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Una legge fuori strada

Una legge fuori strada Una legge fuori strada Una legge fuori strada

Il Senato ha approvato mercoledì sera il disegno di legge sul cosiddetto omicidio stradale, non senza patemi per il governo e per i proponenti la legge. E ‘stato necessario ricorrere all’ennesima fiducia, e il numero legale di presenti nell’aula di Palazzo Madama è stato raggiunto per un soffio, aspetti che non hanno impedito al Presidente del Consiglio di lanciare il consueto tweet trionfante dopo il voto.

Ci pare sia necessaria qualche sommessa considerazione sulla nuova Legge. Innanzitutto, l’aver voluto prevedere una fattispecie a sè di reato, rispetto alla generalità degli altri delitti colposi, per il fatto che la morte o le lesioni si siano verificate a causa della guida di un autoveicolo, stride con la necessità di trattare in maniera uniforme e logica tutti i comportamenti. Seguendo la stregua del legislatore, a questo punto bisognerebbe fare una legge ad hoc per ognuno dei campi delle attività umane che presentano pericoli per l’incolumità delle persone, dal lavoro industriale a quello agricolo, allo sport, allo stato di conservazione degli edifici, e così all’infinito. Il problema diventa assai rilevante dal momento che per l’omicidio stradale si sono decise pene di una gravità inusitata, tali da avvicinarle a quella per l’omicidio volontario. Qui un riepilogo delle pene.

Abbiamo quindi, da ieri, un caso particolare di omicidio colposo punito assai più gravemente di altri omicidi colposi, con l’aggiunta del raddoppio dei tempi di prescrizione del reato. Ora, senza ovviamente voler minimamente difendere gli imbecilli che si mettono alla guida in stato di ebbrezza, occorrerebbe spiegare perchè l’ubriaco al volante debba essere punito in misura assai più grave, ad esempio, dei colpevoli della morte dei sette operai bruciati alla Thyssen di Torino, che consapevolmente violarono le norme di sicurezza (pena massima inflitta: 10 anni). Oppure perchè è andato in prescrizione il reato per i responsabili di almeno 1.800 morti causati direttamente dall’esposizione all’amianto dell’Eternit di Casale Monferrato. E l’elenco dei morti che hanno avuto poca o nessuna giustizia potrebbe continuare all’infinito.

Siamo probabilmente davanti a un caso di legislazione penale classista. Il tipico omicida stradale appartiene alle classi sociali inferiori, in molti casi è straniero. Questo basta perchè la legge si abbatta su di lui con una ferocia che non usa invece nei casi dei cosidetti “reati dei colletti bianchi”, anche dolosi? L’evasore fiscale massiccio, il bancarottiere, l’inquinatore, il truffatore finanziario, che mettono in atto una condotta criminosa con una molteplicità di atti complessi, non dimostrano una capacità criminale e una pericolosità superiore a quella di un disgraziato che si mette alla guida dopo aver bevuto troppo?

Un’altra considerazione sullo scopo del tutto demagogico di questa Legge. Si è forse prevista, oltre all’irrogazione di pene draconiane, una serie di misure preventive degli incidenti, dalla messa in sicurezza delle nostre strade spesso disastrate, all’educazione stradale, alla presenza capillare di controlli e di forze dell’ordine sulle strade? No. E’ la dimostrazione che al legislatore non interessa evitare i morti sulle strade, interessa solo avere dei mostri da punire dopo le tragedie, in modo che la becera voglia di vendetta popolare sia soddisfatta.

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56 comments

  1. Berto Al 7 marzo, 2016 at 12:07

    Quello che a me pare assodato è il fatto che non si discute ormai più da tempo sul merito delle questioni: in Parlamento le opposizioni o cercano visibilità (come fanno i deputati del M5S che intervengono sempre fuori contesto per beneficiare della presenza delle televisioni) o fanno “aventino”. In questo modo non esiste approfondimento ed il governo aggiunge sbaglio allo sbaglio mettendo sempre la fiducia; ciò che ne viene fuori sono leggi a metà.

  2. Blue 7 marzo, 2016 at 09:05

    Sto leggendo di discussioni accese.
    Il nocciolo conflittuale delle quali consiste nel fatto che questa legge rappresenterebbe un imbarbarimento giuridico confinandoci tra i paesi incivili. E, di più, che tale normativa ingiusta sarebbe da ascrivere a questo governo, superficialmente subordinato, in nome di un demagogico populismo, alle istanze di un popolo berciante, beceramente giustizialista, una sorta di nuovi ghigliottinatori giacobini.
    Ho letto questi due recentissimi articoli (di un qualificato giornalista, esperto del tema, su un giornale attendibile).
    Mi pare, da non giurista, che smorzino l’allarmismo sulla gravità istituzionale che viene rivendicata in proposito da alcuni commenti e sulla ingiustificata pesantezza applicativa della nuova normativa (non adeguatamente prevista per altri crimini altrettanto gravi, in altri ambiti) che viene sottolineata dal blog dell’amico Gennaro.
    Li sottopongo anche alla vostra riflessione.

    http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2016-03-06/omicidio-stradale-ad-armi-spuntate-081440.shtml?uuid=AC3ySmiC&refresh_ce=1

    http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2016-03-04/omicidio-stradale-penalisti-insorgono-ma-non-dicono-tutta-verita-172623.shtml?uuid=ACI3zphC

    • Tigra 7 marzo, 2016 at 10:29

      Caro Blue, ho letto con attenzione il tuo commento, come sempre equilibrato, e gli articoli che hai proposto, certamente interessanti e pertinenti; per questo non mi sottraggo alla responsabilità delle posizioni che ho assunto in questa discussione, tenendo il punto con molta durezza, e chiarisco ulteriormente sulla base delle tue considerazioni.
      Non temo affatto che qualcuno vada in carcere per un numero iniquo di anni rispetto al reato commesso, anche se sulla carta è certamente possibile e magari qualche volta potrà pure succedere, perchè non sarà questa legge a dare la certezza della pena a nessuno, e anche perchè i casi in cui scatterà il carcere saranno comunque limitati a comportamenti gravissimi; penso semplicemente che questa legge sarà come sempre inefficace rispetto al fine che si propone, limitare morti e feriti, perchè non sanziona i comportamenti colposi e dolosi prima che determinino i loro effetti.
      Capisco che colpire gli italiani nel portafoglio, nell’automobile e nella patente ha un costo elettorale, ma dal governo che ho contribuito ad eleggere mi aspetto anche delle scelte impopolari se sono giuste, cosa che con mio estremo sconcerto non è successa.
      Nessun giustizialismo quindi, nemmeno quello, ma, lo confermo, una scelta che mi appare di basso profilo, populista e demagogica, come non ne vorrei mai vedere da parte del governo che direttamente mi rappresenta.
      Il fatto poi che questa norma corra dei rischi sotto il profilo della legittimità, come ci chiarisce il secondo articolo che hai linkato, è un’altra cosa che avrei preferito non vedere, perchè ritengo che la qualità tecnica delle leggi dovrebbe essere un costante valore di riferimento.

    • Luistella 7 marzo, 2016 at 11:39

      Non ho ancora avuto il tempo di andare a leggere i due articoli che hai linkato e appena posso andrò a leggereli. Grazie per l’informazione. Voglio solo aggiungere un episodio che è accaduto a me, anni fa. Che pure ricordo anche a distanza di tempo. Avevo una panda e stavo percorrendo la galleria del Frejus. La mia velocità era un pò superiore a quella segnalata . Dietro a me avevo un Tir che ha continuato a strombazzarmi e facendo i fari a non più di due metri di distanza da me.Per tutto il percorso della galleria. Ripeto superavo già di poco la velocità consentita, e sicuramente il mezzo che mi seguiva la superava abbondantemente. Accanto a me un’amica. Se per un qualsiasi motivo, magari il panico, avessi decelerato o frenato, a quest’ora nè io nè la mia amica accanto a me, potremo raccontarlo. Il guidatore del mezzo probabilmente non si sarebbe fatto nulla avrebbe causato un’incidente in galleria. Non so se mi spiego.
      Domanda ai sostenitori della assurdità della legge : se fosse accaduto ciò, vi pare giusto che il suddetto fosse stato colpito solo da una sanzione pecuniaria pesante e ritiro della patente (non si sa se poi sarebbe accaduto)? Da allora e son passati anni, quando percorro una galleria ho sempre un pò un patema.

