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Le toppe alla diga di Mosul

 

Gli ingegneri di Mosul avvertono che la diga potrebbe crollare in ogni momento, uccidendo un milione di persone. Gli iracheni che costruirono la diga dicono che la struttura è sempre più precaria e descrivono la prima risposta del governo come “ridicola”.

 

di Julian Borger
(Traduzione Redazione Modus)

 

Le toppe alla diga di Mosul

Gli ingegneri iracheni che parteciparono alla costruzione della diga di Mosul 30 anni fa hanno avvertito che il rischio del suo imminente collasso e il conseguente bilancio delle vittime potrebbero essere anche peggiori di quanto riportato.

Hanno sottolineato che la pressione sulla struttura compromessa della diga sta salendo rapidamente con lo scioglimento delle nevi invernali e la maggior quantità d’acqua che finisce nel bacino, portandolo alla sua capacità massima, mentre le paratie normalmente utilizzate per alleviare la pressione sono chiuse e bloccate.

Gli ingegneri iracheni hanno anche detto che la mancata sostituzione dei macchinari e l’impossibilità di recuperare le maestranze necessarie dopo più di un anno in cui lo stato islamico ha gestito provvisoriamente la diga, hanno fatto sì che le voragini nella roccia porosa sotto la diga si siano ingrandite e siano diventate pericolose ogni giorno di più.

Mercoledì scorso (24 Feb., N.d.R.), il governo iracheno ha annunciato di aver siglato un contratto da 273 milioni di euro ( 210 milioni di sterline, N.d.R.) con un imprenditore italiano per rinforzare e mantenere la diga di Mosul per 18 mesi, a seguito di colloqui a New York tra il ministro degli Esteri italiano, Paolo Gentiloni, e funzionari iracheni e degli Stati Uniti. L’Italia ha detto che prevede di inviare 450 soldati per proteggere il sito della diga, ma non è chiaro quanto tempo ci vorrà per sostituire i macchinari danneggiati e ricostituire la forza lavoro necessaria.

 

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Gli ingegneri hanno avvertito che la potenziale perdita di vite umane in seguito a un improvviso collasso catastrofico della diga di Mosul potrebbe essere anche superiore alle 500.000 ufficialmente stimate; come hanno detto, molte persone potrebbero morire nel panico di massa che ne risulterebbe, con un’onda di piena alta 20 metri che colpirebbe la città di Mosul per poi scorrere giù per la valle del Tigri, attraverso Tikrit e Samarra fino a Baghdad.

Uno degli ingegneri iracheni, che ora vive in Europa, descrive come “ridicola” la politica di emergenza del governo iracheno di dire alla gente locale di spostarsi di 6 km dalle rive del fiume.

Nasrat Adamo, ex ingegnere capo della diga, che ha trascorso la maggior parte della sua carriera professionale a tamponare i difetti fondamentali della sua costruzione, ha detto che la struttura sopravviverebbe solo con il lavoro continuo di squadre che riempiano i buchi nella roccia porosa sotto la struttura, un processo noto come “grouting” (iniezione di cemento ad alta pressione, N.d.R.). Ma questo livello di manutenzione, che risale a poco dopo la costruzione della diga nel 1984, scomparve dopo l’occupazione dell’ISIS .

 

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Avevamo 300 persone che lavoravano 24 ore al giorno in tre turni, ma ben pochi di questi lavoratori sono tornati. Ora ci sono forse 30 persone là “, ha detto Adamo in un’intervista telefonica dalla Svezia, dove lavora come consulente.

Le macchine per il grouting sono state saccheggiate. Non c’è fornitura di cemento. Non possono fare nulla. Si sta andando di male in peggio, ed è urgente. Tutto quello che possiamo fare è farci coraggio.

Allo stesso tempo, mentre la la roccia alla base diventa sempre più debole e porosa, il flusso dell’acqua proveniente dal disgelo primaverile sta riempiendo il bacino retrostante. Le paratie giganti che normalmente sono utilizzate per alleggerire la pressione permettendo all’acqua di uscire, sono bloccate.

 

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Una di esse è inceppata, e quando una di esse viene chiusa anche l’altra deve essere chiusa. Devono lavorare insieme”, ha detto Adamo. “In caso contrario, si ottiene il flusso asimmetrico, che accelera l’erosione.

