le storie

Gagarin non è mai stato qui – 6

Sesta e ultima puntata

 

24 Agosto

Al ritorno dalle ferie mi sentii come se i mesi prima qualcuno avesse vissuto al mio posto. La casa non mi sembrava la stessa. Mi fermai alla finestra per più di un’ora, bambini e cani nel parco. Le ore di luce diminuiscono, la gente sembra calmarsi. Pensai a Giorgio con sentimenti confusi. Era sposato; con la donna che fino ad allora aveva indicato come la sorella.

 

26 Agosto

La birreria ha cambiato gestione. Italo è affranto

“Mia cara, nulla resta uguale a lungo”

“Beh può darsi che il nuovo gestore sia simpatico e che poi chi lo frequenta..”

Mi fermò con una mano, non voleva saperne dei miei tentativi. Pensai che in fondo era un uomo anziano. Più passano gli anni più si somiglia ai gatti. Ogni cambiamento non piace e fa arruffare il pelo.

“Arianna..lei continuerà a venire?”

“Non credo Italo. Il caldo è passato. L’autunno mi porterà in altri posti. Ci vedremo qui in giro per il quartiere no?”

Tornai a casa che erano quasi le 23. Un’ambulanza davanti al portone. Non so perché avevo già compreso i motivi. Portavano via lei, la mia amica urlatrice. Andava via come l’estate, insieme al mio mistero. Ad aiutare lei e i paramedici c’era Giorgio. Mi sorrise nonostante il trambusto e fece un cenno che mi avrebbe chiamata ma io sperai di no.

 

2 Settembre

“Arianna sono io..possiamo parlare?”

“Giorgio, ci conosciamo appena. E ho timore che se parlassimo mi diresti cose di cui poi ti puoi pentire. Non sono affidabile. Sono solo una curiosona che colpa del caldo gironzolava per le scale”

“Hai visto che piove? Vorrei mi concedessi 5 minuti”

Io non risposi. Stava per dirmi che non ci saremmo visti più.

“Quella che hai conosciuto è mia moglie. Si chiama Anna. Ci siamo sposati 6 anni fa. E circa 3 anni fa è nata nostra figlia”

Dio fa’ che si fermi..o che mi parli delle foglie che cominciavano a cadere. La donna che urlava non era una donna che subiva violenza, se lo fosse stata sarebbe tutto più semplice. Una bella denuncia per stalking e violenze, io avrei testimoniato e via. Invece no, non c’era colpevole a quanto pareva. Nessuno da mettere in galera. Volevo un alibi a tutti i pensieri fatti in quei mesi. Volevo che Anna avesse una via d’uscita.

“La bambina si è ammalata a due anni , gravemente. E’ morta 6 mesi dopo”

Ecco, finita la storia finalmente, per fortuna continua a piovere. Riavvolgo tutto nella testa. Per 20 secondi penso: ora Giorgio mi chiamerà, mi dirà che mentre ero in ferie mi ha pensata, che è separato e che vorrebbe rivedermi. Una cosa facile, normale.

“Anna si faceva del male da sola vero?..si feriva, per questo urlava?”

“Si…autolesionismo per lenire il dolore della perdita”

“Quel caldo avrà peggiorato il suo stato e invece di darle una mano cercavo un ladro o un assassino”

“Tu non c’entri nulla. Nessuno c’entra. Al suo lutto fin ora non c’è stato rimedio”

Mi chiesi se invece lui lo avesse trovato. Ma non feci domande.

 

 

8 Settembre

Da Pietro seppi che Anna era stata portata in una clinica molto conosciuta in città. Le dovevo qualcosa e chiamai un taxi per raggiungerla. Mi dissero di parlarle poco e con molta calma, senza riferimenti all’accaduto.

“Anna si ricorda di me? Sono l’impicciona del piano di sopra”

Mi guardò e per due minuti stette immobile. Poi d’un tratto sorrise, beffardamente.

“Le avranno detto che son sotto sedativi. Perché ho perso la mia bambina e che lei non deve parlarmene vero?”

Feci cenno di si.

“Ho messo le sue ballerine mentre mi portavano via in ambulanza. Ha notato?”

Feci cenno di no.

“Io e Giorgio non abbiamo più nulla da dirci. E trovo che sareste perfetti insieme”

E si voltò dall’altra parte coprendosi col lenzuolo.

Avevo sempre pensato che il dolore non toglie lucidità pur nei momenti più bui e Anna me lo dimostrò. Mentre uscivo Giorgio entrava. Mai che mi vada bene.

“Son qui per..”

“Tranquilla non devi spiegarmi nulla.”

 

 

 14 Settembre

Le giornate son fresche e indossare felpe e maglie più pesanti mi ripaga del caldo sofferto.

