le storie

I pirati di Sea Shepherd

I pirati di Sea Shepherd. SeaShepherd

 

Chiunque sia andato per mare conosce l’emozione che deriva dall’incontro ravvicinato con i delfini e, quando ha fortuna, con le balene; sa anche, chi è andato per mare, che una parte importante della storia della marineria si è costruita sulla caccia alla balena, e tutti sanno che uno dei grandi romanzi della letteratura moderna, Moby Dick, è stato scritto da un ex baleniere che, pur parlando d’altro, ha reso immortale l’epopea della caccia.SeaShepherd

Oggi la caccia è finita, il petrolio prima e l’energia elettrica poi le hanno tolto ogni ragione, e si è capita l’importanza dei grandi mammiferi marini nell’equilibrio dell’ecosistema; gradatamente le flotte baleniere sono sparite e la caccia è stata ripudiata con riprovazione e disprezzo da quasi tutti i paesi del mondo, fino a quando, nel 1986, è entrato in vigore il divieto formale di praticarla.SeaShepherd

Eppure, in realtà, la caccia non è mai finita, e ancora oggi alcuni paesi, Giappone, Islanda, Norvegia, Russia e Corea, la praticano in modo industriale, forti del fatto che i trattati internazionali non vincolano la sovranità degli Stati che non li riconoscono; va da sé che nell’elenco il Giappone è quello che da solo vale più di tutti gli altri.SeaShepherd

 

     Operazione Icefish 2015-16: Campagna in difesa dell'Oceano del Sud.

Non c’è un senso logico, la carne di balena non ha particolari pregi, e in molti casi è persino ritenuta pericolosa, ma le abitudini e le tradizioni sono dure a morire, e spesso i bisogni sono indotti da regole distorte di mercato; quale che ne sia la ragione, dall’anno della moratoria si stima che siano state uccise più di 21.000 balene, per ragioni di natura “scientifica”, dicono gli stati balenieri, il che è del tutto esilarante.SeaShepherd

Nessuno di questi paesi ha veramente pagato dazio, e del resto, se non ci preoccupiamo dell’aria che respiriamo, riesce poi difficile preoccuparsi dell’acqua del mare; tuttavia, di fronte alla caccia illegale ai grandi mammiferi marini, e alla pesca di frodo, esiste una forma di opposizione dura almeno quanto la caccia stessa, si chiama Sea Shepherd, ed è guidata da Paul Watson.SeaShepherd

La storia è singolare e merita di essere raccontata.SeaShepherd

Paul Watson è un marinaio canadese che è stato fra i fondatori e dirigenti di Greenpeace, dalla quale è stato cacciato nel 1977 perché rifiutava i principi non violenti dell’organizzazione, ritenendoli del tutto inefficaci; è un personaggio esuberante, carismatico, abile nelle pubbliche relazioni, e sicuramente determinato a raggiungere il suo obbiettivo, sa usare i media in modo scaltro, ed è un vegano integralista, al punto che obbliga a questa dieta tutti i volontari che operano sulle navi di Sea Shepherd, come se a chi vuole diventare un volontario imbarcato Watson non richiedesse già il superamento di altre dure prove.SeaShepherd

 

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     Paul Watson e alcuni volontari della Sea Shepherd Conservation Society

 

Sea Shepherd Conservation Society è il nome che ha dato all’organizzazione da lui fondata per far vedere a Greenpeace come si deve fare per salvare l’ecosistema marino, ed è riuscito a farsi finanziare, oltre che da migliaia di donazioni di cittadini comuni, anche da star dello spettacolo che hanno staccato assegni sufficienti a farsi intitolare le navi della flotta, 6 alla data attuale, la Steve Irwin, la Bob Barker, la Brigitte Bardot, la Sam Simon, la Jairo Mora Sandoval e la Martin Sheen.SeaShepherd

 

           Sea Shepherd lancia la sua decima Campagna Antartica
             in difesa delle balene, Operazione Relentless.

 

La flotta di Sea Shepherd issa a riva il Jolly Roger (bandiera tradizionale dei pirati, N.d.R.), e ispirandosi alla Carta Internazionale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per la Natura del 1982, e ad ogni altra norma che tuteli l’ambiente marino, gira per i mari più solitari e pericolosi del mondo, dove mai nessuna autorità si spinge, dando una caccia spietata a chiunque vada a violare queste norme: Sea Sheperd usa dichiaratamente la forza, e ad oggi rivendica l’affondamento di dieci navi baleniere in vari mari e porti; sono riusciti a non uccidere e a non ferire mai nessuno, e non hanno mai avuto perdite umane, anche se la cosa è ben strana, visti i moltissimi rischi che in tutta evidenza corrono, e mai sono stati condannati da alcun tribunale per le azioni che hanno portato a termine.