Nadhir al-Ansari, un altro ingegnere iracheno da quando la diga è stata costruita, ha anche espresso preoccupazione per il livello delle acque crescente nel bacino.

Il fatto che gli scarichi di fondo sono bloccati, è la cosa che davvero ci preoccupa”, ha detto Ansari, ora un professore di ingegneria presso l’Università di Tecnologia di Luleå in Svezia. “Nel mese di aprile e maggio, ci sarà molta più neve che si scioglie e ciò porterà un sacco di acqua nel bacino. Il livello dell’acqua è ora a 308 metri, ma andrà fino a oltre 330 metri. E la diga non è più come prima. Le voragini sotto sono aumentate. Non credo che la diga sarà in grado di resistere alla pressione.

Se la diga non riesce a reggere, l’acqua arriverà a Mosul in quattro ore. Arriverà a Baghdad in 45 ore. Alcune persone dicono che ci potrebbero essere mezzo milione di persone uccise, alcuni dicono un milione. Immagino saranno anche di più, in mancanza di un buon piano di evacuazione.

Ha detto che la risposta politica del governo , che invitava la popolazione locale a spostarsi di almeno 6 km dal fiume Tigri, era “ridicola”. L’ambasciata Usa a Baghdad ha invitato i cittadini americani a lasciare la zona.

Cosa dovrebbero fare tutte queste persone, milioni di persone, quando arrivano a 6 km di distanza? Lì non c’è alcun supporto per loro . Niente per aiutarli a vivere.

 

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La diga di Mosul è stata concepita nel 1950, ma la sua costruzione è stata rinviata a causa della geologia problematica di quella sezione del Tigri, dove gran parte della roccia è solubile in acqua. E ‘stata finalmente costruita dal regime di Saddam Hussein e vista al momento come un progetto di prestigio. A quel tempo, Ansari è stato consulente scientifico presso il Ministero dell’Irrigazione.

Sono andato a visitare il sito e ho visto che tipo di pietra c’era. Un sacco di gesso e anidrite, che sono molto solubili. Dissi al direttore generale che ero davvero preoccupato. Lui mi rispose: ‘Non ti preoccupare. Ci prenderemo cura di tutto.’

Negli anni precedenti, diversi consulenti stranieri avevano sottolineato le debolezze nelle formazioni rocciose, ma, aveva assicurato il governo iracheno, tutto il problema poteva essere risolto con il “grouting”. La decisione di andare avanti venne spinta da uno dei vice-presidenti del regime, Taha Yassin Ramadan.

Ramadan desiderava molto avere la diga”, ha detto Ansari. “Voleva mostrare a Saddam che stava facendo qualcosa di brillante, e lui veniva da Mosul, così ha voluto fare qualcosa che portasse posti di lavoro a Mosul. Questo ha accelerato la decisione.

La diga è stata progettata da una società svizzera di consulenza e costruita da un consorzio tedesco-italiano nel 1984. L’acqua ha cominciato a filtrare attraverso la diga nel 1986, quando divenne chiaro che i problemi geologici erano peggiori di quel che i consulenti avevano previsto. Da allora in poi la diga ha richiesto una manutenzione costante per riempire le caverne che venivano scavate dall’acqua che attraversa la roccia solubile. Un totale di 95.000 tonnellate di cemento di diversi tipi sono state utilizzate nel corso della vita della diga.

Tutto quello che si sta facendo con il “grouting” è prolungare la vita della diga. Non esiste una soluzione permanente, tranne la costruzione di un’altra diga “, ha detto Ansari. Una seconda struttura, la diga di Badush, era stata cominciata 20 km a valle, per evitare una catastrofe in caso di cedimento della diga di Mosul. Ma il lavoro su Badush si interruppe nel 1990 per effetto delle sanzioni, lasciandola completa solo al 40% .

È stata annunciata una conferenza internazionale a Roma nel mese di Aprile, per discutere i modi per prevenire un disastro, ma allora potrebbe già essere troppo tardi.

Nessuno sa quando la diga cederà “, ha detto Adamo. “Potrebbe essere un anno da oggi. Potrebbe essere domani.

