le muse

Fine… delle fini

 

Affari in sospeso: come Disney e Marvel hanno ucciso “E vissero felici e contenti”

La Principessa Leia pensava che i ribelli avessero vinto. Iron Man aveva appeso la sua tuta. Bruce Wayne aveva scambiato Gotham per Firenze. Ma i fan e gli studi cinematografici volevano di più. Che fine ha fatto l’uscire di scena con un botto?

 

di Nicholas Barber
(Traduzione Redazione Modus)

 

 

Star Wars: Il risveglio della Forza può essere uno dei film con i maggiori incassi mai uscito nelle sale, ma è anche uno dei più deprimenti. Per quanto contenti possano essere i nostri eroi per l’aver distrutto la Morte Nera – scusate, “stella della morte” – il messaggio principale è che tali trionfi sono privi di significato; in particolare, il trionfo che aveva chiuso il precedente episodio di Star Wars, Il ritorno dello Jedi. Quando l’abbiamo visto nel 1983, non avremmo potuto prevedere una vittoria più dolce o più totale di così. C’erano feste e gaudio su ogni pianeta nella galassia, Leia e Han si stavano coccolando vicino ad un falò, e Darth Vader si era redento dall’aver gettato qualcuno giù in uno di quei strapiombi di manutenzione alti 100 piani, a cui gli architetti dell’Impero sono così affezionati. Tutto era eccezionale.

Ma Il risveglio della Forza rende tutto ciò nullo. La galassia che ci presenta è quella in cui il conflitto distruggi-pianeta è ancora in pieno corso e dove i cattivi non sono mai stati così potenti. In altre parole, Luke Skywalker e i suoi amici non avevano ottenuto proprio nulla. Grazie a J.J. Abrams (regista, N.d.R.), il lieto fine di Il ritorno dello Jedi ora è né felice né una vera fine.

 

E non aspettatevi che la trilogia in corso possa offrire una qualche chiusura. La scorsa settimana, Bob Iger, CEO della Walt Disney Company, ha confermato che Star Wars: Episodio IX, che dovrebbe uscire nel Maggio 2019, non sarà l’ultimo dei film di Star Wars. “Ce ne saranno altri dopo,” ha detto. “Io non so quanti, non so quante puntate.” Quindi, anche se Episodio IX si concludesse con Finn che sposa Poe Dameron, con il grande cattivo olografico ad essere spento, e se voi-sapete-chi si rivelasse non essere morto, dopo tutto, non ci sarà alcun motivo per festeggiare. Qualsiasi cessate il fuoco nell’universo di Star Wars sarà temporaneo come una tregua il giorno di Natale.

 

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                      Grazie a JJ Abrams, il lieto fine di
                       Il ritorno dello Jedi (nella foto)
                        ora non è né felice né una fine.

 

Eppure, non sono solo Leia e Han ai quali non viene concesso di vivere felici e contenti. Sempre più i franchise cinematografici stanno rovinando i pensionamenti dei loro eroi, negando a noi il semplice piacere che avevamo una volta di immaginare la loro soddisfazione fatta di vestaglie, pipe e pantofole. Prendiamo Creed – Nato per Combattere, per esempio. Sylvester Stallone, più volte nel corso dei decenni, aveva terminato la storia del suo rintronato alter ego, ma il film Rocky Balboa del 2006 sembrava aver detto l’ultima parola. Rocky era finalmente in pace. O almeno così pensavamo. Ma il dramma del regista Ryan Coogler funge da passagio del testimone in una staffetta che sottrae il fu-campione lontano dal suo accogliente ristorante di quartiere, gli infligge il cancro , e lo costringe a guardare il suo allievo imbarcarsi in una serie di scontri sanguinosamente punitivi come furono i suoi. Sia Rocky che Han Solo devono essere stati tentati a citare Michael Corleone ne Il Padrino: Parte III: “Adesso che credevo di esserne uscito, mi trascinano di nuovo dentro!