Watson ha personalmente una storia giudiziaria meno immacolata: in passato è stato condannato dalla Norvegia in contumacia a 120 giorni di carcere per aver cercato di affondare un peschereccio, tutto sommato una bagatella per uno che rivendica di averne mandati a picco dieci, mentre il Giappone ha richiesto il suo arresto, ma l’Interpol ha rifiutato di procedere, e solo nel 2012 è stato arrestato in Germania per un vecchissima accusa di presunta violazione del traffico navale in Costarica; l’attore Pierce Bronsan ha pagato una cauzione di 250.000 dollari, e una volta riacquistata la libertà il capo di Sea Shepherd si è dileguato senza salutare; nonostante ciò è considerato in tutto il mondo anglosassone un eroe dell’ambientalismo, fino al punto di essere incluso dal Guardian nel 2008 fra le “50 persone che potrebbero salvare il pianeta”.SeaShepherd

Sea Shepherd documenta quello che fa, in mare aperto o nei porti, a difesa delle balene nell’Antartico, dei globicefali alle isole Faroe, dove con la presenza gioiosamente inconsapevole dei bambini si svolge regolarmente una delle più orrende mattanze che mi sia mai capitato di vedere, contro le reti dei pescatori di frodo posate in mari nei quali nessuno naviga, e ovunque decida di intervenire; usa questi materiali nella sua battaglia ambientalista, per sensibilizzare l’opinione pubblica, cercare finanziamenti, aprire nuove sedi in nuovi paesi e fare proselitismo.

Le immagini video che alleghiamo sono di grande efficacia, spettacolari e spesso avvincenti, oltre che, in alcuni casi, sicuramente orrende, e non necessitano di alcuna particolare spiegazione. SeaShepherdSeaShepherd

 

    I globicefali delle Isole Faroe. Arrestati volontari di Sea Shepherd.
                            Attn.: Immagini forti

 

Si pone tuttavia un problema di fondo di fronte all’attività di Sea Shehperd: il principio in astratto non può essere giusto, perché i privati cittadini che si fanno giustizia da soli non sono e non possono essere una regola di civiltà, ed è ben strano che alcuni paesi, Stati Uniti, Olanda e Australia in prima linea tutelino e proteggano dei marinai che altri paesi considerano alla stregua di filibustieri; inoltre, se proviamo ad astrarci dagli aspetti culturali ed ecologici, non possiamo non vedere che i balenieri che subiscono gli assalti di Sea Shepherd, e che potrebbero anche perdere la vita, sono personalmente dei poveri cristi che si guadagnano da vivere facendo uno dei mestieri più disagiati del mondo.SeaShepherd

Pur con queste cautele non possiamo tuttavia non considerare che i balenieri sono per la stragrande maggioranza dei paesi sostanzialmente dei bracconieri e dei pescatori di frodo che contribuiscono in misura rilevante a mettere a rischio l’ecosistema, e se il diritto internazionale non riesce, non vuole o non può tutelare direttamente un bene fondamentale per tutti, non riesco a non provare personalmente simpatia e solidarietà per un’organizzazione no profit che ci mette la faccia e fa quello che i governi non fanno, usando, come dicono in ogni occasione, la forza e non la violenza, quale che sia il significato di questa sottile distinzione: credo che stiano facendo qualcosa per tutti noi, proprio laddove il rischio è più alto, dove nessun altro ha il coraggio di farlo perchè gli stati balenieri sono delle potenze economiche e politiche, e per questo, mi pare giusto ammetterlo, ho scelto di sostenerli e l’ho fatto.SeaShepherdSeaShepherd

Negli ultimi 15 anni l’attività di Sea Shepherd ha consentito di salvare circa 3.000 balene nei mari australi, e ha causato danni per milioni di dollari alla flotta baleniera giapponese, con il dichiarato obbiettivo di distruggerla economicamente, cosa che sarebbe probabilmente già avvenuta se il governo non fosse intervenuto con finanziamenti e sovvenzioni.SeaShepherd

Vedendo le immagini della Bob Barker che va all’assalto delle baleniere giapponesi, con una violenza che potrebbe causare l’affondamento dell’una e dell’altra nave nei mari antartici, e la più grossa è sempre la baleniera, viene istintivo pensare a Moby Dick che affonda il Pequod, e questo ci deve ricordare che nell’epopea della caccia scritta nella prima metà dell’800 dal baleniere americano, alla fine vince la balena.SeaShepherd

 

  Le 6 collisioni più drammatiche tra Sea Shepherd e le baleniere giapponesi.

 

I pirati di Sea Shepherd

SeaShepherd

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3 comments

  1. Jair 26 febbraio, 2016 at 06:54

    Davanti a questo resoconto e alle impressionanti immagini, si può solo pensare che l’azione diretta di Sea Shepherd potrà andare contro le leggi di qualche paese, ma è senza dubbio dalla parte della ragione e della giustizia naturale.

  2. Tigra 25 febbraio, 2016 at 21:20

    Molte cose erano legali prima di diventare illegali, e poi sono state abbattute con la forza, a volte anche con la guerra.
    In questo caso è insolita la dimensione internazionale dello scontro, per cui privati cittadini occidentali attaccano balenieri e pescatori giapponesi, che operano in acque che non appartengono alla sovranità di alcuno stato, creando di fatto una sorta di corto circuito giuridico che non credo abbia precedenti, se non molto indiretti ai tempi dei corsari.
    In ogni caso il Giappone e i suoi pochi complici si sono messi contro la decisione della stragrande maggioranza dei paesi del mondo, cercando di disporre a piacimento di un bene che appartiene a tutti, e se invece che una forza dell’ONU devono fronteggiare solo dei privati cittadini vuol dire che gli va anche troppo bene.
    Forse l’azione di Sea Shepherd in punta di diritto non è ineccepibile, ma in fondo nessuno è perfetto.
    Va bene così.

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