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Le elezioni negli USA

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                                   Hillary Diane Rodham Clinton

di Dan Roberts da Washington

(Traduzione Redazione Modus)

 

Predire il corso della politica degli Stati Uniti nei prossimi 12 mesi è del tutto inutile. La battaglia per la Casa Bianca – che già sta imperversando nei media da mesi – senza dubbio dominerà la scena nell’anno in corso. L’elaborazione della scelta è già iniziata nella testa degli elettori che hanno tempo fino al 4 novembre per decidere ciò che avrà poi risalto in tutto il mondo
Il campo repubblicano è stato guidato in ultimo da due outsider improbabili, Donald Trump e Ben Carson, i quali hanno, al momento, la stessa probabilità di inciampare lungo il percorso, come mai prima. Fino ad ora hanno continuato a prendersi gioco degli esperti, i quali stanno sottovalutando l’ondata anti-establishment.

Erede naturale di Barack Obama nel partito democratico, Hillary Clinton, è una scommessa sicura: tranquillamente avanti nei sondaggi, per ora, allo sfidante di sinistra Bernie Sanders e mostrando maggiore resilienza di fronte alle accuse relative alla questione preoccupante delle mail di posta elettronica non correttamente gestite. La sua vulnerabilità al più autentico populismo di Sanders rimane preoccupante, tuttavia, la candidata che ha perso con Obama otto anni fa, deve ancora accendere l’emozione che un potenziale primo presidente donna potrebbe suscitare.
Tuttavia, sul presupposto che la dura realtà politica finirà per prevalere sulla rabbia a destra e l’idealismo a sinistra, è possibile vedere emergere un nuovo sviluppo verosimile dell’evento per il 2016.
L’inizio del processo di selezione dei candidati in Iowa e New Hampshire nel febbraio prossimo giocherà il loro consueto ruolo pittoresco come le campane di partenza,  piuttosto che di tendenza nel lungo percorso di nomina a venire.

 

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                          Primarie presidenziali repubblicane 2016

 

Il campione del Tea Party, Ted Cruz potrebbe disturbare Trump nella corsa in Iowa e veder iniziare la lenta discesa dell’ego del miliardario, gonfiato come un palloncino. Marco Rubio, vincendo nel New Hampshire, avrebbe una chance di iniziare la sua ascesa verso la crescita dei consensi.
La gara in campo democratico arriverà al suo culmine. Sanders potrebbe conquistare uno o due dei primi stati prima di affrontare il maggiore ostacolo costituito dal consolidamento della Clinton a sud, a marzo.
E’ nei 10 Super martedì che la macchina elettorale e finanziaria del partito repubblicano inizierà a scaldare i muscoli raccogliendosi dietro un candidato come Rubio per fare appello al più ampio numero di elettori.
Quei mesi di lotta da parte di Trump avranno, però, dato il loro tributo, e la reputazione di Rubio come unificatore pro-immigrazione avrà la meglio.
Ciò che resterà della sua gioventù e del suo carisma sarà contrapposto all’esperienza di Clinton ed alla possibilità di fare la storia eleggendo contemporaneamente, una donna e un comandante in capo duro.
La probabilità maggiore sarà quella che queste previsioni si riveleranno sbagliate. La mia scommessa migliore? Clinton prevarrà di un soffio.

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