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Clip: Sanremo, festival della finzione italiana

 

SET 241015-01

 

I dipendenti del Comune di Sanremo, quasi tutti in posizioni non apicali, hanno dato ottima prova di sé stessi, confermando tutti i luoghi comuni sui pubblici dipendenti, assenteisti, fancazzisti e truffatori, e dopo una lunga e sembra dettagliata inchiesta dell’autorità giudiziaria, sono finiti in massa agli arresti domiciliari, sguarnendo gravemente l’organico dell’Ente, il quale, visto il contributo che avevano dato negli ultimi anni, potrà fare tranquillamente a meno di loro.

 

La condanna è praticamente unanime, e ci mancherebbe altro, ma la reazione che si legge sul web, non brilla a nostro parere per originalità, fossilizzandosi sul luogo comune più sopra indicato; proviamo a darne una diversa lettura.
I corpo dei dipendenti pubblici corrisponde, sociologicamente, alla figura dell’italiano medio, e comprenderà quindi, più o meno la stessa percentuale di disonesti e profittatori che si trova in qualunque altra categoria, però le centinaia di migliaia di dipendenti pubblici sono diretti da alcune migliaia di dirigenti che rispondono ai vertici politici delle amministrazioni, ed è impossibile che fenomeni come quelli di Sanremo si possano determinare senza la complicità dei vertici dei vari enti locali o statali, sui quali dovrebbe essere ben più facile intervenire in modo radicale, anche perché hanno la diretta responsabilità della gestione.

 

Detto in altri termini, nessuna indulgenza nei confronti degli assenteisti sanremesi, che meritano il licenziamento, ma in nessuna organizzazione si possano verificare fenomeni di assenteismo così rilevanti senza che se ne accorgano tutti, i dirigenti prima di tutti, e se non ci mettiamo in testa che il pesce puzza dalla testa, non risolveremo mai alcun problema, perché senza una dirigenza onesta, trasparente e capace, ci sarà sempre una zona grigia di disonestà diffusa, e ci saranno nuovi e più scaltri assenteisti.

 

Facciamoci anche un’altra domanda, è possibile che queste cose, e non solo a Sanremo, dove la dinamica sembra sia stata diversa, succedano senza un generale rapporto di complicità incestuosa fra vertice politico e vertice burocratico?

 

 

 

Video da Repubblica

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52 comments

  1. nemo 28 ottobre, 2015 at 09:56

    Leggo che alcuni di noi sono, giustamente adirati per la notizia, ma altrettanto, molto incoerentemente sparano nel mucchio. Al coro dei Censori ci accodiamo tutti, ma non è di questo che intendo parlare. Parlerò, invece, dell’ avvocato, quello che è apparso in TV per reclamare la innocenza dell’impiegato in mutande. Si deve ammettere ha fatto bene il suo mestiere, ci ha detto che, malgrado in mutande, costui era ligio al suo dovere, tanto è vero che ci sono documenti dei suoi interventi, spero in divisa, e la moglie? Era un semplice succedaneo, timbrava al suo posto, magari perchè lui stava indossando la divisa. Ma, a parte le battute, avrete notato che ad ogni contestazione vi sono giustificazioni come se fosse naturale far timbrare il proprio badge da altri perchè, pur essendo presenti in ufficio, si doveva dimostrare di esserne usciti. Nella commedia dell’arte vi sono scenette meno esilaranti ! Ammettiamolo! Per una volta, strano ma se si vuole essere sinceri, per una volta la politica non ne è coinvolta. I compiti della stessa sono diversi, ed a lei si può addebitare, quando è accaduto, la immissione di personaggi negli uffici “mandati da Picone” ma cosa può fare il sindaco? Fare la ronda per controllare che tutti siano o no al loro posto? Suvvia siamo onesti, nessuno la farà mai, non lo paghiamo per questo! Ci sono responsabili che dovrebbero farlo!

  2. nemo 28 ottobre, 2015 at 09:56

    Leggo che alcuni di noi sono, giustamente adirati per la notizia, ma altrettanto, molto incoerentemente sparano nel mucchio. Al coro dei Censori ci accodiamo tutti, ma non è di questo che intendo parlare. Parlerò, invece, dell’ avvocato, quello che è apparso in TV per reclamare la innocenza dell’impiegato in mutande. Si deve ammettere ha fatto bene il suo mestiere, ci ha detto che, malgrado in mutande, costui era ligio al suo dovere, tanto è vero che ci sono documenti dei suoi interventi, spero in divisa, e la moglie? Era un semplice succedaneo, timbrava al suo posto, magari perchè lui stava indossando la divisa. Ma, a parte le battute, avrete notato che ad ogni contestazione vi sono giustificazioni come se fosse naturale far timbrare il proprio badge da altri perchè, pur essendo presenti in ufficio, si doveva dimostrare di esserne usciti. Nella commedia dell’arte vi sono scenette meno esilaranti ! Ammettiamolo! Per una volta, strano ma se si vuole essere sinceri, per una volta la politica non ne è coinvolta. I compiti della stessa sono diversi, ed a lei si può addebitare, quando è accaduto, la immissione di personaggi negli uffici “mandati da Picone” ma cosa può fare il sindaco? Fare la ronda per controllare che tutti siano o no al loro posto? Suvvia siamo onesti, nessuno la farà mai, non lo paghiamo per questo! Ci sono responsabili che dovrebbero farlo!