“Arianna sei impegnata? dobbiamo parlare..”

“Si mamma lo so, delle mie sorelle che ti fanno penare. Del fatto che ti senti sola. Che papà non è più gestibile. E che stai per morire perché ti verrà un infarto.”

“Ecco..si”

Feci finta che cadesse la linea.

 

 

16 Settembre, birreria

“Italo, forse potrei venire comunque ogni tanto. Si potrebbe bere del vino invece che birra fredda e lei mi parlerà di chi vive qui intorno e dei treni e dei miei difetti”

“D’accordo Arianna. Grazie, offro io”

“Ciao Maria ..sono io”

“Arianna? Bentornata cara..sai la prossima settimana c’è la cena tra quelli del trekking..”

Fortunatamente Maria non perdeva un colpo. La fermai e le raccontai tutto. Perché pensai che lei, come sempre, aveva una chiave.

Disse solo, “Mi spiace tanto per quella povera creatura, buonanotte cara.”

Allora è così. I dolori più grandi son cose che si possono gestire solo da noi stessi. Anna mi aveva detto chiaramente che nemmeno Giorgio poteva aiutarla. Quando brontolo per qualcosa Bianca mi dice che solo alla morte non c’è rimedio. Per Anna allora non c’era più rimedio? Alla perdita di un figlio il rimedio è il tempo? O non c’è e basta?

 

 

29 Settembre

“Gentile sindaco,

le scrivo per dirle che qui nel quartiere siamo lieti che il giardino accanto a via della Grazia finalmente abbia un nome. Intitolarlo a Andrea Pazienza ci ha resi poi ancora più lieti. Le scrivo quindi per stimolarla a ripensare al nome della piazzetta limitrofa. Non crede che dedicarla a Gagarin sia fuori luogo e tempo? Si rischia di confondere le idee, non è mai stato in questa città, non è un nostro eroe o cittadino meritevole. E poi fece una fine assurda non crede? Andare nello spazio per poi morire durante un volo da nulla..“

“Arianna sei impegnata?”

“mm..ciao Giorgio…no no scrivevo una mail.”

“Ti va se.. una sera andiamo a cena?”

Mi disse che Anna era stata dimessa e che non sarebbe più tornata nell’appartamento al primo piano, troppi ricordi. E che già avevano trovato un acquirente. Un ragazzo giovane, un musicista, si chiama Gianni. Finalmente era tornato.

 


 

 

Gagarin non è mai stato qui

 

Prima puntata
Seconda puntata
Terza puntata
Quarta puntata
Quinta puntata

 


 

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6 comments

  1. Tigra 7 ottobre, 2015 at 15:01

    Alla fine siamo arrivati alla fine, come è giusto che sia, ed è stata una lettura piacevole.
    Ho riletto assieme le 6 puntate, e devo dire che la narrazione mantiene essenzialità, ritmo ed equilibrio, i pezzi del mosaico vanno al loro posto, la spiegazione è plausibile e l’atmosfera resta prevalente sui fatti.
    Più che in giallo mi sembra un thriller psicologico, non sempre facile da rendere sulla corta lunghezza.
    Aspettiamo altre proposte di questo o di diversi generi.

    • Gennaro Olivieri 7 ottobre, 2015 at 15:25

      Completamente d’accordo, la trama si risolve in un modo inaspettato ma che soddisfa logica e curiosità. Piacevole, nelle ultime righe, la piccola ‘riapertura’ di tema che riesce ad addolcire un clima divenuto assai triste, giocando, come avviene in gran parte del racconto, su una suggestione che pesca nel complesso vissuto della protagonista. Mi associo anche al desiderio di leggere altre pagine di Elisa!

  2. Tigra 7 ottobre, 2015 at 15:01

    Alla fine siamo arrivati alla fine, come è giusto che sia, ed è stata una lettura piacevole.
    Ho riletto assieme le 6 puntate, e devo dire che la narrazione mantiene essenzialità, ritmo ed equilibrio, i pezzi del mosaico vanno al loro posto, la spiegazione è plausibile e l’atmosfera resta prevalente sui fatti.
    Più che in giallo mi sembra un thriller psicologico, non sempre facile da rendere sulla corta lunghezza.
    Aspettiamo altre proposte di questo o di diversi generi.

    • Gennaro Olivieri 7 ottobre, 2015 at 15:25

      Completamente d’accordo, la trama si risolve in un modo inaspettato ma che soddisfa logica e curiosità. Piacevole, nelle ultime righe, la piccola ‘riapertura’ di tema che riesce ad addolcire un clima divenuto assai triste, giocando, come avviene in gran parte del racconto, su una suggestione che pesca nel complesso vissuto della protagonista. Mi associo anche al desiderio di leggere altre pagine di Elisa!

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