  3. Remo Inzetta 6 marzo, 2016 at 23:42

    Ero curioso di vedere come finiva questa discussione, ma vedo che siamo ancora in alto mare.
    Ha ragione Genesis, il governo ha fatto una riforma giusta e civile, perchè gli automobilisti ubriachi che ammazzano e storpiano quelli che hanno la sfortuna di incrociarli sono sostanzialmente degli assassini consapevoli, che giocano con la vita delle persone.
    Il delitto stradale esiste anche in altri paesi, fra i quali l’Inghilterra, gli Stati Uniti e l’Olanda, che non devono fare i conti con stragi come le nostre, e proprio perchè da noi si muore molto di più sulla strada è giusto aumentare le pene: lo dobbiamo alle famiglie di quelli che ancora moriranno sulle strade, e lo dobbiamo soprattutto a noi stessi, perchè non possiamo continuare a permettere che in Italia ogni cosa, anche la morte degli innocenti, resti impunita.
    Quanto agli infiniti discorsi di chi come Tigra, Jair, Dareios e Gennaro Olivieri sostengono che si poteva fare di più e meglio, io credo che l’alternativa sarebbe stata non fare niente, ma qui Genesis ha ragione due volte, ogni scusa è buona per colpire il Governo Renzi, sopratutto da parte della sinistra che perde da decenni.
    Continuate pure così, venite da lontano e andrete al massimo dietro l’agolo, In castigo.

    • Genesis 7 marzo, 2016 at 06:27

      Vedi Remo, a me di aver ragione importa poco, perché mantengo ben saldi alcuni valori che esulano dalle vere bercianti folle poste all’interno degli emicicli politici. D’altra parte è, purtroppo, evidentissimo ciò che capita: morti, mutilazioni, anche la sola potenzialità d’essere pericolosi.
      Comunque grazie…

  4. Jair 6 marzo, 2016 at 21:05

    Non so se qualcuno ricorda ancora che uno dei punti principali della campagna elettorale che portò Francois Mitterrand al suo primo mandato di Presidente della Repubblica nel 1981, era l’abolizione della pena di morte, allora ancora in vigore in Francia. Poco dopo la sua elezione, il Parlamento votò finalmente l’abolizione della ghigliottina, nonostante i sondaggi dimostrassero che l’opinione pubblica era massicciamente a favore del mantenimento della pena capitale. Anche molti deputati di destra votarono per l’abolizione, e tra loro il futuro presidente Chirac. In materia penale, se le esigenze di giustizia, di civiltà e di democrazia vanno contro l’opinione pubblica, il politico saggio e coscienzioso deve avere il coraggio di seguire la giustizia e non la folla. Con saggezza si comportò anche gran parte dell’opposizione francese, considerando che non si trattava di votare contro o a favore del governo, ma di fare una scelta di civiltà, anche se impopolare.
    Per venire al caso di oggi, il problema non è il governo Renzi: è che questo Senato ha legiferato in materia penale con leggerezza e con scarso giudizio, seguendo l’onda dell’ira popolare. Che i senatori che hanno votato questa modifica al codice penale siano quelli del PD, è solo un ulteriore motivo di rammarico; ma si sono comportati peggio forzisti e grillini che, piuttosto che mettere la faccia chiaramente dicendo no a un provvedimento becero ma gradito al popolino, hanno preferito non partecipare al voto o astenersi, solo allo scopo di mettere in difficoltà il governo.

  5. Tigra 6 marzo, 2016 at 17:26

    @ Genesis
    Non so cosa consideri pazzesco, e non penso affatto che tu sia rimbabito, penso che tu ti stia sbagliando.
    I governi italiani, quasi tutti, non sono additati da nessuno come esempi di buon governo, nè ieri, nè oggi, e ci sarà pure un motivo, a meno che tutti gli altri siano rimbambiti in massa: probabilmente ci considerano dei parvenue della democrazia proprio perchè governiamo sempre ascoltando il berciare di qualcuno invece che pensare al bene comune, ma se ti va bene così ce ne faremo una ragione e ci rassegneremo a rimanere un paeseincivile
    Quanto ai governi a cui faccio riferimento sul tema specifico, pensavo a svizzeri, tedeschi o americani, tutti decisamente a ovest della cortina di ferro.

  6. Genesis 6 marzo, 2016 at 08:34

    Non prendiamoci in giro!
    Nel 2015 abbiamo avuto un aumento degli incidenti stradali mortali del 2,5% rispetto all’anno prima. Le vittime sono State 1752. C’è stato un aumento delle morti dei pedoni a 204 persone. Si rilevano meno decessi rispetto l’anno prima di ciclisti 87 persone (forse per la nascita delle piste ciclabili sempre più in voga?). È allarmante il dato dei motociclisti deceduti: 471 centauri…

    Con dati del genere c’è chi vuole dare la certezza di una pena che non esisteva fino a prima dell’ultima votata con la fiducia, perché, nei casi di decessi con colpa, risultava un “omicidio colposo”, cioè capitato per caso…
    Quali sono gli incidenti mortali dovuti al caso?
    Esplosione di una gomma: non hai controllato lo stato dei tuoi pneumatici
    Rottura del semiasse: mancato controllo annuale del mezzo
    Meteora: potevi fare a meno di farti colpire…ah no! chiedo scusa…questo è proprio un caso!
    Grandine: potevi fermarti in un’area di sosta
    Neve: gomme termiche? Catene?
    Colpo di sonno: se sei stanco, fermati!
    Cellulare: obbligo dell’uso dei dispositivi hand free!
    Chiacchiera: mantenere sempre l’attenzione nello specchio visivo del parabrezza!
    Sorpasso azzardato: verificare sempre prima dallo specchio retrovisore la presenza di un altro sorpassista!
    Ecc eccc eccccc eccccccc

    Signore e Signori. Non ci vuole il manganello, ma almeno, finché la cultura automobilistica italica non è cambiata, lo spauracchio di poter subire processi penali con pene decisamente pesanti. Poi pensiamo ad educare l’italico autista alla stregua dei nordeuropei ben incanalati…

    Ripeto: la folla berciante è comunque Popolo…che siano i familiari delle vittime, piuttosto che chi ne fa uso politico…sempre popolo è. Chi ne dileggia l’essenza non può essere considerato nel giusto, perché con la storpiatura del termine si auto reputa migliore…schiacciando coi piedi l’uguaglianza, sancita anche costituzionalmente, di ogni cittadino.

    Ora mi taccio, perché, sinceramente, mi sono stufato di sentire stridere le unghie sugli specchi, portando questa legge come ariete per contrastare un governo che non piace, come lo è stato per le unioni civili. Lo scopo è meramente questo e nessuno me lo toglierà dalla zucca.
    Io sono un tecnico puro! Della politica così fatta, non riesco a farmene una ragione. Valuto dati e analizzo i possibili provvedimenti scevro di qualsiasi unzione politicizzata della tecnica. Faccio esempi veri e confutabili, partendo da una prospettiva diversa se non riesco a capire o a farmi capire: il punto di vista degli scienziati del secolo scorso che hanno portato alle leggi dell’universo.

    • Tigra 6 marzo, 2016 at 10:15

      Naturalmente ti puoi tacitare, è un tuo diritto, come quello di esserti stufato della discussione, invero ormai un po’ ripetitiva, ma le unghie che stridono sugli specchi mi sembrano le tue.
      Qual è l’oggetto del contendere? Semplicmente il fatto che la legge sull’omicidio stradale, anche tacendo dei problemi di natura giuridica che pone, NON prevede adeguate sanzioni per i comportamenti rischiosi, come negli altri paesi, ma sostanzialmente solo pene per chi con questi comportamenti causa vittime o danni.
      La tua motivazione per giustificare la legge è che gli italiani non ne vogliono sapere di essere toccati nel portafoglio e nella patente, come invece tocca agli svizzeri, mentre io sostengo che proprio per questo le sanzioni sarebbero doppiamente efficaci e diminuirebbero il numero dei morti, e lo confermo, infischiandomene del fatto che la folla berciante protesti; aggiungo che la sua protesta mi conferma la necessità di andare in questa direzione.
      Sul termine folla berciante, che tanto poco ti piace, ti posso concedere la sgradevolezza, peraltro voluta da parte mia, ma la storia del pensiero politico moderno è anche la storia dello studio del populismo, che non è una bella cosa, per niente affatto: Erdogan, Putin, Orban e Bush il giovane, per tacere di altri persino peggiori, sono tipici leaders figli di questo fenomeno e tutti, chi più chi meno, sono dei fior di mascalzoni, per cui al populismo non faccio nessuno sconto.
      Sul governo infine: vedi, io e te abbiamo contribuito ad eleggere lo stesso esecutivo, ma non per questo io mi nego il diritto di criticarlo quando ritengo che sbagli, in questo caso come sulle unioni civili, e ciò perchè mi ritengo un azionista di maggioranza, e lui, il governo, deve rispondere anche a me e alle mie idee, non il contrario.

