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La confusione regna sovrana

SET 280216-10La confusione regna sovrana La confusione regna sovrana La confusione regna sovrana 

Domenica 28 febbraio, sera. Sul sito de “la Repubblica” viene dato amplissimo risalto alla nascita “per via surrogata”, avvenuta in Canada, del figlio di Nichi Vendola e del suo compagno. L’articolo da conto delle polemiche furiose scatenate sui social dall’evento, ma quello che ci interessa sottolineare è l’ultimo paragrafo dell’articolo (anonimo) di Repubblica.it:

Vendola e la step child. All’indomani del voto al Senato sul ddl Cirinnà sulle Unioni civili, il leader di Sel diventa un caso di step child “negata”: a lui e al suo compagno l’adozione, se fosse stata approvata dal Parlamento e non stralciata in sede di discussione al Senato, sarebbe stata applicata, consentendogli di essere genitori a tutti gli effetti di Tobia Antonio. Questo diritto gli è riconosciuto negli Usa, ma non in Italia.

A parte l’uso bizzarro e non corretto della locuzione “la step child” , invece di stepchild adoption, ciò che sconcerta di più è che quello di Vendola è compagno NON è un caso di stepchild adoption (adozione del figlio del partner), ma è a tutti gli effetti un caso lampante e perfetto di maternità surrogata, o utero in affitto, pratica che non solo è completamente diversa, ma non è mai stata prevista nel ddl Cirinnà appena approvato dal Senato.

 

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Dopo settimane di battaglia politica  intorno al concetto di stepchild adoption, e dopo tutti i tentativi dei detrattori del ddl sulle unioni civili di confondere le idee proprio mescolando  la questione “stepchild adoption” e quella “utero in affitto” (vedi sopra la prima pagina intenzionalmente scorretta di Libero), bisogna concludere che Adinolfi, Gandolfini e gli altri mestatori sono perfettamente riusciti a confondere le idee ai giornalisti di Repubblica!

*Ndr: in tarda serata il sito Repubblica.it aggiunge un altro articolo alla serie già pubblicata, questa volta titolando correttamente: “Tobia Antonio nato per maternità surrogata “, ma alle ore 22.45 resta ancora online l’ultimo, assurdo paragrafo dell’articolo precedente…

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14 comments

  1. Remo Inzetta 1 marzo, 2016 at 17:39

    Mi sembra una discussione surreale, non solo qui, ma su tutta la stampa, su una cosa che non è mai esistita in Italia e che non credo esisterà mai, la maternità surrogata, e una cosa saggia, la spechild adoption, che invece i veti incrociati di tutti quelli che vorrebbero la caduta del Governo sono riusciti a fare fallire.
    Diciamo la verità, del figlio di Vendola e del suo compagno non importa nulla a nessono, stampa compresa, a tutti importa solo gridare, amplificare la notiza per spaventare i benpensanti, e vendere più copie di giornale.
    Quanto a Vendola, fare di questa vicenda personale e intima una occasione di scontro politico, non mi è sembrata una scelta saggia.
    Si vede che è più forte di lui l’istinto di fare del male alla sinistra.

  2. Genesis 1 marzo, 2016 at 06:42

    Ho visto cascare l’asino.
    Tutti, tanti, troppi hanno commentato verso un processo di utero in affitto ormai in uso, male o bene, in quasi tutto il mondo. Si moltiplicano i servizi sulle donne americane che, contentissime di farlo, regalano gioia a persone che non riescono ad avere dei figli. Si perpetuano i servizi che aborriscono questa pratica intentando cause divine e naturali contro chi ne fa, o pensa, di far uso. C’è chi, effettivamente, vende il proprio corpo per guadagnare quei quattro soldi che servono a far vivere la propria famiglia per qualche anno. Ricordiamoci che c’è anche chi vende parti della propria famiglia al mercato nero per l’espianto degli organi…MA…
    Pochi si soffermano su Tobia Antonio. Già il nome…c’è a chi piace e a chi no. C’è a chi piace che una coppia omosessuale possa crescere un figlio, e a chi no. C’è chi si rivolta contro l’obbligo di un diritto nei confronti di persone che la pensano diversamente.
    C’è chi, come me, e come ho fatto sul profilo Facebook del Niki nazionale, augura ogni bene alla nuova famiglia, cercando però di far capire quanto, a 57 anni suonati, il futuro adolescente Tobia Antonio parlerà ad uno dei padri vedendolo come un nonno.
    C’è forse un limite di età per diventare genitore? No, assolutamente! …ma giusto giusto, mi piacerebbe poter portare all’altare i miei figli, o giocare coi nipoti che potrebbero regalarmi, così come andare ad udienza dagli insegnanti e essere trattato come un genitore e non come un avo.

