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La Scienza Simpatica – parte 4 – L’acqua

 

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Ad una riunione cui ho presenziato ad inizio ottobre, il relatore, forse per simpatizzarsi la platea, ci ha chiesto come fosse stata per noi l’ultima estate…io ho risposto “BAGNATA”!

In questa quarta puntata di Scienze Simpatiche vorrei, appunto, ragionare sull’acqua… Attenzione! Non vorrei addentrarmi così tanto nella chimica, anche perché, a scuola, non sono mai riuscito a capirci più di tanto…ma perché voglio parlare d’acqua?

Questo elemento naturale, perché di Natura si parla, è stato preso ad esempio per diverse misurazioni internazionali, quindi si sguazza nella fisica…che sia forse perché l’acqua è così abbondante sulla terra, oppure perché utilizzata in svariati modi?…mah!

“…hei…dietro quella nuvoletta! Ho visto un drizzarsi d’orecchie…non ho dato colpe a nessuno!…d’acqua quest’anno ne abbiamo avuta più che abbastanza!…Noè, non ti crucciare, non serve una nuova Arca…”

Ci è stato insegnato che questo fantastico ed abbondante elemento è formato da un legame tra due atomi di idrogeno ed uno d’ossigeno…un legame covalente. …AccaDueO…ma quest’acqua è un po’ pericolosetta: era l’acqua che i nostri padri mettevano nella batteria della macchina, piuttosto che nel ferro da stiro per non dover sturare quegli stramaledetti buchetti che si intasavano sempre e facevano incavolare la mamma col papà, perché lei non riusciva a stirare, e lui, come sempre, stava a guardare. h2o

Con la sigla H2O si identifica l’acqua completamente demineralizzata, quel fluido che alla fine è un ottimo solvente. Quella che beviamo è strapiena di altri elementi disciolti come, cloro, magnesio, zolfo, sodio, ferro, stronzio (a chi?), calcio, tressette, freccette al bar con gli amici… Quelle sostanze, i cosiddetti Sali minerali, ci servono e ci aiutano ad assumere l’acqua di cui comunque abbisogniamo, perché utile per varie funzioni corporali…il nostro corpo, alla fine, è per il 76% formato d’acqua.

Finché qualcuno non si è adoperato a creare una scala di temperatura, si diceva: c’è freddo o c’è caldo, sudo come un maiale, sono freddo come un ghiacciolo all’arancia.

Fu nel 1742 che Andres Celsius definì una scala delle temperature uguale per tutti: divise in cento parti la temperatura che sta tra il congelamento dell’acqua e la sua ebollizione. Definì zero gradi la Temperatura per cui l’acqua da liquida diviene solida (ghiaccio) e cento gradi la Temperatura per cui quel liquido diviene vapore. In onore di Andres fu dato il nome a questa scala: Celsius. Visto che il buon Andres divise in cento parti questa scala, dicesi anche “gradi centigradi”. Esiste anche un altro sistema di misura della temperatura il cui zero però è tutt’ora improponibile, cioè la temperatura per cui niente può esistere…la quale porta il suo zero a -273°C…la scala Kelvin…ma questa è la storia dello Zero Assoluto, non la nostra…nemmeno quella del gruppo pop italiano.

Sempre in ambito della misurazione, per convenzione, l’H2O ha densità 1, ma questo a 20°C e ad una pressione di 1 atmosfera (la pressione a livello del mare), perché sotto ai 4°C l’acqua si comporta malamente, diventando decisamente scontrosa, aumentando a dismisura la sua densità, preparandosi al congelamento: vorrei vedere voi, nudi seduti su una cunetta di neve. Sotto ai -5°C, alla malcapitata gocciolina d’acqua, si forma una specie di pellicola gelata che fa si che questa pallina non si aggreghi con altre…ma guarda un po’ come si comporta male…scontrosa!

Quando andiamo in palestra, oppure facciamo passeggiate per smaltire le calorie di troppo, assunte dopo un pranzo domenicale fatto durante la settimana, sappiamo che una caloria, per convenzione, è l’energia che serve per portare la temperatura di un grammo di acqua da 14.5 a 15.5°C…se poi, per smaltire, andiamo a correre consumiamo tante calorie bagnandoci completamente la tenuta sportiva, emanando scie chimiche che alcuni scambiano per complotti internazionali.