  3. Tigra 27 ottobre, 2015 at 17:16

    @ Genesis
    Mio caro amico, proprio perchè è l’era dell’informatica più spinta continua a sfuggirmi qualche aspetto del tuo ragionamento.
    Condivido che identificare gli evasori dovrebbe essere relativamente facile, o comunque possibie, alla luce dei dati di cui l’autorità finanziaria, e quella giudiziaria, possono disporre.
    Però delle due l’una, o gli evasori sono in pochi, e quindi non sono un problema decisivo, o sono in tanti, e allora cade il tuo assunto iniziale, e cioè il tuo rifiutarti di vedere in modo drasticamente negativo l’italiano medio.
    Infine, tornando su Sanremo, che sarebbe poi il tema, considerato che tutti dovevano sapere quel che stava succedendo, a partire dai dirigenti, non ci vedi un evidente parallelismo con gli evasori che evadono tranquillamente e impunemente?

    • Genesis 27 ottobre, 2015 at 18:01

      Il discorso è che, secondo me, l’evasione cui si mortifica l’Italia è causata da pochissimi casi, di enorme entità…appunto di aziende che non sono nemmeno conosciute dal fisco.
      Ad esempio: se si evadessero gli scontrini del caffè, per tutte le tazze giornaliere nel nostro paese, si otterrebbe la metà dell’evasione fiscale stimata in Italia…sono circa 80 milioni di tazze al dì…quindi, ergo e presumo che l’evasione italiana sia dovuta a casi di enorme entità.
      Non voglio, ribadisco, fare di quei casi criminali, una media italiana…

      • Jair 27 ottobre, 2015 at 18:31

        Veramente non ti capisco Genesis. In Italia quella che non esiste, per la storia e le peculiarità del nostro tessuto economico, è proprio la grande azienda. Ogni attività economica in Italia è esercitata da piccole e piccolissime aziende in tutti i settori anche in quelli che per complessità e necessità di capitale impegnato dovrebbero essere lasciate solo alle grande impresa. Siamo solo un paese di artigiani e lavoratori autonomi che, ahimè, evadono (lasciamo perdere se a torto o ragione). Al contrario, in Francia, Germania e soprattutto in Inghilterra stanno sparendo anche le tradizionali attività autonome: attività professionali, farmacie, bar, ristoranti e negozi di svariati generi ormai (e sempre più) fanno parte di grandi catene, possedute da società di capitale: ormai siamo rimasti solo noi ad essere affezionati al concetto dell’essere padrone di sè stesso. Mi chiedo onestamente dove possano essere nascoste tutte queste grandi aziende fantasma che secondo te esistono, sono molto perplesso.

        • Genesis 27 ottobre, 2015 at 20:20

          Sì, effettivamente avrei dovuto scrivere di “medie” aziende, quelle di 100/300 dipendenti, indotto delle grandi private e parastatali. Sono sparse per tutto il territorio nazionale.
          Ci sono anche le aziende estere che producono in Italia pagando le tasse nel loro paese…anche questa è evasione legalizzata…

          Hai ragione Jair, nel mondo stanno sparendo le mini e micro aziende, tant’è che il mondo vorrebbe il prodotto italiano, anche strapagandolo, ma ci sta ripensando per via delle macroscopiche ingiuste leggi europee che prediligono pil diversi da quello italiano, promovendo lo scambio di merci ue. Così la mozzarella di Caserta viene fatta con latte rumeno, la borsa di (mettici tu qualsiasi nome) viene prodotta con pelli slave, meccanismi e armamentari coreani e assemblate in qualche buia galera da mani cinesi a Firenze… Così come in Germania smerciano prodotti le cui confezioni riportano al bianco rosso e verde, ma sono prodotti in Romania.

          Tutto quello che vuoi Jair, ma devo pensare comunque che l’italiano medio sia persona onesta!

  4. Tigra 27 ottobre, 2015 at 17:16

    @ Genesis
    Mio caro amico, proprio perchè è l’era dell’informatica più spinta continua a sfuggirmi qualche aspetto del tuo ragionamento.
    Condivido che identificare gli evasori dovrebbe essere relativamente facile, o comunque possibie, alla luce dei dati di cui l’autorità finanziaria, e quella giudiziaria, possono disporre.
    Però delle due l’una, o gli evasori sono in pochi, e quindi non sono un problema decisivo, o sono in tanti, e allora cade il tuo assunto iniziale, e cioè il tuo rifiutarti di vedere in modo drasticamente negativo l’italiano medio.
    Infine, tornando su Sanremo, che sarebbe poi il tema, considerato che tutti dovevano sapere quel che stava succedendo, a partire dai dirigenti, non ci vedi un evidente parallelismo con gli evasori che evadono tranquillamente e impunemente?

