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Clip: Divide et impera

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Alle primarie del centro sinistra in vista delle amministrative di Milano, ha vinto il candidato che godeva il favore dei pronostici e quello che, probabilmente, ha più chance di vincere le elezioni.
Giuseppe Sala rappresenta il segno dei tempi, il tipico tecnico prestato alla politica, né di destra, né di sinistra, Direttore Generale del Comune di Milano con Letizia Moratti, nominato a capo di Expo da Enrico Letta, e selezionato da Renzi come possibile successore di Giuliano Pisapia , perché ritenuto, fra quelli in lizza, il più adatto a confermare il successo di 5 anni fa; un uomo per tutte la stagioni dunque, che in questi tempi di impopolarità della politica fa dell’identità indefinibile ed ecumenica il suo principale e convincente punto di forza.

 

Non appena si è saputo l’esito del voto dei milanesi tutti i commentatori hanno evidenziato che i voti di Balzani e Majorino, due candidati più di sinistra, ma non certamente degli estremisti, se non si fossero divisi sarebbero stati largamente sufficienti per battere Sala, ma le ambizioni personali, naturalmente sempre legittime, non lo hanno consentito, forse anche perché nessuno dei due è stato ritenuto del tutto convincente dagli elettori per catalizzare il grosso dei voti.

 

Proprio l’esperienza di Pisapia, vincitore contro pronostico, insegna che anche Balzani, e fors’ anche Majorino, qualche chance l’avrebbero avuta, ma per concretizzare questa possibilità bisognerebbe che la sinistra comprendesse un principio elementare: le elezioni non funzionano come una gara di ciclismo dove se hai due corridori forti hai più possibilità di vincere. La storia degli antichi romani non insegna niente, e oggi resta da capire se tutto il PD, cogliendo lo spirito del discorso pronunciato ieri da Pisapia, sosterrà Sala in modo convinto, oppure se rifiuterà il “leader straniero” e lo abbandonerà ad un destino forse vincente ma non del tutto convincente.

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20 comments

  1. Tigra 11 febbraio, 2016 at 12:40

    La vicenda delle candidature per scegliere il prossimo sindaco di Milano ha avuto l’esito che ci si attendeva, e da ieri è ufficiale che l’avversario di Giuseppe Sala sarà Stefano Parisi.
    Per Sala è l’avversario peggiore, sia perchè gli impedirà di sfondare a destra, come gli sarebbe stato possibile contro un personaggio alla Salvini, sia perchè, essendo Parisi una sua fotocopia difficilmente distinguibile, gli impedirà di cratterizzarsi troppo marcatamente sul lato sinistro, dove aveva già problemi.
    Temo che la mancata ricandidatura di Pisapia, della cui rinuncia nessuno ha veramente capito le ragioni, sia per la sinistra milanese un frutto avvelenato che rimette in pista il centro destra: mi sembra comunque una partita aperta e indecifrabie.

  2. Luistella 9 febbraio, 2016 at 09:41

    Piccola precisazione mattutina , che avevo lasciato nella penna, anzi, tastiera: Il PD data la sua formazione politica ottobre 2007. Tanto per precisare agli “analisti storici” qui presenti.

    • Por Quemada 9 febbraio, 2016 at 10:23

      Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire; forse dimentico qualche sigla, ma il PD prima di chiamarsi PD si chiamava DS, prima ancora PDS, prima ancora PCI, prima ancora PCdI., e prima ancora, appunto nel ’21, era una corrente del PSI.
      La continuità storica fra questi partiti non mi risulta sia mai stata discussa da nessuno, tanto è vero che i due più importanti segretari del PD prima di Renzi sono stati Veltroni e Bersani, che hanno alle spalle una lunga vita da comunisti.
      Ho qualche conoscenza in proposito perchè mi è capitato di votare alcune di queste sigle, prima di stufarmi di essere presa in giro, ma se vuoi sostenere che il PD è improvvisamente apparso sulla terra nel 2007, senza essere figlio di nessuno, come una novella Forza Italia, ebbene, potresti avere persino ragione.

