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Il pesce d’Aprile

 

La ricetta del giorno: Il pesce d’Aprile

Oggi è venerdì, quindi, per tradizione, a tavola si serve pesce. Ma oggi è il primo d’aprile, un giorno speciale che ci induce a desistere dal pubblicare una ricetta qualsiasi. Di queste, in ogni caso, se ne trovano a mucchi nei siti specializzati. Noi, piuttosto, vi offriamo una ricetta del tutto speciale, per celebrare insieme questa che è, seppur non riconosciuta ufficialmente da alcuna nazione, una delle ricorrenze più popolari e festeggiate del mondo.

Il pesce d’aprile è oggi universalmente conosciuto e apprezzato da tutti (anche se, in verità, più da chi lo scherzo lo fa che da chi lo subisce). L’origine è indiscutibilmente attribuita alla Gran Bretagna, dove il classico scherzo di primavera è cominciato già secoli addietro, per poi diffondersi nel resto del mondo. L’origine di questa usanza rimane ancora oscura, essendovi parecchie teorie al proposito. Vi riportamo quella che, a nostro parere, sembra essere la più plausibile.

 

L’origine della burla

In passato l’inizio dell’anno coincideva con il 25 marzo, primo giorno dell’equinozio di primavera. Per l’occasione, in Inghilterra le feste per il nuovo anno si celebravano per una intera settimana. Il primo d’aprile, ultimo giorno del festival dell’equinozio, la gente si scambiava regali, come si fa ora a natale. La riforma del calendario, attuata da Papa Gregorio XIII nel 1582, oltre a stabilire un sistema di datazione che rettificava le imperfezioni del precedente calendario, fissava Capodanno al primo gennaio, facendo coincidere il periodo dell’equinozio primaverile con la Pasqua. Gli errori accumulati nei tredici secoli durante i quali era stato in vigore il calendario giuliano, portarono inoltre ad una correzione di dieci giorni, per cui al giovedì 4 ottobre 1582 fu fatto seguire venerdì 15.

Mentre tutti i paesi cattolici misero immediatamente in atto il nuovo calendario, molti paesi protestanti ne contestarono e ritardarono l’adozione, sospettando che la riforma facesse parte di un complotto per farli tornare all’ovile di Sacra Romana Chiesa. La Gran Bretagna e il suo impero, del quale facevano ancora parte gli Stati Uniti, adottarono il calendario gregoriano solamente nel 1752, a quasi due secoli di distanza. In Inghilterra, patria per eccellenza del culto della tradizione, parecchi si opposero con tenacia al nuovo corso continuando a seguire le vecchie usanze, quale quella di fare regali o scambiarsi le visite di capodanno il primo d’aprile. C’erano poi tra i tradizionalisti parecchi che, oltre ad opporre resistenza passiva festeggiando alla vecchia maniera, non lesinavano di scagliare le loro ire su un governo iniquo il quale, con lo spostamento del calendario in avanti, li aveva secondo loro defraudati di dieci giorni di vita. Giocoforza fu che, ben presto, coloro che facevano e si aspettavano regali il primo d’aprile, cominciarono ad essere soggetti dello scherno della comunità ed, inoltre, divennero destinatari di regali del tutto indesiderati, nella forma di quelli che saranno chiamati nella vicina Francia Poisson d’avril, termine poi italianizzato in pesce d’aprile.

 

 

Da lì, essendo questo tipo di scherzo piuttosto divertente, il pesce d’aprile si è diffuso in tutto il mondo, con la scelta della vittime che non faceva più  distinzione tra tradizionalisti e progressisti. Qualunque sia la sua origine, in Gran Bretagna questa usanza – farsi beffe del prossimo il primo di aprile sapendo di scamparsela perchè ormai comportamento rientrante negli usi e costumi della tradizione – divenne e rimane tuttora una tra le più popolari abitudini inglesi. In Scozia, addirittura, il primo di aprile è celebrato per due giorni di seguito, col secondo giorno che viene chiamato Taily Day (Tail=coda) dedicato a scherzi che coinvolgono la parte posteriore del corpo. La parte dove, come si usa dire nei paesi anglosassoni, non batte mai il sole. O meglio, dove vi batte una sola volta all’anno (N.d.R.).

