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È ora di dirlo: la Corte Suprema degli Stati Uniti è diventata un’istituzione illegittima

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Con la sentenza Roe contro Wade, la corte ha denunciato la sua illegittimità e ha messo in discussione il progetto americano

 

di Jill Filipovic
(dal Guardian)
Traduzione Redazione Modus

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sab 25 giugno 2022

 

A partire dal 24 giugno 2022, la Corte Suprema degli Stati Uniti dovrebbe essere ufficialmente intesa come un’istituzione illegittima: uno strumento di governo della minoranza sulla maggioranza e come parte di un takeover ideologico e autoritario di estrema destra che deve essere soppresso se vogliamo che la democrazia americana sopravvivi.

Venerdì, nel caso di Dobbs contro Jackson Women’s Health, la Corte Suprema ha annullato il suo precedente di quasi 50 anni sul caso Roe contro Wade, il caso del 1973 che legalizzò l’aborto a livello nazionale. È difficile sopravvalutare quanto questo sia devastante per le persone incinte, per le donne come classe e per chiunque abbia solo un interesse passeggero per la libertà e l’uguaglianza individuali.

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Ma è anche devastante per quelli di noi che si preoccupano un po’ delle tradizioni democratiche americane e della forza delle nostre istituzioni. Perché, con questa sentenza, la Corte Suprema ha appena segnalato la sua illegittimità – e mette in discussione gran parte del progetto americano. Il che significa che i Democratici, la sinistra e altri che vogliono vedere l’America come una democrazia rappresentativa devono far qualcosa.

Dei nove giudici che siedono nell’attuale tribunale, cinque – tutti secondo l’opinione della maggioranza che ha ribaltato Roe – sono stati nominati da presidenti che inizialmente hanno perso il voto popolare ; i tre nominati da Donald Trump sono stati confermati da senatori che rappresentano una minoranza degli americani. La maggioranza di questa corte, in altre parole, non è stata nominata da un processo rappresentativo della volontà del popolo americano.

I 6 membri della maggioranza della Corte Suprema che ha deciso la sentenza su Roe. Dall'alto a sinistra in senso orario: Roberts, Thomas, Alito, Coney Barrett, Kavanaugh, Gorsuch. Immagine: CNN

Due sono stati nominati con mezzi nettamente antidemocratici, messi in atto da cattivi attori disposti a cambiare le regole per soddisfare le proprie esigenze. Neil Gorsuch ha il suo seggio solo perché i repubblicani, guidati da Mitch McConnell, hanno bloccato la possibilità di Barack Obama di nominare Merrick Garland – o chiunque altro – a un seggio alla Corte Suprema, sostenendo che, poiché era un anno elettorale, gli elettori dovrebbero decidere.

E poi Donald Trump ha nominato Amy Coney Barrett in un processo radicalmente affrettato, incompleto e incoerente, in un anno elettorale.

E ora, questa corte, piena di giudici di estrema destra nominati con mezzi ignobili, ha tolto alle donne americane il diritto di controllare il loro corpo. Hanno sommariamente collocato le donne in una nuova categoria di persone con meno diritti, non solo rispetto alle altre persone, ma rispetto agli ovuli fecondati e ai cadaveri. Dopotutto, nessun altro è obbligato a donare i propri organi per la sopravvivenza di un altro – né i genitori ai propri figli, né i morti ai vivi. Sono solo le uova, gli embrioni e i feti fecondati che possono beneficiare di questo diritto di usare il corpo e gli organi di un altro contro la volontà di quell’altro; solo le donne e le altre persone che possono rimanere incinte sono ora soggette a queste richieste radicali senza precedenti.

Ciò solleva una questione fondamentale: può un paese essere correttamente inteso come una democrazia – un’entità in cui il governo trae il suo potere dal popolo – se soggioga metà della sua popolazione, inserendola in una categoria di sub-persona con meno diritti e libertà ?

 

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La tendenza globale suggerisce che la risposta è no. Negli ultimi decenni è emerso un modello chiaro: man mano che i paesi si democratizzano, tendono a liberalizzare i diritti delle donne e ampliano l’aborto e altri diritti riproduttivi. Fortunatamente per le donne del mondo, è in questo senso che si stanno muovendo moltissime nazioni.

Ma è vero anche il contrario: poiché un numero minore di paesi si muove verso una governance autoritaria, restringono i diritti delle donne, delle persone LGBT e di molti gruppi minoritari. Lo abbiamo visto in tutti i paesi che negli ultimi anni hanno ridimensionato i diritti all’aborto, i diritti riproduttivi e i diritti delle donne in generale: Russia, Ungheria, Polonia, Nicaragua e Stati Uniti.

La stessa settimana in cui la Corte Suprema ha emesso la sua decisione su Dobbs, la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha tenuto udienze per informare il pubblico su ciò che è realmente accaduto durante il tentato colpo di stato del 6 gennaio 2021, e idealmente per considerare i responsabili traditori e sediziosi.

E’ passato solo un anno e mezzo da quel giorno vergognoso, quando una folla inferocita decise che loro, una minoranza autoritaria, patriarcale e suprematista bianca, avrebbero dovuto governare – che qualsiasi altro risultato, non importa quanto fossero libere ed eque le elezioni, era illegittimo.

La decisione della Corte Suprema deriva da quella stessa radice marcia: l’idea che una minoranza patriarcale dovrebbe avere un’autorità quasi illimitata sulla maggioranza. I conservatori della corte capiscono giustamente che i diritti individuali e le libertà delle donne sono incompatibili con un sistema di ampio controllo maschile su donne e bambini, e su più ampio monopolio maschile nella sfera pubblica, politica ed economica.

Ma quella visione autoritaria è anche incompatibile con la democrazia.

E così i Democratici e la sinistra ora hanno una scelta. Possono tenere discorsi e inviare e-mail di raccolta fondi. Oppure possono agire: dichiarare illegittimo questo tribunale. Richiedere la sua espansione ad un numero maggiore** di membri (così da riequilibrare la maggioranza interna). Abolire l’ostruzionismo al Congresso. Trattate tutto ciò come l’emergenza che è, e fate dell’America una democrazia rappresentativa.

 

 

 

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** L’Articolo III della Costituzione non specifica la dimensione della Corte suprema. Pertanto, il potere di alterare la dimensione della Corte viene affidato al Congresso degli Stati Uniti, tramite legge ordinaria federale, che inizialmente ha istituito una Corte suprema di sei membri composta da un Presidente della Corte e cinque giudici associati attraverso il “Judiciary Act” del 1789. Con il “Judiciary Act” del 1869 la dimensione della Corte è stata portata a nove membri e da allora non è più stata cambiata. da Wikipedia

 

 

 

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