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La Carta incoerente

 

La Carta incoerente.

Esiste una Costituzione formale ed esiste una “costituzione materiale”, lo scarto tra le due, quando è notevole, porta al peggior far west.
Durante gli ultimi 20 anni la costituzione materiale si avviava a recitare nel suo primo articolo: “L’Italia è un sultanato democratico, la democrazia è garantita dal Sultano che la interpreta come meglio Lo aggrada“.

 

Ancora oggi, però, l’articolo uno parla di una Repubblica democratica fondata sul lavoro, in cui la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Per porre fine all’incongruenza di due costituzioni così diverse è stata messa a punto una nuova formulazione: “L’Italia è un’oligarchia plebiscitaria fondata sull’Impresa, la sovranità appartiene ai Mercati, i quali la esercitano in modi e forme discrezionali, senza limiti di legge“.

 

Tale sarà il quesito referendario che dovrebbe portare, finalmente, all’unificazione delle due costituzioni.
I maggiori commentatori politici sostengono che, se non dovesse passare nemmeno questa formulazione, i rischi per la Democrazia sarebbero gravissimi..

Esiste una Costituzione formale ed esiste una “costituzione materiale”, lo scarto tra le due, quando è notevole, porta al peggior far west.
Durante gli ultimi 20 anni la costituzione materiale si avviava a recitare nel suo primo articolo: “L’Italia è un sultanato democratico, la democrazia è garantita dal Sultano che la interpreta come meglio Lo aggrad“.

Ancora oggi, però, l’articolo uno parla di una Repubblica democratica fondata sul lavoro, in cui la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Per porre fine all’incongruenza di due costituzioni così diverse è stata messa a punto una nuova formulazione: “L’Italia è un’oligarchia plebiscitaria fondata sull’Impresa, la sovranità appartiene ai Mercati, i quali la esercitano in modi e forme discrezionali, senza limiti di legge“.

Tale sarà il quesito referendario che dovrebbe portare, finalmente, all’unificazione delle due costituzioni.
I maggiori commentatori politici sostengono che, se non dovesse passare nemmeno questa formulazione, i rischi per la Democrazia sarebbero gravissimi..

 

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44 comments

  1. M.Ludi 28 marzo, 2016 at 19:05

    Rispondo qui a Tigra e solo per precisare. Il tuo commento era talmente lungo e articolato che, dichiarandomi in complessivo dissenso, ho voluto risponderti senza dilungarmi. Che le mie affermazioni siano O.T. lo dici tu e ne prendo atto (dissentendo anche su questo, naturalmente). Prendo doverosamente atto delle tue idee dalle quali, ribadisco, sono in disaccordo. Non prenderla come una mancanza di rispetto se non vado oltre nell’analisi, ma abbiamo due concetti diametralmente diversi su ciò che è utile o inutile, se non dannoso, fare, quindi……:-)

  2. Blue 28 marzo, 2016 at 14:45

    Vorrei ricordare a tutti che il grado minimo di governabilità è quello assicurato dalla totale inettitudine di una classe politica. Tutta. (Dal tardo latino in-eptus, derivato da in [non] e aptus, non adatto, inidoneo, incapace).
    Di cui i “nostri”, passati e recenti, hanno dato amplissima prova.
    È poi evidente che, in democrazia, ognuno può ritenersi libero nelle sue opzioni. 🙂

    • M.Ludi 28 marzo, 2016 at 14:56

      Ok. Abbiamo sino ad ora vissuto nel bianco; tu ci proponi, in completa contrapposizione, l’esistenza del nero: io semplicemente invito a prendere in considerazione una qualche tonalità di grigio: parliamone.

  3. nemo 26 marzo, 2016 at 08:34

    Beh ! Devo dire cari amici grafomani che questo è un bel esempio di civile confronto. Nessuno di noi ha ecceduto e ciascuno ha portato alla comune attenzione le sue ragioni. Chissà se questo potrà mai essere copiato o semplicemente apprezzato? Ad ogni argomento a favore, ho notato vi è stato un argomento di opposta posizione ma ugualmente meritevole di attenzione. Che dire di più ?

    • Genesis 26 marzo, 2016 at 08:43

      Si, hai perfettamente ragione Nemo! Sono d’accordo!
      …il discorso è che, come per il giuoco del calcio, in Italia siamo tutti CT.
      È difficile, per un italiano, cambiare idea o visione e chi cerca di farti cambiare solamente il punto di vista viene spesso additato come sovversivo o populista (sbagliando in pieno il significato dell’ultima parola).

      • nemo 28 marzo, 2016 at 10:33

        E’ vero siamo, o sono, tutti commissari tecnici nel nostro Paese, ma è il bello della discussione, quando è civile, cosa che nel calcio avviene, a volte, in modo diverso. Esporre le proprie idee non è un fatto negativo lo è quando, e questo se ci hai fatto caso avviene anche tra le nostre file, quando si parla per dogmi. Allora le cose sono diverse, frasi fatte, verità personali,e a volte parziali. Allora non è un confronto civile di opinioni è, invece, un tentativo di indottrinamento. Ammetto , per conto mio, il contraddittorio, se lo applico non vedo perchè non debbo ammetterlo, non mi piace, ed a volte accade, che sul piatto del discorso si introducano elementi diversi, come mettere la marmellata sugli spaghetti, ma in generale trovo stimolante, perchè ti consente il confronto. Altra cosa, come detto è il tentativo di indottrinamento, quello per ovvie ragione “storiche”, non è mi gradito.