      • Genesis 6 marzo, 2016 at 13:01

        A me sembra di discutere con i miei vecchi insegnanti, pieni di formule e dati, ma incapaci di applicarle…
        Quello che sentì stridere da parte mia, sono sicuramente le mie gomme che devono evitare incapaci, ubriachi e drogati ogni santo giorno! Inasprimento delle multe…in Italia? È successo pochi mesi fa…qual è stato il berciare della gente? “Ecco che vogliono fare cassa!”. Le associazioni dei consumatori che si stracciano le vesti, i sindacati…ecc ecc.. Cavolo! Sembra che le situazioni e le cose le veda solo io! Comunque…
        …Continuerò a berciare la giustezza dell’inasprimento delle pene per gli omicidi stradali, nello stesso modo in cui cercherò di far imparare a qualcuno come si guida e come rispettare gli altri, condividendo il dolore delle vittime ed assoggettandomi nel caso al volere della legge che mi trovasse in fallo!

        • Tigra 6 marzo, 2016 at 15:12

          Non le vedi solo tu, le vediamo tutti, ed è proprio questa accondiscendenza che ti contesto; chi governa deve saper indirizzare il paese, non andarci sempre a rimorchio, se no resteremo sempre quel branco di incivili che siamo.
          E’ impopolare? Certamente, come a volte devono saperlo essere i governi, se veramente vogliono fare il loro mestiere e, in questo caso, se volessero veramente condividere il dolore delle famiglie delle vittime, se no condividono solo il berciare della gente.
          Le altre sono chiacchiere.

          • Genesis 6 marzo, 2016 at 16:16

            È pazzesco! Sarò io rimbambito, ma ricordo quando gli altri governi, tecnici o meno, non ascoltavano la gente berciante e tutto gli andava contro per questo. Anche se questo governo accettasse le berciate del popolo, quale sarebbe il problema? Al berciare di uno ci sara il berciare contrapposto dell’altro. Il governo è delegato a decidere e legiferare: se lo fa, sbaglia…se non lo fa, sbaglia. Cavolacci una volta che un governo l’abbia fatta giusta, io, non la ricordo.
            A meno che tu non ti riferisca a governi totalitari ad est del Friuli…un po’ tanto ad est! Quelli han deciso e decidono senza ascoltare il berciare della gente, appunto perché lo reputano “berciare” e non chiedere o comunicare o condividere o collaborare…

            Il resto è chiacchiera berciante!

  7. Blue 5 marzo, 2016 at 16:03

    Nulla so di questioni giuridiche. Così ad occhio mi pare che una legislazione “a parte” per le questioni riguardanti il reato di omicidio colposo stradale, non sia in linea con i principi fondamentali del Diritto. Quantunque l’impunità cui abbiamo assistito per reati di tale portata e gravità richiedano una mano più ferma, non per terrorizzare ma per “dissuadere”. E poi, soprattutto, non sull’onda del: “ce lo chiede il paese”. Sappiamo che “il paese che chiede” (soprattutto il nostro) è proprio quello che, usualmente, le regole e le norme le disattende sistematicamente. Questa è la nostra cultura, per dire.
    Che fare quindi? In medicina si dice “prevenire è meglio che combattere”. Mi pare che sia dunque basilare, nello specifico tema della sicurezza stradale:

    1. una corretta e capillare formazione dei guidatori (giovani e non) in tema di conoscenza delle elementari nozioni di dinamica applicata agli autoveicoli;
    2. una continua opera di controllo opportunamente diffusa sul territorio – con l’ausilio di ogni tecnologia e con un adeguato potenziamento delle forze di polizia – per sanzionare preventivamente coloro che esagerano nei comportamenti “disinvolti” alla guida.

    Mi permetto brevissime notazioni tecniche riguardanti il punto 1.
    Tutti sanno, o immaginano, che la quasi totalità degli incidenti d’auto avvengono a causa della velocità eccessiva, incompatibile con altri parametri che non sto qui a enumerare.
    Spesso, in auto, si corre. Si corre per accorciare i tempi di percorrenza di un tragitto.
    Non voglio annoiarvi con lezioni di fisica dei trasporti ma, in sintesi, le cose stanno così.

    Il tempo di percorrenza è una grandezza direttamente proporzionale allo spazio da percorrere e inversamente alla velocità a cui lo si percorre: vuol dire, più o meno, che se raddoppiamo la velocità, per percorrere un dato spazio, il tempo si dimezza (ottimisticamente trascurando il tempo di accelerazione alla partenza e di decelerazione all’arrivo…)
    Tutti gli altri parametri dinamici che caratterizzano il veicolo in moto, invece, dipendono anch’essi dalla velocità. Ma in misura esponenziale. Grossolanamente possiamo dire che l’energia che un veicolo in moto possiede dipende dalla sua massa (pensate ad un pullman o ad un TIR…) e dal quadrato della sua velocità (Ec = 1/2 mv^2). Questo vuol dire che se quel veicolo – che vuole arrivare prima a destinazione – raddoppia la velocità, la sua energia che ha (per il fatto di trovarsi in movimento) diventa quadrupla. Altrettanto dicasi per tutti gli altri parametri che dovrebbero assicurare la stabilità in marcia del suddetto veicolo e la sua capacità di arresto (forza centrifuga che tende a farlo sbandare in curva, spazio di frenata etc. etc…), nonché per il sistema inerziale costituito dai poveri passeggeri, in balia del “provetto” (ma irresponsabile) guidatore che ha fretta, per i quali vale il principio di sopravvivenza (si spera), anche per tutti questi fattori e persone, il “grado di pericolo” dipende in misura quadratica dalla velocità. Nell’impatto (si spera eventuale e mai augurabile), in cui l’eccesso di velocità oltrepassa i livelli di sicurezza calcolati dai progettisti di quella strada (ecco a cosa cervono i limiti di velocità, noiosi, con cui si devono affrontare curve, discese etc) – comportando una perdita di controllo del veicolo – tutta l’energia posseduta dal mezzo (vi assicuro che è tanta…) viene trasferita all’ostacolo. Con le conseguenze che potete facilmente immaginare. Sia che si tratti di altro veicolo, di un muro in cemento armato o di un gruppo di persone.
    Ecco perché “correre” (per risparmiare qualche minuto) non conviene, indipendentemente dall’etica non solo automobilistica. Che poi anche l’adrenalina voglia la sua parte, questo, almeno io, non mi sento di approvarlo.
    Mi scuso per la prolissità.

    • Genesis 5 marzo, 2016 at 18:16

      Ottimo e semplice intervento tecnico-scientifico…ma…non sempre, nelle statistiche, è la velocità pericolosa ad essere effettivamente pericolosa.
      Paradossalmente due mezzi che circolano in città a 50km/h, quindi tranquillamente, si scontrassero frontalmente hanno la medesima energia di un mezzo che a 100km/h si scontrasse contro un muro. Un frontale, alla medesima velocità, annulla le forze in campo…solamente se fosse esattamente parallelo (il faro sinistro col faro destro dell’altra e le targhe che si baciano)… …se lo scontro frontale fosse alla medesima velocità, ma l’impatto fosse su due assi diversi, la pericolosità, oltre che per i piloti, diverrebbe massima per i passanti o altri mezzi nelle vicinanze per la carambola dovuta alle risultanti delle forze in campo…
      Ergo, non sempre gli incidenti mortali sono dovuti alla velocità…è però chiaro che la velocità potrebbe esserne causa, anche perché spesso tutto sta nei riflessi dei guidatori che, se ubriachi, rallentano di molto…anche a 20km/h contro la madre che attraversa la strada con la carrozzina del proprio pargolo…