  3. nemo 8 febbraio, 2016 at 19:58

    Credo che non si possa definire senza volerlo il fatto che alcuni continuano a fare affermazioni che non corrispondono alla realtà, eppure basterebbe fare una piccola ricerca su Google, e non su meet up per avere le risposte ! Quelle giuste ! Nel 21, la scissone dei socialisti fu il primo atto della malattia che, ancora affligge, la sinistra italiana. Ad ogni epoca, o secolo, come volete, corrisponde un messaggero di verità, oggi il messaggero non è, la sinsitra ma lo strano caso , tutto italico di un movimento, che starebbe anche bene se non avesse la caratteristica del movimento confessionale. Il mio Dio è migliore del tuo !! Gridavano i crociati, No il mio è il migliore, anzi siamo il popolo eletto, gridavano gli israeliti. Ebbene la realtà è diversa, per tutti. Eravamo convinti noi di sinistra che bastava dichiararsi tali per avere la patente della onestà, alcuni ci hanno dimostrato che eravamo in errore, fummo convinti che il sindacato fosse l’organismo che più di tutti ci tutelava, qualcuno ci ha dimostrato con i fatti che non è vero. Ci dissero che la Chiesa è il muro che difende i deboli, i fatti ci hanno dimostrato che non era vero anzi. Nacque in seno a questa oragnizzazione, ricordo per redimere e perdonare, un signore si chiamava Torre in fiamme, ebreo convertito spagnolo, ah, dimenticavo in quella lingua si scrive Torquemada ! Ma…torniamo all’inizio, nel 21 nacque il PCI, e per tanti anni, inutile ripercorrerli per chi è giovane, se li può trovare dove ho detto, fu l’unico partito della sinistra, gli anni, vicini a noi ci hanno dato molte sigle, perfino quella che sbeffeggia PD meno L ma resta sempre quella che da fastidio, ed è forse per questo che resta quella che più di altre viene attaccata, sarà un caso ? Qualcuno ha deciso di sbattezzarsi perchè la Chiesa ha dimostrato di non essere quel covo di angeli del cielo?

  4. Por Quemada 8 febbraio, 2016 at 19:50

    Mia cara Luistella, rispondo qui per esaurimento dello spazio in fondo.
    Nessun refuso, ho scritto che il PD esiste, con vari nomi, dal 1921 e te lo confermo.
    Forse ricorderai che il tuo partito di riferimto, che ultimamente ha cambiato più sigle che segretari, nasce dallo storico PCI, Renzi e qualcun altro esclusi, e forse ricorderai anche che il PCI è nato a Livorno nel ’21.
    Intendi contestarlo? Pronta a discuterne.
    Non ho eccepito il fatto che Sala sia stato votato dai milanesi, sicuramente per la sua esperienza alla guida di Expo, che è esattamente la ragione per cui è stato scelto da Renzi, ho solo detto chè è un uomo che stava fino a pochi anni fa dalla parte di Forza Italia, o magari solo dalla sua. Intendi contestare anche questo? Discutiamone pure.
    Quanto ai cinesi, nulla da dire, èstata una sciocchezza, ma questo restituisce la verginità politica a Sala?
    O pensi di si? Contenti voi contenti tutti, ma di questo sono meno disposta a discutere.

  5. Blue 8 febbraio, 2016 at 14:42

    La ineccepibile e lucida sintesi contenuta nel post, molto apprezzabile, confligge con il suo titolo. Suggerendo che un malevolo artefice dell’evento ieri concluso (le primarie milanesi per designare il candidato sindaco al Comune) abbia orchestrato “l’affaire” per, appunto, dividere l’illuminato e consistente popolo della “vera sinistra” per imporre il proprio vincente ma rigettabile (sotto il profilo ideologico-politico) aspirante amministratore. Se a ciò si aggiunge la risibile polemica del M5S sulle file di cinesi “in maniche corte” (va be’ che la stagione – climatica ma non solo…- manifesta problemi di varia natura, ma siamo pur sempre in inverno 🙂 ) che proditoriamente avrebbero alterato la correttezza dell’evento, il quadro per delegittimare il sistema delle primarie si completa. Ci dimentichiamo che si tratta di libere e democratiche consultazioni previste dallo statuto del partito. Abbiamo già assistito (poco più di due anni fa) a simili inutili sterili puntualizzazioni quando si trattò di designarne il segretario… . Il Partito Democratico sta attraversando (nelle persone dei suoi molteplici (sic!) aspiranti leader – oltre che, in generale, nel suo complesso), una crisi identitaria (presumo irreversibile), non riuscendo a dare ai suoi numerosi elettori la “cuccia calda unica” cui si erano abituati da troppo tempo. E le colpe del brancolamento dei suoi sostenitori che dissipano i voti nei rivoli dell’illusione del “miglior candidato possibile” (sempre e solo nella garanzia dell’appartenenza allo schieramento storico) sono da cercare in altri ambiti. Ma, si sa, è abitudine consolidata quella di cercare responsabilità sempre esterne.