 

 

 

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I più simpatici pesci d’Aprile della storia

di Alex Boese
da: Museum of Hoaxes – The Top 100 April Fool’s Day Hoaxes of All Time
(Traduzione Redazione Modus)

 

 

Gli spaghetti svizzeri

Primo aprile 1957. Il rispettabilissimo programma televisivo della BBC, Panorama, riportò quella sera la notizia che, grazie ad un inverno eccezionalmente mite e alla recente scoperta di un antiparassitario miracoloso, quell’anno gli agricoltori svizzeri avevano ottenuto un raccolto eccezionale di spaghetti. All’annuncio seguiva un filmato che faceva vedere alcuni contadini mentre, felici, raccoglievano gli spaghetti dagli alberi. Un gran numero di spettatori prese la notizia per buona, con molte chiamate per ottenere informazioni sulla possibilità di poter piantare l’albero degli spaghetti nel giardino di casa. Alla qual cosa, pare che la BBC abbia diplomaticamente risposto di “tentare mettendo un rametto di spaghetti in un barattolo di salsa di pomodoro”. Il direttore generale della BBC in seguito ammise che, nel dubbio, dopo aver visto la trasmissione consultò un’enciclopedia per saperne di più, senza purtroppo – aggiunse – trovarci niente. La trasmissione resta, di gran lunga, il più popolare e ampiamente acclamato pesce d’aprile del paese, facendone un classico della burla e, come tale, prescelto da molti come il pesce d’aprile migliore in assoluto.

 

 

 

L’Alabama cambia il valore del Pi Greco

Il numero di aprile del 1998 del New Mexicans for Science and Reason conteneva un articolo riportante, senza commenti, la notizia che l’assemblea legislativa dello stato dell’Alabama aveva votato una norma per cambiare il valore matematico del Pi greco da 3,14159 al valore biblico di 3,0. Presto l’articolo cominciò ad essere ripreso in Internet, per poi diffondersi rapidamente via e-mail. La diffusione della bufala fu tale che l’assemblea legislativa dell’Alabama cominciò a ricevere centinaia di chiamate di protesta. L’articolo originale fu scritto dal fisico Mark Boslough, non tanto come burla ai danni dei lettori della rivista, quanto come ironica protesta contro i tentativi dei politici locali di riformare la scuola, negando la teoria dell’evoluzione e tutte le scoperte scientifiche ad essa affini, per riportare l’insegnamento scolastico agli insegnamenti della Bibbia.

 

 

 

Il Texas onora lo strangolatore di Boston

Primo aprile 1971. L’assemblea legislativa dello stato del Texas approvò quel giorno all’unanimità una mozione in onore di Albert DeSalvo, notando che costui era stato “ufficialmente riconosciuto dallo Stato del Massachusetts per i suoi successi, conseguiti in maniera efficace anche se anticonvenzionale nei campi del controllo della popolazione e della psicologia applicata”. Grandi furono lo sdegno pubblico e l’imbarazzo dei politici locali alla scoperta che DeSalvo era generalmente conosciuto in tutti gli Stati Uniti come lo “strangolatore di Boston”, avendo recentemente confessato l’uccisione di tredici donne. La mozione era stata presentata da Tom Moore e Lane Denton, membri dell’assemblea legislativa di quello stato , con lo scopo di portare all’attenzione pubblica il fatto che a quei tempi nessuno dei legislatori locali si prendeva la briga di leggere disegni di legge o mozioni portate al voto.

 

 

 

 

