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La scelta di Virginia

 

La scelta di Virginia

Le poche parole che seguono sono una accorata difesa della coraggiosa scelta di Virginia.
Al tempo della crisi economica più grave mai conosciuta diventata crisi sociale, il gesto di Virginia che ha rifiutato di partecipare alla gara per l’aggiudicazione dei costosi giochi olimpici è veramente rivoluzionario.
È il segnale forte di cambiamento che la politica non ha mai voluto dare, finalmente una svolta nell’agire politico, il tentativo di ridurre la distanza tra la politica ed il paese reale.
Roma sotto il giogo pesante dei debiti non può e non deve contrarre nuovo debito poiché è ingiusto e immorale.

La scelta di Virginia incide gli interessi di una oligarchia strettamente legata alla classe politica al potere, immune e indifferente al succedersi di diversi governi, al mutare delle repubbliche in una asfittica continuità al cui interno il potere di sempre si perpetua.
Nemmeno la devastante crisi sociale è riuscita a indurre un cambiamento.

La scelta di Virginia ci desta dal torpore mediatico, ci mette di fronte la realtà e nel contempo scuote le fondamenta del potere oligarchico rimasto sostanzialmente integro.
La reazione è stata immediata.
Malagò colpito, ha fatto il tentativo estremo di ristabilire l’ordine violato iniziando con parole avvelenate dall’indubbio contenuto minaccioso.
Il potere non è battuto, è già pronto all’azione, in tal senso un esercito di mercenari dell’informazione del diritto e dell’economia è già in marcia per contrastare la scelta.
Volano le nuove parole d’ordine all’indirizzo degli avversari: irresponsabili, inetti, codardi per aver fatto il “gran rifiuto” per essersi ritirati ed aver rinunciato alla sfida, segno evidente di incapacità politica e organizzativa.
Il potere che non è stato in grado di riformare se stesso e che ha conservato intatti privilegi, sperequazioni e ingiustizie minaccia ora di mettere in moto persino la macchina giudiziaria contro i nuovi amministratori.
Come è noto i disonesti hanno una particolare abilità, quella di far passare per disoneste le persone miti e virtuose.

Veniamo a sapere che solo per partecipare alla gara finalizzata all’aggiudicazione dei giochi, dunque senza certezza alcuna di conseguire il risultato, già hanno sperperato € 20.000.000,00 sicuramente in consulenze, viaggi, cene, progetti, conferenze, lauti compensi elargiti a pochi fortunati cui è stato affidato il lucroso affare.
Malagò esponente di una oligarchia di potere rimasta immutata dalla prima repubblica dietro un sorriso freddo di circostanza celava una traspirazione avvelenata.
Lui esponente di una ristretta classe di “boiardi dello sport” più potente della politica dalla quale promana il suo stesso potere, inavvicinabile, abituato a fare attendere più che ad attendere, inopinatamente fermato nel suo agire, deve aver subito un trauma contusivo e si è sentito leso nel suo sentimento di onnipotenza.

Virginia in discontinuità con i professionisti della politica ha fatto la sua scelta interpretando il comune sentire dei romani e dell’Italia intera.
Agli oligarchi dello sport ha semplicemente ricordato che lo sport non è solo business o costosa celebrazione ma è un diritto che purtroppo lo stato italiano non riesce a garantire a tutti i cittadini.
Mentre Malagò e Montezzemolo pretendono il loro costoso giocattolo e minacciano ritorsioni, Virginia ricorda loro semplicemente che milioni di ragazzi non possono esercitare alcun tipo di sport poiché lo Stato dilapida il denaro pubblico ma non ha risorse per assicurare la tutela dei diritti.