  8. Genesis 5 marzo, 2016 at 08:18

    Cara Tigra,
    non baro! Devo necessariamente essere conscio del fatto che per riuscire a cambiare un impronta culturale di un Popolo (chiamalo come vuoi; a me “massa berciante” suona come un insulto!) non basta un governo, non basta un gruppo politico, non bastano le famiglie risvegliate da chissà cosa, ma serve un “terremoto” culturale che ne porta il cambiamento. Spiegomi….
    L’esempio calzante è quello che ho scritto del mio viaggio in Austria: rimaniamo quindi in tema con lo scritto dell’amico Gennaro.
    1. Per guidare bisogna far leva in primis sulle proprie capacità. Capacità che derivano da un insegnamento dovuto ad una scuola. Se questa scuola durasse troppo tempo, diverrebbe costosa e insopportabile. Quanti dei nostri diciottenni conseguirebbero il documento?
    2. Per guidare bisogna mantenere un’attenzione specifica su quello che si fa. A determinate velocità, un secondo di disattenzione può provocare un danno. Non parlo di velocità assurde, ma anche dei canonici 50 della città…prova a fare i conti di quanti metri percorre un’auto a quella velocità in un secondo;
    3. Se facessimo come in Svizzera, in Austria o in Germania tante patenti italiane verrebbero ritirate a vita. Vuoi per motivi di età, vuoi per altri motivi (non si passa l’esame per il rinnovo). Da noi basta una farsa di visita medica per poter guidare altri 10 anni;
    4. Guidare significa utilizzare un mezzo a motore. Il mezzo a motore, per essere sicuro, deve essere efficiente in tutti i suoi punti: dai fari, ai freni, dai pistoni al filtro anti particolato, dagli specchietti retrovisori al parabrezza…e via dicendo.
    Se vuoi aggiungo altri punti (mi diverto)…
    Se, quindi, per poter guidare l’automobilista italiano dovesse abbassare il suo status symbol, allora sì vi sarebbe un sollevamento popolare coi forconi verso il ministero dei trasporti. Non vi sarebbe legge che tenga. Il far west delle strade che tutti i giorni percorro per visitare clienti o fornitori, diverrebbe luogo di sfida all’ultimo colpo. Sportelliste, autoscontri…
    La cultura dell’italiano medio non la cambi con le leggi, ma con decenni di incentivi all’acculturazione, partendo dalle famiglie, gli insegnanti e gli stessi dipendenti statali…di certo sono sicuro che non riuscirò a vedere in Italia le strade ordinate nel traffico come negli altri stati.

    Per la questione politica lascio a te il cartellino.

    • Genesis 5 marzo, 2016 at 08:25

      …ma in Italia l’acculturazione deriva dalle leggi, oppure ne vive. Ma, quindi, se da noi le leggi non si possono fare, perché sempre discutibili, che si fa?
      …continuiamo a girarci per giocare con la nostra coda…

    • Jair 5 marzo, 2016 at 09:20

      Genesis, guarda che tutti i 4 punti di questo tuo commento riguardano la prevenzione: dall’educazione stradale, all’efficienza dei mezzi, allo stato di salute psicofisica. E su questi punti siamo tutti perfettamente d’accordo. Qui sì che la scelta di severità è una scelta di civiltà. Non siamo d’accordo sulle sanzioni penali spropositate… a babbo morto (in tutti i sensi).

      • Genesis 5 marzo, 2016 at 11:58

        Sarò schietto.
        I quattro punti vengono seguiti da forse il 50% dei patentati. E questa mia è una stima senza fondamento, probabilmente ottimista. Le pene, fin ora, non c’erano! O, se c’erano, non venivano nemmeno calcolate da chi ne sarebbe oggetto.
        L’italiano medio ha bisogno, perché diverso da uno svizzero o austriaco, di normative pesanti, perché mediamente le trasgredisce da “furbetto”.
        Un automezzo può divenire un’arma, perché può uccidere se utilizzato malamente. Da qui la mia condivisione della scelta dell’inasprimento delle pene.
        Se vuoi esempi te ne posso fare quanti ne vuoi! Di certo verrebbe fuori un blog di diverse pagine…

    • Luistella 5 marzo, 2016 at 12:10

      Condivido . Mi permetto di aggiungere che ancora oggi, a non so più quanti anni dall’obbligo delle cinture (15, 20?) c’è gente che le indossa solo quando sa o teme di incontrare una pattuglia. Non sono servite a nulla le statistiche, i dati riportati sulle diminuzione degli incidenti mortali con l’uso delle cinture… Purtroppo per molti ancora si fa solo una cosa per timore di essere beccati a non farla. C’è ancora la cultura che le leggi servono solo a complicarci la vita (in effetti qualcuna c’è), ad imporre delle norme e che mai siano di pubblica utilità.Forse una legge che contempli il reato di omicidio stradale, fa drizzare un pò più le orecchie e a dare un pò di giustizia alle vittime.

    • Tigra 5 marzo, 2016 at 18:57

      Recitava il Comma 22, in un famoso film del 1970: chi è pazzo può chiedere di essere esentato dalle missioni di volo, ma chi chiede di essere esentato dalle missioni di volo non è pazzo; perdonanmi la battuta, che cito solo perchè è uno splendido paradosso, ma veramente mi sembra che tu usi argomentazioni che si ritorcono contro il concetto che vuoi dimostrare.
      Dici che gli italiani non hanno la cultura necessaria per comportarsi civilmente, e cioè per pagare multe salate quando se lo meritano, e che ci vorranno decenni per ottenerla; bene, condivido, e quando vogliamo cominciare ad educarli, affidiamo il compito alle prossime generazioni?
      Perchè dobbiamo aspettare, e cosa aspettiamo? Se ci regoliamo così spostiamo solo il problema, e sarà sempre vero che non ne vorranno sapere, perchè se a quello vogliamo arrivare ci dovrà pur essere il momento in cui si decide di saltare l’ostacolo e cominciare.
      Perchè ci dovrebbe essere una occasione migliore di questa? Chi lo dovrebbe fare, la destra?
      A me sembrava un’ottima occasione, inasprisci le pene per quel tipo di reato, cosa che al netto della dismisura mi può anche star bene, inizia allora ad introdurre norme che esistono in tutti i paesi civili, dove se fai lo scemo con alcol, droga e velocità prima ti pelano economicamente e poi fanno coriandoli della tua patente, introduci l’educazione stradale nelle scuole, fai in modo che l’educazione civica sia un elemento fondante della formazione dei giovani, e se ci sarà il sollevamento popolare davanti al ministero dei trasporti per una cosa del genere, io onestamente manderei la celere, e la chiamerei educazione alla civiltà.
      Perchè il tempo che serve per arrivare all’educazione a cui ti riferisci, che si misura in generazioni dalla nostra condizione di partenza, richiede anche un po’ di bastone, non solo la carota, perchè diversamente sarà sempre un serpente che si morde la coda.

      • Genesis 5 marzo, 2016 at 19:55

        Di per se il mio doppio paradosso funziona…e l’hai anche capito. Mi spiego.
        Culturalmente l’italico è decisamente avanti a tutti da secoli in arte e cultura generale. Quello che però gli manca è la cultura della “comunità”, cioè quella che ti porta a pensare prima al tuo vicino che a te stesso. Come scrivi anche tu, ci vogliono generazioni per poter risolvere la questione partendo dalle scuole, poi le famiglie ed in primis le istituzioni.
        Come si fa, però con l’italico medio? Gli si insegna da subito e guai se sgarra? Leggi ce ne sono tante ed in questo caso si può parlare della patente a punti. Ohhhh a quante mamme o padri in pensione sono stati tolti i punti dalla patente pur non avendo la macchina? Fatta le legge, trovato l’inganno…e in Italia siamo forti in questo!
        Si fa come con gli hooligans inglesi: pazzi violenti negli stadi europei, c’è voluto veramente poco per tranquillizzarli…botte da orbi, carcere duro ed esclusione a vita dalle partite di calcio…ora sono degli agnellini.
        Siccome non vedrei bene un vigile urbano, un carabiniere o un agente scendere da una macchina con la mazza da baseball per spaccarla in testa all’ubriacone di turno al volante, mi piace pensare che una legge possa almeno fargli paura…ed i primi che finiranno in quel vortice, daranno poi il buon esempio.

        Tieni conto, Tigra, che per il lavoro che faccio è possibile che io cada in questo problema…non da ubriaco, ma un eccesso di velocità o un possibile incidente, per me, è un puro dato statistico. Dovrei essere più arrabbiato di te per un inasprimento delle pene in merito al cds, ma invece le accetto e le ritrovo giustissime!

        • Jair 5 marzo, 2016 at 20:55

          Mi spieghi perchè da un lato approvi e accontenti la folla che urla e chiede la forca, ma poi continui a considerare i cittadini solo come asini da bastonare, perchè non sentono ragione? Non credo che tuo padre ti abbia cresciuto solo a ceffoni e legnate… allora perchè continui a pensare che solo manganello e galera possano essere educativi? Perfino il Duce aveva un pensiero un po’ più elaborato e meno muscolare sul come trattare gli italiani.

