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No, non m’e(u)ro sbagliato

Salvini e Grillo, loro si che sanno come fare; semplice come bere un caffè: non paghiamo i debiti, usciamo dall’euro e sbattiamo la porta. E da quel momento il mondo cambia prospettiva, il sole splende, il dolore si affievolisce e la vita ricomincia.   No, non m’e(u)ro sbagliato

 

Ok, facciamo un gioco, prendete un mappamondo e, così, a memoria, puntate il dito su quei Paesi che, a vostra conoscenza, hanno una moneta autonoma, autoctona, ed ai quali vorreste che l’Italia assomigliasse; ne elenco alcuni: Svizzera, Regno Unito, Norvegia, Svezia, Danimarca, Canada. Volete davvero che vi spieghi per quali motivi l’Italia (men che meno la Grecia) non potranno mai essere come questi Paesi? Ciascuno di essi ne ha almeno uno importante e, comunque, sono tutti Paesi nei quali esiste una coesione sociale tale da rendere superfluo e banale il ragionamento per cui, alla fine, pagare le tasse, conviene; ma sarebbe un discorso troppo lungo.

 

Adesso eliminate tutti quei Paesi che non hanno neppure una propria moneta, oppure dove si utilizza una moneta, diciamo di importazione: sono tutti quanti Paesi, o troppo piccoli o troppo poveri, sicuramente troppo distanti da noi e, comunque, ai quali nessuno di noi ambirebbe assomigliare.
Infine togliete tutti quei Paesi nei quali la democrazia non sanno neppure che cosa è e magari nei quali vige la teocrazia.           No, non m’e(u)ro sbagliato
Tra tutti i rimanenti, selezionate quel o quei Paesi che, avendo un’alta densità di popolazione e scarsità (per non dire assenza) di materie prime, abbiano un tenore di vita minimo che noi potremmo considerare accettabile.

Potrei fermarmi qua senza aggiungere altro ed avrei già dato la soluzione al problema con una dimostrazione inversa, pratica quanto banale, ma voglio affrontare la sfida e vado avanti.
Il giorno dopo dell’uscita dall’euro diventano immediatamente necessari alcuni provvedimenti di limitazione della libertà personale; è brutto ammetterlo ma è così: nessun cittadino può più detenere oro o valute pregiate e tutto va ceduto allo Stato a prezzo/cambio prefissato. Perchè? Perchè ci sarebbe immediata, urgente necessità di costituire una riserva da poter utilizzare per acquistare ciò di cui c’è bisogno dall’estero.

 

Secondo passo; stampare una nuova moneta e stamparne in quantità necessaria a dare l’impressione che tutti i problemi siano risolti, con due conseguenze: la prima, un’inflazione a due cifre da subito e la seconda la nascita del mercato nero dove parallelalmente a quelli ufficiali, si compra e si vende ciò che altrove non si potrà più trovare, non a prezzi accessibili.        No, non m’e(u)ro sbagliato

 

Terzo passo; potenziamento della vigilanza e controllo con introduzione di norme rigide e pene severe per combattere l’incremento del tasso di criminalità (da noi, una certezza); di fatto, a tendere, ulteriore limitazione delle libertà democratiche.            No, non m’e(u)ro sbagliato

 

Contemporaneamente: nazionalizzazione delle Banche e di tutte le Aziende strategiche (energia, trasporti) per poter togliere al libero mercato il controllo del Paese.
In pochi mesi ci troveremmo con gli scaffali semi-vuoti e lunghe code per i generi di prima necessità perchè ricordo che da noi, persino il pane e la pasta li facciamo, in larga parte con il grano che importiamo; e dovremmo pagarlo in dollarri.               No, non m’e(u)ro sbagliato

 

Certo, potremmo finalmente sbarrare le frontiere e non far entrare più immigrati, mungere tutto il latte che vogliamo e fregarcene altamente di tutte quelle imposizioni che l’Europa ci ha dato, ma a quale prezzo?
Sento circolare la singolare alternativa in base alla quale potremmo uscire dall’euro ma non dall’Europa; certo, se potessimo farlo rispettando tutti i nostri impegni; perchè no? Ma in caso di default (problema imminente per la Grecia), per quale motivo l’Unione Europea dovrebbe consentire ad un Paese insolvente di beneficiare dei vantaggi che l’Unione comporta? Sarebbe bello poter scegliere ciò che ci piace e scartare ciò che, al contrario, proprio non ci va a genio, ma dubito che ci verrebbe consentito.

