attualità

Una volta almeno, rimettiamo le cose al loro posto!

 Una volta almeno, rimettiamo le cose al loro posto!

Decisamente sono un tipo strano e devo prenderne atto, perché il mio modo di ragionare mi rende incompatibile con il pensiero dominante che analizza e commenta i fatti di tutti i giorni. Leggo e mi chiedo: ma possibile che si parli solo di alcuni aspetti e se ne trascurino completamente altri?

Le elezioni sono passate e ci consegnano un paese diviso sostanzialmente in tre parti, delle quali due hanno  incrementato la propria forza elettorale in modo assai consistente ma non abbastanza per governare, e la terza ha preso una sonora batosta.

Il partito che ha perso ha guidato la compagine governativa per 5 anni dopo che una delle parti che è uscita vincitrice dall’ultima tornata elettorale aveva governato a lungo nei periodi precedenti consegnando il Paese sull’orlo del fallimento, e se lo ritrova oggi in condizioni assai migliori di quelle nelle quali lo ha lasciato; in più, tutta la campagna elettorale è stata recentemente condotta dai vincitori, non solo sullo sconfessamento totale di dati ufficiali incontrovertibili, ma soprattutto sull’attacco pesante, personale, sia nei confronti del leader del partito perdente che dei suoi elettori.

La campagna elettorale è finita ma i vincitori non hanno la forza (dopo aver affossato delle possibili riforme che avrebbe evitato questa empasse) di costituire una maggioranza autonoma; non solo, esse hanno costantemente flirtato tra loro durante tutta la campagna elettorale impegnandosi all’unisono nel denigrare la compagine di governo, i suoi esponenti e, soprattutto, i risultati da questo ottenuti. Si contano i voti e, constatato chi ha vinto e chi ha perso, i vincitori iniziano a litigare su chi abbia la legittimità ad assumere per primo l’incarico di formare un nuovo governo e, soprattutto, si rendono conto che dopo tanto “volemose bene” i loro programmi sono talmente incompatibili tra loro, così tanto da creare una miscela esplosiva laddove pensassero di provare a governare insieme (ed i numeri ci sarebbero tutti); e allora che cosa viene in mente ad entrambi? Che la cosa più normale del mondo sia quella di andare da chi ha perso malamente dopo essere stato sommerso di odio e di bugie e dire che deve fare da stampella ad un nuovo governo per consentire quella maggioranza numerica che altrove non si trova.

Quelli che hanno perso, malconci, incazzati, delusi, frustrati si trovano adesso nuovamente nella condizione di essere sotto processo in quanto, dopo che per 5 anni hanno contribuito a rimettere in sesto le finanze dello Stato e un po’ di cosette che non andavano, adesso che sono stati sconfitti con la menzogna e l’odio, sono di nuovo sotto processo perché non sono granchè convinti di dover fare da stampella ai vincitori, per di più andando a sostenerli in un’azione di governo che sarà l’esatto contrario di ciò che è stato fatto nei cinque anni trascorsi.

Ma il Paese, altrimenti va in malora e senza governo non si può stare; il senso di responsabilità deve prevalere e nessuno si deve mettere di traverso: di diretta streaming poi non se ne parla neanche.

Insomma, la colpa era di chi governava prima e di chi ha perso poi; guarda caso, lo stesso partito, mentre chi ha vinto non sa che pesci prendere. Comprendo il Capo dello Stato che dovrà mettere mano a questo corto circuito della verità e riportare un po’ tutti alla ragione in un momento in cui, sono cosciente, di ragione ce n’è più che bisogno; comprendo la sua grande difficoltà di dover trovare le parole giuste per ognuna delle parti in causa, per indurle a stendere una mano e ottenere una tregua in un momento così delicato.

Comprendo meno  il fatto che non si capisca, che molti non capiscano, che non si può ridurre tutta questa faccenda all’odio personale contro un esponente politico che forse mostra irragionevolezza, forse irragionevole lo è, ma dovrebbero anche capire che c’è un precedente recente e pericoloso con il quale dovranno fare i conti, ed è il referendum tra gli elettori della SPD in Germania i quali, dopo mesi e mesi di stallo, hanno deciso di accettare che il loro partito facesse ciò che in campagna elettorale era stato promesso non sarebbe avvenuto. Ebbene, io non so se lo Statuto di quel partito malconcio, denigrato, deriso e vilipeso prevede che anche in Italia si possa fare un referendum per far decidere agli elettori malconci, denigrati e derisi se si debba o meno andare a fare da stampella a quelli che hanno vinto sull’odio e sulla menzogna totale, ma se ciò fosse possibile, credo che lo si debba fare perché la colpa, se colpa sarà, di una decisione così assurda (perché è assurda) non deve ricadere sulle spalle di una persona, ma su tutte quelle persone le quali, a dispetto delle offese e delle menzogne hanno sostenuto il partito che ha perso, persone, non numeri, le quali hanno il diritto, almeno stavolta, di avere ragione.

 

 

 

 

 

volta

Ringraziamo tutti i numerosi lettori di Modus, che con la loro attenzione regolare o sporadica danno senso al nostro lavoro.
A quelli che gradirebbero essere informati sulle nostre pubblicazioni in tempo reale, e hanno un profilo attivo su Facebook, consigliamo di mettere il like sulla fan page: riceveranno senza dover fare l’accesso al sito il link di tutti i nuovi articoli.

La redazione

3 lettori hanno messo "mi piace"
Print Friendly, PDF & Email
Share:

Leave a reply

WordPress Appliance - Powered by TurnKey Linux