          • Genesis 5 marzo, 2016 at 21:40

            Perché la folla da accontentare, in questo caso, è quella che chiede giustizia. Quella che ha sofferto una mancanza di leggi restrittive in merito agli incidenti mortali causati da drogati o ubriachi.
            E non sto considerando i cittadini degli asini da bastonare, ho fatto solo l’esempio inglese di un tifo violento sedato con la forza e, comunque, rimango realista vedendo ciò che ho intorno: persone che pensano al proprio piuttosto che prodigarsi nell’aiuto…nella disponibilità di lasciar passare l’auto prima della propria, che si fermano due metri prima delle zebre per far passare la gente, che con lo scooter seguono il codice della strada superando solo dove permesso e fermandosi prima della linea orizzontale del semaforo…sono quelle persone che se redarguite dal vigile si vergognano di aver commesso un’infrazione… Succede così in Italia Jair?
            In altri posti si!
            Non ti permetto di darmi del fascista. Leggi bene quello che ho scritto!

        • Tigra 5 marzo, 2016 at 22:08

          Guarda che non si tratta di manganellare nessuno, si tratta di applicare sanzioni che esistono in tutti i paesi civili, e che hanno un’efficacia maggiore di qualunque minaccia di pena, perchè per ogni morto sulle strade ci saranno 100.000 violazioni del codice, che magari solo in un caso su mille o su diecimila si tramutano in incidente grave; non ci saranno meno morti, che sarebbe l’interesse sociale da tutelare, ma solo qualche condannato in più ad una pena detentiva, quanto per giustizia e quanto per vendetta non saprei dire.
          Nel mondo che tu stai subendo comandano, per tua stessa ammissione, quelli che pensano al proprio interesse, e non quelli che pensano al bene comune, non ti piace ma lo accetti, perchè lo ritieni inevitabile; bene, io non intendo accettarlo, e non intendo applaudire a norme che lisciano il pelo alla folla berciante, che non è, bada bene, quella dei parenti delle vittime, ma quella di coloro che si vogliono metter a posto la coscienza e continuare a correre o a ubriacarsi, tanto sanno benissimo che statisticamente, non toccherà a loro pagare, e se anche fosse, tu mi insegni, trovata la legge trovato l’inganno, dalla galera escono (quasi) tutti.
          Io credo che ai parenti delle vittime piacerebbe la certezza della pena, la più rivoluzionaria riforma penale da introdurre in Italia, e sapere che quelli che possono uccidere saranno fermati al cacelletto di partenza, più che essere sbattuti per un po’ in prigione dopo che hanno colpito, non altro.

  9. Genesis 4 marzo, 2016 at 12:55

    A margine del discorso, giusto per descrivervi un piccolissimo esempio di come altri stati hanno legiferato in merito, porto la celeberrima Svizzera. Non mi riferisco agli incidenti o alle morti che vengono sanzionate in un modo tale che li, i piloti d’auto, stanno ben attenti a cosa fanno (arresto immediato e multe che finiranno di pagare i posteri), ma all’eccesso di velocità, cosa che può accadere in qualsiasi momento anche per distrazione (anche questa cosa pericolosa).
    Quando un autista viene fermato da una pattuglia e gli si commina una multa per l’eccesso di velocità (o velocità pericolosa), nell’immediato questa deve essere saldata (hanno i bancomat portatili)…ma non è finita qui! Dopo un rapidissimo controllo, entro qualche giorno, viene comminata la medesima multa rapportata al reddito della persona incriminata.
    Ricordo che qualche anno fa, dei bravi italiani possessori di Lamborghini e Ferrari, sfrecciavano nelle bellissime strade svizzere. Chiaramente, fermati, hanno dovuto pagare immediatamente una multa tra i 500 e i 700€. Una settimana dopo gli arrivò il resto della sanzione e il valore si aggirava intorno ai 120 – 250 MILA euro…

    Fate vobis!

    • Tigra 4 marzo, 2016 at 15:14

      Una domanda, perchè secondo te nella nuova legge non sono previste sanzioni di tipo svizzero, con multe che finiranno di pagare gli eredi, per il comportamento rischioso, al posto del carcere a cadavere caldo?
      Era così difficile dire agli italiani una cosa del tipo “ragazzi, la festa è finita, da domani chi viene trovato con un po’ di alcol o droga in corpo alla guida paga una fortuna e la patete la rivede, se la rivede, dopo 10 anni”?
      E controllari sul serio, non per finta qualche sabato sera fuori dalle discoteche…
      Pensiamo che una cosa del genere sarebbe stata meno efficace della promessa del carcere duro?
      Secondo me sarebbe stata più efficace ma elettoralmente più costosa, semplicemente.
      Un’altra domanda, qual è il fine primario, evitare nuovi morti o punire in un modo che non è neppure esemplare, perchè rischia di costare di più dell’omicidio volontario, coloro che causano morti sulla strada?
      Detto questo, nessuno contesta il fatto che ci debbano essere pene adeguate, e sopratutto certezza della pena, ma la nuova legge non assicura nessuno dei due risultati.

      • nemo 4 marzo, 2016 at 17:55

        Oddio! Credo che la risposta sia tutta nel fatto che si è dovuto arrivare alla….fiducia per la approvazione. Immaginiamo se nella legge ci fosse stato un paragrafo che recitava così. La patente del reo sarà sospesa per anni 10, la multa sarà in proporzione al reddito e gli eredi pagheranno in caso di insolvenza dello stesso o per sopravvenuta morte. Già mi viene da ridere! Credo che tutti gli avvocati presenti in Senato avrebbero fatto salti di gioia nel leggere questo.

        • Tigra 4 marzo, 2016 at 21:51

          Nemo, quella sugli eredi era evidentemente una battuta…, quanto al resto, se si può aumentare l’entità della pena, si potrà pure aumentare anche l’entità della sanzione pecuniaria e di quella amministrativa, non credi?
          Poi magari è una cosa meno popolare, ma questo è un altro discorso.

          • nemo 5 marzo, 2016 at 08:57

            Ho evidentemente male interpretato la tua battuta. Chiarito questo punto resto dell’idea che un aumento di pena per chi si mette alla guida nelle condizioni che creano e causano danni è sacrosanto. Altra cosa è che queste pene siano o no pecuniarie, perchè in questo caso si determina quello che viene sempre sbandierato, ovvero la disparità tra il ricco, che potrebbe pagare la cifra, alta, della multa ed il povero che non potrebbe farlo.

          • Tigra 5 marzo, 2016 at 19:02

            Nemo, mi rispondo per risponderti, il metodo svizzero, che fa pagare le multe in proporzione al reddito mi sembra eccellente, e vdrai che se i ricchi li usiamo come bancomat alla fine si stancano di pagare, sopratutto se gli togli la patente.

      • Genesis 4 marzo, 2016 at 18:24

        Vedi Tigra, ti rispondo alle domande con un altro esempio.
        Sono appena rientrato in ufficio dopo un viaggio in Austria dell’est…duecento chilometrini belli belli da Bolzano.
        Sulla A22 da Bolzano al Brennero il limite massimo di velocità è 110km/h. Ho impostato la mia velocità a 120, giusto per vedere cosa accadeva. Nei 90km di autostrada mi hanno superato 32 vetture. Vista la disputa in questo thread, faccio le mie analisi dal vero…
        Oltrepassato il Brennero il limite austriaco di velocità è 110km/h come da noi, ma variabile con dei cartelli luminescenti (come nelle vicinanze di Bologna). Oggi, visto il traffico pesante, era posto a 100km/h a parte alcuni tratti tra gli 80 e 90km/h.
        Mi sono adeguato ed ho inserito 105km/h (giusto il valore tale per cui un velox o altro non può multarti). Come ho scritto, il traffico era decisamente pesante e folto, ma vigliacca miseria, nei 110km percorsi mantenendo una velocità 5km/h più alta del limite, mi ha superato una sola macchina che forse viaggiava a 115…aveva la scritta POLIZEI sui fianchi.
        È una questione di cultura, Tigra. In Italia non c’è legge che tenga! Chiunque trasgredisse una legge non è un criminale, ma, se non arrestato, diviene una persona da elogiare perché più furba di altri. S’è ricca, poi, ancora meglio…possono anche arrestarla. In serata è fuori a mangiare astice!