No, non m’e(u)ro sbagliato

A tendere, ci troverremmo a spartire quote di mercato con i Paesi in via di sviluppo, con forte impoverimento della popolazione ed ulteriore inasprimento delle disparità tra chi riesce ad arricchirsi molto e chi, al contrario, non ce la fa a campare la famiglia. Se ciò che vediamo oggi ci sembra insopportabile, beh, prepariamoci a vedere di peggio.

Salvini e Grillo ci dicono che, finalmente, potremmo realizzare una democrazia compiuta e che il popolo potrebbe riappropriarsi di quel potere che la finanza e politici corritti gli hanno tolto; io dico che la democrazia, in quel caso, sarebbe ciò che di meno simile ci troveremmo a vivere e sarebbe un bel paradosso dover ammettere, poi, che si stava meglio quando si stava peggio.         No, non m’e(u)ro sbagliato

 

La capacità dei ricercatori, degli inventori e degli statisti è quella di riuscire, in una qualche misura, ad aprire a tal punto la loro mente in modo da poter comprendere una realtà al momento sconosciuta ai più e, verso quella realtà, muovere la loro azione; io, molto modestamente, devo ammettere che non ho questa capacità e, quindi, devo accettare il fatto che Salvini e Grillo, vedano ciò che io, al momento, proprio non riesco a vedere.

 

No, non m’e(u)ro sbagliato

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12 comments

  1. Kokab 5 luglio, 2015 at 09:05

    salvini e grillo ragionano con due logiche diverse, il primo vuole farsi sistema, come bossi prima di lui, mentre il secondo lo vuole semplicemente distruggere, forse anche per ragioni di natura psicologica, ma si rivolgono entrambi allo stesso elettorato, che non credo distingua lucidamente fra di loro; in ogni caso la battaglia che fanno contro l’euro è in primo luogo finalizzatta alla ricerca del consenso su basi populistiche, e non credo abbia oltre a questo nessun altro spessore, logica o motivazione: finchè non colpiscono uniti non credo saranno un grande problema, ove lo facessero sarebbe una tragedia.
    il nodo politico della questione mi sembra sia il proliferare dei populismi di fronte alla moneta unica, che non riesce ad avere la capacità di unire che le era stata attribuita, e che da più parti diventa sempre di più un fattore di disgregazione; mi sembra anche, e l’ho già detto in molte occasioni, che la moneta senza politica sia destinata a fallire, o a produrre effetti distorti, e temo che la soluzione non possa essere spiegare i suoi benefici a chi non ne gode affatto, o ritiene di non goderne: se fosse così semplice non ci sarebbe alcun problema, perchè in quel caso il corpo elettorale sarebbe intelligente, e si esprimerebbe con la testa invece che con la pancia.

    • M.Ludi 5 luglio, 2015 at 13:49

      Vuoi dire che l’intelligenza delle persone è una variabile dipendente dal benessere? Io temo che le persone siano quello che sono e che il populismo abbia larghe capacità di radicamento nella base elettorale, specialmente nei Paesi dove si è fatto dell’ignoranza fattore di forza nel detenere il potere. Quello che mi sfugge della tua argomentazione è il significato, a consuntivo, di questa analisi sulle differenze tra Grillo e Salvini; dal momento che entrambi sembrano volere la stessa cosa (uscita dall’euro), alla fine, con l’uno o con l’altro, poco cambia