    Tutto qua! Un semplice mio giudizio (e sto male per averlo scritto) verso una persona che, per un diritto negato, portandolo in pompa magna come bandiera, pilota forse malamente la vita del pargolo che gli è stato donato.

    • Kokab 1 marzo, 2016 at 10:37

      che da questa vicenda emerga una sostanziale mancanza di riguardo nei confronti del bambino mi sembra del tutto evidente; magari è inevitabile nei confronti di un personaggio pubblico, e magari da grande tobia antonio ci farà sopra due risate, ma un garbo maggiore sarebbe stato auspicabile, giusto per non dare l’impressione che gli si auguri di essere infelice per dimostrare che vendola e il suo compagno hanno sbagliato.
      quanto all’altro tema che intoduci, quello del “limite di età” del genitore, che ovviamente riguarda tutti, credo sia certamente un problema vero, figlio di un tempo nel quale la vita media si è di molto allungata, e nel quale si diventa adulti molto più lentamente: non credo sia in assoluto un bene, ma penso che gli effetti negativi del fenomeno, a mio parere ineludibile e in crescita, molto di più dei figli surrogati, possano essere metabolizzati meglio di altre storture presenti nelle relazioni familiari.

  3. Scan 29 febbraio, 2016 at 13:21

    forse non c’era tanta confusione in casa “repubblica”. il compagno di vendola è canadese e quindi, nel suo paese, è potuto diventare, a tutti gli effetti, padre legittimo del bimbo nato per gpa. a questo punto, se in italia esistesse la possibilità di adottare il figliastro anche per le coppie omo, vendola avrebbe potuto farlo.

    • Gennaro Olivieri 29 febbraio, 2016 at 13:40

      Permettimi di contestare la tua interpretazione, caro Scan: il compagno di Vendola è padre del piccolo Tobia solo per il diritto canadese, non per il diritto italiano, che considera illecita la maternità surrogata.

      • Scan 29 febbraio, 2016 at 14:07

        il fatto è che il compagno canadese non può non essere riconosciuto come padre legittimo all’estero, essendo legittimo al suo paese. non credo che l’italia possa considerare illegittima la sua paternità. penso

        • Gennaro Olivieri 29 febbraio, 2016 at 14:25

          Non funziona così Scan (e aggiungo: purtroppo). Non tutto quello che è valido all’estero è riconosciuto anche dal nostro ordinamento. Ad esempio, moltissimi matrimoni sono pienamente validi in Stati esteri, ma non sono validi e nemmeno trascrivibili nel nostro. Il compagno di Vendola, in Italia non può riconoscere il piccolo Tobia come suo figlio. Per questo motivo, chi ricorre all’utero in affitto in qualche disgraziato paese dell’Est Europeo, deve aggirare la legge italiana tacendo che la nascita non è stata “naturale”.