    • Genesis 27 ottobre, 2015 at 18:01

      Il discorso è che, secondo me, l’evasione cui si mortifica l’Italia è causata da pochissimi casi, di enorme entità…appunto di aziende che non sono nemmeno conosciute dal fisco.
      Ad esempio: se si evadessero gli scontrini del caffè, per tutte le tazze giornaliere nel nostro paese, si otterrebbe la metà dell’evasione fiscale stimata in Italia…sono circa 80 milioni di tazze al dì…quindi, ergo e presumo che l’evasione italiana sia dovuta a casi di enorme entità.
      Non voglio, ribadisco, fare di quei casi criminali, una media italiana…

      • Jair 27 ottobre, 2015 at 18:31

        Veramente non ti capisco Genesis. In Italia quella che non esiste, per la storia e le peculiarità del nostro tessuto economico, è proprio la grande azienda. Ogni attività economica in Italia è esercitata da piccole e piccolissime aziende in tutti i settori anche in quelli che per complessità e necessità di capitale impegnato dovrebbero essere lasciate solo alle grande impresa. Siamo solo un paese di artigiani e lavoratori autonomi che, ahimè, evadono (lasciamo perdere se a torto o ragione). Al contrario, in Francia, Germania e soprattutto in Inghilterra stanno sparendo anche le tradizionali attività autonome: attività professionali, farmacie, bar, ristoranti e negozi di svariati generi ormai (e sempre più) fanno parte di grandi catene, possedute da società di capitale: ormai siamo rimasti solo noi ad essere affezionati al concetto dell’essere padrone di sè stesso. Mi chiedo onestamente dove possano essere nascoste tutte queste grandi aziende fantasma che secondo te esistono, sono molto perplesso.

        • Genesis 27 ottobre, 2015 at 20:20

          Sì, effettivamente avrei dovuto scrivere di “medie” aziende, quelle di 100/300 dipendenti, indotto delle grandi private e parastatali. Sono sparse per tutto il territorio nazionale.
          Ci sono anche le aziende estere che producono in Italia pagando le tasse nel loro paese…anche questa è evasione legalizzata…

          Hai ragione Jair, nel mondo stanno sparendo le mini e micro aziende, tant’è che il mondo vorrebbe il prodotto italiano, anche strapagandolo, ma ci sta ripensando per via delle macroscopiche ingiuste leggi europee che prediligono pil diversi da quello italiano, promovendo lo scambio di merci ue. Così la mozzarella di Caserta viene fatta con latte rumeno, la borsa di (mettici tu qualsiasi nome) viene prodotta con pelli slave, meccanismi e armamentari coreani e assemblate in qualche buia galera da mani cinesi a Firenze… Così come in Germania smerciano prodotti le cui confezioni riportano al bianco rosso e verde, ma sono prodotti in Romania.

          Tutto quello che vuoi Jair, ma devo pensare comunque che l’italiano medio sia persona onesta!

  5. Bondi James Bondi 26 ottobre, 2015 at 15:57

    In un paese civile pagherebbero non solo e non tanto i 35 lavativi, ma i loro capiufficio, i dirigenti dei loro settori, gli assessori a cui questi fanno capo, e primo e ultimo, il sindaco: ma ovviamente ciò non succederà. Non so se a Sanremo ci sia un’amministrazione di destra, sinistra o centro, e non mi interessa: non mi sembra di aver visto una raffica di dimissioni di tutte le cariche suddette, nè tantomeno qualcuno che abbia fatto seppuku, come ogni tanto succede nei paesi MOLTO civili.

    • Kokab 26 ottobre, 2015 at 16:23

      guarda bondi, per una volta sembra ci sia almeno un politico innocente, o almeno non direttamente responsabile, l’ex sindaco zoccarato, del centrodestra, che avrebbe fatto partire le indagini.
      per quale motivo poi non abbia rimosso tutti i dirigenti è una cosa che sul piano logico resta da capire, ma bisogna anche onestamente ammettere che un’iniziativa del genere poteva danneggiare le indagini, delle quali aspettiamo con ansia gli esiti.

  6. Bondi James Bondi 26 ottobre, 2015 at 15:57

    In un paese civile pagherebbero non solo e non tanto i 35 lavativi, ma i loro capiufficio, i dirigenti dei loro settori, gli assessori a cui questi fanno capo, e primo e ultimo, il sindaco: ma ovviamente ciò non succederà. Non so se a Sanremo ci sia un’amministrazione di destra, sinistra o centro, e non mi interessa: non mi sembra di aver visto una raffica di dimissioni di tutte le cariche suddette, nè tantomeno qualcuno che abbia fatto seppuku, come ogni tanto succede nei paesi MOLTO civili.

    • Kokab 26 ottobre, 2015 at 16:23

      guarda bondi, per una volta sembra ci sia almeno un politico innocente, o almeno non direttamente responsabile, l’ex sindaco zoccarato, del centrodestra, che avrebbe fatto partire le indagini.
      per quale motivo poi non abbia rimosso tutti i dirigenti è una cosa che sul piano logico resta da capire, ma bisogna anche onestamente ammettere che un’iniziativa del genere poteva danneggiare le indagini, delle quali aspettiamo con ansia gli esiti.