    • Berto Al 8 febbraio, 2016 at 14:53

      Se concordo con il resto del tuo commento, sulla conflittualità del titolo con il testo non vedo le motivazioni; la sinistra avrebbe dovuto comprendere che dividersi sarebbe stata una tattica perdente (allo stesso modo in cui, per i romani, dividere le schiere nemiche, è stata vincente). Forse un pò cervellotica come contrapposizione dialettica, ma ci può stare.

    • Jair 8 febbraio, 2016 at 15:00

      Rispondo sia a te che a Berto. La cosa incomprensibile di queste primarie è stata proprio la spinta di Pisapia alla “sua” vicesindaca perchè partecipasse, quasi fuori tempo massimo, alla competizione: senza l’appoggio totale e ufficiale del sindaco, la Balzani probabilmente non si sarebbe presentata. E Pisapia non poteva non sapere che questa mossa avrebbe spaccato la sinistra e avrebbe consegnato la vittoria a Sala.
      Quindi, se oggi il “popolo della sinistra” si interroga, non penso sia perchè ci sia un intento di delegittimare il sistema delle primarie, ma perchè sta cercando di capire il perchè di scelte che forse sono chiare solo a chi è molto, molto dentro i meccanismi della macchina comunale milanese, ma che a molti risultano incomprensibili e deleterie.

      • M.Ludi 8 febbraio, 2016 at 16:29

        Come sempre è accaduto in passato, ci troviamo a commentare un comportamento autolesionistico della sinistra la quale si avventura in situazioni incomprensibili ai più (e tu, con il tuo richiamo a oscuri “meccanismi della macchina comunale milanese”, non fai che confermarlo). Sarebbe stato auspicabile che in seguito alla forzata candidatura della Balzani (donna autorevole e dalle riconosciute capacità, ma totalmente avulsa dal contesto milanese), si fosse aperto, finalmente un dibattito serio su questo reiterato attivismo nel consegnare la vittoria agli altri, ma purtroppo ha prevalso il criterio, molto bello in verità, del vinca il migliore: peccato che, una volta ancora, la vittoria sia andata ad altri. Il problema vero è che non sembra che questa ennesima sconfitta stia insegnando qualcosa.

    • Tigra 8 febbraio, 2016 at 17:06

      Sulla questione del titolo non saprei che dire, se non che forse contiene in egual misura malizia e verità, ma oltre non mi addentrerei.
      Mi interessa la parte cruciale del tuo commento, laddove dici che il PD sta attraversando un crisi identitaria, che ritieni irreversibile, e io concordo, perchè non riesce a dare una casa comune, la “cuccia calda”, ai suoi numerosi elettori.
      Penso che questo sia il cuore del problema perchè, a prescindere dalla generale poca autorevolezza degli oppositori di Renzi, la sua leadership appare oggi più autoritaria che non autorevole, più muscolare che forte, più ideologica che non ideale, ed è alla fine divisiva.
      Può essere che la parte più di sinistra dell’elettorato non sia decisiva per vincere le elezioni, ma potrebbe essere sufficiente per farle perdere, e nel giocare questa partita Renzi appare singolarmente poco attrezzato, perchè un leader che parla solo ad una parte del suo schieramento, senza riuscire ad essere empatico nei confronti della sua minoranza, corre sul filo del rasoio.
      Certo, la delegittimazione è reciproca, e la sinistra di Milano, con le sue candidature fratricide, ha dimostrato ben più di Renzi (Sala non è Verdini) di non essere all’altezza del suo ruolo, come se Pisapia fosse una rondine destinata a non fare primavera, ma un partito dove non c’è un minimo di riconoscimento reciproco non è nè una cuccia calda, nè una casa comune, ma solo un fortino diroccato col quale non riesco più a sentire vincoli di appartenenza e di identità.

  6. Remo Inzetta 8 febbraio, 2016 at 13:20

    Giuliano Pisapia è uno dei più noti avvocati di Milano, oltre che il figlio di uno dei più famosi giuristi del dopoguerra, Francesca Balzani, con tutto il rispetto, forse la conoscono poco persino i milanesi.
    Bisognava affrontare Stefano Parisi, candidato sicuramente molto competitivo con una candidatura di bandiera, oltre che probabilmente troppo di sinistra per poter vincere?
    A me sembra che Renzi sia stato saggio a lanciare nella mischia un uomo che deve essere inseguito, invece che uno che insegue; quanto al fatto che l’appartenenza politica oggi conti meno, penso sia una evoluzione positiva.