  4. Jair 24 marzo, 2016 at 18:35

    Amici, anche se può sembrare strano, tutte le costituzioni democratiche stabiliscono con molta chiarezza che La Legge, anche se emana dal popolo, è al di sopra del popolo. Lo sancisce anche la nostra Costituzione nell’articolo 1, con la già citata formula “nelle forme e nei limiti”…
    Esiste sempre, e da sempre, la possibilità che il sovrano (sia esso il popolo o il Re) faccia cattivo uso della propria sovranità. Per questo motivo i Padri costituenti, nella loro saggezza, previdero limiti e condizioni di esercizio della sovranità popolare, e contromisure ai possibili abusi che potessero essere commessi dal popolo stesso.
    Limiti e condizioni erano e sono necessari soprattutto in un Paese che per sua indole è allergico e insofferente alla legalità. Siamo sempre il Paese della giustizia sommaria per i nostri nemici e dell’impunità per gli amici, siamo il paese in cui la “gente” vorrebbe la pena di morte in caso di incidente stradale ma non percepisce minimamente l’illiceità di comportamenti gravi come l’evasione fiscale e l’inquinamento.
    La Costituzione è la Legge che sta sopra ogni altra e sta al di sopra del popolo-massa: essa rappresenta lo spirito del popolo quando si esprime nella sua saggezza e disprezza la presunta volontà popolare che si esprime nei salotti di Barbara D’Urso o di Giletti. Forse è per questo che si è deciso, a cuor leggero e avventatamente, di cominciare ad abbattere la Carta Costituzionale pezzo per pezzo.

    • Genesis 25 marzo, 2016 at 07:00

      …per cui, tornando al testo di Sokrates, visto che comunque la classe politica reggente nelle forme e nei limiti della costituzione di fatto ha già modificato, senza chiedere, la Carta con il Sultanato democratico o l’Oligarchia…il popolo, che era reggente, nelle forme e nei limiti dal 1948, non può più fare una cippa!
      La Corte Costituzionale ci mette sempre una vita a indicare che un qualcosa, emanato dalle camere, va contro lo scritto dei Padri Costituenti (quindi la prima manciata di articoli) anche perché, e lo si legge nelle motivazioni delle sentenze, sono articoli scritti dopo aver vissuto una storia di mattanza, soprusi, bastonate, ricostruzioni politiche, esodi, guerra e resistenza al potere dei sultanati ariani della prima metà del secolo scorso.

    • M.Ludi 25 marzo, 2016 at 14:00

      Fai un ragionamento che trovo difficoltà, in punta di diritto, a confutare e se la Costituzione fosse effettivamente riuscita e regolamentare la convivenza civile, il rispetto della legge, la tutela dei diritti, avresti ragioni da vendere e mi metterei, buono buono in un angolo ad annuire.
      La constatazione dei fatti presenta un risultato del tutto differente; quasi tutti i diritti sanciti dalla Costituzione sono, in misura diversa ed in tempi diversi, stati calpestati e ridotti in misura progressiva più o meno evidente; arrivati al conto, abbiamo una colpa ma non un colpevole ( a meno che non si voglia addebitare tutto a Renzi, finendo per apparire ridicoli oltre misura, giacchè il disastro è iniziato da decenni, già dagli anni del boom economico) e questo bel risultato (che puntualmente si evidenzia quando si arriva agli appuntamenti elettorali) è dato, sostanzialmente, dal fatto che un’effettiva alternanza al governo tra opposizioni vere (poi divenute, alternativamente, forze di Governo), non la si è mai avuta: ce la prendiamo con Craxi, Andreotti e Berlusconi perchè troppo a lungo sono stati sotto i riflettori e con la Fornero, Monti e Renzi perchè è memoria recente l’esito dei provvedimenti che, in campi diversi, sono stati da essi assunti ma del disastro totale, della somma di tutti quei provvedimenti che si sono accatastati nel tempo e che hanno determinato lo sfacelo, di chi è la colpa? Di tutti e di nessuno.
      Questa Costituzione ha risposto egregiamente alla necessità di proteggere una fragile democrazia del dopo guerra dal pericolo di un mai assopito sentimento fascista, ma ha favorito la crescita di un’opinione pubblica la quale non difende sempre legittimi interessi di parte (altrimenti non si può comprendere perchè Berlusconi abbia goduto di un così largo consenso nelle fasce più povere della popolazione) ma si fa facilmente imbrogliare perchè, alla fine tutti possono incolpare altri delle loro malefatte. Cerchiamo, per favore, di non dare tutta la colpa al fatto che “tanto siamo italiani” e prendiamo atto che questa Costituzione, pur non essendo certo la causa di tutti i mali, molti ne ha favoriti.
      Non ho certezze da spendere sul fatto che, cambiandola, le cose migliorino automaticamente ma, personalmente sono disposto, come tanti altri, a correre il rischio.