      • Kokab 5 luglio, 2015 at 17:31

        a domanda rispondo.
        il corpo elettorale reagisce con la pancia, che, essendo istinto, non è mai una forma di intelligenza, e lo fa in modo più accentuato nei momenti di crisi; poi, volendo meglio definire il contesto, si potrebbe aggiungere che la mancanza di benessere, abbassando il tasso e la qualità dell’istruzione, aumenta la percentuale di ignoranza diffusa, e anche questo non aiuta l’esercizio dell’intelligenza nei casi, per così dire, marginali; in ogni caso convengo con te che l’ignoranza, da noi ormai sovrabbondante, non facilita i comportamenti virtuosi dell’elettorato.
        quanto a grillo e salvini, ho semplicemente voluto dire che mentre il secondo rappresenta ceti sociali chiaramente definiti, che hanno una visone del mondo, per quanto cretina, e un’idea dei concetti di stato, di governo e di interesse, il primo non ha niente di tutto questo, è molto più trasversale nella sua area di consenso, intende destrutturare lo stato senza tutelare gli interessi di nessuno, salvo forse i suoi, e sopratutto quelli ci casaleggio, e pratica una forma di “democrazia” assolutamente primitiva, capace per sua natura di fare guasti molto più devastanti.
        speriamo che non decidano mai di mettersi assieme, anche se in qualche ballottaggio è già successo.

  2. Kokab 5 luglio, 2015 at 09:05

    salvini e grillo ragionano con due logiche diverse, il primo vuole farsi sistema, come bossi prima di lui, mentre il secondo lo vuole semplicemente distruggere, forse anche per ragioni di natura psicologica, ma si rivolgono entrambi allo stesso elettorato, che non credo distingua lucidamente fra di loro; in ogni caso la battaglia che fanno contro l’euro è in primo luogo finalizzatta alla ricerca del consenso su basi populistiche, e non credo abbia oltre a questo nessun altro spessore, logica o motivazione: finchè non colpiscono uniti non credo saranno un grande problema, ove lo facessero sarebbe una tragedia.
    il nodo politico della questione mi sembra sia il proliferare dei populismi di fronte alla moneta unica, che non riesce ad avere la capacità di unire che le era stata attribuita, e che da più parti diventa sempre di più un fattore di disgregazione; mi sembra anche, e l’ho già detto in molte occasioni, che la moneta senza politica sia destinata a fallire, o a produrre effetti distorti, e temo che la soluzione non possa essere spiegare i suoi benefici a chi non ne gode affatto, o ritiene di non goderne: se fosse così semplice non ci sarebbe alcun problema, perchè in quel caso il corpo elettorale sarebbe intelligente, e si esprimerebbe con la testa invece che con la pancia.

    • M.Ludi 5 luglio, 2015 at 13:49

      Vuoi dire che l’intelligenza delle persone è una variabile dipendente dal benessere? Io temo che le persone siano quello che sono e che il populismo abbia larghe capacità di radicamento nella base elettorale, specialmente nei Paesi dove si è fatto dell’ignoranza fattore di forza nel detenere il potere. Quello che mi sfugge della tua argomentazione è il significato, a consuntivo, di questa analisi sulle differenze tra Grillo e Salvini; dal momento che entrambi sembrano volere la stessa cosa (uscita dall’euro), alla fine, con l’uno o con l’altro, poco cambia

      • Kokab 5 luglio, 2015 at 17:31

        a domanda rispondo.
        il corpo elettorale reagisce con la pancia, che, essendo istinto, non è mai una forma di intelligenza, e lo fa in modo più accentuato nei momenti di crisi; poi, volendo meglio definire il contesto, si potrebbe aggiungere che la mancanza di benessere, abbassando il tasso e la qualità dell’istruzione, aumenta la percentuale di ignoranza diffusa, e anche questo non aiuta l’esercizio dell’intelligenza nei casi, per così dire, marginali; in ogni caso convengo con te che l’ignoranza, da noi ormai sovrabbondante, non facilita i comportamenti virtuosi dell’elettorato.
        quanto a grillo e salvini, ho semplicemente voluto dire che mentre il secondo rappresenta ceti sociali chiaramente definiti, che hanno una visone del mondo, per quanto cretina, e un’idea dei concetti di stato, di governo e di interesse, il primo non ha niente di tutto questo, è molto più trasversale nella sua area di consenso, intende destrutturare lo stato senza tutelare gli interessi di nessuno, salvo forse i suoi, e sopratutto quelli ci casaleggio, e pratica una forma di “democrazia” assolutamente primitiva, capace per sua natura di fare guasti molto più devastanti.
        speriamo che non decidano mai di mettersi assieme, anche se in qualche ballottaggio è già successo.