La previsione di Isaac Bickerstaff

Febbraio 1708. Un astrologo londinese fino ad allora sconosciuto, Isaac Bickerstaff, pubblicò un almanacco nel quale si prevedeva per il 29 marzo dello stesso anno la morte per febbre del sedicente astrologo e popolare autore di almanacchi John Partridge. Il quale, facendo i debiti scongiuri, negò sdegnato la validità della previsione. Ciononostante il 30 marzo seguente Bickerstaff pubblicò un opuscolo dove riportava la correttezza della sua previsione: quel poveretto di Pernice (Partridge significa pernice, NdR) era morto. Data la notorietà del personaggio, in pochissimo tempo la notizia si sparse in tutta la città. E così, il primo aprile, lo scherzo venne a pieno compimento quando Partridge fu svegliato dal sagrestano della sua parrocchia sollecitamente venuto per accordarsi con la famiglia su quando e come svolgere la cerimonia funebre. Nonostante tutti gli sforzi, essendo la notizia contenuta nell’opuscolo di Bickerstaff stata ripresa dai giornali di Londra, Partridge ebbe parecchie difficoltà nel convincere la gente che in realtà non era affatto morto. Si scoprì in seguito che Bickerstaff era uno pseudonimo usato da Jonathan Swift, lo scrittore d’origine irlandese autore dei Viaggi di Gulliver, che, irritato dalla popolarità degli almanacchi di Partrigde pieni di grossolane mistificazioni, ne voleva danneggiare la reputazione. La burla di Swift funzionò così bene che Partridge alla fine fu costretto a interrompere la pubblicazione dei suoi almanacchi, essendo egli defunto – almeno dal punto di vista mediatico – poco dopo che gli era stato, suo malgrado, predetto.

 

 

 

Fanalini di coda per cavalli

Primo aprile 1961. In quel tempi a Milano c’erano ancora contadini che dalle campagne circostante usavano muli e cavalli per il trasporto dei prodotti agricoli in città. Con l’aumento delle automobili la cosa cominciava ad arrocare sempre maggiori problemi per la sicurezza stradale, sia per gli automobilisti che per chi andava a cavallo. Quel giorno la popolazione della città lesse con sollievo sul quotidiano locale La Notte che le autorità cittadine, al fine di assicurarsi che i cavalli potessero continuare a coesistere senza danno col traffico motorizzato, avevano finalmente approvato una legge per rendere obbligatorio per i cavalli la dotazione di un impianto i illuminazione per segnalare svolte e frenate, simile a quello delle automobili. Ancora prima che gli elettrauto milanesi potessero cominciare ad attrezzarsi per provvedere al necessario, il giornale pubblicò la smentita tra l’ilarità generale.

 

 

 

L’hamburger per mancini

Il primo aprile 1998 la grande catena americana di fast food Burger King pubblicò un’intera pagina pubblicitaria su USA Today, uno dei giornali più diffusi della nazione, annunciando l’introduzione di un nuovo prodotto: l’Hamburger per mancini, appositamente ideato per i trentadue milioni di americani che usavano la mano sinistra. Nella pubblicità si leggeva che il nuovo hamburger includeva gli stessi ingredienti dell’originale (lattuga, pomodoro, condimento, ecc), tutti però debitamente ruotati di 180 gradi. Il giorno seguente Burger King fu costretta a emettere un comunicato che rilevava che, sebbene l’annuncio fosse un pesce d’aprile, migliaia di clienti avevano richiesto il nuovo panino mentre, allo stesso tempo, molti altri avevano voluto accertarsi di poter continuare ad avere la versione originale. Prodotti mancini di vario genere sono una vecchia e comunissima burla da primo d’aprile, ma l’annuncio di Burger King è diventato, di gran lunga, la versione più famosa di questo tipo di scherzo.

 

 

Spose per il Liechtenstein

Primo aprile 1928. Il Berliner Illustrierte Zeitung pubblicò un articolo su una nuova società di import-export specializzata in fanciulle in età di matrimonio. Creata per il fatto che, secondo la rivista, il Liechtenstein stava perdendo buona parte delle proprie ragazze che partivano sempre più numerose per trovare lavoro nelle vicine Svizzera e Austria. Il rapporto uomini – donne del paese si stava alterando al punto tale da necessitare un programma che evitasse il lento ma progressivo spopolamento del principato. La rivista continuava dicendo che donne adatte allo scopo venivano selezionate in città e paesi di tutta Europa. Data la difficoltà nell’attuare un piano di così grande scala in tempi ristretti, le ragazze al momento venivano trasportate in vagoni merci. Alla destinazione venivano prontamente messe all’asta in appositi locali chiamati comunemente Mercatini Matrimoniali. La notizia, presa per vera dai lettori tedeschi, presto raggiunse il Liechtenstein, provocando una furiosa indignazione. Particolarmente offensiva era la foto a corollario dell’articolo che mostrava le presunte spose, tutte assai corpulente, uscire da quello che sembrava proprio essere un carro bestiame. Un insulto alla bellezza delle donne del Liechtenstein e al buon gusto dei suoi uomini. Ad aggiungere danno alla beffa fu il fatto che le autorità del principato denunciano ufficialmente articolo e foto come esempio del cattivo gusto dell’umorismo tedesco. Questo fece rimbalzare la notizia da fatto locale a fatto internazionale, con la stampa di tutto il mondo a parlare dello scherzo e a mettere in bella mostra la foto incriminata.

