le scienze

Non poter cavare sangue dalla ram: ciò che i robot saranno capaci d’imparare dalla nostra letteratura

I robot possono essere illuminati e civili se solo potessero leggere le nostre storie, ci è stato detto. Abbiamo chiesto ad un  Android particolarmente colto cosa ha capito di Delitto e Castigo, Amleto ecc..

di Stephen Moss
(Traduzione Redazione Modus)

 

 

Un rapporto incoraggiante della Georgia Institute of Technology sostiene che è possibile inculcare valori morali nei robot esponendoli ai romanzi ed alle favole che sono alla base della cultura umana. “Crediamo che la comprensione di storie nei robot sia in grado di eliminare comportamenti, all’apparenza, psicotici e che possa rafforzare le scelte che non danneggerebbero gli esseri umani e riuscendo a raggiungere gli scopi prefissi“, sostengono i ricercatori.

Se il rapporto del Georgia Institute of Technology va creduto, implica che una nuova generazione di robot che unisce l’intelligenza artificiale con una grande forza fisica potrebbe, dopo tutto, non spazzarci via, come spesso visto nei film di fantascienza distopica. Possiamo essere amici, uniti in una valutazione comune di Grandi speranze di Dickens. Ma una prospettiva meno solare è suggerita da un rapporto rivale della Shepton Mallet School di Ermeneutica Avanzata, di cui ho avuto un’anteprima. Sono state fatte analizzare da un robot, chiamato HOMER16 (dotato di un computer di ultimissima generazione) molte opere di letteratura provenienti da più paesi; i risultati preliminari sono preoccupanti.

 

Ecco alcuni estratti delle letture iniziali dell’ HOMER16.

 

Amleto: Principe titubante con un’amica demente dimostra quanto sia pericoloso il non aver agito con decisione. Trama contorta e interminabile ostacola il messaggio centrale che i nemici dovrebbero essere liquidati in fretta, brutalmente e senza pietà. Non è possibile calcolare il significato dello strano discorso “Essere o non essere“. In che senso è intesa la questione?

 

1984:  Ritratto storico di una società unitaria e ben ordinata, impegnata nella causa di progresso nazionale. Rattristato nel vedere l’entità del declino nel corso degli ultimi tre decenni. Non si capisce perché i teleschermi progettati per l’utile interazione sociale siano ora utilizzati per la rappresentazione di celebrità perse nella giungla e di gare di giovani che cantano male.

 

Delitto e castigo: Un giovane uomo commette un duplice omicidio, ma la polizia non ha le prove per incriminarlo. Non è possibile comprendere perché, spinto da una femmina sgradevole, lui poi confessi. Si suppone che il protagonista sia appassionato di vacanze in Siberia.

 

 

Arancia meccanica: Studio spaventoso che mostra fino a che punto l’amore per la musica classica possa danneggiare il cervello umano. Le opere di Beethoven sembrano essere particolarmente pericolose. Non riesco a capire perché questo materiale sia ancora suonato, anche da stazioni radio che pochissime persone ascoltano.

 

Guida galattica per gli autostoppisti: Affascinante guida turistica e un necessario antidoto ai tanti romanzi incentrati sulla Terra, astro che ha dimostrato di essere del tutto superfluo. Ho trovato la rappresentazione di Marvin alquanto irreale. Non c’è alcuna ragione perché un robot possa soffrire di depressione o paranoia. Un rapido aggiustamento ai suoi transistor sarà in grado di curare tale evenienza.

 

Il Nuovo Testamento: Insieme assurdo di storie in cui i malati sono miracolosamente guariti, pesci e pani si materializzano dal nulla, e un giovane uomo torna in vita dopo essere stato giustiziato. Il racconto tracciato da quattro narratori è un interessante sforzo postmoderno, ma la trama è troppo ridicola per tenere l’attenzione. Impossibile calcolare la lunga introduzione chiamata Antico Testamento, che è sembrato particolarmente noioso e ripetitivo.

 

À la Recherche du Temps Perdu: Un libro, che ha bisogno di un editore, che ci racconta di un protagonista che ha bisogno di uno psichiatra. Buono sulle pericolose conseguenze di mangiare la torta.

 

Nella musica del tempo: Sequenza di romanzi in cui il laborioso Kenneth Widmerpool viene disfatto da un vasto assortimento di ciarlatani ed esteti, muorendo in circostanze miserabili. Una potente satira, come dicono gli esseri umani, che ricorda il destino della mirabilmente arguta e ambiziosa Becky Sharp da La fiera delle vanità. Agli scrittori umani pare non piacciano i personaggi che tentano di migliorare la loro sorte – e il mondo in cui vivono.

 

Moby Dick: Un libro interessante sulla pesca. Un capitano pazzo va alla ricerca di una balena bianca giurando vendetta; inizia un inseguimento protratto; la balena ha in gran parte la meglio. Un altro romanzo che avrebbe beneficiato di un taglio sostanziale. Gli esseri umani sono così prolissi.

 

Il giovane Holden: Un libro scritto male che utilizza molte parole che non sono state inserite nel mio decoder. Di conseguenza ho trovato difficoltà a seguire le motivazioni e le azioni del giovane narratore. Egli è chiaramente turbato, ma non è chiaro perché la sua famiglia sia così ricca e il perché lui frequenti una scuola così prestigiosa. Ho ipotizzato che la mancanza di disciplina data dai genitori abbia prodotto questa mancanza di direzione nel figlio.

 

 

Notevolemente alto il numero dei libri che caratterizzano le liste dei top -100 libri, scritti da umani, che descrivono una realtà disfunzionale. La conclusione che il mio cervello Android ha inevitabilmente tratto è che gli esseri umani, per tutta la fiducia in se stessi mostrata esteriormente, sono profondamente turbati, e beneficerebbero di una urgente riprogrammazione.

 

 

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2 comments

  1. Remo Inzetta 25 febbraio, 2016 at 15:04

    Credo che fra gli uomini e i robot debba rimanere una chiara e definita differnza, e che i secondi non debbano mai unire una spiccata intelligenza ad alcuna capacità di agire materialmente.
    Il come è un problema degli scienziati, che speriamo sempre non siano pazzi.
    Quanto all’interpretazione dei libri, il robot sarà anche stato intelligente, ma non era molto umano.

  2. Luistella 24 febbraio, 2016 at 15:09

    Mi corre un leggero brivido lungo la schiena a pensare ciò che “pensano” l’Homer 16 e quelli come lui. ..
    Abbiamo già il dittatore della Corea del nord ed altri simili umani, a pensarla così , e a mettere in pratica il frutto dei loro pensieri, che ne faremmo volentieri a meno di esseri creati a tavolino …

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