  7. nemo 26 ottobre, 2015 at 09:51

    Amici, vedo nei vostri interventi tanta, giusta, rabbia mi accodo e faccio, con voi se me lo permettete, una piccola considerazione, partendo da lontano. Chi di noi non ha conoscenza di un impiegato statale ? Pochi immagino, chi di noi non ha mai avuto un, per qualsiasi ragione, simpatico dialogo con un agente della polizia? Anche in questo caso, immagino pochi. In ambedue i casi si potrebbero trovare alcune delle risposte alle domande che fate. Dove erano i dirigenti ? L’impiegato si lamenta per come l’ufficio è condotto, organizzato, e come il lavoro , secondo lui, è mal distribuito, l’agente si lamenta per il fatto che insegue il ladro lo arresta ed il giorno successivo lo vede al bar a bere tranquillamente il caffè., magari in compagnia di un’altro ladro! Si. Oggi ci meravigliamo di come quelle persone fotografate in mutande davanti all’orologio che dovrebbe certificare il loro ingresso in servizio, possano trovare parole per giustificarsi, ebbene le trovano, abito in quel palazzo, dice il primo, protesto per la politica nulla facente , foto su facebook, dicon gi altri, ammesso che ciò sia vero. Altri hanno la colpa, io no ! Io abito lì, io protesto con la politica inefficace Dice l’altro! I dirigenti, quando non conniventi, perchè è anche questa la piaga, sono impotenti. Quante sono le regole ? Qualcuno lo sa? Quanti sono i paletti innalzati per evitare lo strapotere degli stessi ? Qualcuno lo sa ? Infine, quale sanzione rischiano costoro dopo gli anni che saranno necessari per la azione giudiziaria ? Qualcuno lo sa? Insomma ci ritroviamo come quel famoso agente che corre per arrestare il ladro ed il giorno dopo lo trova al bar !

  8. nemo 26 ottobre, 2015 at 09:51

    Amici, vedo nei vostri interventi tanta, giusta, rabbia mi accodo e faccio, con voi se me lo permettete, una piccola considerazione, partendo da lontano. Chi di noi non ha conoscenza di un impiegato statale ? Pochi immagino, chi di noi non ha mai avuto un, per qualsiasi ragione, simpatico dialogo con un agente della polizia? Anche in questo caso, immagino pochi. In ambedue i casi si potrebbero trovare alcune delle risposte alle domande che fate. Dove erano i dirigenti ? L’impiegato si lamenta per come l’ufficio è condotto, organizzato, e come il lavoro , secondo lui, è mal distribuito, l’agente si lamenta per il fatto che insegue il ladro lo arresta ed il giorno successivo lo vede al bar a bere tranquillamente il caffè., magari in compagnia di un’altro ladro! Si. Oggi ci meravigliamo di come quelle persone fotografate in mutande davanti all’orologio che dovrebbe certificare il loro ingresso in servizio, possano trovare parole per giustificarsi, ebbene le trovano, abito in quel palazzo, dice il primo, protesto per la politica nulla facente , foto su facebook, dicon gi altri, ammesso che ciò sia vero. Altri hanno la colpa, io no ! Io abito lì, io protesto con la politica inefficace Dice l’altro! I dirigenti, quando non conniventi, perchè è anche questa la piaga, sono impotenti. Quante sono le regole ? Qualcuno lo sa? Quanti sono i paletti innalzati per evitare lo strapotere degli stessi ? Qualcuno lo sa ? Infine, quale sanzione rischiano costoro dopo gli anni che saranno necessari per la azione giudiziaria ? Qualcuno lo sa? Insomma ci ritroviamo come quel famoso agente che corre per arrestare il ladro ed il giorno dopo lo trova al bar !

  9. dinamite bla 25 ottobre, 2015 at 21:46

    quello che mi lascia perplesso è come questo possa accadere in un ente piccolo come un comune di venti/trentamila abitanti dove sia il controllo de facto che quello sociale è semplice. credo che, come sempre, le cause siano molteplici ed intrecciate (dirigenti inetti e preoccupati di non scoprire i propri altarini, politici di scarsa capacità anche di inclusione, personale scocciato e svogliato… etc.) l’unica cura è il controllo (vedi svizzera) continuo, non la “pena esemplare”…

    • Por Quemada 26 ottobre, 2015 at 10:39

      Perchè, il controllo è alternativo alla pena esemplare a quel signore un po’ sovrappeso che timbra in mutande con la prova della sua virilità in bella evidenza?
      Domani dobbiamo fare la fatica di controllare anche lui?

  10. dinamite bla 25 ottobre, 2015 at 21:46

    quello che mi lascia perplesso è come questo possa accadere in un ente piccolo come un comune di venti/trentamila abitanti dove sia il controllo de facto che quello sociale è semplice. credo che, come sempre, le cause siano molteplici ed intrecciate (dirigenti inetti e preoccupati di non scoprire i propri altarini, politici di scarsa capacità anche di inclusione, personale scocciato e svogliato… etc.) l’unica cura è il controllo (vedi svizzera) continuo, non la “pena esemplare”…

    • Por Quemada 26 ottobre, 2015 at 10:39

      Perchè, il controllo è alternativo alla pena esemplare a quel signore un po’ sovrappeso che timbra in mutande con la prova della sua virilità in bella evidenza?
      Domani dobbiamo fare la fatica di controllare anche lui?

