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Il silenzio degli islamici innocenti

Ancora negli occhi l’immagine dell’uccisione rituale per scannamento di innocenti ad opera di miliziani islamici, quasi una liturgia sacrificale in favore dell’unico e potente Dio degli eserciti, in cui il classico agnello è sostituito da un uomo palpitante la cui vita viene soppressa con modalità primitiva, ecco che di nuovo nel nome di Dio dobbiamo assistere a ulteriore strage. Il Dio islamico pretende cieca obbedienza e sottomissione totale dell’uomo al suo volere espresso in precetti inderogabili e spesso forniti di gravose nonché irragionevoli sanzioni. La legislazione positiva dei vari ordinamenti islamici non può che conformarsi ai precetti religiosi, poiché gli stessi sono fonte gerarchicamente sovraordinata, di obblighi e doveri. Per particolari confessioni islamiche l’uomo e la sua vita non sono valori irrinunciabili da tutelare in sé a qualunque costo, dunque possono essere facilmente sacrificati per ragioni di ordine religioso. Per i cattolici l’uomo è un valore in sé che va rispettato e protetto poiché non rappresenta un mezzo ma un fine, pertanto, non può essere violato, strumentalizzato e annientato per il conseguimento di obiettivi di ordine politico o religioso. Dunque nessun sacrificio umano è ammesso sull’altare della religione o della politica. Il fondamentalismo religioso degenerato in terrorismo mostra disprezzo per l’uomo e la sua vita. Nella visione manichea l’uomo non è il centro del mondo, ma esistono solo contrapposizioni come tra il bene e il male, la luce e le tenebre, il mondo interno puro e il mondo esterno contaminato, l’infallibilità dei testi sacri e della loro interpretazione ad opera dei fanatici, gli eletti e gli infedeli, il carisma autoritario del leader e la fede cieca dei seguaci, le regole ferree e i simboli intangibili. Mi domando se oltre al pensiero dei seguaci del fondamentalismo islamico, peraltro molto propagandato, esista il pensiero di un islam moderato che possa e voglia integrarsi nel tessuto sociale dei molti paesi occidentali ospitanti. Integrarsi significa completarsi, divenire parte sostanziale di un altra nazione, pur avendo una propria natio, senza necessariamente dissolversi e perdere la propria identità. Molte sono le comunità mussulmane moderate in Europa e in Italia che aspirano ad una pacifica integrazione in una società multietnica e multiculturale, rispettose delle norme e dei valori del paese ospitante. All’islam ci uniscono valori comuni la cui tutela può risultare rafforzata. Lo Stato però non può riconoscere leggi e precetti coranici regolanti la vita delle comunità islamiche che si pongano in contrasto insanabile con i principi costituzionali e le leggi. Ciò lungi dal favorire l’integrazione, accresce la presenza e la forza di ordinamenti particolari all’interno dello Stato indebolendolo, con inaccettabili e ingiustificabili deroghe, a tal punto da generare corpi separati, isole, zone franche sottratte al principio di legalità. Nell’integrazione nasce e si accresce un Islam moderato, permeabile ai valori occidentali, che può modificare in senso migliorativo arretratezze e integralismi di molti paesi d’origine. Quelli che potremo definire gli islamici moderati d’occidente in uno agli islamici moderati della madre patria, possono costituire il lievito e la spinta propulsiva verso il cambiamento e l’attenuazione del fondamentalismo. In detta prospettiva, mi sorprende l’attuale scarsa reattività della comunità islamica emigrata ai gravi fatti di sangue compiuti dai fondamentalisti fautori del medio evo islamico e della guerra di religione. Dobbiamo ancora constatare il silenzio quasi omertoso, la manifesta indisponibilità a discutere del problema. Mancano la denuncia, l’indignazione, la contestazione, la riprovazione dei fatti e la riaffermazione dei principi di umanità comuni a tutti i credi religiosi. Su tutto prevale il silenzio ingiustificabile e l’apparente indifferenza delle persone, delle autorità morali e religiose, in una situazione in cui non è più consentito tacere, anzi è doveroso parlare ad alta voce, perché venga finalmente tracciata la linea esterna e si realizzi il fossato di emarginazione dell’integralismo e della violenza. Dove sono in questi tristi giorni i milioni di islamici innocenti d’Europa e del Mondo? Perché non invadono le piazze in Egitto, in Arabia, in Marocco, in Europa nell’Asia minore? Perché non si leva la protesta dei popoli islamici di fronte al terrorismo stragista che uccide al grido di Allah è grande? Se è pur vero che l’Islam non è terrorismo, perché non monta l’ondata di sdegno degli islamici contro coloro che uccidono nel nome del loro Dio giusto e misericordioso, offendendolo e disonorandolo? Qualcosa forse si muove, molti più di un tempo si mobilitano, mostrano il coraggio di manifestare, li abbiamo osservati a Parigi, tanti individui che potrebbero divenire, una collettività.