  7. Jair 8 febbraio, 2016 at 12:07

    L’eterno vizio della divisione che ha la sinistra, non è la sola caratteristica di queste primarie. L’altro fatto assai notevole, e direi l’altro grosso problema, è che, con ogni probabilità i milanesi fra 4 mesi si troveranno sulla scheda elettorale ben tre candidati-fotocopia, con lo stesso profilo da manager privato e pubblico, e lo stesso background culturale e politico (addirittura due ex city-manager).
    Sala, Parisi, Passera: tre candidati che dovrebbero rappresentare schieramenti ben diversi, ma per il momento del tutto indistinguibili l’uno dall’altro. Speriamo che nei prossimi mesi ognuno di questi cloni riesca a riempire la sua campagna elettorale di idee e programmi originali e distinguibili.

    • Por Quemada 8 febbraio, 2016 at 12:32

      Guarda Jair che sono due o tre anni che vi diciamo che fra PD e PD – L non c’è alcuna differenza, capisco che voleste delle prove, ma sarebbe ora di farsene una ragione.
      Spiegami con parole semplici la differenza fra i tre che hai citato, a parte il nome.

      • Jair 8 febbraio, 2016 at 12:47

        Ma infatti, le differenze non ci sono, o per non essere tranchant, diciamo che non si vedono. I due probabili candidati con maggiori probabilità di vittoria, addirittura sono stati entrambi city manager di sindaci di centrodestra (Stefano Parisi di Albertini e Giuseppe Sala della Moratti)! Ora si ritrovano stranamente (o no?) su fronti opposti, quindi non posso contestare il tuo disappunto e il tuo sarcasmo.

      • Luistella 8 febbraio, 2016 at 13:49

        Mi pare” giusto “che un movimento che fa dei clic su un sito , dalle espulsioni, alle candidature, l’unico mezzo “democratico”, semprechè non si contraddicano le direttive dei due capi storici (dei quali uno ha fatto un passo di fianco) si esprima in merito alle primarie del PD. Sacrosanto diritto di dire il proprio parere, sempre che non si usino i le solite frasi trite e ritrite, le solite accuse, i soliti termini di supponenza di chi ritiene d’essere depositario di verità, mentre invece non dice nulla, assolutamente nulla. Ed anche nel voler portare prove a supporto delle proprie contestazioni, non prestate attenzione a ciò che pubblicate, basta sparare a zero. Basta vedere il post con tanto di immagini fotografiche in cui si sostiene l’assurdità di lasciare votare anche i cittadini cinesi a Milano! Solo che nella lunga cosa di cinesi davanti al seggio per le primarie del PD, è costituita da persone tutte in maniche corte, e siamo in febbraio.

        • Por Quemada 8 febbraio, 2016 at 17:23

          Sai Luistella, il PD esiste dal 1921, con nomi diversi se vuoi, ma comunque da quasi un secolo, il Movimento 5 Stelle solo da qualche anno; avrà anche dei difetti, non discuto, ma la fondamentale ragione della sua esistenza sta nel fatto che gli elettori, che contano più degli eletti, si sono stancati di vedere il proprio partito sempre più vicino a quello di Berlusconi.
          Come oggi, che il candidato sindaco di Milano sarà il direttor Generale del Comune dei tempi di Letizia Moratti
          Questa è l’unica verità di cui mi sento depositaria, le altre le considero polemiche sterili.

          • Luistella 8 febbraio, 2016 at 19:32

            Nel 1921o giù di lì, stava nascendo il fascismo. Dubito che permettesse il sorgere del PD. Vedasi come esempio il trattamento riservato a Matteotti, nel 1924. A meno che tu non pensi che anche quel delitto fosse dovuto al neonato PD. Spero che la tua datazione sia un involontario refuso.
            Vedi, c’è il fatto che Sala è stato eletto alle primarie da persone che hanno visto come si è comportato per l’Expo. Ah già dimenticavo, l Expo è stato un fallimento totale ! (per il M5s intendo)
            Un’altra cosa “simpatica” che vi denota è che quando sono gli altri a farvi notare gaffe stratosferiche (come quella dei cinesi), sono tutte polemiche sterili…

    • Berto Al 8 febbraio, 2016 at 14:00

      Però, a questo giro, Sel, avendo accettato la logica delle primarie, dovrebbe dare indicazioni di voto per Sala e lo stesso Pisapia, per coerenza, dovrebbe appoggiarlo e questo potrebbe essere un vantaggio competitivo non indifferente per Sala rispetto ai competitor, specialmente dopo 5 anni di ottima amministrazione della città. O no?

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