le scienze

La Scienza Simpatica – parte 10 – Il Tempo

Il tempo è quel concetto in cui si razionalizza e si misura il trascorrere degli eventi: passato, presente e futuro sono caratteri ben distinti, oggetto di studi, riflessioni filosofiche e scientifiche.

Ma cos’è il Tempo?

Da quando la natura umana concepì la propria esistenza inizia lo scorrere del tempo. Questo è, molto brevemente, quanto hanno filosofato i nostri bravi filosofi…come a dire che, finché l’Uomo era ancora quell’animale derivato dalle scimmie, lo scorrere del tempo non influisse sulle sue decisioni o nella sua vita…boh, sarà!

Quando Urgh, uomo della pietra nato vicino al deserto che oggi si chiama Sahara, chiamava la compagna indicandole che aveva cacciato un animale, lei non capiva quanti giorni era stato fuori grotta, per cui non poteva essere gelosa delle possibili esperienze con altre femmine del compagno. Fu proprio lei, Clessi, a capire che ci voleva un sistema che indicasse lo scorrere di quella cosa che poi sarebbe stata chiamata “Tempo”. Notò, per specifica curiosità, che la sua giornata trascorreva tra luce, penombra, buio, penombra e nuovamente luce. Quella palla gialla nel cielo le dava, quindi, una cadenza alla giornata, oltre che calore, sudore e…noia… Trovò il modo di dare un nome alla giornata: oh, per il primo mattino, ahbeh per il giorno, gocald per il pomeriggio, stomejio per la sera e lènot per la notte, allorquando andava a coricarsi per dormire sfinita dalla giornata di lavoro passata nella cucina economica della grotta.

Un giorno Clessi chiese a Urgh come fosse possibile che per andare a prendere l’acqua al fiume li vicino, ci volesse tutta la ahbeh…e come mai, arrivati a stomejio, era sempre così stanco e dormiva sempre. Urgh non capiva: era alquanto scettico sulla cosa. Non voleva che Clessi lo controllasse così tanto: era uno spirito libero.

Il Tempo, quindi, altro non è che il cambiamento materiale e spaziale regolato dalla fisica.

“Genesis…c’abbiamo capito poco!”

Vediamo se riesco a spiegarmi meglio.

Riferendomi alle varie esperienze o concetti, anche religiosi, della posizione del nostro pianeta nei confronti del sole, possiamo capire semplicemente che la palla piena d’acqua (la Terra) ruota attorno ad un asse, come la ruota bucata della vostra bicicletta ruota attorno al proprio perno. Il Sole (la palla gialla che scalda e spesso da noia) è fermo, nei confronti della Terra. La Terra oltre a girare su se stessa, ruota attorno alla palla gialla con un’orbita ellittica, come la ruota bucata scontratasi su un bel sasso della vostra bicicletta. Ciò vuol dire che quella fonte di luce si spalmerà sulla Terra in varie zone, in base proprio alla rotazione terrestre: si chiama teoria eliocentrica che, contrapposta alla teoria geocentrica, fece incavolare diversi potenti del tempo: Galileo Galilei ne seppe qualcosa… Niccolò Copernico fu chi ne studiò il sistema tra il XV e XVI secolo…non fu comunque tutta farina del suo sacco. Riprese le teorie di Aristarco di Samo, greco del III secolo a.C.. Quindi la teoria copernicana è un Plagio…

Tutto sto discorso per indicare quindi che il Tempo è regolato dalla fisica (non l’educazione fisica, bensì dalla scienza): teorie e dati di fatto ne hanno dimostrato l’essenza.

“Oh, Genesis…vacci piano! Io c’ho l’orologio in tasca…il tempo me lo da lui!”

Sì e no…l’orologio “misura” il tempo…è, appunto, uno strumento.

L’unità di misura internazionale del tempo è il secondo, sec, diviso in decimi, centesimi e millesimi (a volte nano…)…ergo una divisione decimale! Sopra al secondo si passa alla sessagesimale: sessanta secondi per un minuto e sessanta minuti per un’ora. Il giorno è diviso in ventiquattro ore…sette giorni per una settimana…circa quattro settimane per un mese (e con questo “circa” già si fa del casino…). Dodici mesi per un anno! Un fracasso di sistemi per misurare il tempo!…forse aveva ragione Clessi!

Il tempo ce lo da il susseguirsi degli eventi! (diamine…l’ho scritto poche righe sopra!)

 

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Chiaramente, essendo la definizione di Tempo spesso in mano a dei filosofi, si concepirono dei paradossi. Il più famoso è quello di Achille. Zenone di Elea, discepolo e amico di bevute di Parmenide, indicò che Achille, l’uomo più veloce del mondo conosciuto, non sarebbe mai stato in grado di superare una tartaruga. Chiaramente tutti lo prendevano in giro, forse giustamente, perché una tartaruga non sarebbe mai stata in grado di correre come Achille: i motori a scoppio li avrebbero inventati diversi secoli dopo.