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12 comments

  1. Il Salentino 16 gennaio, 2015 at 15:43

    I miei amici mussulmani sono brave persone, sono rispettose della mia religione e pretendono rispetto per la loro fede. E” per loro offenzivo semplicemente. parlare con volgarità. della fede ma certo non giustifica no l”omicidio. Ripeto C ” è in loro un rispetto per il sacro che noi abbia.

  2. DareioS 15 gennaio, 2015 at 19:30

    Mi permettete una piccola replica
    La religione ebraico cristiana rifugge da derive sanguinarie.
    Dopo aver provato l’obbedienza di Abramo l’angelo mandato da Dio ferma la sua mano ammonendolo “ non stendere la mano contro il ragazzo, non fargli alcun male, ora so che temi Dio” Per la cultura laica l’ordine illegittimo perché contrario ai diritti inviolabili dell’uomo, anche se intimato dal superiore gerarchico, persino in ordinamento particolare quale quello militare, non va eseguito e a ciascuno è riconosciuto il diritto alla disobbedienza. Molto più delle vignette di Charlie offendono irrimediabilmente Dio, l’assassinio di un uomo ad opera di un altro uomo nel nome di Dio. Sotto diverso profilo mi inquieta la visione di molti mussulmani moderati, i quali ritengono che Isis e il terrorismo islamico, siano una creazione strumentale degli americani, del capitalismo, una sorta di paravento con la duplice finalità da una parte screditare l’islam e dall’altra fornire apparente giustificazione ovvero il pretesto per realizzare una guerra di aggressione, l’occupazione del territorio e lo sfruttamento delle risorse appartenenti ad altri popoli.

  3. Genesis 14 gennaio, 2015 at 18:16

    Penso, purtroppo, che la paura la stia facendo da padrona tra gli islamici, cioè circondati dagli integralisti e dagli occidentali che di una minoranza vigliacca ed armata ne fanno tutto un fascio, hanno di che patire per rendere la propria opinione.
    Un altro fatto, se pensiamo alla storia cattolica, è che sì, l’illuminismo (permettetemi il gioco di parole) ha messo luce sulla rivoluzione dell’occidente, ma ci sono voluti più di mille anni di cattolicesimo: l’ultimo papa Re è del XIX secolo Pio IX…con le sue stragi, e pene capitali. L’Islam ha una storia decisamente più recente e combattuta da dittature sia autoctone che occidentalizzanti.

    Sì, Dareios, gli islamici innocenti sono silenti…come sono silenti troppo spesso gli occidentali che stanno solamente a guardare!

  4. Scan 14 gennaio, 2015 at 16:35

    mi sembra che, a livello di opinione pubblica, si stia facendo una grande confusione sull’islam, le popolazioni islamiche, l’influenza della religione sulle legislazioni dei paesi medioorientali e orientali. mi sembra di ricordare che fino alla fine degli anni 70 del secolo passato gran parte del medio oriente (con l’eccezione dell’arabia saudita) era retto da governi laici, con usi e costumi praticamente sovrapponibili a quelli occidentali, in cui vi era convivenza e reciproco rispetto tra le varie comunità religiose (con l’eccezione, forse, di quella ebraica) nonché una presenza di non credenti o praticanti sovrapponibile a quella riscontrabile nei nostri paesi. fu con l’avvento al potere di khomeini e l’introduzione, in iran, della legge coranica come legge dello stato che cominciò la storia del fondamentalismo islamico. sulle cause e sulle colpe di chi facilitò la trasformazione di paesi che si avviavano alla modernizzazione in nazioni regredite a un terribile medioevo sarebbe interessante aprire una discussione.

    • Kokab 14 gennaio, 2015 at 17:08

      il discorso è certamente interessante, e merita approfondimenti.
      vorrei ricordare che gli stati arabi laici degli anni ’70, che oggi ricordiamo con rimpianto, erano sostanzialmente delle dittature, alcune anche estremamente brutali, e la più brutale di tutte era forse quella persiana, cacciata da una sollevazione popolare dalla quale è poi uscito vincente komeini, cosa che, per inciso, mi ha fatto subito rimpiangere reza pahlavi.
      egitto, siria, giordani e, iraq non erano e non sono da meno, come pure la turchia che, non appena l’esercito è venuto meno ai suoi doveri costituzionali, smettendo di fare i consueti colpi di stato, ha conosciuto una inbarazzante deriva islamista: ad oggi sembra di poter registrare che nei paesi musulmani si deve scegliere fra regimi autoritari laici e democrazie teocratiche, i primi disposti ad allearsi con l’occidente, e i secondi votati a fargli la guerra.
      e sono tanto più votati a combatterci quanto più sono poveri.
      non a caso le monarchie del golfo, che pure sono piuttosto teocratiche, essendo esageratamente arrichite dal petrolio sono anche mediamente filoccidentali.