 

 

 

La partita mai giocata

A campionato terminato, la squadra di calcio brasiliana del São Paulo FC andò in un tour europeo per disputare una serie di amichevoli allo scopo di rimpinguare le casse societarie in deficit. Il primo aprile del 1951 Radio Panamericana annunciò ai fan brasiliani la trasmissione in diretta di una radiocronaca, cosa ancora abbastanza rara a quei tempi, tra la loro squadra e il Milan, condotta dal celebre radiocronista Geraldo José de Almeida. La gioia nel potere seguire in diretta la partita finì presto. Infatti, tra l’orrore e la disperazione in tutta la città di San Paolo, la partita si concluse disastrosamente con un’ umiliante sconfitta per 4 a 0. In realtà quella partita non c’era mai stata. L’intera trasmissione era stata registrata nel garage del proprietario della stazione radio prima che il team partisse per l’Europa, con le grida della folla e i suoni dal campo creati appositamente da un tecnico del suono. La rivelazione dello scherzo nel giorno successivo portò dapprima ad un notevole sollievo, seguito rapidamente da rabbia e indignazione, con minacce di denunce contro la stazione radio, rea di aver “infangato l’immagine del calcio brasiliano”.

 

 

 

Autostrada a senso unico

Primo aprile 1991. Il London Times riportò quel giorno che il Dipartimento dei Trasporti aveva finalmente messo a punto un piano per ridurre la congestione sulla M25, l’autostrada anulare di Londra. La capacità della strada sarebbe immediatamente raddoppiata dalla semplice ma innovativa tecnica del fare scorrere il traffico nella stessa direzione su entrambe le carreggiate. Il lunedì, mercoledì e venerdì il traffico avrebbe viaggiato in senso orario, il martedì e il giovedì nel senso opposto. Il giornale aggiungeva che si prevedeva che l’ingegnoso piano avrebbe facilmente ottenuto l’approvazione delle autorità. Tuttavia, anche le buone idee hanno i loro critici. Un residente della contea del Kent, limitrofa alla citta di Londra, così criticò le misure proposte. “Gli abitanti dei paesi qui intorno usano l’autostrada per fare shopping a Orpington. In alcuni giorni questo sarà un comodo viaggio di due miglia, negli altri un’odissea di 117. Lo schema, con tutto il rispetto per i tecnici che l’hanno ideato, è fasullo”. Nonostante l’assurdità della notizia riportata dal Times, la BBC Radio News mandò un suo team a investigare, trasmettendo interviste con i residenti di Swanscombe i quali, senza eccezione, si mostrarono tutti terribilmente frustrati per le possibili conseguenze del piano di trasporto sulla loro vita.

 

 

 

L’artista Nat Tate

Primo aprile 1998. In quel giorno si tenne un evento nello studio di Jeff Koons situato nel quartire SoHo di Londra al quale parteciparono molte personalità del mondo della cultura e dell’arte. L’occasione era l’imminente pubblicazione della biografia dell’artista emergente Nat Tate scritta dal critico d’arte inglese William Boyd. Un artista dalla vita travagliata, appartenente al campo dell’espressionismo astratto americano, che recentemente aveva tragicamente concluso la propria vita gettandosi dal traghetto che porta da Manhattan a Staten Island. Mentre David Bowie leggeva brani selezionati dalla biografia, diversi critici d’arte tra la folla sussurravano commenti di apprezzamento sul lavoro dell’artista prematuramente scomparso. Solo dopo una settimana il giornalista David Lister si decise a rivelare la verità al quotidiano londinese The Indipendent. Nat Tate era un personaggio inesistente, partorito dalla fantasia sua e di quella di William Boyd. Aggiungendo che alla festa di SoHo avevano osservato che, mentre nessuno dei presenti aveva affermato di conoscere Tate, allo stesso tempo nessuno aveva ammesso di non averne mai sentito parlare. Con i giornali di Londra che definirono in seguito  la cosa come “una delle piu grandi bufale nel campo culturale di tutti i tempi”. La cui riuscita era indubbiamente dovuta alla esagerata attenzione che a quei tempi veniva data in Europa all’ambiente artistico di New York.

