SET 150531-00

in rosso: candidato del Partito Democratico e liste collegate
in azzurro: candidato di Forza Italia, Lega Nord e liste collegate
in giallo: candidato del Movimento 5 Stelle
in verde: candidato della Lega Nord (dove si presenta da sola)
in viola: candidato di altre liste

SET 150531-08
02/06/15
aggiornamento risultati delle ore 12:20

41.15% Vincenzo DE LUCA

38.37% Stefano CALDORO

17.52% Valeria CIARAMBINO

 

SET 150531-02

27.84% Raffaella PAITA

34.44% Giovanni TOTI

24.84% Alice SALVATORE

9.41% Luca PASTORINO

 

41.07% Luca CERISCIOLI

14.21% Gian Mario SPACCA

21.78% Giovanni MAGGI

18.98% Francesco ACQUAROLI

 

47.12% Michele EMILIANO

14.40% Adriana POLI BORTONE

18.42% Antonella LARICCHIA

18.29% Francesco SCHITTULLI

 

48.03% Enrico ROSSI

9.08% Stefano MUGNAI

15.04% Giacomo GIANNARELLI

20.01% Claudio BORGHI

 

42.78% Catiuscia MARINI

39.27% Claudio RICCI

14.30% Andrea Liberati

 

22.74% Alessandra MORETTI

50.08% Luca ZAIA

11.87% Jacopo BERTI

11.86% Flavio TOSI

 

affluenza  52.2%

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29 comments

  1. M.Ludi 3 giugno, 2015 at 13:34

    Un articolo del politologo Salvatore Vassallo (PD) ha ben evidenziato come il dato del voto debba essere interpretato anche alla luce di alcune inconfutabili situazioni determinatesi localmente per effetto della presenza delle cd. Liste Civiche; ora, senza voler minimamente prendere per oro colato ciò che dice Vassallo, anche facendo una dovuta tara, mi sembra evidente che l’unico neo nel risultato del PD (in quanto tale), sia dato dalle questioni Campania e Liguria; se Renzi (come molti auspicavano, io compreso), avesse evitato endirsement a De Luca e lo avesse lasciato al suo destino, e si fosse preoccupato di più di trovare un Candidato forte in Liguria, oggi staremmo, probabilmente e comunque, a commentare un 5 a 2 più che soddisfacente. Su tutto, ovviamente grava la questione astensionismo che, più dei voti effettivi persi da ciascuna lista, temo debba preoccupare, ma anche in questo caso, una campagna elettorale epurata dai veleni delle due situazioni citate (magari evitando di far votare durante un ponte estivo), credo avrebbe aiutato ad erodere quella quota di disaffezione crescente che stiamo verificando.

    • riesenfelder 3 giugno, 2015 at 18:53

      Io sono contento di essere trentino, dove fra l’altro, sia a Trento che a Bolzano, è stato eletto un sindaco del PD e di non avere dovuto votare nè in Liguria, nè in Campania. Di sicuro non avrei votato la Paita per via delle Primarie inquinate e non avrei votato i Cosentiniani per De Luca. Non avrei però neppure dato il mio voto a Pellegrino ma mi sarei semplicemente astenuto.
      Ora la mia domanda: Quel mio voto non dato è un voto “perso” o “dormiente”?
      Secondo me sarebbe perso se avessi votato un altro Partito, qualunque esso fosse stato.
      Insomma io credo che bisogna andare piano col parlare di voti “persi”. Probabilmente tanti sono appunto “dormienti”, in attesa che la situazione del PD si chiarisca. Forse sarebbe il caso di fare un punto sulle Primarie e la selezione dei candidati che a esse si presentano. Anche qua ci vorrebbe un codice di comportamento e se risulta che un candidato/a è appoggiato dagli scajolani o peggio le/gli impedisci di presentarsi. Se poi hai paura della minaccia che un De Luca ti fa, ossia di presentarsi comunque, questo dovrebbe essere motivo in più per fargli capire che il Partito non è ricattabile.
      Renzi ha sempre parlato di rottamazione e cambiamento. Probabilmente in quelle due Regioni ( Liguria e Campania) non ne avuto la forza e si arreso ai potentati. Sono convinto che se da ora in avavnti rimane fedele alle sue promesse i voti “dormienti” si svegliano.