      • Scan 14 gennaio, 2015 at 17:22

        nessun rimpianto per le dittature, kokab. penso, comunque, che una dittatura laica possa essere più permeabile ad una modernizzazione e alla possibilità della sua stessa fine di quanto lo sia una dittatura religiosa. ricordiamoci che la spagna e il portogallo sono usciti ieri da regimi dittatoriali violenti e brutali non meno di quelli medio orientali

  5. Luistella 14 gennaio, 2015 at 11:06

    Hai ragione Dareios. penso che al di là della paura che può esserci per chi vive in un paese dominato da integralisti (paura secondo me giustificata, per coloro che lì vivono), esiste un reale convincimento che i “principi” della religione islamica siano gli unici che debbano essere accettati. E per molti imposti. Nonostante molti dicano che l’Islam è religione di pace ( e ci credo) e che i fatti di Parigi abbiano dato uno scossone ed indotto ad esprimere la propria opinione, non ne vedo ancora una chiara presa di posizione e di condanna di questi orrendi crimini. Ai tempi in cui il cristianesimo, con le crociate e poi le sante inquisizioni, andava in giro per il mondo a commettere simili crimini, l’Islam era religione di pace e di scienza.Cosa sia accaduto non si sa. Da noi il Rinascimento e l’Illuminismo, le battaglie per le libertà sociali hanno cambiato l’occidente. Perchè questa adesione estremista e criminale a canoni arcaici e violenti dall’altro lato nel XXI secolo?Ciò che segnala Dinamite, è un segno di quanto si sta dicendo. Possiamo credere che il motto di questi giorni, “non in mio nome”, sia realmente sentito da coloro che lo dicono, ma ci dovrebbe essere una presa di posizione più forte, da parte soprattutto dei capi religiosi che sono molto ascoltati. ” non in mio nome , gli assassini devono parlare” , forse andrebbe meglio. Se li chiamassero con il nome che spetta loro. Altrimenti può sembrare una frase vuota, priva di reale convincimento

    • Kokab 14 gennaio, 2015 at 12:16

      il rinascimento e l’illuminismo, oltre che il pensiero anglosassone, hanno certamente contribuito al progresso della civiltà occidentale, che pure è stato lento, difficile e contorto; l’islam invece, oltre a non avere avuto tutto questo, ha subito un processo di colonizzazione e di progressivo impoverimento che è durato alcuni secoli, perchè il civile occidente, al di fuori dei suoi confini, è sempre stato un po’ meno civile, e da che mondo è mondo gli integralismi e la povertà marciano di pari passo.
      quanto al fatto che l’islam sia una religione di pace, come del resto tutte le altre, è cosa che, libro di storia alla mano, deve essere provata ogni volta al di là di ogni ragionevole dubbio.

      • M.Ludi 14 gennaio, 2015 at 13:25

        Non ricordo in quale occasione, assistetti ad un confronto tra un sacerdote cattolico ed un laico che disquisivano sull’argomento; ricordo che il sacerdote, ad un certo punto disse che la religione cattolica aveva introdotto l’amore per il prossimo come elemento distintivo rispetto alle altre religioni. Il laico, ovviamente, obiettò ricordando gli abomini della “Santa Inquisizione” al che il sacerdote si profuse in una supercazzola prematurata di cui ho preso piena coscienza solo dopo che Monicelli ci ha regalato la sua indimenticabile trilogia.
        Se si entra nel merito di ciò che sono le religioni monoteiste, la loro astrusa ritualità, si tracima, poi, nel comico: che dire della “vigilia” del venerdì che gli “ortodossi” osservano mangiando baccalà o spigola (perchè pesce deve essere); o delle vette eccelse di acume raggiunto da chi, osservando che forse mangiare maiale e bere alcolici in climi caldi non è molto salutare, si è inventato la storiella del maiale che profana la tomba di Maometto (per l’alcol non so, ma qualche altra scemenza l’avranno tirata fuori)? Considerando che per secoli le chiese sono state affollate da persone che assistevano alla messa senza capire una sola parola (vorrei ricordare che l’uso del latino è stato abbandonato intorno agli anni settanta), non c’è da stupirsi del fatto che, quando si parla di religione, tutto diventa possibile (ma anche il suo contrario).
        Cosa c’entra Dio con tutta questa stupidità?

        • Kokab 14 gennaio, 2015 at 13:35

          conosco la stupidità, ma non conosco dio, e quindi non sono la persona più adatta per rispondere alla domanda. stando a quel che posso capire non c’entra nulla. però “io, se fossi dio, e io potrei anche esserlo se non non vedo chi…”, segue ovvimente la canzone di gaber.

  6. dinamite bla 13 gennaio, 2015 at 21:54

    nelle scuole franzose della banlieue parigina (che sono a maggioranza islamica, non vi sono quindi spinte omologatrici “esterne”) 8 ragazzi di religione mussulmana su 10 si sono rifiutati di rispettare il minuto di raccoglimento (fonti franzose)… e per la maggioranza dei ragazzi di religione islamica la legge islamica prevale su quella della repubblica…

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