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6 comments

  1. Berto Al 23 settembre, 2016 at 22:08

    Virginia? Anche no! Scelta scellerata, ammissione di incapacità ed impotenza, presa di posizione intrisa di puro populismo fine a se stesso, fuga dalle proprie responsabilità, occasione persa di dimostrare che si sa fare bene ciò che si è dichiarato, anzi urlato: amministrare con onestà (quale migliore occasione). Alla fine la foto della cara Virginia al tavolino di un ristorante è la dimostrazione di ciò che sapranno fare per cinque anni (se durano): scappare dalle loro responsabilità.
    Per chi poi volesse veramente riflettere sui motivi per cui si poteva e si doveva fare le Olimpiadi, consiglio di leggere un articolo di una testata dal nome esplicativo:
    http://www.romafaschifo.com/2016/09/oggi-gli-ebeti-dicono-ma-anche-mario.html
    Confuta le argomentazioni di quel testo se hai argomenti (veri)

  2. nemo 23 settembre, 2016 at 19:07

    Tu quoque, Dario, bene mi sta bene, stavolta la risposta non è la solita manifestazione di simpatia, sarebbe ipocrita ! So potresti anche alzare le spalle e dire non me ne fr..ga niente. Stavolta avrai risposta in linea con quanto affermi. Premesso che dopo 2700 anni di vita Roma non ha bisogno di olimpiadi per continuare ad esistere, premesso che quello che accade è stato fortemente voluto da una classe politica, attuale e passata quindi sia ben chiaro, sono costoro i massimi responsabili del declino della città di certo dopo i Barberini, saprai di chi sto parlando, non saranno certo degli anonimi barbari d’oggi a fare di peggio! E’ gia stato fatto ! Inizio dall’ultima, sinceramente deliziosa e populista affermazione, lo sport non è solo businnes o costosa celebrazione ma un diritto che putroppo lo Stato Italiano non riesce a garantire a tutti cittadini, sorvolo sul fatto che non hai ritenuto opportuno mettere le maiuscole, ma a ciascuno il suo. fammi sapere cosa deve fare lo Stato per garantire il diritto allo sport, sono tardo non lo immagino, visto che gli impianti ci sono, mal sfruttati questo si ma ci sono! I due diavoli Malagò e Montezemolo potrebbero essere sostituiti, perchè no da altri diavoli o discendenti dell’arcangelo Gabriele visto che ci siamo? Ironizzi sulle spese fatte, perchè non ironizzi sui costi del famoso ponte sullo stretto che ci costerà più di quanto noi potremo mai sapere? I costi si sa ci sono, se il mio amministratore riceve un mandato per fare un lavoro condominiale, o semplicemente fare uno studio, che poi il condominio non vorrà più fare, stai tranquillo i costi non saranno a carico suo. E’ noto, tu dici, che la caratteristca principale dei disonesti è quella di far passare per tali le persone miti e virtuose. Oserei dire anche che vi è particolare capacità nel dipingere da disonesti tutti, a prescindere ! Ne riparleremo! A differenza di ciò che disse un tuo ammirato politico, il potere corrode tutti anche i più onesti! definisci comune sentire la decisione presa, che ripeto non mi fa ne caldo e ne freddo, ma questo comune sentire da dove viene ? Affermi che viene dal fatto che i romani, minuscolo, hanno dato la maggioranza, è un modo strano di ragionare, credevo si dovesse votare per il Sindaco! Ma tant’è,nessuno ha mai chiesto in modo palese sei favorevole o no? Di certo, mio caro hai preso spunto da questo per fare una flilippica che dovrebbe per prima essere rivolta a te stesso, dove eri quando la classe politica nazionale, e non, ha fatto i danni che denunci? Quale contributo hai dato alla soluzione dei tanti guai che, nella tua professione, si vedono tutti i giorni? Sopravviveremo, stai tranquillo, come siamo sopravvissuti ai vari Rebecchini, Cioccetti, Giubilo, Carraro, e perchè no, Veltroni e Rutelli, di certo tutti loro hanno contribuito a che questa città sia quello che è diventata, l’ombra di ciò che era !