      • Tigra 3 giugno, 2015 at 20:24

        Il ragionamento mi sembra condivisibile; l’unica cosa a cui credo poco è l’effettiva possibilità di sostituire il vecchio partito con un numero sufficiente di dirigenti all’altezza della sfida.
        Vedremo se in tanti si dovranno astenere anche nelle prossime tornate elettorali.

      • Gennaro Olivieri 3 giugno, 2015 at 21:05

        Credo che una parte significativa degli astenuti non sia di voti persi, e probabilmente nemmeno dormienti. Credo che molti abbiano deciso consapevolmente di mandare un segnale di disagio; altrimenti non si spiegherebbe l’improvvisa disaffezione al voto, più marcata anche rispetto ad altre zone, delle regioni già rosse e votantissime, come Umbria e Toscana (che segue lo stesso segnale dato dall’Emilia Romagna l’anno scorso). Un grosso serbatoio di voti che aspettano di essere recuperati.

        • Franz 3 giugno, 2015 at 22:08

          La domanda a cui rispondere é: come recuperarli? Non mi pare che le dichiarazioni post voto del presidente- segretario vadano nella giusta direzione, ma forse dipende dal fatto che non si puó invertire il senso di marcia troppo seccamente: darebbe nell’occhio.

  2. AndreaNatoli 2 giugno, 2015 at 23:10

    Sono alquanto confuso, negli ultimi giorni ho letto e sentito che:
    Ha vinto il Pd
    La lega e il m5s sono i veri vincitori
    La destra ha espugnato la roccaforte ligure e ha trionfato in Veneto
    La minoranza dem ha vinto
    SEL ha vinto la sua scommessa
    La meloni esulta per il suo partito in crescita (un 3% circa), un trionfo
    Il Pd ha fallito e ha perso milioni di voti
    Il m5s ha perso voti e non ha vinto una cippa
    Salvini è un ritardato
    Fi ha fatto pena ma Berlusconi forse torna in politica galvanizzato
    La minoranza dem non ha raggiunto una percentuale sufficiente

    Ma non farebbero tutti una miglior figura a smettere di trattarci come fagiani?

    • Tigra 3 giugno, 2015 at 00:34

      Di solito chi non vuol essere trattato da fagiano non è affatto confuso; peraltro, il “fenomeno” che ti confonde “tutti han vinto, nessuno ha perso” dopo le elezioni è abbastanza antico e diffuso.

          • AndreaNatoli 3 giugno, 2015 at 11:45

            10 a 2 non mi sembra lasci spazio a dubbi particolari … Il veneto è nell’ordine delle cose che tornasse ad una lega rinnovata e la Liguria è stata regalata a Toti

            I dati sul l’affluenza vedono un calo di 2 milioni di elettori in tutte e tre gli schieramenti principali.

  3. Franz 1 giugno, 2015 at 01:42

    Il fatto che l’Umbria sia in bilico é secondo me un pessimo segnale. Una sconfitta in questa regione sarebbe piú significativa di una sconfitta in Liguria. Spero che non accada…

  4. Kokab 1 giugno, 2015 at 00:41

    adesso si profila il rischio del 4 a 3, con in più del luca da rimuovere dopo la probabile e netta vittoria, che sarebbe il peggiore fra gi scenari considerati alla vigilia.

  5. Tigra 1 giugno, 2015 at 00:02

    Risultato probabile 5/2 per il PD, con la grana Campania da risolvere; in ogni caso, con la prova muscolare contro Cofferati, mi sembra che la Liguria sia stata regalata alla destra.

  6. Kokab 31 maggio, 2015 at 23:43

    gli exit poll sono fatti per essere smentiti, ma sembra che la guerra cofferati / paita abbia lasciato sul campo morti e feriti; il pd al terzo posto in liguria, con una percentuale di votanti risibile, sarebbe clamoroso…

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