          • Scan 29 febbraio, 2016 at 15:01

            sono due cose diverse gennaro: i matrimoni all’estero che coinvolgano cittadini italiani è un conto. altra cosa è la paternità di un cittadino straniero in italia che non può essere disconosciuta perché noi abbiamo leggi diverse. il compagno di vendola non ha nessun obbligo di riconoscere suo figlio in italia: è suo figlio, punto

  4. nemo 29 febbraio, 2016 at 12:57

    Sono tardo, lo so, sono come il bradipo lento a comprendere le parti nascoste di uno scritto, figuriamoci di un discorso. Quindi, evito di entrare nel concreto del discorso che si sta facendo mi soffermo sulle parti, che, come scritto poc’anzi da esponente del mammifero appena descritto evidentemente da me comprese male, o peggio non comprese! La legge, mi pare, concedeva una possibilità di adozione da parte del compagno/a del figlio della parte con la quale avesse inteso formare una “famiglia” già questa definizione si deve virgolettare perchè, pare, non sia gradita ! Vediamo, figlio già in vita nato o nata da una precedente unione, etero. Allora, ed ecco spuntare la mia difficoltà, che c’azzecca l’utero in affitto ? tra l’altro, ovviamente fuori legge nel nostro, sempre all’avanguardia, Paese ? far divenire come un fatto, scontato, quello che potrebbe solo esser un fatto a divenire, mi pare sia il massimo della demagogia ! Eppure il quotidiano di cui ci si sta occupando ha addirittura messo alla berlina , con il pancione da puerpera, Vendola, che sia chiaro non è in cima alle mie preferenze, anzi! Da bradipo quando parla per me c’è l’effetto sonnifero!
    Si lo so da buon bradipo ho bisogno di piegazioni, le più elementari però, prego qualunque tra voi in grado e sopratutto con la pazienza necessaria di darmene spiegazione. Sono fin d’ora grato del tempo che mi dedicherà.

    • Gennaro Olivieri 29 febbraio, 2016 at 13:34

      Non sei un bradipo, nemo, hai capito perfettamente cos’è la stepchild adoption:l’adozione del figlio del partner (figlio nato prima dell’unione civile). Poi ci sono i finti tonti,come Libero, che fingono che l’approvazione della stepchild adoption avrebbe permesso, ora o in futuro, anche la pratica dell’utero in affitto. E a quanto pare, ci sono anche i tonti veri…

  5. Luistella 29 febbraio, 2016 at 12:33

    Non so se i giornali, alcune testate prestigiose, a volte commettono sbagli volutamente intenzionali, tanto per aumentare la confusione, la polemica e la tiratura dei giornali. Mi pare di sì.E lascerei da parte giornali come Libero che si sa, per fomentare ci va a nozze, con notizie come queste. A me, sinceramente che Vendola e il compagno con il sistema dell’utero in affitto abbiano ottenuto la nascita di un bimbo (a?), non me ne importa proprio nulla. Fatti loro, qui in Italia non esiste la possibilità dell’utero in affitto ( e mi va bene).Secondo me ci sono altre priorità e notizie a cui dar seguito. Sono molto più preoccupata ad. es. del pianto dei bambini siriani che scappano coi genitori o anche soli, dal macello delle loro città, che dal destino del bimbo di Vendola.
    Certo che con tutta la confusione creata in questi giorni a proposito dell’argomento di cui sopra, avevo capito che , nel caso di morte, o di assenza di uno dei partner , l’altro potesse adottare il figlio del primo. Ora pare che sia intenzione del governo , la regolamentazione della adozione nelle coppie omosessuali. Per ora ci si avvale di una legge generale sull’adozione e spetterà ai giudici il compito di sbrigare la matassa, caso per caso. Perciò le “rivendicazioni” delle varie testate giornalistiche, mi paiono solo inutili piagnistei, tese solo ad ingenerare confusione.

  6. Tigra 29 febbraio, 2016 at 00:11

    Che strana cosa, Alfano ci aveva spiegato che si sarebbe passati dalla stepchild adoption all’utero in affitto, mentre qui abbiamo un evidente caso di regresso dell’utero in affitto a sempliche spetchild; chissà se Angelino sarà contento…
    Quanto a Repubblica, per carità, sbagliare è umano, ed è anche un diritto, ma questa volta se ne sono proprio approfittati.

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