    • DareioS 23 settembre, 2016 at 20:49

      Caro Nemo nel mio Pantheon personale di morti recenti e di viventi purtroppo non ci sono politici italiani
      L’affermazione intorno allo Stato non riesce a garantire il diritto allo sport nella sua espressione di prossimità alle persona, trae origine dall’esperienza personale, che mi accingo a chiarire.
      Mentre quel megalò di Malagò sempre per fini istituzionali edi pubblica utilità sportiva, dispone di infinite risorse, ho potuto constatare che lo Stato e per esso la scuola pubblica non riesce ad assicurare gratuitamente la fruizione da parte degli studenti di attività sportiva gratuita.
      In tal senso, facendo un esempio concreto le mie bambine a scuola fanno poco o niente le strutture sono carenti e le attività praticamente inesistenti.
      Dunque i genitori, quelli che se lo possono evidentemente permettere, sono costretti a spendere denaro per corsi di nuoto, palestra, basket, tennis e qualsiasi altro sport.
      In tal guisa si realizza una vera e propria discriminazione tra i ragazzi, molti dei quali di fatto sono impossibilitati a svolgere attività sportiva e, magari trascorrono i pomeriggi davanti alla televisione.
      Perdonami l’errore di aver scritto la parola Stato con la lettera iniziale minuscola, per il semplice fatto che me lo hai rimarcato per iscritto, diversamente da quello che affermi, non hai inteso affatto sorvolare.

      • nemo 24 settembre, 2016 at 09:52

        Infatti non intendevo affatto sorvolare e bene hai fatto a comprenderlo, ma veniamo alla tua risposta. Mescoli, non ne comprendo il senso, la necessaria attenzione nelle strutture scolastiche allo sport, con il Presidente del CIO italiano, che, leggo, è il responsabile ddella scarsa attenzione alle stesse , ed alle strutture, obbligando genitori ,che possono, a rivolgersi a strutture private. Ho capito bene? Ho capito bene che addebiti al CIO, nella persona del suo Presidente la carenze di tutto questo? Sapevo, e chiedo scusa della mia ignoranza che questa parte fosse obbligo di chi ha la responsabiltà delle nostre scuole e della istruzione dei ragazzi, sono imperdonabile, lo ammetto spero mi scuserai. Immagina, noi che andiamo ogni anno a a spendere fior di miloni per una istruzione religiosa, con tanto di docenti o maestri nominati dalla curia, in classi che sono sempre più deserte, non abbiamo la stessa attenzione per la cura, fisica, dei nostri ragazzi. Ci permettiamo di supportare una manifestazione classista come le Olimpiadi. Fortuna, per noi, che ci siano persone che ci conducono sulla retta via. Credo vi sia confusione tra ciò che è obbligo istituzionale del CIO e ciò che , sarebbe, obbligo delle strutture scolastiche. Credo vi sia, è lecito, ma è lecito anche evidenziarlo, una chiusura ideologica che nulla ha a che fare con la sostanza.

  3. Por Quemada 23 settembre, 2016 at 15:12

    Non posso dire di essere una fan di Dareios, che è troppo moralista per i miei gusti, ma questo blog lo condivido parola per parola.
    Non poteva essere detto meglio, è immorale fare nuovo debito pubblico per far guadagnare i soliti potentati più o meno oscuri e i loro portaborse; certamente Virginia Raggi ha interpretato il sentimento degli italiani con il suo no secco e deciso alle Olimpiadi, dando un chiaro segno di quello che sarà il cambiamento del paese quando governerà il Movimento 5 Stelle.
    Vedere le reazioni furiose e biliose di Malagò, del PD e in particolare dei renziani di stretta osservanza non ha prezzo, ed è anche un piacere scoprire un animo grillino in un così spietato moralizzatore come Dareios.

  4. Remo Inzetta 23 settembre, 2016 at 15:00

    La solita italietta provinciale che non coglie le occasioni di sviluppo. Sui giochi si può guadagnare o perdere, ma se li gestisci bene il guadagno per il paese, per il suo prestigio e per la sua economia, può essere molto importante, e se non ci provi mai resterai un piccolo paese.
    Quanto al discorso dei soldi spesi fino ad oggi per la candidatura, sui quali caro Dareios ti potevi risparmiare la tirata populistica e grillina sui viaggi e sulle cene (sono troppi per il conto del ristorante), ti ricordo che l’avventura è partita con il consenso del Comune di Roma, e se ci sarà un danno erariale è probabile che paghino gli incauti consiglieri comunali e la loro stimata Sindaca, che per l’educazione che ha dimostrato si sarebbe meritata due sberle, e non il baciamano da parte di Malagò.

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