  11. Blue 25 ottobre, 2015 at 20:12

    Mi dispiace, Genesis. Ma ha ragione Tigra.
    È stato solo un piccolo film ma questa scena finale, al di là della banale retorica, contiene il fondamento delle molte disgrazie (l’assoluta assenza di Senso dello Stato, maiuscolo perché se lo meriterebbe, lo Stato…) in cui si dibatte questo povero paese (minuscolo).
    http://youtu.be/173ciRAmhIw

  12. Blue 25 ottobre, 2015 at 20:12

    Mi dispiace, Genesis. Ma ha ragione Tigra.
    È stato solo un piccolo film ma questa scena finale, al di là della banale retorica, contiene il fondamento delle molte disgrazie (l’assoluta assenza di Senso dello Stato, maiuscolo perché se lo meriterebbe, lo Stato…) in cui si dibatte questo povero paese (minuscolo).
    http://youtu.be/173ciRAmhIw

  13. Genesis 25 ottobre, 2015 at 16:53

    No, non voglio pensare, e nemmeno immaginare, che questi truffatori siano corrispondenti alla figura dell’italiano medio…non voglio e non posso!
    Sono da catalogare tra le persone che delinquono senza nemmeno la “necessità” di doverlo fare. Mi piange il cuore, ma devo dare ragione al Brunetta del periodo in cui fece verificare questa questione e che, solo per l’annuncio del procedimento, calarono a dismisura le “malattie”, pagate poi dalla collettività.
    Sono dei delinquenti, punto e basta, e a questo titolo devono necessariamente essere giudicati per direttissima. In casi come questi tornerei a comminare “l’esilio”: questa pena in se ha il significato del Tradimento dello Stato…cosa che effettivamente è accaduta (e purtroppo, sta accadendo sicuramente in altri luoghi).

    • Tigra 25 ottobre, 2015 at 17:16

      Capisco che sia sgradevole pensarlo, ma l’italiano medio, quello che non ha il senso dello stato e che pensa solo ai propri interessi e non ai propri doveri, è esattamente questo.
      Quando può non paga le tasse, e se non può farlo approfitta delle altre opportunità che la sorte o l’organizzazione della società gli presenta.
      La domanda posta dall’articolo mi sembra pertinente e bisognerebbe dargli una risposta, dov’erano e cosa facevano tutti quelli che si sarebbero dovuti accorgede dopo un giorno di questo ladrocinio?
      Non vuoi e non puoi pensarlo? Non vorrei nemmeno io, ma forse dovremo farcene una ragione, volere non è potere.

      • Genesis 25 ottobre, 2015 at 17:34

        Sessanta e passa milioni di persone in Italia…anche se venissero beccate centomila persone così, sono tantissime, non posso ritenere che queste centomila siano lo specchio degli altri sessanta milioni.
        Ci sono tanti che pensano solamente al proprio orticello, ma ci sono altrettante persone che si danno da fare per la comunità. Pensare che nel mio paese vi sia un menefreghismo così radicato mi porterebbe al fuggire in altri lidi…
        …per questo non posso e non voglio pensarlo!

      • Genesis 26 ottobre, 2015 at 06:44

        Cerco nel mio piccolissimo mondo virtual-utopista, di vedere il bicchiere sempre mezzo pieno…mai mezzo vuoto, inimmaginabilmente mai vuoto.
        È vero, l’occasione fa sempre l’uomo ladro…ma…torno a ripetere che per me deve essere impossibile la visione dell’italiano evasore, timbratore in mutande, menefreghista (anche se troppo spesso l’ho scritto anch’io che non sappiamo nemmeno chi sia il vicino di pianerottolo..), solo perché uno 0,0001% della popolazione è onesta e si dà da fare per creare comunità.

        In merito all’evasione fiscale…torno ad affermare che “se conosciamo la cifra, sappiamo anche da dove non provengono quei soldi, ergo sappiamo anche da chi dobbiamo farceli dare, o da quale segmento dell’economia italiana…” tutto sta nel volere effettivamente recuperare.
        Al contrario, se la cifra fosse solamente stimata, non potrebbe far parte del pil italiano (anni di Prodi per rientrare in EU), non si sarebbe sicuri di poter ottenere quel tesoro che rimpinguerebbe le casse italiane, non si conoscerebbero i settori erario-criminali…in buona sostanza la guerra all’evasione diverrebbe difficile, dispendiosa e con pochi, futili, risultati…
        Oppppsss….è quello che accade…!