 

Abbiamo raggiunto la fine delle fini? Nel Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno (The Dark Knight Rises), Bruce Wayne voltò le spalle sia a Batman che a Gotham City in modo da poter vivere il suo canto del cigno a Firenze con Selina Kyle. Ma in Batman v Superman, in uscita a Marzo di quest’anno, il poveretto si troverà, ancora una volta, a comprimersi nella sua stretta tuta di gomma. Allo stesso modo, Iron Man 3 era la terza parte di una trilogia, ed era altrettanto di commiato come Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno. Finì con Tony Stark che faceva saltare in aria la sua armatura robotica e gettava il suo pacemaker ad alta tecnologia giù in un dirupo, in modo che potesse accasarsi con la sua ragazza venerdì, Pepper Potts. Ma non era nelle carte. In Avengers: Age of Ultron, gli hanno ridato la sua full metal jacket, e non si intravvede alcuna possibilità che se la possa togliere a breve. Come i personaggi di Star Wars, Iron Man e i suoi amici sono di proprietà della Disney, il che significa che sarà il CEO Iger a decidere del loro destino. “[Con] Marvel, hai a che fare con migliaia e migliaia di personaggi“, ha detto la settimana scorsa. “Andrà avanti per sempre.

 

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                 Nel Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno del 2012,
                 Bruce Wayne voltò le spalle a Batman per stare
          con Selina Kyle - ma quest'anno il pipistrello è tornato.

 

Ci sono alcuni fan di supereroi, lo so, che saranno felicissimi di questa dichiarazione, ma credo che il vero fan preferirebbe che i suoi idoli possano avere qualche ben guadagnata pausa. Per esempio, l’ultimo film degli X-Files ci ha fatto vedere Mulder e Scully vivere insieme in una casetta isolata, è proprio quello che i devoti della coppia avevano sempre sperato che succedesse. Ma ora è iniziata una nuova serie televisiva di X-Files, e in essa si apprende che – sorpresa sorpresina – Mulder e Scully si sono da tempo divisi. E così un altro lieto fine va a farsi benedire. In Independence Day, del 1996, il personaggio Steven Hiller di Will Smith aveva salvato la terra dagli alieni. Sicuramente, dopo tale impresa, si meritava una vita facile di presentazioni e autografi dei suoi libri e cerimonie di premiazione. Ma è stato recentemente annunciato che Hiller non sarà nell’ Independence Day: Resurgence di questa estate. A quanto pare, era stato ucciso durante la prova di un jet da combattimento sviluppato utilizzando la tecnologia di quegli stessi alieni – così sembra che i mostri dagli occhi sporgenti hanno avuto l’ultima risata.

 

Naturalmente, i seguiti di film non sono una novità. E non è una novità che Hollywood approfitti delle sue vacche da mungere fino a quando non muggiscono pietà. Ciò che è cambiato è che agli spettatori non viene più concesso – per citare Frank Kermode o Julian Barnes – il senso di una fine. Quello che una volta potevamo ottenere dai nostri filmoni di successo era l’illusione confortante che anche gli ostacoli più impervi della vita potevano essere superati in un paio d’ore – e che tali ostacoli sarebbero rimasti sormontati. Alcuni personaggi avrebbero affrontato, nei sequel di continuazione, altre sfide, è vero. Ma abbiamo sempre pensato che, dopo due o tre film, i nostri eroi sarebbero andati oltre i periodi più stressanti della loro vita. Marty McFly (Ritorno al futuro) poteva sposare Jennifer, i Ghostbusters potevano metter via i loro zaini protonici, Indiana Jones avrebbe potuto letteralmente cavalcare verso il tramonto. E per molti di noi, quella fantasia fiabesca era uno degli aspetti più attraenti del cinema. Non era come guardare il calcio, in cui la vittoria di una Domenica poteva essere seguita da una sconfitta la settimana dopo, o una telenovela, in cui i problemi di una famiglia avrebbero potuto andare avanti ad infinitum. I film avevano quello che gli analisti dei media ora chiamano “finibilità“.  James Bond a parte, i personaggi avevano uno o due gravi crisi nella loro vita, dopo le quali potevano aspettarsi del riposo a tempo indeterminato e del salutare recupero.