 

 

 

Il tempo metrico

Già dalla seconda metà degli anni ’60 l’Australia aveva introdotto per gradi la conversione del sistema di misurazione, dal vecchio sistema di origine inglese al sistema metrico decimale. Si era cominciato con la moneta, per poi passare alle misurazioni dello spazio, dei pesi, dei liquidi, eccetera. Il primo aprile del 1975 il programma pubblico di informazioni This Day Tonight rivelò che si era arrivati all’ultima fase della riforma con la conversione del sistema di misurazione del tempo al tempo metrico. Nel nuovo sistema ci sarebbero stati 100 secondi in un minuto, 100 minuti in un’ora, con un totale di 20 ore al giorno. I secondi si sarebbero chiamati milligiorni, i minuti centigiorni e le ore decigiorni. La trasmissione comprendeva un colloquio con il Vice Premier australiano Des Corcoran il quale si dichiarava entusiasta della nuova riforma. Tra le varie cose, il programma mostrava un fotomontaggio dell’orologio del municipio di Adelaide sfoggiante un nuovissimo quadrante metrico. Inutile dire che il programma ricevette centinaia di chiamate da parte degli spettatori cascati in pieno alla bufala. Ai pochi elogi si contrapposero parecchie lamentele, una delle quali di uno spettatore frustrato che voleva sapere come l’orologio digitale che aveva appena acquistato potesse essere riconvertito al sistema metrico senza troppa spesa.

 

 

 

Le gondole multicolori di Venezia

Primo aprile 1995.  Per centinaia di anni le gondole di Venezia sono state sempre esclusivamente pitturate di nero. Secondo la tradizione questo è dovuto ad un decreto emanato dopo una delle ricorrenti epidemie di peste che colpirono Venezia nel XVI secolo, il quale stabiliva che tutte le gondole dovessero essere pitturate in nero in segno di lutto ad onore delle vittime. Pertanto grande shock e sdegno si generarono in città all’annuncio nella prima pagina de Il Gazzettino di Venezia che il consiglio comunale aveva deciso l’abolizione del nero per le gondole, le quali da allora in poi avrebbero dovuto avere, non solo brillanti tonalità di rosso, giallo, blu e verde ma anche bande e disposizioni di colore nelle forme più disparate possibili. Il consiglio comunale, diceva il giornale, ha preso questa decisione dopo aver condotto una rigorosa “ricerca di mercato sui gusti, sia dei turisti che dei veneziani”, riportanti la conclusione che la gente era stanca di vedere “tristi barche nere solcare i canali della città”. Le vivaci proteste si placarono all’apparire dell’edizione del Gazzettino del giorno appresso.

La ricetta del giorno: Il pesce d’Aprile

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7 comments

  1. Genesis 1 aprile, 2016 at 17:12

    Il più bel “primo di aprile” che mi fecero, fu nel 1996. Stranamente mia moglie, che è inabile nella bugia, mi coinvolse molto! Di fatto non avevamo ancora casa e il suo scherzo fu alquanto azzeccato: era incinta. Oltre alla mia felicità, ai baci ed agli abbracci, ci cascai così bene che presi in mano il telefono, chiamai diversi conoscenti per fare in modo che al massimo due giorni dopo si cominciassero i lavori di ristrutturazione della soffitta…avrei avuto meno di nove mesi di tempo per creare una mansarda!
    Messo giù il telefono notai un ghigno sulle labbra della mia amata…poi scoppiò a ridere…
    Lo scherzo, poi, ce lo fece il destino: nacque il mio primo figlio il quattro di luglio del 1997…10 giorni in ritardo rispetto la scadenza!
    (fatevi i conti dei mesi…)

