che vivevano oppresse in tutti i propri diritti e che si sono adoperate oltre ogni modo al raggiungimento dell’obbiettivo comune: secondo me è un confronto impossibile, improponibile…a questo punto poteva dire (il Mahatma deLuca) che volevano crocifiggerlo come fecero duemila anni fa ad un suo simile…

      • Por Quemada 20 ottobre, 2015 at 12:12

        La motivazione è chiarissima, prevale il principio della libertà di opinione, e prevale il principio che ci si può opporre ad un’opera inutile, costosa e dannosa.
        C’è bisogno d’altro?

  10. Bondi James Bondi 19 ottobre, 2015 at 15:13

    Sentenza gravissima. Ora i No-TAV possono spaccare e incendiare e sentirsi dei novelli Gandhi. Ma uno stato che ha deciso di costruire un’opera pubblica può anche dare a quattro scalmanati la libertà di distruggerla? O come minimo di riconoscere ampie attenuanti per il valore sociale della protesta?

    • Por Quemada 19 ottobre, 2015 at 15:27

      Ma quale opera pubblica, è solo una mangiatoia per ditte appaltatrici e politici, già superata prima di nascere.
      In uno stato che va contro gli interessi dei cittadini, i veri scalmanati sono quelli che stanno al governo, e anche quelli che fan finta di dare opposizione.
      Di gravissimo c’era solo l rinvio a giudizio.

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