      • Tigra 25 marzo, 2016 at 22:34

        Ma veramente pensi che il difetto di governabilità dell’Italia dipenda dalla Costituzione? A me pare una sorta di leggenda metropolitana, una foglia di fico messa a mascherare una semplice operazione di rafforzamento del potere esecutivo e di indebolimento di quello legislativa realizzata in modo del tutto abborracciato, non so se per ignoranza o per malafede.
        Con la governabilità la costituzione non c’entra nulla, l’ingovernabilità dipende esclusivamente dalla disomogeneità della maggioranza, che si determina sulla base della scomposizione degli interessi , quindi un dato sociopolitico, e in relazione al funzionamento della legge elettorale, che è invece un dato tecnico: la frammentazione in questo paese è un elemento strutturale, storico direi, per di più cementato da quasi 50 anni di sistema proporzionale, e nessuna legge è mai riuscita ad ammazzarla, la legge elettorale vigente è invece un pastrocchio geniale costruito per determinare maggioranze diverse nelle due camere, e sotto questo profilo ha funzionato egregiamente.
        E’ colpa del bicameralismo se i governi non stanno in piedi? Ogni volta che ci sono state maggioranze sufficientemente coese, nella prima come nella seconda repubblica, i governi sono durati, e anche quando cambiavano una volta all’anno, nei cinquant’anni dell’era democristiana, la cosa era così irrilevante che potremmo considerare di aver avuto, in quel periodo, quattro o cinque governi in tutto (i periodi di De Gasperi, Fanfani, Moro, Andreotti e i dorotei, Craxi e poco altro).
        Non si facevano leggi? Al massimo si facevano leggi sbagliate, ma siamo comunque il paese al mondo che ne ha probabilmente di più, e del resto è dai tempi di Craxi che si governa a colpi di fiducia, quella della possibilità di avere la produzione normativa necessaria in tempo utile mi sembra l’ultimo dei problemi.
        Personalmente ritengo sbagliato il bicameralismo perfetto, anche per ragioni di principio, ma credo che gli unici casi in cui il questo sistema è stato determinante nell’aggravare la nostra ingovernabilità si è verificato con le due elezioni vinte a metà da Prodi e Bersani, negli altri sessant’anni di storia mi pare sia stato invece scarsamente rilevante.
        Domani si voterà con l’Italicum, che ritengo una legge orribile alla stessa stregua di quella di Calderoli, e avremo un parlamento di nominati di basso profilo politico, scelti mediamente sulla base delle loro capacità di vassallaggio, il cui futuro dipenderà da un unico talento, la fedeltà al capo; questi uomini dovranno operare in una Camera nella quale il Governo, probabilmente scelto da una minoranza di cittadini (i premi di maggioranza sono solo volgari pagliacciate, se si vuole rafforzare la governabilità si vota col maggioritario, punto) avrà una esagerata corsia preferenziale e detterà l’agenda politica senza la necessità di discutere con nessuno, il tutto in un contesto nel quale i partiti che ormai si declinano solo come “leggeri” non contano più nulla, anche per discredito loro, lo ammetto, ma questo non significa che l’attuale condizione sia buona o passabile, anzi.
        E quindi? La riforma costituzionale la ritengo tecnicamente scadente sotto diversi profili, ma il suo mix con l’Italicum a me pare produca un risultato ignobile sotto il profilo costituzionale e pericoloso sotto il profilo politico per qualunque contesto democratico, a maggior ragione in un mondo in cui i mercati, lo dice anche Sokrates, sono ormai autonomi dalla politica, ma non il contrario: che ciò sia positivo lo sostenevano inizialmente Reagan e la Tatcher 30 anni fa, e oggi è diventato una sorta di pensiero unico dominante, ma i pensieri unici raramente sono giusti.
        Nella sostanza a me questa riforma sembra una toppa peggiore del buco, e che l’attuale situazione faccia schifo non mi sembra un buon motivo per apprezzarla; ti faccio una domanda, quando questo sistema privo di adeguati contrappesi dispiegherà i suoi effetti, e sarà magari nelle mani di Grillo, in un contesto in cui il populismo è già diventato la caratteristica principale delle relazioni politiche su scala internazionale, siamo sicuri che non ci mangeremo le mani?
        Finirà malissimo; l’unico “elemento positivo” mi sembra il fatto che a quel punto il sistema politico sarà profondamente democratico, in quanto rappresentativo della maggioranza degli italiani, la folla berciante di cui polemizzavo con Genesis.