        • Tigra 26 ottobre, 2015 at 15:34

          Questa me la devi spiegare meglio: la cifra e i settori di provenienza non sono chiaramente una scienza esatta, sarebbe troppo semplice, ma anche sapendo da dove arriva l’evasione (nomerosi settori sono noti) non significa poterla automaticamente recuperare, sia perchè gli accertamenti possono essere complessi e non automatici, sia perchè si può anche non volerlo fare, come dici anche tu; non vedo però per quale ragione, se dobbiamo stimare la cifra dell’evasione, come in effetti è, dovremmo poi avere maggiori difficoltà a recuperarla.
          Questo può spiegare al massimo una differenza fra il preventivo e il consuntivo, non una maggiore difficoltà nelle metodologie di recupero, tale da giustificare gli scarsi risultati ottenuti.

          • Genesis 26 ottobre, 2015 at 20:22

            Nell’era dell’informatizzazione più spinta io dovrei spiegarti? Solo pochi stolti possono gridare all’evasore quello che non fa lo scontrino per un caffè…oppure alla mancata fattura dell’idraulico. In Italia vi sono aziende completamente sconosciute e disconosciute dall’erario, molte al nord, che hanno alle dipendenze decine e decine di persone. Ci sono politici e politicanti che evadono. Ci sono altri che intestano case e averi a prestanome. Possibile che nessuno veda?? Che sia forse cosa voluta?

            Vedi Tigra so che ci sono uffici che sanno cose di me che nemmeno io conosco…e lo so per certo, perché ho verificato e me l’hanno confermato!
            Non ci credo quindi che non si sappia da dove devono provenire quei denari…nemmeno se lo vedo!

  14. Genesis 25 ottobre, 2015 at 16:53

    No, non voglio pensare, e nemmeno immaginare, che questi truffatori siano corrispondenti alla figura dell’italiano medio…non voglio e non posso!
    Sono da catalogare tra le persone che delinquono senza nemmeno la “necessità” di doverlo fare. Mi piange il cuore, ma devo dare ragione al Brunetta del periodo in cui fece verificare questa questione e che, solo per l’annuncio del procedimento, calarono a dismisura le “malattie”, pagate poi dalla collettività.
    Sono dei delinquenti, punto e basta, e a questo titolo devono necessariamente essere giudicati per direttissima. In casi come questi tornerei a comminare “l’esilio”: questa pena in se ha il significato del Tradimento dello Stato…cosa che effettivamente è accaduta (e purtroppo, sta accadendo sicuramente in altri luoghi).

    • Tigra 25 ottobre, 2015 at 17:16

      Capisco che sia sgradevole pensarlo, ma l’italiano medio, quello che non ha il senso dello stato e che pensa solo ai propri interessi e non ai propri doveri, è esattamente questo.
      Quando può non paga le tasse, e se non può farlo approfitta delle altre opportunità che la sorte o l’organizzazione della società gli presenta.
      La domanda posta dall’articolo mi sembra pertinente e bisognerebbe dargli una risposta, dov’erano e cosa facevano tutti quelli che si sarebbero dovuti accorgede dopo un giorno di questo ladrocinio?
      Non vuoi e non puoi pensarlo? Non vorrei nemmeno io, ma forse dovremo farcene una ragione, volere non è potere.

      • Genesis 25 ottobre, 2015 at 17:34

        Sessanta e passa milioni di persone in Italia…anche se venissero beccate centomila persone così, sono tantissime, non posso ritenere che queste centomila siano lo specchio degli altri sessanta milioni.
        Ci sono tanti che pensano solamente al proprio orticello, ma ci sono altrettante persone che si danno da fare per la comunità. Pensare che nel mio paese vi sia un menefreghismo così radicato mi porterebbe al fuggire in altri lidi…
        …per questo non posso e non voglio pensarlo!

      • Genesis 26 ottobre, 2015 at 06:44

        Cerco nel mio piccolissimo mondo virtual-utopista, di vedere il bicchiere sempre mezzo pieno…mai mezzo vuoto, inimmaginabilmente mai vuoto.
        È vero, l’occasione fa sempre l’uomo ladro…ma…torno a ripetere che per me deve essere impossibile la visione dell’italiano evasore, timbratore in mutande, menefreghista (anche se troppo spesso l’ho scritto anch’io che non sappiamo nemmeno chi sia il vicino di pianerottolo..), solo perché uno 0,0001% della popolazione è onesta e si dà da fare per creare comunità.

        In merito all’evasione fiscale…torno ad affermare che “se conosciamo la cifra, sappiamo anche da dove non provengono quei soldi, ergo sappiamo anche da chi dobbiamo farceli dare, o da quale segmento dell’economia italiana…” tutto sta nel volere effettivamente recuperare.
        Al contrario, se la cifra fosse solamente stimata, non potrebbe far parte del pil italiano (anni di Prodi per rientrare in EU), non si sarebbe sicuri di poter ottenere quel tesoro che rimpinguerebbe le casse italiane, non si conoscerebbero i settori erario-criminali…in buona sostanza la guerra all’evasione diverrebbe difficile, dispendiosa e con pochi, futili, risultati…
        Oppppsss….è quello che accade…!

