la società

I misteri della BlockChain

 

Il denaro è solo una convenzione basata sul riconoscimento reciproco da parte di chi lo consegna e di chi lo deve ricevere a fronte di uno scambio di utilità. Il suo reale valore è strettamente connesso alla nostra capacità di percepirne l’essenza, sia nel momento in cui lo incassiamo (a fronte spesso di prestazioni lavorative) sia quando lo utilizziamo per acquistare beni di più o meno stretta utilità; di fatto noi scambiamo tempo della nostra vita e fatica per ottenere qualcosa che rappresenti l’unità di misura di ogni esigenza noi si voglia, con essa, soddisfare.

Per secoli abbiamo incorporato il suo pregio nel metallo con il quale le monete venivano coniate ma con il tempo ci siamo resi conto che il progressivo passaggio di mano comportava un’erosione del peso che ne diminuiva il valore reale scambiato; siamo così arrivati allo scambio di carta, inizialmente sotto forma di certificati rappresentativi di merci o crediti per poi arrivare alla moneta vera e propria.   I misteri della BlockChain

È qui che iniziarono i problemi perché la carta con la quale si stampano le banconote ha un valore intrinseco estremamente basso rispetto a quello rappresentato dai numeri in esse impresso; si è dovuto così inventare un sistema convenzionale di ancoraggio reale del valore della moneta che potesse avere la più larga riconoscibilità.

 

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Trenta delle più conosciute criptovalute delle più di 257 esistenti

 

Il primo e più logico tentativo è stato fatto con l’oro il quale, da metallo di conio, si è trasformato in riserva necessaria a giustificare la quantità di circolante, e utile a rappresentarne la capacità di interscambio con altre monete o con beni e servizi; ben presto però questo rapporto è entrato in crisi perché è risultato sin troppo evidente che la crescente necessità di moneta, mal si coniugava con la decrescente disponibilità di nuovo minerale dovuta all’esaurimento delle miniere.   I misteri della BlockChain

La fantasia umana è così intervenuta a modificare gli scenari: dalla metà degli anni ’70 abbiamo abbandonato il sistema del Gold Standard per cercare nuove forme di sostenibilità della crescente richiesta di moneta; ci siamo così inventati la crescita economica, il PIL: più si cresce più si stampa. Poi la crisi economica ha invertito il rapporto e l’immissione di moneta è divenuta fattore indispensabile per sollecitare economie asfittiche alla barba dei puristi da sempre atterriti da uno spettro: l’inflazione.  I misteri della BlockChain

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 L'intero ecosistema Blockchain in una visualizzazione
 cliccare immagine per ingrandire -  da BTC Media LLC

 

Già perché ormai è assodato che nei decenni, per un verso o per un altro, il valore del denaro, in ogni parte del mondo, ha subito l’inesorabile erosione dovuta alla perdita del potere di acquisto e la spirale inflazionistica ufficiale o nascosta, continua a produrre i suoi effetti di impoverimento aggiungendo problema a problema.

Negli ultimi anni, con la cessione di sovranità da parte delle Banche Centrali Nazionali e la modifica dei rapporti tra le stesse ed i sistemi bancari dei vari Paesi, sono sorti tutta una serie di interrogativi spesso senza risposta che lasciano più di una preoccupazione sull’effettivo potere della moneta di rappresentare, in futuro, la libertà economica: signoraggio, proprietà della moneta, manovre limitative sulla sua circolazione, chiusura coatta degli sportelli bancari. Con la crisi si sono aperti scenari nuovi che destano inquietudine ed aggiungono incertezza ad incertezza. I misteri della BlockChain

In mezzo a tutta questa confusione, complice, è bene sottolinearlo, anche l’annosa ricerca da parte della criminalità di sfuggire ad ogni forma di controllo o di rilevazione, dal 2008 è iniziata a circolare, per adesso solo in cerchie ristrette di persone, una nuova moneta che stravolge le regole del gioco: la crypto-moneta.

 

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Non è ancora chiaro a chi debba essere attribuita la paternità del sistema anche se i contendenti non mancano, ma è chiaro che la nuova moneta ha qualcosa di rivoluzionario e nei suoi confronti i governi dei vari Paesi si stanno muovendo in ordine sparso cercando, alcuni di regolarizzarne la circolazione mediante introduzione di norme fiscali sulle plusvalenze, altri di contrastarne l’utilizzo (l’FBI ha chiuso diversi siti nei quali la Criptovaluta veniva utilizzata per transare partite di droga), altri di incentivarne la diffusione (in alcune città della Svizzera ci si possono pagare le tasse). I misteri della BlockChain

 

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  Benefici della criptovaluta - cliccare immagine per ingrandire

 

Il futuro è adesso ma comprenderne i meccanismi è impresa per pochi; se penso alle difficoltà incontrate con l’introduzione dei primi bancomat, mi sento perso a spiegare che la creazione di crypto-moneta si basa sostanzialmente su di un algoritmo (la BlockChain, appunto) che consente un numero finito di soluzioni-monete (da qui impossibilità di avere inflazione da sovra-emissione) ed il cui valore è strettamente dipendente dalla quantità di energia elettrica necessaria per estrarle attraverso un complesso processo (mining) di elaborazione del calcolo: più ne vengono estratte, più tempo ed energia sono necessarie per estrarne di nuove. Aumentando l’energia elettrica necessaria per il processo di calcolo, aumenta anche il valore delle monete in emissione e, corrispondentemente, di quelle già emesse ed acquistate (convertendo moneta corrente).