Le toppe alla diga di Mosul

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4 comments

  1. Genesis 9 marzo, 2016 at 06:47

    Gli italiani sono ricercati costruttori di qualsiasi cosa…strade, case, dighe, impianti…ma spesso facciamo finta di non saperlo. Siamo anche dei bravissimi e ricercatissimi tecnici, e questo lo sappiamo visto quanto scibile tecnico-scientifico esportiamo negli altri paesi fatto di carne, ossa e cervello.
    Siamo anche degli ottimi affaristi e spesso ci buttiamo in gara con gli altri paesi per raccattare lavori che nessuno vuole…vedi questa diga enorme costruita sulla plastilina, cercando di figurare come “salvatori”…ricostruire per non far morire intere città.
    Noi italiani siamo capaci in patria di costruire qualsiasi cosa, perché siamo pieni d’ingegno legato alla fantasia ed alla pratica.
    Ci sono fior fiore di costruttori di Pompe da svuotamento con portate gigantesche…ci sono altri centri che possono mettere mano agli impianti esistenti sulla diga per rifarli funzionare e quindi svuotare con i consoni crismi l’invaso pericolosamente arrivato al collasso…
    …ma ancora la diga si riempie per lo scioglimento primaverile…e stiamo qua a pensare su cosa fare e a quanto stupida è stata l’ingegneria del posto a sviluppare un impianto strategico in quel modo assennato…oppure pensare a quei cattivoni del is che hanno bloccato i meccanismi…

    Mah, io, da tecnico, sarei già sul posto con tubi, chiavi, guarnizioni, martinetti e qualsiasi cosa possa far sfogare l’invaso prima del cedimento…

  2. Blue 4 marzo, 2016 at 21:25

    Problema che solo marginalmente riguarda l’ingegneria. O meglio, la riguarda in relazione a quanto un’opera pubblica riveste carattere pletorico e celebrativo del regime. Il tema della necessità di una infrastruttura non può essere slegato da valutazioni di tipo politico, travalicando gli aspetti tecnici. Mi chiedo: se un governo ha delle ragioni (discutibili quanti si vuole ma, nell’ottica distorta della propaganda, comprensibili) per programmare una infrastruttura importante ma problematica, per quale motivo una società di progettazione (svizzera non birmana…) e un consorzio di imprese (tedesco e italiano…)
    dà seguito ad un’opera che nasce sbagliata? Sbagliata perché non c’è bisogno di essere ingegneri civili per comprendere che le opere di fondazione di una diga non possono insistere su terreni solubili in acqua, vi pare? Così – come spiegato dall’ing. Ansari – non è concepibile che la soluzione tecnica sia l’impiego del “jet grouting”, sistema di consolidamento destinato ad innumerevoli altre applicazioni, qui non risolutivo ma con solo funzione di “toppa”, per rimandare il problema. Se per “fare fatturato” le imprese e i progettisti si piegano ai desideri auto-celebrativi dei governi (non solo dei “regimi”…), dando corso a progetti di opere affette da vizi di base insormontabili (tecnici e/o economici, e sappiamo anche a cosa mi riferisco…), la questione investe altri ambiti. Pecunia olet?

    • Kokab 4 marzo, 2016 at 22:44

      pecunia non olent, evidentemente. poi questo principio rende a volte irrilevante la vita umana, ma a questo siamo abituati. certo, ho dovuto leggere quattro volte che l’avevano costruita su “rocce solubili all’acqua, manco sapevo che esistessero.

  3. Kokab 4 marzo, 2016 at 17:59

    non conoscevo questa storia, e fa ceramente accapponare la pelle, una diga costruita su rocce solubili in acqua che viene tenuta in piedi da decenni con iniezioni di cemento sotto le sue fondamenta, che può crollare da un momento all’altro e fare forse un milione di morti…, non per la furia della natura, ma per la stupidità degli uomini.
    fra l’altro, dall’articolo del guardian, non si capisce bene se e come possa essere possibile garantire la sicurezza degli eventuali lavori di rafforzamento, ma sembra chiaro che quella diga è comunque una potenziale bomba ad orologeria in uno dei posti politicamente più instabili del pianeta.
    comunque una diga costruita su rocce solubili in acqua non la trovi neanche in un film catastrofico degli anni ’70.

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