  2. Luistella 1 aprile, 2016 at 15:04

    Il più divertente secondo me , è quello dello strangolatore dim Boston, per le motivazioni che lo insignivano.
    Uno scherzo d’aprile , raccontato da mia madre è questo. Nel dopoguerra, a Genova, una serie di manifesti appesi in città invitarono i possessori di cani a portarli il primo aprile,davanti al municipio, per una vaccinazione di massa dei loro animali. Ci fu una vera cagnara…

  3. Blue 1 aprile, 2016 at 14:30

    Lo scopo del pesce d’aprile è quello di fare ridere. Tutti i partecipanti. Artefici, spettatori e (se sono sufficientemente dotate di autoironia) anche le vittime. Ve ne sono di benevoli, di caustici e di impegnativi. Sovente i più riusciti non sono mirati ad una persona singola, ma si fanno beffe di una comunità, quando non di tutti noi, abitanti consapevoli del pianeta. Spesso lo scherzo (non necessariamente effettuato nel giorno fatidico) sortisce effetti che travalicano le intenzioni dell’ideatore. Penso al binomio Wells-Welles, il primo scrittore del romanzo, il secondo artefice della finzione radiofonica War of the Worlds, che tanto panico suscitò nell’ottobre del ’38 negli States; oppure alla burla dei giovani (colti) livornesi che scompigliarono, nel ’84, il mondo dell’arte con le loro (false) teste di Modigliani, burla in cui caddero tutte le cosiddette “teste pensanti” della critica (Federico Zeri no…).
    Lo scherzo, anche il più subdolo e crudele, richiede eleganza non solo mentale.
    Avrei sperato che ieri (in anticipo di un giorno) la notizia di un Ministro della Repubblica italiana colto in una squallida vicenda di interesse personale nella gestione di beni pubblici appartenesse a questa categoria. Non è così. Non è un paese “elegante”. Forse non lo sarà mai, almeno in politica.

    • Kokab 1 aprile, 2016 at 15:00

      il pesce d’aprile a cui ti riferisci è una forma di umorismo, una delle cose più raffinate del mondo, e una delle più difficili da produrre, che richiede appunto intelligenza, cultura ed eleganza.
      visto che hai chiuso il commento con assoluta serietà, mi adeguo al tono che hai scelto: forse perchè mi aspetto meno di te, forse perchè i trascorsi del ministro a cui ti riferisci fanno leva sui miei pregiudizi, fose perchè la cultura è una qualità sempre più rara, non sono stato neanche sfiorato dall’ombra del dubbio che la vicenda che citi fosse un pesce d’aprile.
      sarà un segno dei tempi.

  4. Canadair 1 aprile, 2016 at 11:09

    L’usanza del pesce d’aprile credo che sia destinata a far la stessa fine delle feste per l’equinozio di primavera. Una volta lo scherzo era parte del vivere quotidiano, una forma di intrattenimento nella quale, come attori di una commedia comica, alcune volte si faceva la parte del carnefice, altre della vittima. Oggigiono ci sono a nostra disposizione un’infinita’ di forme di trattenimento e siamo tutti troppo indaffarati col nostro telefonino e iPad per prestare attenzione agli altri e per avere quei rapporti personali che si avevano in passato. Tra I quali, quando se ne presentava l’occasione, il prendersi – alcune volte bonariamente e altre volte ferocemente – in giro a vicenda. Si sta’, tra l’altro, sempre piu’ perdendo il nostro rapporto con noi stessi. Il ridere su uno scherzo subito faceva parte non solo nel sapersi relazionare con gli altri ma, soprattutto, accettare la realta’ per quella che e’, con le sue imperfezioni, riconoscendo il fatto che siamo tutti esseri imperfetti. Oggi, invece, se non si sta piu’ che attenti a quale scherzo fare e a chi farlo, si rischia di perdere l’amicizia. La vittima, piuttosto che fare autocritica ridendoci, potrebbe andare diritto dall’avvocato.

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