 

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             Ancora là fuori ... la nuova serie tv di Gli X-Files
                 capovolge la conclusione del film del 2008.

 

Non più. Oggi, la cultura popolare è stata fanatizzata al punto in cui gli appassionati possono andare a migliaia in internet a rivendicare, se non pretendere, più contenuti per i loro personaggi preferiti, e dove le aziende sono ben felici di monetizzare su queste esigenze. Dite quello che vi pare sulla cattiva gestione di George Lucas dei film di Star Wars, ma almeno lui non avrebbe fatto un film nuovo controvoglia. Sotto la sua gestione, le avventure ulteriori della banda spaziale non prettamente nelle sceneggiature dei film rimanevano roba da fan fiction e di romanzi derivativi. Questo aspetto rese i film stessi così speciali (beh, la trilogia originale, almeno.) Ora che il franchise è diventato proprietà della Disney, non è più un’opzione per la saga arrivare ad una conclusione soddisfacente. Gli azionisti della società si ribellerebbero se Iger non confermasse che Star Wars sarà una storia infinita.

 

Non c’è fine in vista di questa tendenza che anzi sta apparendo anche in altre forme d’arte. In prosa, P.D. James ha utilizzato Morte a Pemberley per limitare la felicità domestica di Lizzie e Darcy. In televisione, abbiamo avuto la continuazioni fan-indotte di Ti presento i miei, Futurama e il già citato X-Files. E sul palco, c’è la prospettiva snervante di un prossimo Harry Potter e il bambino maledetto di J.K. Rowling. Dopo tutto quello che Harry ha passato, dice il sito della Rowling, ora è “un dipendente oberato di lavoro del Ministero della Magia [che] è alle prese con un passato che rifiuta di rimanere al suo posto“. Ma il suo migliore amico forse se la sta cavando ancora peggio. “Mi aspetto che Ron abbia probabilmente già divorziato da Ermione“, ha detto l’inteprete stesso di Ron Weasley, Rupert Grint, in un’intervista la scorsa settimana. “Vive da solo, in un piccolo appartamento con una camera da letto, ed è un disoccupato.” Grazie per questo, Rupert, grazie molto. Non è esattamente “tutto è bene quel che finisce bene”, vero?

 

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                "Ron probabilmente ha già divorziato da Ermione"
                 ha detto Rupert Grint del suo personaggio e
                   di quello di Emma Watson in Harry Potter.

 

Eppure, per quanto scoraggianti possano essere le continuazioni di X-Files e di Harry Potter, è sempre stata nella natura di romanzi e programmi televisivi essere allungati in lunghe serie, considerando che, dal declino dei film di suspance dell’era muta , il cinema si era specializzato in storie discrete che lasciavano il resto della vita dei personaggi alla fantasia dello spettatore. Se i filmoni di successo sostituiranno ora ogni “Fine” con un “Continua…”, perderanno questa parte essenziale del loro precedente fascino. Perché vedere un episodio di Star Wars quando si potrebbe benissimo saltarlo e vedere quello successivo, o quello successivo, o quello successivo ancora?

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1 comment

  1. Tigra 17 febbraio, 2016 at 23:00

    Io credo che la televisione si sia semplicemente impadronita del cinema, imponendogli i suoi ritmi e i suoi schemi narrativi, nei quali la ripetizione infinita di soggetti inconsistenti e di sceneggiature irrilevanti alimenta nel modo più semplice possibile il gusto del pubblico.
    E’ una sorta di cartone animato, una versione più rozza e banale di Looney Toones che può essere replicata all’infinito; solo che una storia senza una fine non è più una storia, e la vera conclusione è la telenovela.

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