        Quello che voglio far capire è:
        1. Bisogna solo dar contro al governo Renzi, perché di una sinistra dolce, assuefatta al centrodestra? Va bene, basta dirlo!
        2. Tra “non avere” una legge ed “averla” oppure “farla, ma non proprio del tutto a posto”, c’è molta differenza. Nella fattispecie, come indicano anche Luistella e Nemo, bisognerebbe chiedere alle vittime ancora vive cosa ne pensano nel vedere scorrazzare sorridente e gaio quello che poco tempo prima gli ha falcidiato la vita…vedere, magari, stando seduti su una sedia con quattro ruote…
        3. Come si fa in Italia a comminare multe in base al reddito? Prima bisogna capire se le dichiarazioni dei redditi sono veritiere, poi andare da un giudice che ne stabilisca l’entità. Se tutto va bene in un paio di anni la sentenza definitiva è commisurata…il trasgressore è su una spiaggia a sorseggiare tequila sotto ad un ombrellone di paglia!
        4. Per fare una cosa buona, bisognerebbe rifare completamente tutto l’armamentario di leggi che ci portiamo dal tempo del Re. Non siamo neppure a conoscenza di quante effettivamente ne abbiamo. Si stimano oltre le 500mila, quando nella Krante Cermania ce ne sono all’incirca 20mila, in Francia un po’ meno, in Svizzera ancora meno… Da noi una nuova legge, per essere applicabile, non deve contrastare nemmeno i “regi decreti”. Che iter deve avere un disegno di legge? Le montagne Russe!

        Se a Renzi venisse in mente di proporre questo ultimo punto, a mio avviso giustissimo, cosa accadrebbe? Sollevamento politico contro?

        • Tigra 4 marzo, 2016 at 21:48

          Non barare, non mi puoi fare un esempio, la Svizzera, e poi dire che per noi non vale; comunque non eludo le tue osservazioni e provo a rispondere sui due punti essenziali, la cultura e l’atteggiamento nei confronti del governo.
          Sulla prima hai fatto un ragionemento ineccepibile, la nostra è indeguata rispetto a quella degli altri, proprio per questo la legge sul delitto stradale mi sembra, ad essere molto gentili, assolutamente insufficiente, punirà i 4 gatti che uccideranno qualcuno e lascerà inalterata la cultura, con gli annessi fattori di rischio. Non si può fare come in Svizzera? Hai voglia se si può, basta deciderlo e pagare qualche prezzo; d’altronde, se non si comincia da nessuna parte, e chi governa si adegua sempre alle regole del populismo, nulla mai cambierà.
          Sul governo, vedi, io non ho tessere in tasca, voto a sinistra da sempre, ma alla sinistra faccio meno sconti che alla destra, non li ho fatti a Bersani e a quelli prima di lui, non li faccio oggi a Renzi; il premier ha fatto delle cose che condivido, e altre che non condivido affatto, e credo sia doveroso mantenere indipendenza di giudizio e capacità di critica, e sopratutto non tollero l’idea di marciare allineati e coperti dietro a un leader solo perchè è quello della tua parte. A Renzi abbiamo perdonato cose che se le avesse fatte Berlusconi avremmo fatto una opposizione durissima, non è che diventano giuste solo perchè le abbiamo fatte noi. Quanto al fatto che serve una maggioranza in Parlamento per approvare le leggi, mi limito ad osservare che la destra ha i nostri stessi problemi per vincere le elezioni, e di voglia di votare ne ha ancora meno, prima o poi dovremo votare comunque, cerchiamo di non arrivarci con la faccia dei populisti, se no vorrà dire che loro ci hanno cambiato di più di quanto noi siamo riusciti a cambiare loro, che li abbiamo cambiati per niente.
          Aggiungo infine una nota sulle famiglie delle vittime, che sono le prime da tutelare: ha loro serve giustizia, certezza della pena per i colpevoli, e poter pensare che quella cultura che ha ucciso i loro cari stia cambiando; credo che nessuna di queste cose sia minimamente garantite da questa legge, si è solo lisciato il pelo a quello che tu chiami popolo e che io chiamo massa berciante.

  10. Genesis 4 marzo, 2016 at 06:46

    Mah, letti i commenti ai miei, rimango sconcertato.
    La folla tumultuosa
    Riprendo il termine dallo scritto di Dareios riferendomi, chiaramente, alla gente che ha subìto il dramma, piuttosto che quelli che in felpa girovagano per le strade coi forconi alzati. La prospettiva è quella del padre, madre, figli, parenti che si vedono strappare alla vita un proprio caro così, da un autista inebetito dall’alcool piuttosto che dall’erba del giardino fumata qualche minuto prima. Mi sembra strano che questo punto non venga condiviso, ma urtato…lo Stato, signori, è il popolo. Nel popolo c’è gente intelligente come quella stupida, c’è il povero come il benestante o il ricco, c’è il sapiente come l’ignorante. La democrazia è proprio questo. Un governo eletto (bene o male che sia) promuove le leggi che si sente di promuovere. Sta al sistema parlamentare il promulgare tali leggi. Hanno messo la fiducia sedicimila volte? Se siete stufi di questo modo di fare? non dategli la fiducia e assumetevene le responsabilità…altrimenti le urla e i comizi sono solamente “fuffa “.
    Secondo punto. Vince il ricco.
    Si, effettivamente è vero. Ho sempre scritto (e mi hanno attaccato per questo) che non vince la verità, ma l’avvocato più bravo. Ora non si può pensare che la legge non sia uguale per tutti, perché, al contrario, decadrebbe lo stato di diritto. Avremmo, noi Popolo Sovrano, il diritto di riprenderci in mano lo Stato e cambiarne tutto l’ordinamento.
    Ci sto! Chi devo seguire per questo? Mi offro volontario! (Discorso per assurdo!)

    • nemo 4 marzo, 2016 at 08:11

      Non c’è un Paese al mondo dove il ricco non abbia maggiori possibilità del povero. Prendiamo, ad esempio, il sistema USA, dove la pratica della cuzione è ben più sviluppata che da noi. Ebbene credete che questo sistema sia più o meno equo di quello che abbiamo noi, dove non esiste, per evitare questo ? O siamo degli inguaribili illusi o siamo degli, altrettanto, inguaribili sognatori. Se sei povero sei assistito dall’avvocato d’ufficio se sei ricco dallo studio affermato, ditemi se questa non è già una differenza..! Perchè attendo che qualcuno mi dimostri che le due cose sono uguali, nella sostanza!

  11. Jair 4 marzo, 2016 at 05:40

    Apprezzo la vivacità e la ricchezza della discussione ma fatico a farmi una ragione della volontà forcaiola di alcuni dei cari amici di Modus. E questa legge che prevede pene così incredibilmente alte per un reato colposo ha appunto il solo scopo di soddisfare questo istinto forcaiolo della “folla”, come la stiamo chiamando. E’ una legge che farà guadagnare al governo qualche voto che sarebbe andato alla Lega, alla destra e all’estrema destra.
    Mi chiedo perchè sia tanto difficile far capire il famoso e spesso ripetuto concetto: non è la severità della pena, ma la certezza della pena che fa diminuire i reati. Eppure decine di anni di statistiche dimostrano che questo assunto è valido in tutti i paesi del mondo e sotto qualsiasi tipo di governo. Anzi, paradossalmente (ma non tanto) i paesi che prevedono pene generalmente più severe sono i paesi meno sicuri e dove si delinque di più. Di questo ci sono prove e controprove statistiche infinite: addirittura c’è la prova statistica che, negli stessi singoli paesi che hanno visto periodi in cui gli omicidi sono puniti con la pena di morte e altri periodi in cui la pena di morte non è in vigore, gli omicidi non aumentano o addirittura diminuiscono nei periodi in cui la pena di morte non è in vigore. Non vi cito link, basta che andiate a googlare “omicidi e pena di morte” e troverete un’infinità di siti e di dati.
    Pensare che la severità delle pene migliori la società e la difenda dai pericoli, è un atteggiamento che porta al fascismo. Questa legge risponde al desiderio di fascismo che cova sempre nelle pance, al pensiero malato che ci sia sempre un ordine turbato che va ristabilito con la forza, che ci sia bisogno di mostri che vanno esposti alla pubblica curiosità e puniti con estrema durezza. E va a braccetto con l’altro atteggiamento ipocrita e fascistissimo, che è il fare finta di non sapere che, quando si ha a che fare con la giustizia, i ricchi la scampano sempre e i poveracci finiscono sempre dentro, a pagare per tutti, come ben diceva Tigra.