        • M.Ludi 27 marzo, 2016 at 11:48

          Non condivido praticamente in nulla le considerazioni da te fatte e le ritengo frutto dell’idea consolidata che l’esito elettorale debba costantemente sottostare ad un controllo successivo che ne riequilibri i risultati: il bicameralismo perfetto e l’iter che porta all’incarico di formare il governo ed alla necessità che questo debba ottenere, da entrambe le Camere, la fiducia sono elementi stabilizzanti del quadro politico, costituzionalmente rilevanti ma anche assolutamente frenanti di una qualsiasi realizzazione di programma politico votato in sede elettorale.
          Il sistema dei pesi e dei contrappesi ha avuto un senso quando l’idea stessa di democrazia poteva essere messa in pericolo e, diciamolo, ha avuto effetto prevalentemente nell’impedire al partito comunista italiano, nella logica della “guerra fredda”, di arrivare a governare il Paese.
          l’equilibrio della bilancia da invariabilmente somma zero e le migliaia di leggi partorite dai nostri parlamenti hanno determinato, nella sostanza, una paralisi del Paese e ci vuole un alto grado di miopia nel non constatarlo.
          Abbiamo bisogno di fare scelte (si, anche sbagliate, se accade) e non ne abbiamo mai fatte di vere restando in balia di tutti i venti, ma saldamente democratici nella forma.
          Che Grillo o Salvini, se gli elettori lo vorranno, governino questo Paese; alla fine verrà loro presentato il conto e non potranno scaricare la colpa su altri, cosa costantemente avvenuta in passato. Potranno fare disastri? Può darsi; però ti chiedo: un Paese demograficamente ed economicamente disastrato, così restando le cose ancora a lungo, che futuro ha?

          • Tigra 28 marzo, 2016 at 15:32

            Commento assolutamente off topic, che non considera nessuna delle questioni che ho posto.
            Che io possa mettere in discussione il risultato elettorale, in modo permanente o anche sporadico, è una tu illazione che respingo al mittente, ho una concezione sacrale della democrazia rappresentativa, e un assoluto disprezzo per qualunque forma di democrazia diretta, compresa quella che si esprime nell’amministrazione di un condominio, per cui non vedo cosa dovrei mettere in discussione; se poi tu vedi un freno del genere nel principio della separazione e del bilanciamento dei poteri, questa è una questione assolutamente diversa, per la quale dovremmo fare un nuovo thread.
            In ogni caso voglio sperare che quando hai scritto che il sistema dei pesi e contrappesi aveva senso quando la democrazia poteva essere in pericolo tu abbia peccato di semplificazione, il bilanciamento serve sempre, e non c’è nessuna democrazia matura che ne sia priva, è l’essenza stessa della democrazia.
            Non ho nessuna simpatia per il bicameralismo perfetto, e l’ho precisato, una anomalia essenzialmente italiana che può benissimo uscire di scena, ho detto che i problemi di governabilità del paese dipendono dall’attuale legge elettorale, e mai prima dell’ultimo decennio si erano determinati in ordine a questo assetto istituzionale, mi sembra una cosa ben diversa.
            Aggiungo anzi, che un’altra cosa che non mi piace di questa riforma è che di bicameralismo se ne conserva anche troppo, con confusione di funzioni e senza una base adeguatamente rappresentativa, un tipico pastrocchio all’italiana.
            Quanto alla domanda finale, il mio parere è che questo sia ormai un paese dal passato vergognoso e sostanzialmente privo di futuro, il quale futuro potrà solo peggiorare grazie all’attuale riforma, e Grillo non pagherà nessun conto per i disastri che farà, lo pagheranno i nostri figli.
            Non è che piuttosto che niente è meglio piuttosto, mi sembra una regola un po’ rozza.

  5. andrea contarini 24 marzo, 2016 at 15:39

    Credo che Sokrates e Jair si siano meritati l’appellativo di gufi. Beati Loro: i gufi sono bravi, intelligenti e simpatici. Tutti (da Nanni Svampa a Gustavo Zagrebelsky, da Lino Patruno a Marco Revelli e Stefano Rodotà).

  6. Tigra 23 marzo, 2016 at 23:36

    @ Genesis
    Dissento totalmente dal tuo ultimo commento, non credo sia lecito usare l’art. 1 della Costituzione a pezzi e bocconi, non si può dire semplicemente che “La sovranità appartiene al popolo”, ma si deve dire che “La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.”
    E’ una cosa ben diversa, perchè la Costituzione pone dei limiti all’esercizio della sovranità, se non si rispettano i quali la Carta viene meno, e viene a mancare anche un esercizio legittimo della sovranità.
    Proprio quello che fa di solito il populismo, che a dispetto delle sue origini, che non rappresentano necessariamente l’interpretazione autentica della parola, perchè in queste cose non vale il criterio cronologico, si è storicamente concretizzato in forme e azioni prevalentemente di contenuto negativo.
    Non è un caso che sia oggi Beppe Grillo quello che da noi si vanta di essere populista.

    • Genesis 24 marzo, 2016 at 07:13

      Dissenti pure totalmente, Tigra…ne hai facoltà, tra l’altro sancita anche dalla costituzione italiana…
      Scherzi al bando…la nostra Carta Costituzionale bisogna leggerla nella sua totalità, è impressionalmente vero…quindi all’articolo Uno si associa il Due, il Tre e via dicendo. Vedrai che i “limiti costituzionali” che determinano “l’esercizio della sovranità del popolo” vengono ribaditi in più riprese ed in altre forme su vari aspetti della vita sociale della Repubblica.
      Il populismo di cui parli, io lo chiamerei diversamente appunto per l’etimologia della parola, il tuo vero “berciare” di qualche giorno fa, diviene tale perché se ne fa arma per interessi di una sola parte del popolo, magari anche solo dei propri…ergo, così non è costituzionalmente giusto che funzioni.
      Il Popolo, per professare i propri diritti, ha in mano un’arma che è quella della consultazione referendaria…oppure la possibilità di far cadere un governo tramite un’azione dei propri rappresentanti nello stesso. Azione che sicuramente può essere debitamente contrastata dalla parte avversa, ma che spesso sfocia in un accordo politico che accontenta solamente una piccola parte di persone.
      Con questo termino…e passo oltre.