…inoltre: 1dm³ di H2O equivale a 1 litro, nonché ad 1kg…   1dm³ di altro liquido o solido pesa o di più, o di meno, di quel chilo….da cui l’indovinello: pesa di più un chilo di ferro oppure un chilo di piume?…mi raccomando: chilo…non kilo!

vaporeDetto questo, andiamo a vedere chi, storicamente, s’è occupato ancora di questo liquido favoloso.

Un famosissimo matematico, tecnicotattico, filosofo dell’antichità, Archimede (da non confondere con quello pitagorico), spiegò come un oggetto potesse galleggiare: la “Spinta di Archimede”. Le navi, le barche, al suo tempo, già solcavano le acque da centinaia di anni, ma lui, curioso come pochi, si chiese il perché! Inizialmente non riusciva a dimostrare il perché un tronco d’albero, che magari pesava mezza tonnellata, potesse galleggiare, mentre un masso, dello stesso peso, si adagiava sul fondo. Capì che un corpo immerso in un liquido, oltre a bagnarsi, riceve una spinta dal basso verso l’alto pari alla massa del liquido spostato. Una bella supposizione e decisamente utile per chi costruiva le navi che poi comunque colavano a picco di sovente, perché tenute insieme da chiodi di ferro…non che il ferro appesantisse troppo, ma è che l’acqua di mare ed il ferro semplicemente non vanno molto d’accordo…uno dei due corrode…

Bernoulli, fisico figlio di una famiglia di fisici molto rinomata nel XVI secolo, spiegò che il passaggio di un fluido attraverso una strozzatura provoca un aumento di velocità e di pressione dello stesso fluido: il problema quasi tutto italiano delle alluvioni, e sì che siamo nel 2014!

La legge di Stevino, invece, è la risposta al principio dei vasi comunicanti. Due recipienti, posti ad altezze diverse, collegati attraverso una tubazione, se riempiti d’acqua (ma anche da fluidi diversi) formeranno una superficie alla stessa altezza. Leonardo sfruttò questo principio per fare in modo di portare le chiatte da un livello all’altro…il canale di Panama funziona allo stesso modo…

Ci sono ancora tanti principi, tante leggi, legate all’acqua…tutto gira come un mulinello!

Infine…

L’acqua ha scavato le nostre montagne, il Grand Canyon, i mari continuano a lavorare le sabbie e le coste: ci vuole un pochino di tempo, ma fa il suo lavoro…piano piano ci ha reso la spettacolarità dei paesaggi…a volte, purtroppo, per l’umana incuria, ci mette ben poco!

Spesso viene utilizzata la proprietà dell’acqua di espandersi quando questa si ghiaccia, come viene utilizzata per tagliare anche acciai di vari spessori, oppure per i gavettoni…che sono le “vere, uniche e proprie Bombe d’Acqua”.

L’acqua è importante, è trasparente, è buona…siamo solo noi che facciamo in modo che divenga pericolosa, distruttiva, malarica…

Sta a noi capire che tra le mani ci sfugge, e che, comunque, dovremmo cercare di renderle il Rispetto che merita.

Sta di fatto che, ormai, non crediamo più a nulla, l’acqua è un bene, un dono, cui facciamo caso solamente quando ci crea problemi…non riusciamo a capire che vi sono popoli interi che, per la sua penuria, muoiono di sete…ma noi, ancora a buttarla via per ogni cosa. Utilizziamo condutture che ne perdono più della metà – a proposito, l’acquedotto romano, quello dei Cesari, è ancora in uso…

Conobbi, tanti anni fa, ero bambino, un signore che scorrazzava con la sua bicicletta attorno alle macerie del terremoto friulano. Questi solea dire che l’acqua…non la usava nemmeno per lavarsi… Aveva all’incirca novant’anni: d’animo nobile, aiutava i soccorritori come poteva, sempre disponibilissimo con tutti…aveva sempre con se quel fiaschetto, pieno di un liquido trasparente come l’acqua… Tanti anni dopo quel terribile evento, ci lasciò: i cento li aveva passati da tanto! Sappiamo che con lui, sotto quei due metri di terra, s’è portato quel fiaschetto traboccante…d’Acqua Vite.

 

Della serie La Scienza simpatica:

 

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