    • Luistella 4 marzo, 2016 at 11:32

      Qui non si tratta di rispondere ad un bisogno forcaiolo, ma di applicare giustizia. Si pensa sempre poco alle vittime. Vi sono stati casi in cui , ad es.,gente che stava tranquillamente aspettando un bus, viene travolta e uccisa dal tizio che ha sbandato ad una velocità da incubo cinematografico. Una legge più severa , che riconosca un reato più grave,gli impedisce di avere la possibilità di una condanna molto all’acqua di rose, magari di riavere la patente e ai parenti delle vittime di rivederselo girare tranquillamente. Ricordo che esistono associazioni di parenti delle vittime della strada che non mi paiono forcaioli, ma semplicemente hanno chiesto che venga fatta giustizia per le persone che hanno perso. E’ vero che il crimine viene scoraggiato più con la certezza della pena che con le leggi. Ma a questo punto non è “colpa”del governo che promulga nuove leggi, ma ai cavilli di ogni specie che l’ordinamento giuridico consente, per cui anche un mafioso ( specie in passato), può vedersi ridurre la pena, oppure uscire indenne, perchè c’è stato un errore di notifica. Poi , sono la prima a dire che occorre al più presto venga fatta una legge che stabilisce il “reato di tortura”. Nella speranza che quando questa approderà in Parlamento, non si debba imporre la fiducia, per portare a conclusione la legge

  12. Genesis 3 marzo, 2016 at 20:57

    Se una legge è giusta o meno, credo, lo deciderà il tempo. È chiaro che l’omicidio stradale a noi mancava e, credo, era ora che lo si legiferasse.
    Un’auto, una moto, un camion o anche lo scooter più leggero possono causare vittime se guidati da persone discutibili che se ne fregano del loro stato psicofisico. Questi strumenti (i mezzi di trasporto) possono divenire armi in mano a folli. L’incidente dell’ubriaco o del drogato non avviene perché c’è un buco in mezzo alla carreggiata o per la mancanza del guard rail, ma perché i riflessi della persona vengono a ritardarsi per ovvi motivi.
    È la medesima cosa per chi utilizza un martello o un cacciavite, sennonché una motosega…come è la medesima cosa per chi lascia i propri impianti invecchiare per divenire pericolosi uccidendo di fatto persone anche questi.
    Sulle morti sul lavoro, però, ho di che lamentarmi. Proprio su queste pagine esiste il mio blog sulla sicurezza sul lavoro (che invito chi vuole a rileggere). https://www.moduscc.it/i-blog/sicurezza-sul-lavoro/
    La legge sulla sicurezza sul lavoro, dpr 81, oltre che obbligare i datori di lavoro nella precisa manutenzione degli impianti per renderli più sicuri (più…non…sicuri) obbliga di fatto anche i lavoratori a contribuire per la loro sicurezza….cosa che troppo spesso viene disattesa: “tanto non mi ascoltano”…”cosa importa a me, lavoro nell’altro reparto”…”faccio sto lavoro presto, perché questa sera non posso perdere la partita”…ecc.
    Obietterete che il problema amianto o Thissenkrupp è nato ben prima della vecchia 626…avete ragione…ma di morti ne abbiamo, purtroppo, tutti i santi bastardi giorni!

    Ora corcatemi!

    • DareioS 3 marzo, 2016 at 21:13

      Faccio presente che il Tribunale di Teramo ha condannato per uxoricidio ovvero omicidio volontario della moglie una donna di 30 anni ad opera del marito con la modalità dell’accoltellamento alla pena di anni 14 di reclusione. Sia detto per inciso la povera donna ha lasciato due bimbi in tenerissima età. Sentenza irrevocabile che ha superato il grado di legittimità in cassazione
      Con la logica dei nostri illuminati legislatori, il responsabile di un omicidio colposo stradale, rischierebbe di prendere pena superiore a quella di un uxoricida che uccide una giovane moglie lasciando due bimbi orfani
      E’ una logica abnorme

      • Genesis 3 marzo, 2016 at 21:43

        Purtroppo abbiamo troppe leggi in Italia, Dareios, e da buon avvocato lo sai.
        L’uxoricidio è un omicidio vero e proprio. La pena è, se non ricordo male, dai 24 ai 30 anni di carcere. Vi possono essere delle attenuanti che possono ridurre la pena. La più stupida e becera è quella che porta gli anni da 3 a 7 nel caso di un omicidio dovuto ad un tradimento in atto (che riprende in parte “il delitto di onore”, schifezza della nostra storia).
        Ora, non conosco il fatto di specie (Teramo), ma suppongo che siano state date delle attenuanti o, anche, diminuzione degli anni per un patteggiamento? (Altra schifezza da abolire!)
        Si, Dareios, uccidere una donna, una moglie, una compagna, è, purtroppo, uno sport in voga da troppo tempo…generalmente ci pensano gli avvocati a vincere o perdere la causa (dipende cosa sia una vittoria o una perdita…di certo, in questo caso, potrebbe essere una vittoria)…

        • Tigra 4 marzo, 2016 at 00:06

          Gli avvocati vincerenno o perderenno le cause anche nei processi per omicidio stradale, e probabilmente andrà a finire che il diciotenne ubriaco scemo e povero finirà in prigione mentre il diciotenne ubriaco scemo e ricco riuscirà ad avere tutte le atenuanti possibili, perchè alla fin l’esito dei processi dipende anche dalla possibilità di affrontare i loro costi.
          Io credo che l’omicidio colposo non possa avere pene neanche lontanamente vicine a quelle dell’omicidio volontario, sia perchè non è giusto, sia perchè la cosa stride coi principi dell’ordinamento giuridico, e se lo vuoi trattare nella stessa maniera devi poi vere il coraggio di dirlo e di chiamare le cose col loro nome: non è stato fatto perchè non sarebbe stato in piedi.
          Rispondo anche alla tua considerazione sul popolo contenuta nell’altro commento; vedi Genesis, il popolo è spesso una brutta bestia, non sempre la maggioranza fa le cose giuste, o anche solo sensate, e questa è una delle ragioni per cui esiste la democrazia rappresentativa.
          Oggi il popolo plaude alla legge sull’omicidio stradale, e contemporneamente plaude magari a Salvini che affonderebbe i barconi degli immigrati, o a grillo che apre il Parlamento come una scatoletta di tonno: io ci penserei due volte prima di affidare il concetto di “giusto”, l’idea di bene comune, alla voce della folla tumultuosa, che in quanto tale normalmente sragiona e non ragiona.

      • nemo 4 marzo, 2016 at 00:12

        Già, da quello che scrivi allora sarebbe normale dire che la pena per l’omicidio stradale è punito troppo severamente, Dareios. Sotto questo aspetto è sicuramente vero, ma modifichiamo la prospettiva, non sarà che la punizione per l’omicidio che ci descrivi è stata troppo leggera ? Si, ci informi, che ha superato perfino il vaglio della Cassazione, ma questo cosa significa ? Avrà, il reo, usufruito di tutte le attenuanti del caso, come se un omicidio si possa in qualche modo giustificare con attenuanti. A mio avviso su questo, particolare reato non ci dovrebbero essere, l’omicidio è una pena di morte e questa è stata abolita , ufficialmente. Quindi, per concludere a me sembra che non è la prima volta che si affrontano sentenze a dir poco discutibili, questo significa che i magistrati hanno operato al di fuori delle leggi ? In generale no ! Ma se si scende e si analizzano tante decisioni, legittime per la cassazione, credo che di cose da discutere ce ne sarebbero.

  13. Tigra 3 marzo, 2016 at 15:37

    Mi sembra l’istituzionalizzazione dell’emergenza, siccome non siamo in grado di garantire con mezzi normali il rispetto del codice della strada, per impedire che comportamenti colposi o anche dolosi andiamo a definire una fattispecie speciale, con penne di dubbia equità dettate dagli umori della piazza, che difatti plaude entusiasta.
    In un paese come il nostro, dove nulla è meno certo dell’applicazione delle pene temo che difficilmente si otterrà l’effetto voluto, ma si andrà incontro ad un aumento di contenziosi, dove saranno favoriti i contendenti più ricchi, e non quelli che hanno ragione: alla fine in galera in Italia ci vanno e ci restano in pochi, sopratutto se non sono poveri cristi.
    Il reato ci omicidio stradale mi convincerebbe di più se ci fossero a monte le misure idonee a garantire la sicurezza delle strade, magari a scapito dell’industria automobilistica, ma comunque va bene, se è possibile procedere in questo modo contro gli automobilisti ubriachi, o contro coloro che guidano come a Indianapolis, applichiamo lo stesso criterio anche per i reati ambientali o per la sicurezza sul lavoro.
    Naturalmente spero che qualche vita si salvi, ma temo che gli ubriachi e i piloti mancati conttinueranno a correre come prima, perchè se la pena fosse il deterrente per il crimine, dove si applica la pena di morte non ci sarebbero criminali; ammetto tuttavia che rinunciare come sempre a salvarne di più, di vite, è una cosa che lascia l’amaro in bocca.
    Credo che il problema stia nell’impossibilità strutturale di trovare maggioranze che sui provvedimenti legislativi pensino al bene comune e non al dividendo elettorale, ma a questo temo ci si debba ormai rassegnare; che poi la norma sia coerente con i principi dell’ordinamento giuridico, e non suscettibile di impugnazione, è un altro punto interrogativo, ma della qualità delle nostre leggi ormai sappiamo tutti e bene.

