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Raggi…di luna calante!

 

Per chi conosce il meccanismo delle Polizze Ramo Vita, la questione che investe la Raggi presenta molti lati oscuri ed insinua più di un dubbio sul fatto che, stavolta, si sia effettivamente trattato di un’imboscata verso la Sindaca di Roma la quale ne ha fatte si “più di Carlo in Francia” (e non nel senso di “battaglie) ma potrebbe, stavolta, non avere colpa alcuna se non quella di essersi contorniata di persone in tutto e per tutto uguali a quelle che aveva dichiarato di voler sostituire quando trionfante dichiarava “il vento è cambiato”: dei disonesti.

L’ilarità suscitata dall’affaire “Polizza Vita da 30.000 euro” ha richiamato alla mente le scuse accampate a suo tempo da Scajola quando risultò che la casa da lui acquistata (ripeto, da lui acquistata) era stata pagata da altri; ma mentre in quel caso si è trattato di una difficile e pericolosa arrampicata sugli specchi, quello subito dalla Raggi pare un tentativo, anche abbastanza maldestro ma di grande effetto per gettare cattiva luce su di lei senza correre rischio alcuno.

Per Scajola è stato assai complicato dimostrare di essere stato del tutto all’oscuro del prezzo pagato per la casa e della provenienza dei fondi visto che quando vai da un Notaio ti viene letto il contratto con tutti i termini della compravendita, prezzo compreso; resta poi il fatto che la casa è divenuta effettivamente di proprietà dell’ex Ministro dell’Interno quindi, in nessun caso egli avrebbe mai potuto asserire che tutta la transazione non gli avesse procurato un vantaggio economico.

Per la Raggi la questione è assai diversa ma per comprenderne i termini occorre conoscere il meccanismo di stipula delle Polizze Vita. Brevemente; all’atto della sottoscrizione, colui che versa i soldi (contraente), designa un beneficiario (caso vita, se la Polizza prevede una scadenza e caso morte se la scadenza non è prederterminata). Da quel momento in poi il contraente mantiene la piena titolarità del denaro, nel senso che ne può disporre, compresa la possibilità di variare il beneficiario, anche più volte durante tutta la vita della Polizza, sia dandone comunicazione alla compagnia di assicurazione, che facendo testamento; questa possibilità (la modifica del beneficiario) viene però a mancare qualora il beneficiario stesso, venuto a sapere del beneficio acquisito, comunichi alla compagni di accettare il beneficio stesso: da quel momento in poi, per ogni variazione sulla polizza, sarà necessaria anche la firma del beneficiario, compreso il caso di riscatto anticipato.

La polizza incriminata risulta essere stata stipulata prima che la Raggi venisse eletta Sindaco di Roma e se davvero si fosse trattato di un’attività corruttiva, la Raggi avrebbe fatto bene a comunicare subito alla compagnia la sua accettazione del beneficio perché, come si suol dire, “finita la festa, gabbato lo santo”: Romeo avrebbe potuto in qualsiasi momento modificare il beneficiario ed evitare che la Raggi, a scadenza o alla morte di Romeo (non sappiamo che tipo di Polizza fosse) potesse incassare la liquidazione. Al momento non risulta che la Raggi avesse dato luogo all’accettazione del beneficio e, anzi, invoca di non aver saputo nulla della Polizza. Insomma, formalmente è del tutto possibile che la stipula sia avvenuta senza che la Raggi ne sapesse nulla e, ad oggi, nessun beneficio economico può averne tratto. Da parte sua Romeo sembra aver dichiarato di aver fatto l’operazione in segno di amore sia pur non corrisposto.

Inoltre, ormai da molti anni, tutte le Polizze di Assicurazione stipulate in Italia risultano censite nell’anagrafe generale dei rapporti bancari e questo consente all’Agenzia delle Entrate, attraverso il Sistema Serpico, di avere accesso diretto a tutti gli archivi informatici dai quali reperire direttamente la situazione patrimoniale e reddituale dei residenti fiscali ed è evidente a chiunque che questo non possa essere stato un metodo efficace per effettuare un passaggio di denaro all’insaputa di tutti.

Probabilmente le ormai numerose inchieste nelle quali risulta coinvolta la Raggi hanno innescato una verifica anche su tutti coloro ai quali la stessa ha attribuito incarichi ed è saltata fuori questa polizza per la quale Romeo rischia ben poco se non sarà inequivocabilmente dimostrata la corruzione, ma la Raggi, ormai quotidianamente sballottata tra un’attività amministrativa inefficace e le inchieste della Magistratura, vede velocemente tramontare il suo astro ormai ben calante se non definitivamente tramontato ed anche questa vicenda rischia di avere il suo peso politico prima ancora di una consistenza penale tutta da verificare.

Raggi…di luna calante!

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