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Unioni civili (e non solo)

Oramai siamo alle porte di un appuntamento politico importante che ci dirà se siamo di fronte alla chiusura di un nuovo capitolo nella crescita civile del Paese o se dovremo archiviare questa fase come l’ennesimo fallimento in tal senso. Unioni civili (e non solo)

Il 28 Gennaio inizia al Senato l’ulteriore versione di tutti quegli acronimi sui quali mai il Parlamento è riuscito a trovare una convergenza definitiva: dopo Pax, Dico (e chi più ne ha, più ne metta), stiamo per assistere alla vicenda delle Unioni Civili sulle quali sembrano ormai residue e non più così determinate le opposizioni dei soliti benpensanti, se non fosse che all’interno della nuova Legge, vi sono aspetti, tipo la stepchild adoption che più che commi, sembrano montagne difficilmente superabili. Unioni civili (e non solo)

Come accade di solito su questi temi (e non solo in Italia) gli schieramenti politici hanno finito per non mostrarsi compatti sulle rispettive posizioni di bandiera, ma di avere, al loro interno, diverse opinioni sul voto da dare alla sospirata norma che consentirà, per la prima volta in Italia, di avere diritti che definirei minimi e irrinunciabili a quelle coppie (omosessuali o meno) che hanno deciso di non aderire ai patti sottoscrivibili con il matrimonio.

Non sfugge a nessuno il fatto che l’ostilità non riguardi il principio in se: i vari family day passati e presenti hanno abbondantemente dimostrato come la fiducia nel matrimonio sia molto sfumata anche in coloro che si professano cattolici, tant’è che molti dei leader dell’area oltranzista hanno avuto esperienze talmente variegate da rendere molto dubbiosi sulla loro effettiva adesione alla fedeltà matrimoniale, così come è sancita, non tanto dalle leggi, quanto dal credo religioso verso il quale si dichiarano orgogliosamente protesi.

Per chi come me ha in totale repulsione la benchè minima manifestazione di confessionalità da parte dello Stato e dei suoi maggiori esponenti, la cosa riveste aspetti di totale comicità tant’è che più volte ho pensato di riunire tutta la serie di vignette e battute pubblicate sul web che evidenziano come certi personaggi, pur avendo molto seguito nell’elettorato italiano, appaiono completamente grotteschi se si fa il benchè minimo accostamento dei principi che difendono, con l’applicazione degli stessi da parte loro. Unioni civili (e non solo)

La tentazione di buttarla in caciara e farci quattro risate sopra sarebbe assai forte, se non fosse che la situazione è assai seria e oggi, il destino delle Unioni Civili, rischia di essere lo spartiacque tra il progresso civile del Paese ed un suo inesorabile declino (non solo economico). Unioni civili (e non solo)
Mi riferisco in particolare, non tanto al divorzio, ormai talmente praticato in campo cattolico al punto tale da spingere l’attuale Papa a ritenere doveroso accelerare l’iter degli scioglimenti persino nei tribunali della Sacra Rota, anche lui mostrando un pragmatismo che, diciamocelo chiaro, non è certo consuetudine da quella parte del Tevere.

 

SET 260116-05HD

 

 

La mia attenzione si concentra sull’applicazione della legge 194/78 che regola l’interruzione volontaria della gravidanza (volgarmente, l’aborto) e che non ha mai goduto di grande salute tant’è che da anni è sotto attacco concentrico da parte del braccio armato della Chiesa, in questo caso, rappresentato da medici, ostetrici e farmacisti i quali, forti della possibilità di dichiararsi obiettori di coscienza, finiscono per rendere non disponibile in modo omogeneo il diritto su tutto il territorio nazionale. Dati evidenziati recentemente in televisione denunciano una situazione inconcepibile in un Paese civile: in alcune Regioni la 194 è completamente disapplicata perchè anche i pochi medici che si renderebbero disponibili, debbono subire angherie e ricatti che ne minano la volontà al punto tale di rinunciare ad aiutare le pazienti che richiedono di interrompere la gravidanza indesiderata.

In altre regioni, il livello di obiezione è talmente elevato da costringere le donne che lo desiderano, a ricercare strutture spesso lontane centinaia di chilometri con costi notevoli, pena far scadere i termini entro i quali è possibile esercitare i diritti di legge.
Di fatto solo metà dell’Italia assicura un servizio decente (pur sempre con obiezione intorno alla metà degli operatori interessati), creando una situazione la quale, ben lontana dal rappresentare una evidenza di soluzione del problema, rischia pericolose involuzioni ed arretramenti.

In questo senso la legge sulle Unioni Civili, al di là di dare finalmente soluzione a migliaia di casi precari nei quali diritti garantiti in pressochè tutto il mondo civilizzato, qua sono negati, rischia di essere uno spartiacque con il domani, con altre sfide pronte da essere affrontate, nel campo dell’eutanasia e della bioetica: se il Senato, dove la maggioranza ha numeri più risicati e persino il maggior partito dell’attuale coalizione “di fatto” deve lamentare possibili defezioni che si manifestano anche prima del voto segreto, approverà questa legge, indipendentemente dal giudizio di merito che, su di essa si possa esprimere, si aprirà forse una nuova era nella quale, finalmente, la laicità dello Stato sia definitivamente affermata.