        • Tigra 26 ottobre, 2015 at 15:34

          Questa me la devi spiegare meglio: la cifra e i settori di provenienza non sono chiaramente una scienza esatta, sarebbe troppo semplice, ma anche sapendo da dove arriva l’evasione (nomerosi settori sono noti) non significa poterla automaticamente recuperare, sia perchè gli accertamenti possono essere complessi e non automatici, sia perchè si può anche non volerlo fare, come dici anche tu; non vedo però per quale ragione, se dobbiamo stimare la cifra dell’evasione, come in effetti è, dovremmo poi avere maggiori difficoltà a recuperarla.
          Questo può spiegare al massimo una differenza fra il preventivo e il consuntivo, non una maggiore difficoltà nelle metodologie di recupero, tale da giustificare gli scarsi risultati ottenuti.

          • Genesis 26 ottobre, 2015 at 20:22

            Nell’era dell’informatizzazione più spinta io dovrei spiegarti? Solo pochi stolti possono gridare all’evasore quello che non fa lo scontrino per un caffè…oppure alla mancata fattura dell’idraulico. In Italia vi sono aziende completamente sconosciute e disconosciute dall’erario, molte al nord, che hanno alle dipendenze decine e decine di persone. Ci sono politici e politicanti che evadono. Ci sono altri che intestano case e averi a prestanome. Possibile che nessuno veda?? Che sia forse cosa voluta?

            Vedi Tigra so che ci sono uffici che sanno cose di me che nemmeno io conosco…e lo so per certo, perché ho verificato e me l’hanno confermato!
            Non ci credo quindi che non si sappia da dove devono provenire quei denari…nemmeno se lo vedo!

  15. Luistella 25 ottobre, 2015 at 14:51

    Ho lavorato per 35 anni nel pubblico impiego (Sanità, nel mio caso). Posso dire che accanto alla maggior parte di persone che eseguiva il proprio lavoro onestamente, con competenza, v e n’erano alcune, non molte , che era meglio se non facevano nulla, forse facevano meno danni. E questa categoria di persone, da sole, vanificavano, almeno a livello di immagine, il lavoro degli altri. Il caso di Sanremo è ancora, un caso a sè stante e i maggiori responsabili soprattutto ,sono quelli che timbravano e andavano a far canottaggio, e altre amenità del genere e prendevano pure un riconoscimento economico. Responsabili loro stessi. Responsabili anche i capi servizio, ma do loro l’attenuante che è difficile pensare si possa arrivare a tanto. Poi se l’inchiesta è partita, sarà pure che qualcuno,l’avrà fatta partire. Mi fa male sapere queste cose perchè ho lavorato nel pubblico e mi fa ancor più rabbia sapere che l’uomo che andava a bollare in mutande o mandava la figlia, percepiva uno stipendio e magari pure qualche incentivo.
    Non so rispondere se questi fenomeni siano frutto di “una complicità tra vertice politico e burocratico”. penso che siano frutto di un comportamento immaturo, oserei dire “delinquenziale”, di chi dà sempre la colpa agli altri, vuoi ai politici, alla società, alla crisi, in alternativa, alle congiunzioni astrali, per giustificare, le proprie mancanze, intenzionali e ripetitive,come un diritto da vantare in base al potere che il suo ruolo gli attribuisce. Sia esso grande o piccolo (il potere). Ne è prova che proprio coloro che a Sanremo commettevano questi reati, erano i primi a postare su Fb i loro anatemi contro governo, politici, istituzioni, ecc.

  16. Luistella 25 ottobre, 2015 at 14:51

    Ho lavorato per 35 anni nel pubblico impiego (Sanità, nel mio caso). Posso dire che accanto alla maggior parte di persone che eseguiva il proprio lavoro onestamente, con competenza, v e n’erano alcune, non molte , che era meglio se non facevano nulla, forse facevano meno danni. E questa categoria di persone, da sole, vanificavano, almeno a livello di immagine, il lavoro degli altri. Il caso di Sanremo è ancora, un caso a sè stante e i maggiori responsabili soprattutto ,sono quelli che timbravano e andavano a far canottaggio, e altre amenità del genere e prendevano pure un riconoscimento economico. Responsabili loro stessi. Responsabili anche i capi servizio, ma do loro l’attenuante che è difficile pensare si possa arrivare a tanto. Poi se l’inchiesta è partita, sarà pure che qualcuno,l’avrà fatta partire. Mi fa male sapere queste cose perchè ho lavorato nel pubblico e mi fa ancor più rabbia sapere che l’uomo che andava a bollare in mutande o mandava la figlia, percepiva uno stipendio e magari pure qualche incentivo.
    Non so rispondere se questi fenomeni siano frutto di “una complicità tra vertice politico e burocratico”. penso che siano frutto di un comportamento immaturo, oserei dire “delinquenziale”, di chi dà sempre la colpa agli altri, vuoi ai politici, alla società, alla crisi, in alternativa, alle congiunzioni astrali, per giustificare, le proprie mancanze, intenzionali e ripetitive,come un diritto da vantare in base al potere che il suo ruolo gli attribuisce. Sia esso grande o piccolo (il potere). Ne è prova che proprio coloro che a Sanremo commettevano questi reati, erano i primi a postare su Fb i loro anatemi contro governo, politici, istituzioni, ecc.

