la società

L’Africa che non ti aspetti

 

Dopo essere stata la culla della civiltà ed aver adempiuto per secoli all’ingrato compito di supermercato a basso costo per i paesi europei e americani, l’Africa oggi ci appare come un continente allo sbando, con milioni di persone che fuggono da fame e miseria cercando nelle nostre città una prospettiva di vita della quale a casa loro fanno fatica anche solo a ipotizzare l’esistenza. Affollati su improbabili natanti i profughi affrontano un viaggio difficile e pieno di pericoli subendo una decimazione, strada facendo, che si è persino rinunciato a quantificare tanto il fenomeno è grave e le contromisure difficili da attuare. Ciò che ci appare di tutta evidenza è che da quelle terre lontane, la gente fugge per cercare una vita migliore; ma non è così per tutti. L’Africa che non ti aspetti

 

BLG 150616-04

 

C’è un’Africa che resiste aggrappata alla propria terra ed alle proprie tradizioni, anche a costo di subire guerre civili, carestie, malattie alle quali sembra che, in quei luoghi, non si riesca a porre rimedio, e ad una corruzione dilagante che rende difficile una seria prospettiva di affrancamento da arretratezza sociale ed economica. È un’Africa per noi quasi sconosciuta e ben difficile da interpretare perché basa su di uno sviluppo tecnologico low-cost le sue prospettive di crescita, per di più  in zone ove la corrente elettrica è disponibile per una percentuale minima di popolazione: un paradosso di difficile comprensione.          L’Africa che non ti aspetti

 

BLG 150616-03

 

Una delle cose che più salta all’occhio osservando i numerosi emigranti che ormai popolano le nostre città è che tutti, indistintamente, possiedono un cellulare e questo ha alimentato la facile polemica da parte di chi vuole, in tutti i modi, delegittimare le ragioni dell’esodo di massa; la verità è che i cellulari a basso costo e Internet, stanno diventando lo strumento del riscatto di un continente intero dove un miliardo di persone circa, pur non avendo condizioni di vita minimamente paragonabili alle nostre,  cerca faticosamente di fare il suo percorso verso il futuro tramite questo strumento tecnologico.                L’Africa che non ti aspetti

 

BLG 150616-02

 

Mentre noi utilizziamo lo smartphone, spesso per futili motivi, gli africani hanno scoperto in esso il modo di accedere ad informazioni che, altrimenti, sarebbero loro precluse, trasferire denaro, e sperimentare, con l’aiuto delle Ong attive in quei Paesi, forme rudimentali di assistenza medica le quali, partendo dal niente, sono già un qualcosa.

Vi sono ancora Paesi in Africa ove la maggior parte della popolazione non riesce a nutrirsi a sufficienza ed a cui mancano le condizioni igieniche minime che noi riteniamo irrinunciabili; questo non sta impendendo il diffondersi di tecnologie che sembrano proiettare intere comunità, fuori da una sorta di medioevo inesorabile, ad un futuro possibile, bypassando completamente tutte le fasi intermedie del progresso vissute da noi europei.

 

 

Complici anche le difficili condizioni organizzative della maggior parte degli Stati sovrani, qui la sperimentazione, in ogni campo, gode di ampia libertà di espressione e la fantasia cerca di sfruttare le poche opportunità per fare di necessità virtù, con esiti sorprendenti.          L’Africa che non ti aspetti

La larga disponibilità di giovani generazioni affamate di conoscenza, con in mano uno mezzo potente di divulgazione qual è il web, l’accesso ad “app” per smartphone sempre più specializzate (si pensi che ne esistono in grado di, collegate a semplici apparecchi biomedici di nuova invenzione, trasmettere a distanza dati importanti e utili per curare patologie talvolta mortali, come certe disfunzioni cardiache), oggi fare un elettrocardiogramma nel bel mezzo della savana non è più fantascienza.          L’Africa che non ti aspetti

 

BLG 150616-00

 

L’applicazione di questa nuova tecnologia a basso costo la si è già vista nella recente lotta alla diffusione di epidemie quali ebola ove, con l’aiuto di importanti aziende europee che hanno sviluppato apparecchiature semplici nella costruzione e facili nell’utilizzo, complice il basso costo di produzione, e la facilità di manutenzione, si è resa possibile una discreta copertura da parte di unità sanitarie attrezzate sui territori.   L’Africa che non ti aspetti

 

BLG 150616-07

 

Anche se analoghi progressi non sembrano essere stati ottenuti nel campo dell’HIV, ci sono buone speranze che la diffusione della conoscenza in aree a bassissima scolarizzazione, tramite Internet, possa portare quantomeno ad assumere tutte quelle precauzioni idonee a limitare la trasmissibilità del virus e a ridurre la fascia di popolazione colpita.

Faremmo bene ad osservare con attenzione ciò che sta accadendo in Africa; la scarsità di materie prime e persino di acqua in zone sempre più vaste del mondo, imporrà una verifica attenta del nostro modo di vivere e potremmo dover fare tesoro dell’esperienza di quelle popolazioni, così lontane da noi ma, in qualche modo, così avanti.

Il primo Paese ad accorgersi delle potenzialità offerte dal continente africano è stata la Cina la quale, affamata qual è di materie prime per soddisfare i crescenti bisogni di uno sviluppo economico convulso, già da più di 10 anni ha iniziato ad investire in quel continente divenendo uno dei partner commerciali più importanti; forte delle sue disponibilità finanziarie, la Cina ha investito somme enormi per poter creare infrastrutture ma il ritardo accumulato nei secoli non può essere facilmente colmato; ecco così che la larga disponibilità di tecnologia cinese a basso costo ha consentito lo sviluppo della rete in posti ove strade e linee elettriche sono un miraggio.    L’Africa che non ti aspetti

 

BLG 150616-09

      Cliccare immagine per ingrandire

 

Nello scorrere l’elenco dei Paesi coinvolti da questa rivoluzione saltano subito agli occhi il Sud Africa, il Marocco e l’Egitto, a significare che nell’estremo nord e sud del continente ci sono le realtà più avanzate, ma se si scava più in profondità, oltre alla Nigeria e il Congo, troviamo anche l’Angola il Mali, il Malawi, il Kenia e la Tanzania, e buona parte di quella fascia equatoriale della quale si parla quasi sempre solo per guerre civili e genocidi.

 

BLG 140616-00

      Cliccare immagine per ingrandire

 

Tutto questo induce ad una seria riflessione sulla potenza del web il quale, pur necessitando di infrastrutture, è capace di veicolare il progresso ad una velocità assai maggiore di quella con la quale hanno ottenuto lo stesso risultato in epoche passate (ma non remote), la ferrovia e la luce elettrica. Il contagio della tecnologia, oltre ad essere inarrestabile, si diffonde con costanza e casualità facendo intravedere, per quelle terre martoriate dalla storia, un futuro possibile.       L’Africa che non ti aspetti

Sono passati circa duemila anni da quando Plinio il Vecchio scrisse la sua Naturalis Historia, nella quale l’Africa assumeva l’aspetto di un continente affascinante e pieno di sorprese tanto da fargli scrivere la famosa frase “ex Africa semper aliquid novi” (l’Africa ci riserva sempre qualcosa di nuovo); sono passati secoli e non pensavamo che avremmo potuto ritenerla di nuovo attuale.

 

L’Africa che non ti aspetti

0 lettori hanno messo "mi piace"
Print Friendly, PDF & Email
Share:

Leave a reply

WordPress Appliance - Powered by TurnKey Linux