 

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Utilizzando il protocollo Bitcoin, il pagamento machine-to-machine potrebbe
consentire il pagamento diretto tra individui, e agevolare micropagamenti.

 

 

In questo modo ci sono persone che hanno accumulato ricchezza, semplicemente confidando nello sviluppo di un processo che ha portato la prima crypto-moneta, il BitCoin ad essere emessa inizialmente al valore di pochi centesimi di dollaro per raggiungere, circa tre anni dopo l’inizio, i 1.000 dollari di valore ed attestarsi adesso intorno ai 450 dollari: e siamo quasi a ¾ del processo di estrazione dei 21.000.000 di Bit Coin che l’algoritmo consente, dopo di ché ne sarà possibile solamente lo scambio. I misteri della BlockChain

 

Visualizzazione in 3D in tempo reale della blockchain
            del bitcoin nel corso del tempo. 
              **Nota a piè di pagina

 

Il successo dei BitCoin è stato talmente importante che nel mondo sono già in fase di emissione corrente o stanno per essere emesse circa 700 nuove monete, cosiddette virtuali. Quale sarà il loro sviluppo è assai difficile prevederlo date le modalità non sempre trasparenti che le sottendono ma che il loro successo sia ormai un dato di cui tenere conto, credo sia necessario. Tra l’altro, se la modalità di esistenza di questa moneta (determinata dal controllo incrociato in rete di milioni di utenti) desta perplessità in quanto a sicurezza, è bene sapere che il sistema della BlockChain sembra essere quello più sicuro tra quelli esistenti tanto che molte banche stanno iniziando a pensare di utilizzarlo per lo sviluppo delle transazioni all’interno del sistema. Se poi la dipendenza da Internet e dall’energia elettrica fa storcere il naso, è bene rendersi conto che ormai, di fatto, con l’evoluzione dei sistemi di pagamento, anche le monete tradizionali seguono le stesse strade e, in caso di black-out (informatico o elettrico) la vedo dura prelevare denaro.  I misteri della BlockChain

Un po’ per arretratezza culturale, un po’ per diffidenza nei confronti delle novità, la crypto-moneta rappresenta per molti un oggetto sconosciuto che non si vuole cercare di comprendere, ed io credo che sia un errore perché come spesso è accaduto in passato (citavo il bancomat), il futuro possibile, se non assecondato, va compreso; per non esserne travolti.

 

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I misteri della BlockChain

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Visualizzazione in 3D in tempo reale della blockchain del bitcoin nel corso
del tempo. Il video inizia il 3 gennaio 2009, quando Satoshi creò il primo blocco
bitcoin. Man mano che il video si muove in avanti crescerà ogni giorno che
passa; una colonna di dati per ogni giorno. Ogni blocco corrisponde ad
esattamente * un * indirizzo bitcoin unico. Ogni riga corrisponde ad esattamente
* un * giorno. I blocchi sono esattamente in scala. Più grande è il blocco,
maggiormente affronta il saldo di bitcoin. Più piccolo è il blocco, minore è il
saldo. L'asse verticale accatasta tutti gli indirizzi per quel giorno di tale
valore. È importante notare che tutto ciò è matematicamente in scala; questa
visualizzazione mostra * ogni singolo indirizzo * individuale con un saldo di
almeno un Bitcoin in quel giorno.

Il movimento in avanti nella animazione rappresenta il tempo che avanza. Man
mano che nuove operazioni di spesa vengono eseguite su vecchi indirizzi così
quel blocco viene corrispondentemente spostato in avanti sull'asse Z del grafico.
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2 comments

  1. Tigra 8 giugno, 2016 at 15:29

    Confesso la più totale ignoranza sulla materia, che in larga misura permane anche dopo avere letto il blog e consultato qualche altra fonte.
    C’è una cosa che mi sembra singolare, ed è il fatto che questo sistema sembra consentire a dei soggetti privati di battere moneta, con un margine di autonomia decisamente ampio, senza che la cosa, da quel che leggo, desti sorpresa alcuna.
    Me ne manca ancora molto per poter accogliere il tuo invito e riuscire a comprendere questo futuro possibile…

    • M.Ludi 8 giugno, 2016 at 17:50

      Ci sono consistenti motivi per ritenere che questa occasione, come molte altre precedentemente, vedrà alcuni pronti a cogliere l’opportunità e ad avvantaggiarsene (non necessariamente in termini solo economici, nel senso di guadagnarci), altri ad attendere alla finestra e molti altri (la maggioranza) a disinteressarsi della cosa. E’ accaduto con Internet e Facebook e succederà ancora. Nel testo ho citato il Bancomat che da decenni ormai coesiste con la moneta cartacea (con le limitazioni che sappiamo); ciò che non sappiamo è quanto velocemente rispetto al passato ci sarà l’effetto sostituzione giacchè è possibile che anche il sistema monetario tradizionale finisca, prima o poi per adeguarsi. Il futuro è sempre qualcosa di inesorabile che ci travolge e che ci fa male quando cerchiamo di contrastarlo. Infine una precisazione; non parlerei di “privati” in senso stretto giacchè il valore della moneta elettronica, così come quella cartacea, esiste solo in quanto esista una comunità più o meno ampia di persone disposte a darle valore e che controlla puntualmente che non vi possano essere alterazioni nella circolazione. Che poi l’opportunità sia ghiotta anche per chi non ha piacere di stare sotto i riflettori quando i soldi passano di mano, posso concordare che sia necessaria una regolamentazione atta a limitare il fenomeno.

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