  14. M.Ludi 3 marzo, 2016 at 14:38

    Sono come te convinto che meglio sarebbe stato mettere mano a rifare strade, parcheggi e potenziare i mezzi pubblici per togliere un pò di macchine dalle strade e, nel contempo, avere anche meno inquinamento e problemi di ogni genere. Fare una legge, semplifica e costa meno; in più si ingenerano una serie di obiezioni su “si poteva fare meglio”, “si poteva fare di più”, “si potevano evitare degli errori”….etc.
    Con questa logica, in passato (anche per non dare fastidio ai potenti produttori di auto), alla fine non si è mai fatto niente e le cose sono andate come abbiamo visto.
    Per quanto mi riguarda, saputa la notizia, ho seriamente riflettuto solo sul fatto se sia il caso o meno, d’ora in avanti, di stare molto più attenti su ciò che facciamo mentre siamo alla guida di un’automobile e se anche altri l’avranno fatto, forse (e sottolineo forse) qualche vita riusciremo a salvarla. Dico ciò perchè questi dovrebbero essere momenti nei quali,prima di tutto, si impone una riflessione soggettiva sui comportamenti individuali e solo in seconda battuta (e, aggiungo, giustamente), si discute sul come poteva essere resa, questa legge, migliore.

  15. nemo 3 marzo, 2016 at 13:08

    Già, la portata originale aveva una sola pietanza , poi, leggo, questa si è arricchita dei tanti se e ma che fanno parte, integrante della nostra cultura,e del nostro modo di ragionare. Vediamo di capirci, sono, assolutamente d’accordo sul fatto che gli interventi, ispot, in particolare sui temi della giustizia, sono da evitare assolutamente, ad esempio ritoccare solo per questi casi la prescrizione, quando questo capitolo dovrebbe avere una attenzione a parte vista la situazione. Parlare come ha fatto il nostro della condizione delle strade aggiunge , al famoso piatto, verdura se fosse consentito il paragone. Ma il fatto è, si vuole continuare a considerare colposo un comportamento criminale o si vuole, invece dare una risposta a chi di questo comportamento ha avuto danni, gravi e dolorosi? Alla pietanza originale si sono aggiunte, come si vede, altre portate. e ciascuna di loro ha la sua valenza. Il mio, semplice e modesto convincimento è che se ti metti alla guida di un’auto e lo fai in condizione psicofisiche alterate da assunzione di droga o alcool non puoi dire che il fatto è avvenuto al di fuori della tua volontà !! Possiamo dire, estendendo il concetto, che chi viene rapinato è colpevole di essersi esposto, volontariamente, alla rapina, se si vien stuprati questo è avvenuto perchè si indossavano abiti troppo provocanti. Se ti metti alla guida drogato o ubriaco non puoi aspettarti comprensione lo hai fatto liberamente, cosciente ! Se poi, per completare il pranzo, metaforico, si aggiungerà alla portata quel famoso , e mai fino ad ora portato a termine, lavoro di revizione della nostra giustizia, ben venga. Si armonizzi il tutto ed ecco che il pranzo iniziato con una insipida portata potrebbe anche essere un buon pranzo. Ma, fino a quel momento questo passa la cucina.

  16. DareioS 3 marzo, 2016 at 11:41

    Grazie Gennaro, sono d’accordo, in tal senso, di seguito quasi a sommessa integrazione del tuo pregevole scritto, mi permetto di ribadire e di aggiungere che:
    Tipizzare l’omicidio stradale è un non senso è la giustizia dettata dagli umori della piazza, con chiare finalità discriminatorie di natura politica, estranee al quadro legislativo di riferimento . Tra poco tipizzeremo pure l’omicidio nelle stazioni dei metrò o sugli areomobili. L’inasprimento delle pene edittali è ingiustificato. Così facendo l’omicidio stradale che per definizione è un reato colposo ovvero involontario poiché l’evento morte non è voluto dall’agente, rischia di essere punito in modo più grave e severo dell’omicidio doloso ovvero volontario. Tutto questo non può essere accettato in un ordinamento democratico fondato su principi di uguaglianza, proporzionalità, ragionevolezza.
    Abbiamo avuto già dei precedenti in passato. Ricordo a tutti il tentativo durante la stagione dei sequestri, di inasprire le pene per il sequestro di persona a scopo di estorsione, a tal punto da renderlo reato punito in modo più severo dell’omicidio.
    Fu evidente a tutti che punire in modo più grave il sequestro di persona, rendeva conveniente per il responsabile sotto il profilo sanzionatorio uccidere direttamente il malcapitato .
    Lo Stato deve essere giusto, deve fare leggi rigorose ed equilibrate, non può legiferare preda della folla tumultuosa ovvero sull’onda emozionale dei fatti di cronaca nera.

    • Genesis 3 marzo, 2016 at 21:22

      Due piccole mie disquisizioni in merito, Dareios…
      Per quale dannato motivo “per definizione” l’omicidio stradale è “colposo”, cioè “non volontario”? Solo perché, da drogato o bevuto, non sono capace, momentaneamente, d’intendere e volere? Ergo, non sono in grado d’intendere e volere che bere prima di guidare potrebbe portare verso l’omicidio stradale penalizzato peggio dell’omicidio a fini criminali…quindi, non posso essere abilitato alla guida…quanti in Italia bevono alcolici? Meglio buttare tutti la patente, non perché potremmo divenire pericolosi, ma perché trasgrediamo ad una legge ingiusta.
      Seconda riflessione.
      Lo Stato deve legiferare leggi giuste! Vero!
      Non può legiferare in preda alla folla tumultuosa! Vero!
      Oppsss…ma chi è la folla? Le persone? I cittadini italiani?…ergo lo Stato.

      • Jair 3 marzo, 2016 at 22:20

        scusami Genesis, ma la folla non è lo Stato. La folla è una massa indistinta e irragionevole, che è ben diversa dal popolo e dall’insieme dei cittadini che contribuiscono a formare una volontà comune. Lo sapevano già gli antichi Greci.

  17. Berto Al 3 marzo, 2016 at 11:13

    Il tasso di populismo di questo Governo è indubbiamente tra i più elevati tra quelli ai quali eravamo abituati, ma dire che questa legge colpisce solo i poveracci, mi pare eccessivo; e tutti quei ragazzotti in auto di grossa cilindrata imbottiti di coca che fanno stragi e poi se ne vanno tranquilli e beati? E tutti quelli che belli belli parlano al cellulare e fumano la sigaretta mentre guidano per poi distruggere una famiglia? C’è anche da dire che eravamo al quinto passaggio parlamentare della legge e, come al solito, le opposizioni si sono dileguate. Alla fine è meglio che ci sia una una legge, o no?

  18. Bondi James Bondi 3 marzo, 2016 at 11:07

    Non capisco cosa abbiate in contrario a che un immigrato ubriaco che per giunta scappa dopo aver ammazzato un innocente, sia sbattuto dentro per un sacco d’anni. E’ una legge che, per una volta, la gente voleva, e ci sono voluti perfino troppi anni per approvarla.

    • Luistella 3 marzo, 2016 at 20:22

      Non mi interessa che sia immigrato o no. Se, come è accaduto, il signore alla guida, dopo aver litigato con la fidanzata al suo fianco, guida come un pazzo e imbocca l’autostrada al contrario perchè non sa più quello che fa, causa la morte di lei e di altre persone che lo incrociano, penso sia il minimo che gli possa capitare di incorrere in una condanna per ” omicidio stradale”.

  19. Por Quemada 3 marzo, 2016 at 10:51

    Per una volta possiamo anche essere quasi d’accordo. La legge è sbagliata, proprio per le ragioni che hai elencato, criteri strampalati di calcolo delle pene e totale disinteresse per i casi di morte su lavoro.
    Se però vogliamo essere onesti, dobbiamo riconoscee che 3000 morti all’anno, più tutti i feriti di varia gravità, giustificano ampiamente una norma speciale, perchè ogni anno ci sono un numero di morti che pareggia quelli dell’amianto.
    Come al solito però il PD predica bene e razzola male, ma essendo guidato da un amico di Verdini è difficile aspettarsi altro…

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