      • Tigra 24 marzo, 2016 at 16:11

        Ho ben capito che l’espressione “folla berciante”, della quale ammetto senza difficoltà la supponenza, non l’hai gradita proprio per niente, ma me ne assumo in pieno la responsabilità e la ribadisco.
        Pensare che il popolo sia buono, onesto e saggio, mentre i governanati sono un branco di ladroni senza morale che agiscono nel proprio interesse e contro l’interesse della collettività è semplicemente una favola per bambini; gli eletti assomigliano sempre ai loro elettori, e il corpo elettorale, come pure il singolo cittadino per la verità, non se la può cavare dicendo che la colpa è dei politici, perchè quei politici, in democrazia, se li è scelti lui.
        Hanno tradito la sua fiducia?; benissimo, se ne sceglie degli altri più onesti e capaci, e la storia finisce li. Perchè non succede quasi mai nel mondo, e mai in Italia? Perchè probabilmente politici più onesti e capaci richiederebbero cittadini migliori, e perchè leadership in grado di far spiccare un salto in avanti alla società nascono una volta ogni 100 anni.
        In Italia il 60% degli elettori che si disturbano a votare si divide fra Grillo, Berlusconi e Salvini, che razza di persone sarebbero, cittadini che hanno un’idea del bene comune? Ma in che film? Si e no in un cartone animato! Hitler e Mussolini sono andati al potere con libere elezioni, e Stalin è stato un leader molto popolare, per non parlare di quel mucchio di fascisti di ritorno che oggi governano nei paesi ex comunisti, o di un razzista come Trump che si appresta a candidarsi alla carica di Presidente degli Stati Uniti.
        Tu chiamali come vuoi, ma la massa di ignoranti che producono questi risultati elettorali, questa assurda selezione della classe dirigente, io li definisco esattamente folla berciante, perche, fra l’altro, se non fosse così, il mondo sarebbe più semplice e migliore.
        Potranno anche vincere loro, ma il mio rispetto se lo possono sognare.

        • Genesis 24 marzo, 2016 at 16:53

          Hitler, Mussolini e Stalin sono andati al potere con le libere elezioni del bastone sulle ginocchia…Tigra. Per paura della propria vita…

          Per principio non posso condividere ciò che affermi. Il popolo è ignorante perchè la classe dirigente lo mantiene in quella condizione…forse diviene berciante perchè ha capito, e ne è effettivamente stufo, che non riuscirà mai a cambiare il modo di fare di quella classe e rimarrà nella sua ignoranza se non scappa dal paese natio.
          Per favore, Tigra, fammi sapere CHI dei nostri politici, conosciuti o meno, è meno avvezzo alla bastarda situazione in cui siamo del “io faccio questa cosa se tu fai quell’altra”, piuttosto che “io voto contro, perchè tu non puoi essere in grado di preparare leggi giuste, perchè sei il mio contrario”…

          • Tigra 24 marzo, 2016 at 17:37

            Veramente, sei ammirevole, hai una visione del mondo assolutamente consolotaria, e penso proprio che tu ci creda.
            Siamo tutti buoni, salvo pochi cattivi che comandano e ci rovinano, come nelle favole.
            In Italia il Partito d’Azione di Ferruccio Parri, che aveva tutta la miglior classe dirigente possibile ha preso percentuali da prefisso telefonico, Ugo la Malfa veleggiava sul 3 % dei voti, se Ciampi si fosse presentato alle elezioni avrebbe fatto al massimo la fine di Monti…
            Cosa vuoi che ti dica, pensa pure che i dittatori o i populisti governino senza consenso e che arrivino al potere solo con i carri armati, e ci troveremo governati da Grillo in combutta con Salvini.
            Ma probabilmente succederà in ogni caso…

        • Genesis 24 marzo, 2016 at 18:01

          Parri?
          Io ti sto chiedendo oggi…non il secolo scorso o il prossimo…
          …e non mettere nelle mie dita cose che non penso…quei dittatori hanno avuto il consenso dei seguaci (che ne hanno avuto interesse) coi quali si accaparrarono voti con la violenza…la storia Tigra, è scritta…e spesso raccontata da chi c’era… Sì, alla fine un movimento come quello di Grillo & Co. Inc. potrebbe malauguratamente andare al potere e distruggere del tutto un paese nel quale vivo e confido…che associo ancora, anche se a fatica, al bicchiere mezzo pieno!
          Con la mia ingenuità sotto controllo, cerco di trovare il buono nelle persone, come anche in questo thread…pur non condividendoci, scambiamo le nostre idee e moralità. Questa è Democrazia (cit. Forma di governo in cui il potere viene esercitato dal popolo, tramite rappresentanti liberamente eletti) e, voglia o non voglia, questa libertà deriva anche dalla Carta Costituzionale di cui stiamo discutendo qui!

