le scienze

La selezione naturale è l’unico motore dell’evoluzione

 

La selezione naturale è l’unico motore dell’evoluzione

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della serie “QUESTA IDEA DEVE MORIRE”

 

 

di Athena Vouloumanos
Professore di psicologia della New York University
(Traduzione Redazione Modus)

 

Nelle lezioni sull’evoluzione, il Lamarckismo, la teoria promossa da Lamarck che un organismo può acquisire una specifica caratteristica durante la propria vita e trasferirla alla sua prole, è di solito brevemente discussa e spesso ridicolizzata. Questo per il fatto che la teoria della selezione naturale di Darwin è presentata come l’unico vero meccanismo che regola il cambiamento evolutivo. Ebbene, l’idea che la selezione naturale fosse l’unico motore evolutivo è da cestinare.

Nel famoso esempio di Lamarck, le giraffe che mangiano foglie dai rami più alti potrebbero potenzialmente avere nel tempo colli più lunghi di giraffe che mangiano da rami più bassi e trasmettere questa modificazione alla prole. L’eredità di caratteri acquisiti è stata originariamente considerata una teoria legittima del cambiamento evolutivo, con Darwin stesso che propose la sua versione di come organismi possano ereditare caratteri acquisiti.

 

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Riscontri sperimentali a riguardo del trasferimento intergenerazionale di caratteri acquisiti furono condotti nel 1923 da Pavlov il quale riscontrò che, mentre la prima generazione di topi bianchi aveva bisogno di circa 300 tentativi per scoprire dove era nascosto il cibo, i figli ci riuscivano con 100, mentre ai nipoti bastavano 30 tentativi. Nel riportare il suo esperimento Pavlov però non diede descrizione di come i topi fossero alloggiati, considerato che lo stare insieme avrebbe potuto consentire forme di comunicazioni o altre forme di apprendimento collettivo. Anche altri studi sul potenziale trasferimento intergenerazionale da parte di piante, insetti e pesci hanno sollevato possibili interpretazioni alternative per lo scarso controllo degli esperimenti. Quindi il lamarckismo fu accantonato.

Ma esperimenti più recenti, utilizzando moderne tecniche di riproduzione come la fecondazione in vitro e adeguati controlli, sono riusciti ad isolare fisicamente generazioni le une dalle altre, escludendo quindi qualsiasi tipo di apprendimento e di trasmissione collettiva. In uno di questi, topi condizionati in laboratorio ad aver paura di un odore, altrimenti neutro, generavano topi che anch’essi ne respingevano l’odore. E così anche per una nuova generazione. Ma a differenza degli studi di Pavlov, questo fenomeno non poteva attribuirsi a comunicazione o a socializzazione. Perché i topi non stavano insieme ed esperimenti incrociati hanno escluso la possibilità di trasmissioni di informazioni di tipo sociale. La neo acquisita specifica paura non poteva quindi che essere il risultato di una codificazine del materiale biologico. (Analisi biochimiche hanno mostrato che questa variazione olfattiva era probabilmente dovuta alla metilazione dei geni di ricezione olfattivi nello sperma.La metilazione è un esempio di un meccanismo epigenetico.) La selezione naturale rimane ancora fondamento del cambiamento evolutivo ma, al suo interno, l’ereditarietà dei caratteri acquisiti vi potrebbe svolgere un ruolo importante.

 

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Questi risultati si inseriscono in un campo relativamente nuovo di studio chiamato epigenetica. Il controllo epigenetico dell’espressione genica rende possibile che cellule in un unico organismo (che condividono la stessa sequenza di DNA) si sviluppino diversamente in, per esempio, cellule del cuore e neuroni. Nell’ultimo decennio si sono susseguiti studi che mostrano prove tangibili – e possibili meccanismi – nel capire come l’ambiente e il comportamento dell’organismo in questo ambiente possano causare cambiamenti ereditabili nell’espressione genica (con nessun cambiamento nella sequenza del DNA), che poi passano alle nuove generazioni. Negli ultimi anni, infine, si sono susseguiti studi provanti l’ereditarietà epigenetica in un vasta gamma di caratteristiche morfologiche, metaboliche ed anche comportamentali.

La trasmissione intergenerazionale di caratteristiche acquisite sta tornando ad essere considerata come potenziale meccanismo di evoluzione. Introduce anche l’interessante possibilità che una dieta migliore, esercizio fisico e insegnamento, che si pensavano ininfluenti sulle nuove generazione, tranne che con la fortuna del buon esempio, possano in realtà avere un grosso peso nei miglioramento genetico dell’umanità.

La selezione naturale è l’unico motore dell’evoluzione

 

 

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Le altre puntate della serie “Questa idea deve morire”
9 – Le persone sono pecore
8 – La razza
7 – La stazionarietà
6 – I mercati sono buoni, i mercati sono cattivi
5 – Gli opposti non possono entrambi avere ragione
4 – L’altruismo
3 – Il potere della statistica
2 – La scienza rende la filosofia obsoleta
1 – La vita è sacra
Introduzione alla serie

 

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