  3. Genesis 4 luglio, 2015 at 17:48

    Beh, di per se potremmo cercare di divenire autarchici anche per quei prodotti di cui disponiamo in minima parte (vedi gas e petrolio)…ma così si farebbe il volere di questi due, per cui teniamocelo per noi…

    • M.Ludi 5 luglio, 2015 at 13:54

      Noi, quanto e più della Grecia, abbiamo un solo valore unico; la nostra storia, il nostro territorio, i nostri beni artistici: è tutto ciò che abbiamo di non riproducibile. In campo economico abbiamo anche inventiva e fantasia (cosa che i greci non hanno), ma se queste doti le rivolgiamo all’industria manifatturiera, non ci serviranno, purtroppo, più a granchè. Diverso se riusciamo a canalizzare queste qualità sulla ricerca e sul know how, ma ci vogliono investimenti seri nei quali creare aspettative a lungo termine e non c’è la pazienza necessaria. Sul gas e petrolio, possiamo anche diventare autarchici, ma ne abbiamo talmente poco rispetto alle esigenze che il prezzo in termini di disastro ambientale non vale la candela

      • Genesis 5 luglio, 2015 at 19:21

        Autarchia, ai giorni nostri, significa anche poter scegliere dove e con chi commerciare o barattare (tornando indietro col tempo).
        Si, hai ragione a vedere il manifatturiero distrutto da una globalizzazione cinese e comunque asiatica, ma comunque, soprattutto quello prettamente italiano, ricercato in tutto il mondo e pagato anche fuori misura.
        Abbiamo tecnici e tecnologia, abbiamo inventiva, abbiamo il bello e il new, abbiamo un territorio poco vasto ma splendido, anche quello trattato male dal malgoverno…basterebbe poco, quel poco per tornare ad essere tra i migliori sia culturalmente che economicamente. I passati governi anche tecnici hanno fatto ciò che i potenti EU han voluto, piegandosi a novanta ogni qualvolta ci ordinavano qualcosa.
        Forse si, forse no…m’ero sbagliato, perché un’Europa fatta così non ha senso…a questo punto era meglio sotto i Weimar…

  4. Genesis 4 luglio, 2015 at 17:48

    Beh, di per se potremmo cercare di divenire autarchici anche per quei prodotti di cui disponiamo in minima parte (vedi gas e petrolio)…ma così si farebbe il volere di questi due, per cui teniamocelo per noi…

    • M.Ludi 5 luglio, 2015 at 13:54

      Noi, quanto e più della Grecia, abbiamo un solo valore unico; la nostra storia, il nostro territorio, i nostri beni artistici: è tutto ciò che abbiamo di non riproducibile. In campo economico abbiamo anche inventiva e fantasia (cosa che i greci non hanno), ma se queste doti le rivolgiamo all’industria manifatturiera, non ci serviranno, purtroppo, più a granchè. Diverso se riusciamo a canalizzare queste qualità sulla ricerca e sul know how, ma ci vogliono investimenti seri nei quali creare aspettative a lungo termine e non c’è la pazienza necessaria. Sul gas e petrolio, possiamo anche diventare autarchici, ma ne abbiamo talmente poco rispetto alle esigenze che il prezzo in termini di disastro ambientale non vale la candela

      • Genesis 5 luglio, 2015 at 19:21

        Autarchia, ai giorni nostri, significa anche poter scegliere dove e con chi commerciare o barattare (tornando indietro col tempo).
        Si, hai ragione a vedere il manifatturiero distrutto da una globalizzazione cinese e comunque asiatica, ma comunque, soprattutto quello prettamente italiano, ricercato in tutto il mondo e pagato anche fuori misura.
        Abbiamo tecnici e tecnologia, abbiamo inventiva, abbiamo il bello e il new, abbiamo un territorio poco vasto ma splendido, anche quello trattato male dal malgoverno…basterebbe poco, quel poco per tornare ad essere tra i migliori sia culturalmente che economicamente. I passati governi anche tecnici hanno fatto ciò che i potenti EU han voluto, piegandosi a novanta ogni qualvolta ci ordinavano qualcosa.
        Forse si, forse no…m’ero sbagliato, perché un’Europa fatta così non ha senso…a questo punto era meglio sotto i Weimar…

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