  7. M.Ludi 22 marzo, 2016 at 09:46

    Entro malvolentieri in un dibattito che rischia di trasformarsi nell’ennesima diatriba tra fazioni opposte (contro e pro Governo) per cui, per non essere io per primo ad accendere il fuoco, partirò dalla condivisione, con l’autore del giudizio negativo sulla riforma in cantiere e mi concentrerò esclusivamente sulla Costituzione vigente, figlia della Liberazione dal nazi-fascismo.
    La Costituzione nacque da un probabile broglio elettorale e fu sapientemente costruita per evitare che potesse accadere nuovamente ciò che era avvenuto con l’ascesa al potere del fascismo. Lo scopo è stato sicuramente ottenuto ma, con la Democrazia Cristiana saldamente in sella per oltre quarant’anni a fare da garante di un patto ferreo nel quale, sostanzialmente, ogni reale alternanza è stata impedita e la governabilità resa precaria al punto da risultare, il nostro Paese, uno tra quelli che hanno avuto più governi in carica per il minore periodo, il sistema dei partiti è riuscito a distinguersi per incapacità, inefficienza e tasso di corruzione. Ecco, io credo che dovremmo partire da questo dato di fatto per costruire un dibattito serio su come modificarla, scevro da dogmatismi e nostalgie che, credo, abbiano ben poco senso. C’è chi dice che la toppa sia peggiore del buco; io dico che il buco è talmente grande che, da qualche parte, dobbiamo iniziare a mettere toppe, ma non so se ci sia volontà di farlo.

  8. nemo 22 marzo, 2016 at 08:39

    Cerchiamo di capirci, ci viene detto che la Democrazia Ateniese è il primo esempio al mondo di Democrazia diretta, eppure era una democrazia di oligarchi, se non erro..Qualcuno mi smentisca se ne ha le ragioni. Veniamo a noi, la nostra Costituzione, che definiamo bellissima, nasce dall’ incontro di diverse visioni politiche e filosofiche. E, sottolineo storiche. Si sono messi nella stessa pentola, altro non si poteva fare, elementi socialisti ed elementi liberali, sopra tutti una energica spruzzata di religiosissima etica. Non ha dato, nel tempo, i risultati sperati, o almeno quello che i Costituenti speravano, si è perduta la carica morale ed etica, eppure si è cercato di codificarla con la Carta. I deputati ed i Parlamenti che si sono succeduti non sono riusciti, in pratica, a mantenere alti quei due valori, sarà perchè gli addetti, ed intendo gli eletti, si sono imborghesiti ? La risposta l’abbiamo sotto gli occhi. Quello che era, e se vogliamo è, una rappresentanza corretta, democratica del popolo è divenuta lo spezzatino che causa, ed ha causato, crisi di governo a ripetizione, di cui siamo gli alfieri nell’Europa. I rappresentanti sono, fatte le debite eccezioni, la parte della società meno rappresentativa eppure ne sono la rappresentanza. Oggi, le assemblee dell’Agorà Ateniese verrebbero stroncate come tentativi di colpo di Stato. Eppure le definiamo culla della Democrazia ! In quella che, ancora oggi, e non io, viene definita la maggiore del pianeta, intendo democrazia, viene accettata la presenza, ipocrita perchè è in un altro Paese, di un campo di concentramento per prigionieri ai quali non è contestato nessun reato ! Viene dimenticato un fatto, che è incontestabile, ogni sistema , democratico, si dota di leggi le quali possono togliere a qualcuno un piccolo pezzo di libertà ma concedono a tutti una libertà maggiore che compensa quella piccola parte perduta. E questo nel nome della civile convivenza, quando viene rispettata. Ed il rispetto passa, o dovrebbe passare, attraverso un esecutivo nel pieno dei suoi doveri che giunga senza intoppi alla fine del mandato, e non passi attraverso ricatti di piccole minoranze desiderose di visibilità elettorale. Non deve essere la scnfitta della coalizione avversaria il solo movente di una accordo , ma la stabilità di una azione politica, qualunque essa sia stata decisa.

    • Jair 22 marzo, 2016 at 10:58

      Caro nemo, che la nostra Costituzione sia “la più bella del mondo” è un concetto sintetico e forse un po’ troppo semplice, ma che sia una Carta ispirata alla massima espansione di tutti i diritti e alla garanzia di tutte le libertà, con una ampiezza che probabilmente non ha uguali, è un fatto incontestabile. Come pacifico e incontestato era, fino a ieri, che il sistema di bilanciamento tra poteri previsto dall’impianto costituzionale fosse ben adeguato al corretto funzionamento di istituzioni democratiche.
      Improvvisamente, repentinamente, è diventata invece prevalente l’opinione che la Costituzione sia un ferrovecchio che ostacola il normale funzionamento della società. Peccato che non ci chiediamo il perchè sia avvenuto questo ribaltamento di opinione, da chi sia stato spinto e a chi giova. A chi giova che i massimi costituzionalisti d’Italia siano oggi trattati da parrucconi antimoderni, da gufi che sostengono antichi centri di potere e addirittura da vecchi rincoglioniti? Una risposta l’hai già data nel tuo commento: uno degli scopi degli apprendisti stregoni della “nuova” costituzione è quello di svilire, fino ad annullare, il peso e lo scopo delle opposizioni, silenziando e rendendo impotente il Parlamento e lasciando campo libero al partito unico esecutivo. Sbeffeggiano Zagrebelsky e realizzano il disegno eversivo di Licio Gelli: sono queste azioni da galantuomini?

