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Maggioritario all’italiana

 

Piccole considerazioni ai fan del maggioritario di casa nostra.

 

1) La ripartizione dei voti nel nostro paese è tripolare, non bipolare. Per quanto molti si augurassero che il polo grillino scomparisse in breve, mi pare oramai assodato che è destinato a durare, e con questo bisognerà pur fare i conti. Insistere con schemi basati su un bipolarismo che non esiste dal 2013 equivale a osannare le doti guerresche della cavalleria in piena seconda guerra mondiale.

2) Il premio di maggioranza su base nazionale, fondamento dell’Italicum, al Senato sarebbe incostituzionale. Ci aveva provato Calderoli, gli è stato detto che non si poteva fare. Per cui, una legge elettorale con cui, indipendentemente dalla forza della “minoranza più forte”, uno dei tre poli abbia automaticamente la maggioranza delle Camere È IMPOSSIBILE.

3) In presenza di tre poli un sistema uninominale o un sistema proporzionale danno sostanzialmente lo stesso, identico risultato. Insomma, non sapremo il giorno dopo le elezioni chi ha vinto.

4) Il 32% (o anche il 40%) è minoranza.

5) I voti delle opposizioni si sommano. Puoi ritenerlo illogico, ingiusto, ululare alla luna, ma si sommano. E non lo dimostra solo il referendum, o i casi di Roma e Torino, ma gli ultimi 25 anni di storia. E quindi o sei disposto a fare compromessi e stringere accordi o prendi tramvate come quella al referendum. Se pensi di poter fare a meno, contemporaneamente, di sinistra radicale, sindacati, scuola, dipendenti pubblici, berluscones e ultrà cattolici; se sei davvero convinto di poter fare a meno di TUTTI questi, sei destinato a perdere.

6) Da più di un anno i sondaggi sono univoci nel dichiarare che se costretti a scegliere con un SI o un NO, o con un ballottaggio, i voti si sommano sul M5S.

7) Che vi piaccia o no, il governo che uscirà dalle prossime elezioni sarà un governo di coalizione. È bene per tutti farsene una ragione il prima possibile, per decidere strategie e quali coalizioni si vogliono formare. E per recuperare una capacità ormai dispersa: quella di scendere a patti.

 

 

 

blg-120916-01-662

Cartolina svizzera per il proporzionale dei sostenitori dell’iniziativa popolare,
Wahlgerechtigkeit, 1910         (cliccare immagine per miglior risoluzione)

Maggioritario all’italiana

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