Cosa cavolo intendeva Zenone?

Il punto da raggiungere si chiama ICS (x) ed è a una distanza precisa da Ruga la tartaruga. Achille era ad una distanza decisamente più lunga da ICS (x), ma correva almeno dieci volte più veloce di Ruga. Partirono assieme ed effettivamente Ruga non fu superata da Achille che, per lo sconforto, si ruppe il tendine omonimo perdendo tutta la sua bellezza e forza. (colpa sua se me li sono rotti entrambi recentemente anch’io…).

Ruga camminava cercando di raggiungere ICS e quindi riduceva la distanza da percorrere. Achille era troppo lontano… Achille ci mise troppo tempo a raggiungere ICS, dove già Ruga stava sorseggiando un buon bicchiere di vino.

La posizione di Parmenide è assai diversa da quella dell’allievo Zenone, questi infatti sosteneva che l’essenza della realtà, l’ancoraggio metafisico del reale, fosse eterno (che nel senso stretto del termine significa fuori dal tempo da “ex ternum”) e che dunque il tempo fosse una posizione della doxa (opinione), di quella sapienza che non è propria di chi sa veramente. In seno all’essere (ch’è l’essenza del mondo), in sintesi, non è tempo, né dunque è moto. (cit. Wikipedia – supercazzola del tempo)

Anche Platone è stato concorde con Parmenide. Per Aristotele, invece, il tempo è la misura del “prima” e del “poi”…quindi lo spazio è direttamente collegato al tempo. Per S.Agostino, invece, il tempo è stato creato da Dio assieme all’universo, per cui è un soggetto misterioso: “Se non mi chiedono cosa sia il tempo lo so, ma se me lo chiedono non lo so”…il solito prete politico!

“Oh, Genesis…per sta cavolata del tempo ci hai fatto venire il mal di testa…”

Ecco, vedete? PRIMA non avevate il mal di testa, ADESSO lo avete…forse DOPO non lo avrete più. Questo è il TEMPO!!

“…e i viaggi nel tempo??”

 

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Ecco, lo sapevo! Viaggiare significa percorrere una distanza in un determinato tempo e questo ne da anche il valore di velocità: v=s/t   …ciò vuol dire che per tornare indietro nel tempo dovrei andare così veloce da fare in modo che lo spazio divenga cosa infinitesimale, anzi…non esistere…ma anche se infinitesimale, ci sarebbe lo stesso, per cui, se qualcuno non mi smentisce, non si può andare indietro nel tempo. v/s=1/t dove 1/t è andare indietro nel tempo.

“…ma Einstein…”

Ma Einstein, o chi per esso, ‘na cippa! Teoria…teoria…teoria: buchi neri, incurvamento dello spazio, velocità iper-luce… Già facciamo fatica a capire cos’è la velocità della luce (300.000 km/sec – vedi: Scienza Simpatica parte – 6 –  Suono e Luce) e comunque non riusciamo a raggiungerla con i nostri potenti mezzi…

Stiamo coi piedi per terra…lasciamo che il tempo scorra, magari facendo qualcosa di utile…

Passato il mal di testa? Ecco…anche un concetto così semplice, può divenire difficile se studiato da vari punti di vista. Le Scienze Simpatiche cercano di facilitare la comprensione, spiegando le cose facendo almeno sorridere un pochino.

Ah…dimenticavo:

Urgh chiese a Clessi di fargli capire cosa avesse inventato. Lei rispose che era un sistema per dare un senso al loro essere esseri umani. Lui la guardò e nicchiando, andò nuovamente a caccia. Clessi inventò, quindi, il nome Giò…per i giorni…A’set…per la settimana di IIIIIII giorni (non conoscevano i numeri arabi…facevano le tacche sul legno!)…Nu’mes…per le IIII settimane…N’ann…per IIIIIIIIIIII Nu’mes…mesi… Urgh non tornò più. Lo trovarono centinaia di chilometri a sud, in mezzo ad una giungla. Gli chiesero di tornare a casa che Clessi era in angoscia per lui… “Fossi matto” rispose…”Quellallà mi fa venire il mal di testa!”

 

Urgh e Clessi (notasi che Lei non lo guardava, ma parlava...uuhhhh se parlava...)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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3 comments

  1. Kokab 18 settembre, 2015 at 10:07

    al netto del fatto che il tempo se ne infischia delle nostre misure, la storia di urgh e clessi è godevole, divertente e arguta, anche se i maschietti non fanno, al solito, una bellissima figura; probabilmente c’è un motivo.
    farei solo notare che a lasciar scorrere il tempo, senza interessarsi troppo di lui, e a glissare su einstein e i suoi fratelli, che simpatici o meno sono la scienza, rischiamo di continuare a far la figura di urgh; sarei del parere di non continuare a prenderle, o almeno provare …

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