Concludo con l’ennesimo annuncio di viaggio in Svizzera senza ritorno; quello di Emma Bonino la quale si dice abbia dichiarato che chiuderà anche lei in questo modo la sua lotta con la malattia inesorabile che l’ha colpita. La notizia ancora non è confermata ma c’è da credere che sia verosimile se non vera; quale profonda tristezza pensare che ci sia ancora qualcuno così ottuso da ritenere accettabile girarsi dall’altra parte e far finta di niente, purchè la legge italiana vieti ad Emma, ed a tutte quelle e quelli che vivono la sua condizione, di fare la loro ultima scelta!

 

SET 260116-06

I comuni italiani che hanno approvato il registro delle unioni civili

Unioni civili (e non solo)

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4 comments

  1. Luistella 28 gennaio, 2016 at 14:42

    “Adozione in casi particolari art 44 lett. A e D legge 1
    83 1984. Brevi cenni al
    procedimento ed agli effetti della adozione in casi particolari
    Commento a sentenza Tribunale per i Minorenni di Roma 30.6-30
    Roma del 30 giugno-30 luglio 2014, n.
    299,
    L GENITORE SOCIALE
    Stiamo assistendo alla evoluzione ed al mutamento del concetto e del modo di
    essere famiglia e di essere genitore.

    Mai come oggi genitore non è necessariamente chi ha gen erato il figlio ma chi se
    ne prende cura e lo accudisce in quanto legato da una r elazione affettiva stabile e
    duratura con uno dei genitori. Mi riferisco alle ipotesi di compagni
    delle madri dei minori i quali si occupano del figlio del loro compagno o compagna
    od anche ci vivono insieme, nel tempo che questo si trova dal genitore.
    Questi assolvono funzioni genitoriali in modo continuativo …
    Coloro appaiono alla società come genitori di quel minore,
    perché come tali si
    comportano: da qui la definizione di genitore sociale.
    Di genitore sociale si può parlare anche nei casi in cui il minore rimasto orfano,
    di entrambi i genitori, viene accudito stabilmente da una persona che ha
    instaurato con lui un legame affettivo forte prima della morte dei genitori, o anche
    dopo nel caso il minore sia affetto da handicap.
    Genitore sociale è quindi colui che si comporta come tale pur senza esserlo”
    Ho citato queste fonti che fanno riferimento ad una legge del 1984 per dire che secondo me, basterebbe a chi è interessato (coppia omo o etere sessuale), far riferimento a questa legge. lo so che per la coppia omosessuale è difficile in quanto l’utero in affitto, qui in Italia non è consentito. Ma con un buon avvocato facendo appello alla normativa che dura dal 1984, si dovrebbe riuscire a spuntarla. Pertanto, a costo di rendermi impopolare, ritengo che tutta la discussione sui diritti del compagno /a superstite nel caso del decesso di uno dei due (e lo dico in italiano), sia alquanto strumentale, favorisca la lotta “fraticida” nei partiti che non vedono l’ora, erischia di bloccar o ritardare altri aspetti di legge che garantiscaono diritti a TUTTE le coppie, non coniugate.
    Così appunto sarebbe da vedere con urgenza la legge per l’eutanasia (che mi pare ,a seguito dell’iniziativa dell’associazione Luca Coscioni, e dei radicali, è stata calenderizzata in parlamento). Per il riferimento di M. Ludi su Emma Bonino, non ho capito una cosa. Giorni fa ho visto un video in cui la Bonino parlava ad una donna che aveva scelto di farsi effettuare l’eutanasia in Svizzera. Non era la Bonino protagonista di questa scelta, bensì altra persona.

    • Remo Inzetta 29 gennaio, 2016 at 01:12

      Cara Luistella, mi sembra che l’argomento “è dura, ma forse con un buon avvocato riesci a spuntarla” sia una cosa che in democrazia non ha un gran senso, sia perchè di fronte ai diritti non dovrebbe essere dura, sia perchè quelli che non si possono permettere un buon avvocato non avrebbero lo stesso risultato con un avvocato scarso.
      In definitiva si finirebbe col ledere il principio di uguaglianza, chi può pagare si assicura un diritto, chi non se lo può prmettere lo perde.
      Non credo che lo scopo di Renzi sia cambiare il paese in questo modo.

      • Luistella 29 gennaio, 2016 at 10:55

        Intendo un buon avvocato uno che sappia fare il suo mestiere, indipendentemente dalle tariffe e che si appelli, come in questo caso alle leggi, non ai cavilli burocratici che mettono fuori i mafiosi

  2. Remo Inzetta 27 gennaio, 2016 at 14:50

    Temo che il grigiore di quella mappa, riferita alle unioni civili, rappresenti anche, con buona approssimazione, il livello di disapplicazione della Legge 194.
    Speriamo che con le Unioni civili e con la spepchild adoption si riesca a colorare un po’ quel disegno, diversamente ci sarenno, anche per il PD, diversi problemi.

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