      • nemo 22 marzo, 2016 at 19:11

        Mi fai dire cose che non ho detto! Questo non è il modo di dialogare ! Dunque, e spero di essere oltre che sintetico chiaro. La nostra Costituzione è rimasta , e sarebbe , ancora valida se… elenchiamo i se. Se i rappresentanti delle piccole formazioni non avessero approfittato, continuamente, del potere inversamente proporzionale alla loro forza elettorale per imporre il loro punto di vista, lecito se portato avanti senza ricatti illecito nel senso, ovviamente opposto. I bilanciamenti della Carta sono andati tutti al mare, quando si sono matuate le condizioni per cui il nostro Paese ha avuto, mediamente, una crisi di governo all’anno, le ultime ancora fanno gridare vendetta !!! Rammento le 35 ore !!! Che vi siano eminenti studiosi che dichiarano la loro opposizione alla nuova architettura ci starebbe anche, visto che ce ne sono che dicono l’opposto. Abbiamo poi due anomalie che nel mondo, quello che conosciamo non conosce. Un partito fondato sulla falsa riga di una azienda con a capo un capitano, non eletto dagli iscritti, d’industria titolare di licenze statali, il quale si è trovato nelle condizioni d’essere capo della maggiore azienda di telecomunicazioni concorrente della azienda statale dello stesso settore. Vi è poi un partito non partito che ha due padroni non eletti, dagli iscritti, ma proprietari del marchio, ed in nome della proprietà, che detengono legalmente ma in spregio a quello che è lo spirito della Costituzione. Rammento cosa dice dei partiti. Ma i Padri non potevano prevedere questo stato di cose! Se, dobbiamo anche ammetterlo, vi è chi desidera mantenre lo staus quo attuale al momento del referendum avrà tutte le carte per giocarsi il suo no. Ed ecco il punto, nessun quorum, una modifica Costituzionale è alla portata di chi vorrà votare, i, professori avranno la loro parola e potranno dire quello che pensano. Ma io credo che, forse, si poteva anche trovare un punto di incontro, non dimentichiamo che dalla Bicamerale in poi vi sono state molte prove, ultima in ordine di tempo i 30, dicasi 30, saggi nominati da Letta. Annotazione, qualcuno rammenta una loro proposta e/o riunione ? La Costituzione non è un ferro vecchio , l’ hanno fatta diventare tale, non rendendo operativi quegli articoli che sono rimasti nel cassetto. Diciamo per responsabilità comune. Il galantuomo, si siede ascolta e dice la sua, trova il galantuomo, un punto d’incontro tra le sue e le ragioni avverse, il galantuomo. Se invece si ci barrica su posizioni di principio si va solo allo scontro ed alla conta. Ci sarà il momento, a settembre, credo, che si potranno dire e sollevare tutte le obbiezioni, l’occasione, mancata, è stata quando per puro antagonismo non si è voluto occupare la poltrona che veniva offerta.

      • nemo 23 marzo, 2016 at 17:00

        Caro Genesis, scrivi, ci vorebbe più educazione civica. Concordo, ma poi mi e ti chiedo, c’è al mondo qualcuno cha nasce “educato” ? Ovviamente no ! C’è al mondo un modo per esserlo ? Ovviamente si. Ecco in sintesi la risposta ed il mio pensiero, La ignoranza, intesa come non conoscenza è una scelta personale, vuoi per ragioni ambientali, in famiglia nessuno te ne ha mai parlato, o personali, non sai leggere e l’unica tua fonte di informazione è tele4, ma è sempre il prodotto delle tue scelte. Nessuno te le impone !

  9. Genesis 21 marzo, 2016 at 20:53

    Diciamo che lo straordinario articolo Uno della Costituzione Italiana, essendo populista nel vero e semplice senso della parola, deve necessariamente essere bistrattato e odiato storpiandolo a dovere quand’anche ci sia qualcuno che cerca di trarne insegnamento.

      • Genesis 22 marzo, 2016 at 12:16

        Vedi Tigra,
        ultimamente si utilizza quella parola “populismo” come dispregiativo…il tuo “popolo berciante” di qualche giorno fa.
        …eppure, il primo articolo della nostra costituzione ne scrive per filo e per segno l’importanza. Ne ho dato un brevissimo sunto con le mie parole. Chi chiede al popolo un consiglio, viene additato immediatamente. Se il popolo accetta che i governi che si succedono facciano il bello ed il cattivo tempo, lo si vede con la storia…un po’ quello che scrive Sokrates sui governi più vicini ad un sultanato o a oligarchie…prima o poi, però, il popolo si arrabbia e, l’articolo UNO, prevede questo!

