le scienze

Gli opposti non possono entrambi avere ragione

SCI 181215-00-110

 

della serie “QUESTA IDEA DEVE MORIRE”

 

 

di Eldar Shafir
Professore di psicologia, Princeton University
(Traduzione Redazione Modus)

Gli opposti non possono entrambi avere ragione

L’ingegnoso “Tè caldo e freddo” dello chef inglese Heston Blumenthal è una bevanda preparata mettendo un divisorio nel mezzo di un bicchiere per poi riempirlo di un tè denso, caldo da un lato e ghiacciato dall’altro. Quando il divisorio viene rimosso, a causa della consistenza viscosa del liquido, le due metà si mantengono separate il tempo di una bella cena, potendo godere simultaneamente sia tè caldo che tè freddo. Quando si sorseggia il tè di Blumenthal non ha senso discutere se sia veramente freddo oppure caldo. Secondo i gusti, si potrebbe sorseggiare solamente la parte fredda, oppure la calda. Ma resta il fatto che il tè rimane sempre una combinazione delle due diverse temperature.

 

SCI 090416-15

 

Credo che gran parte del mondo e con esso la scienza – certamente le scienze sociali e comportamentali – assomiglino a questa tazza di tè piu spesso di quanto si possa immaginare.

Di solito assumiamo, ad esempio, che la felicità e la tristezza siano sentimenti opposti e, quindi, si escludono a vicenda. Ma recenti ricerche sulle emozioni suggeriscono che affetti positivi e negativi non devono essere considerati come se posizionati sui due opposti di un continuum, ma che, di fatto, sensazioni di gioia e tristezza possono coesistere. Individui interpellati subito dopo la visione di un film, o alla cerimonia di laurea, spesso ammettono di sentire emozioni tali da farli sentire sia fortemente felici che tristi. Si è scoperto che la nostra esperienza emotiva è un po’ come una tazza di tè denso: può contenere caldo e freddo allo stesso tempo.

Lo stesso può essere per i due opposti del bene e del male. Allo stesso modo dello scegliere se sorseggiare dal lato caldo o da quello freddo della tazza di tè, ora sappiamo che piccole sfumature contestuali possono fare la differenza.  In uno studio considerato un classico, gli psicologi Darley e Batson reclutarono studenti di un seminario chiedendo loro di fare un sermone sulla parabola del Buon Samaritano. Ad una metà dei seminaristi venne detto che erano comodamemente in anticipo nel presentare la loro predica, mentre all’altra metà venne detto che erano in ritardo. Lungo il tragitto verso il luogo dove avrebbero presentato il loro discorso, tutti i partecipanti all’esperimento si imbatterono in un uomo apparentemente ferito accasciato nell’usci di una parta e che gemente chiedeva aiuto. Mentre la stragrande maggioranza di coloro che erano in anticipo si fermò a prestare il loro aiuto, solamente il 10% dei ritardatari fece altrettanto. Nonostante la vocazione etica e gli studi biblici, un piccolo contrattempo si rivelò fondamentale nella decisione di ignorare i lamenti di un uomo in sofferenza. Come con la tazza contenente tè sia caldo che freddo, questi uomini si dimostrarono sia pietosi che indifferenti, mostrando l’uno o l’altro aspetto, a seconda di casuali situazioni contingenti.

 

SCI 090416-10

 

Oppure consideriamo John Rabe, il calvo ed occhialuto ingegnere tedesco conosciuto come “il Buddha vivente di Nanchino“. Il leggendario Rabe, capo della zona di sicurezza internazionale, ebbe il merito di aver salvato centinaia di migliaia di civili durante la selvaggia occupazione giapponese della Cina. Dall’altro lato della tazza, Rabe era il rappresentante capo del partito nazista nella stessa città, dichiarando pubblicamente nel 1938 di essere un convinto sostenitore del feroce sistema politico tedesco.

Essenzialmente, questa sorta di prospettiva anti-manichea postula che situazioni alternative tra loro possono coesistere.  Se crediamo che le persone facciano sempre e solo il bene, oppure sempre e solo il male, se pensiamo che la tazza sia sempre solamente calda o solamente fredda, cadiamo certamente in errore. Non avendo tenuto la tazza di tè in mano siamo rimasti ad una comprensione della natura terribilmente ingenua. Ma finché le nostre opinioni non sono così estreme, fino a quando si è disposti a riconoscere la possibilità sia del caldo che del freddo, allora in molti casi non sarà necessario scegliere – si scoprirà che sono entrambi presenti.

Da quel poco che ho capito, i fisici mettono in discussione la distinzione classica tra onde e materia, mentre i biologi si rifiutano di scegliere tra natura ed educazione, tra genetica e contesto. Ma mi si permetta di rimanere nell’ambito a me più conosciuto. Nelle scienze sociali è in corso un continuo e spesso acceso dibattito se considerare o no l’uomo un essere razionale e se ne sia l’egoismo a guidarne le azioni.

Ci sono convincenti studi a sostegno dell’uno o dell’altro campo, quelli del caldo e quelli del freddo. Le persone possono essere fredde, precise, egoiste e calcolatrici. Oppure possono essere delle teste calde, confuse, altruiste, emotive e di parte. In effetti, l’umanità e una combinazione delle due cose e può mostrare caratteristiche contrastanti allo stesso momento. Potenzialmente ogni individuo può essere un meteorologo perfettamente ponderato, un investitore irrimediabilmente troppo sicuro di sé; un governante senza scrupoli, un amorevole proprietario di animali domestici; un amico compassionevole oppure un genitore apatico. Ricerche sulla natura delle decisioni prese in contesti particolari hanno dimostrato che le persone possono essere sia compassionevoli che calcolatrici quando immerse in questioni di interesse immediato, mentre possono essere negligenti e irrazionali su cose a volte molto importanti ma che in un particolare momento si trovavano alla periferia della loro attenzione.

Come tutti sappiamo, la storia è piena di persone molto intelligenti che hanno fatto cose veramente stupide e di brave persone che hanno agito orribilmente. Siamo altruisti o egoisti? Intelligenti o stupidi? Buoni o cattivi? Come quel tè caldo e freddo, c’è sempre un po’ d’entrambi, a seconda da che parte lo si beve.

 

SCI 090416-12b

Gli opposti non possono entrambi avere ragione

SCI 181215-00-110  Introduzione alla serie “Questa idea deve morire”

0 lettori hanno messo "mi piace"
Print Friendly, PDF & Email
Share:

Leave a reply

WordPress Appliance - Powered by TurnKey Linux