  17. Por Quemada 25 ottobre, 2015 at 13:37

    Ma quante sciocchezze, ha ragione il web, i dipendenti pubblici vanno licenziati in massa, a partire dai dirigenti e finendo con gli uscieri, sono un branco di truffatori e mangiapane a tradimento.
    Il fatto che a Sanremo ci fosse la complicità dei dirigenti non solleva nessuno di quei ladri dalle loro personali responsabilità, come sono complici i loro colleghi che tacevano e magari lavoravano pure al loro posto, li vedevano solo le telecamere a timbrare in mutande, no, dico, in mutande?
    Il lavoro pubblico in italia è una fogna maleodorante che deve essere chiusa, azzerata e rifatta da zero, le altre sono tutte chiacchiere.

    • Scan 26 ottobre, 2015 at 09:15

      questo tipo di apprezzamenti nei confronti, indiscriminatamente, di tante categorie di lavoratori, meriterebbe una sede più adeguata. che so, un cesso pubblico, dove sia garantita una numerosa presenza di str..zi plaudenti

      • Por Quemada 26 ottobre, 2015 at 10:10

        Mi hai mai visto dare dello stronzo a qualcuno su queste pagine?
        Gradirei un uguale rispetto, oppure il permesso di poter replicare nello stesso modo, visto che il termine mi pare fuori dalle regole di Modus, che mi sono presa la briga di leggere.
        Ti sembra che definire fogna il lavoro pubblico, dove da più di venti anni assistiamo a scandali di ogni genere sia una cosa eccessiva? Politici e dirigenti corrotti ovunque, nelle regioni, nella sanità, negli enti locali rendono “indiscriminata” la mia valutazione?
        Dipendenti che non lavorano per anni senza che nessuno se ne accorga? Pensi che succeda solo a Sanremo?
        Vuoi applaudire tu a questo sconcio, a questo furto continuo di denaro pubblico?
        Io no.

          • Por Quemada 26 ottobre, 2015 at 14:39

            Non voglio farla tanto lunga, ma non ti sei astenuto, e hai pure messo un commento offensivo.
            Può succedere, ma ci si può anche scusare.

        • Scan 26 ottobre, 2015 at 15:53

          i dipendenti pubblici vanno licenziati in massa, sono un branco di truffatori e mangiapane a tradimento. Il lavoro pubblico in italia è una fogna maleodorante .
          come dipendente pubblico posso permettermi di sentirmi offeso? forse qualche altra fogna va chiusa. i miei commenti sono stati anche troppo gentili. e qui chiudo

  18. Por Quemada 25 ottobre, 2015 at 13:37

    Ma quante sciocchezze, ha ragione il web, i dipendenti pubblici vanno licenziati in massa, a partire dai dirigenti e finendo con gli uscieri, sono un branco di truffatori e mangiapane a tradimento.
    Il fatto che a Sanremo ci fosse la complicità dei dirigenti non solleva nessuno di quei ladri dalle loro personali responsabilità, come sono complici i loro colleghi che tacevano e magari lavoravano pure al loro posto, li vedevano solo le telecamere a timbrare in mutande, no, dico, in mutande?
    Il lavoro pubblico in italia è una fogna maleodorante che deve essere chiusa, azzerata e rifatta da zero, le altre sono tutte chiacchiere.

    • Scan 26 ottobre, 2015 at 09:15

      questo tipo di apprezzamenti nei confronti, indiscriminatamente, di tante categorie di lavoratori, meriterebbe una sede più adeguata. che so, un cesso pubblico, dove sia garantita una numerosa presenza di str..zi plaudenti

      • Por Quemada 26 ottobre, 2015 at 10:10

        Mi hai mai visto dare dello stronzo a qualcuno su queste pagine?
        Gradirei un uguale rispetto, oppure il permesso di poter replicare nello stesso modo, visto che il termine mi pare fuori dalle regole di Modus, che mi sono presa la briga di leggere.
        Ti sembra che definire fogna il lavoro pubblico, dove da più di venti anni assistiamo a scandali di ogni genere sia una cosa eccessiva? Politici e dirigenti corrotti ovunque, nelle regioni, nella sanità, negli enti locali rendono “indiscriminata” la mia valutazione?
        Dipendenti che non lavorano per anni senza che nessuno se ne accorga? Pensi che succeda solo a Sanremo?
        Vuoi applaudire tu a questo sconcio, a questo furto continuo di denaro pubblico?
        Io no.

          • Por Quemada 26 ottobre, 2015 at 14:39

            Non voglio farla tanto lunga, ma non ti sei astenuto, e hai pure messo un commento offensivo.
            Può succedere, ma ci si può anche scusare.

        • Scan 26 ottobre, 2015 at 15:53

          i dipendenti pubblici vanno licenziati in massa, sono un branco di truffatori e mangiapane a tradimento. Il lavoro pubblico in italia è una fogna maleodorante .
          come dipendente pubblico posso permettermi di sentirmi offeso? forse qualche altra fogna va chiusa. i miei commenti sono stati anche troppo gentili. e qui chiudo

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