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         La bandiera olimpica sventola sotto la statua del Redentore a Rio de Janeiro

 

di Owen Gibson

(Traduzione Redazione Modus)

 

 

Nel 2009, quando Rio ha vinto il diritto di ospitare le Olimpiadi, ciò venne fatto passare come una festa confortante per una nazione che sta rapidamente diventando una potenza mondiale. La retorica ripeteva che quei primi Giochi Olimpici di sempre nel Sudamerica avrebbero lanciato la riqualificazione delle scricchiolanti infrastrutture di Rio de Janeiro e spinto il boom economico brasiliano. Non è successo niente del genere. Con l’avvicinarsi delle Olimpiadi, il nervosismo sulla possibilità che le sedi saranno pronte in tempo è diminuito, ma è stato sostituito da preoccupazioni su tutto, dalla brutalità della polizia, allo scandalo sempre più ampio per la corruzione, a una crisi economica che ha portato a timori per la vendita dei biglietti. I bilanci sono stati tagliati e il senso di ottimismo che ha pervaso l’evento è stato sostituito da qualcosa di simile a un cattivo presagio. Ma non è ancora lo stesso livello di indignazione pubblica che è si scagliò contro la Coppa del Mondo di calcio in Brasile, e la sensazione è che la città farà vedere la sua famosa vitalità.

 

Se i miglioramenti promessi alle infrastrutture di Rio si concretizzeranno come preventivato, è tutta un’altra questione. Ed è una questione che dovrebbe preoccupare il Comitato Olimpico Internazionale, in quanto prevede un paesaggio in cui le città non sono più tutte in fila per poter ospitare il loro evento-attrazione. L’altra grande questione è se gli atleti russi si presenteranno sulla pista di atletica, dopo essere stati squalificati per un periodo indefinito a causa del doping sistematico sponsorizzato dallo stato. Quasi certamente sì, date le esigenze politiche più ampie in gioco, ma la macchia dello scandalo non andrà via.

In Francia, il Campionato europeo di calcio – allargato da 16 a 24 squadre per la prima volta – avrebbe dovuto essere una celebrazione di buoni sentimenti, ma avrà luogo sotto una cappa di sicurezza pesante dopo gli attentati di Parigi. Però i segnali sono che i tifosi siano più propensi a viaggiare e a festeggiare, piuttosto che restare lontani dall’evento per la paura. Intanto, la ricaduta sulla FIFA e l’Associazione Internazionale delle Federazioni di Atletica (IAAF) dopo 12 mesi di sviluppi sconvolgenti continuerà con il proseguimento delle indagini penali su una corruzione ai massimi livelli.

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        Sebastian Coe, presidente della Federazione Internazionale di Atletica leggera

Sepp Blatter, attualmente sospeso, dovrà formalmente abbandonare la sua presa sulla FIFA nel mese di febbraio, ma resta da vedere se qualcuno dello scialbo cast di potenziali sostituti offra la prospettiva di una vera riforma, mentre il presidente assediato della IAAF, Sebastian Coe, affronta la gara più dura della la sua vita nel resuscitare il suo sport in crisi.

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