        • Tigra 22 marzo, 2016 at 13:03

          Populismo è una parola, le cui origini si trovano in un partito di sinistra russo di oltre un secolo fa; come capita a molte parole il suo significato ha avuto un’evoluzione che l’ha portata ad avere un’accezione essenzialmente negativa, in questo modo viene comunemente usata, e in questo modo personalmente la uso.
          Tre osservazioni: il populismo ha poco a che vedere con il popolo, e le due parole hanno significati del tutto imparagonabili; al popolo capita sovente di sbagliarsi, e lo fa in modo particolare quando vota democraticamente per soggetti tipo Hitler o Mussolini (c’è la prova) o tipo Orban o Erdogan (ci sono forti sospetti), che sono tutti evidenti casi di populismo; che l’art. 1 della Costituzione italiana abbia qualcosa a che spartire col populismo mi appare inverosimile, basta leggerlo: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.”.

          • Genesis 22 marzo, 2016 at 18:19

            Appunto…”La sovranità appartiene al popolo…” ergo il vero significato di populismo!
            Il Popolo sceglie chi lo deve governare…e dovrebbe anche scegliere come!
            Il fatto è che, ultimamente, il popolo che decide è solamente poco più della metà. Metà che viene portata ad un voto con i sistemi che ormai conosciamo. L’altra metà, quella che alla fine se ne frega, è normalmente quella che tu chiami “berciante”…perchè no ghe va ben mai nulla!

            Sai, Tigra, la costituzione italiana è un’ottima carta…copiata a dismisura…la conosco, l’ho studiata, l’ho fatta studiare e continuo a leggerla nel senso che i Padri Costituenti hanno voluto darle, legandola alla storia della prima metà del secolo scorso. La spiego ai ragazzi…la spiego agli adulti…me la spiegano gli anziani…quei pochi rimasti che hanno combattuto per ottenerla! Mi piace anche che venga attualizzata…

            La Parola Populismo Deriva dalla rivoluzione socialista della fine del XIX secolo…rivoluzione che intendeva migliorare le condizioni disagiate delle classi sociali più basse (servi della gleba e contadini)…quindi, credo opportuno utilizzarla nel modo migliore!…non nel senso che le si da ultimamente di certo agli antipodi…l’articolo Uno ne è lo specchio dell’anima! L’articolo Due ne è l’esplosione!

  10. Berto Al 21 marzo, 2016 at 19:37

    Mi pare si voglia asserire che negli ultimi venti anni, sultani e mercati hanno fatto e faranno strame di questo povero stivale;ma se siamo arrivati ad essere quello che siamo, non è forse, anche, un pò colpa della Costituzione? O siamo solo stati sfortunati?

    • Tigra 21 marzo, 2016 at 19:43

      La seconda che hai detto, i guasti della politica italiana non dipendono in via generale dall’architettura costituzionale, ma in primo luogo dalla mancanza di senso civico degli italiani, al quale corrisponde il basso profilo dei partiti, mancanza che negli ultimi 30 anni si è esasperata; immaginare che un sistema diverso li migliori, gli italiani, a me pare pura utopia, delle due mi sembra più facile il contrario.
      Vedremo.

      • Berto Al 21 marzo, 2016 at 20:30

        Bella spiegazione che, però, manca completamente di senso pratico; questa meravigliosa Costituzione ha impedito qualsiasi tipo di processo evolutivo nel paese e, non riuscendo in questo, ha favorito l’involuzione; noi siamo quello che siamo e la Costituzione…uguale (è quello che è)!

  11. Por Quemada 21 marzo, 2016 at 15:32

    Renzi ha fatto la riforma costituzionale che voleva Berlusconi, che è la stessa che voleva Gelli: che nessuno di quelli che hanno votatato PD si venga oggi a lamentare, era fin troppo evidenteche finiva così.
    Il craxino di Rignano non è neppure un conservatore, è proprio reazionario, l’anima più di destra che si sia mai impossessata della sinistra, vicino a lui Tony Blair sembra Corbyn.
    Auguri a tutti i “riformisti renziani”.

    • Tigra 21 marzo, 2016 at 19:49

      Questa è la storia del bue che da del cornuto all’asino; per quanti difetti possa avere la riforma di Renzi, Grillo & Casaleggio avrebbero fatto di peggio, e non è escluso che in futuro ci riescano.
      Se non lo sai, il rifiuto della democrazia rappresentativa è la quintessenza del populismo.
      Ci sono un sacco di libri che lo spiegano.

  12. Jair 21 marzo, 2016 at 10:55

    Sokrates ci vede bene. A ottobre la prima grande celebrazione della democrazia plebiscitaria referendaria, che dimostrerà finalmente ai gufi che ormai è tempo di rottamare anche le elezioni.

  13. Remo Inzetta 21 marzo, 2016 at 10:44

    Facile fare dello spirito, criticare senza proposte, e allora lo dico chiaro e tondo, che tanto non occorre essere dei geni per capire che il destinatario della polemica è Renzi: diversamente da Forza Italia e Movimento 5 Stelle, il PD è un partito compiutamente democratico, nel quale si discute alla luce del sole e si decide a maggioranza; quanto ai mercati il problema è regolarli con leggi che li facciano funzionare, non ammazzarli, che senza mercato si finisce nella povertà.

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