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Le volpi del Teramoshire

 

Le volpi del Teramoshire

Se consideriamo i temi trattati dalle delibere e dalle ordinanze emesse dagli enti locali (Regioni, Province, Comuni), dobbiamo dedurre che uno dei problemi più gravi e preoccupanti che attanagliano il nostro Paese è il proliferare, incontrollato , debordante, invasivo della fauna selvatica. Sindaci, Presidenti, Giunte, da Nord a Sud, sono tutti assai occupati nel cercare di controllare e contenere l’espansione aggressiva delle più svariate specie animali: cinghiali, nutrie, caprioli, daini, corvi, cornacchie, faine, donnole, ricci, conigli, minilepri, tassi, talpe, gamberi e via zoologando, in una sindrome parossistica di accerchiamento da parte di una fauna dannosa e maligna, degna di un film di Hitchcock. Anche i superprotetti orso e lupo se la passano assai male, ma se la vanno a cercare: riescono a essere troppi pur essendo quasi estinti, e per loro fortuna sono ancora intoccabili dalle onnipresenti ordinanze del Sindaco tale o della Provincia talaltra.

 

In questo panorama di guerra totale tra uomo e animale, si distingue per originalità e per un gusto di classe british, la Provincia di Teramo. A Teramo, per qualche capriccio della natura, il nemico pubblico del bravo contadino e del coscienzioso cittadino è, stranamente, la volpe. Cosa faccia di male il bell’animale dalla folta coda, è difficile da capire. Probabilmente la colpa del grazioso canide è quella di papparsi immediatamente i fagiani e le lepri che, dagli allevamenti, vengono liberati in abbondanza sulle colline dalla stessa Provincia di Teramo per il trastullo dei cacciatori. Ciò basta al Presidente della Provincia, Domenico di Sabatino (ma tutti lo chiamano Renzo, come si apprende dal sito della Provincia, e anche questo è abbastanza inspiegabile) per ritenere che sia necessario emanare un piano di contenimento delle volpi, con libertà di caccia anche in queste settimane primaverili, cioè proprio nella stagione della riproduzione.

 

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Tutte le associazioni ambientaliste (Enpa, Wwf, Legambiente, Guardie Ambientali d’Italia) protestano contro questo regalo fatto alla sempre più sparuta ma ognora ascoltata lobby dei cacciatori, e rilevano sia l’illogicità che l’illegalità del provvedimento, come si può leggere in questa nota del Wwf.
Gli ambientalisti invitano ad inviare mail di protesta alla Provincia di Teramo (qui l’appello dell’Enpa), e ci pare che questa sia un’iniziativa meritevole di sostegno.

 

È assurdo pensare che la proliferazione di qualsiasi specie animale avvenga senza che ci sia l’abbondanza di cibo determinata dall’abbandono delle campagne da parte dell’uomo. Ogni comportamento umano, sia attivo che omissivo (ripopolamento artificiale di prede a scopo di caccia e abbandono della cura di boschi e terreni), è alla causa di tutti gli apparenti squilibri nella diffusione delle diverse specie. A medio termine, la natura si riequilibra da sè, senza bisogno di ricorrere alle barbare scorribande fuori stagione di pensionati armati come se si dovessero difendere dai vietcong.
Dato che il Presidente Domenico (o Renzo, come lo chiamano tutti) Di Sabatino, è un amante della letteratura e, sempre secondo la pagina istituzionale della Provincia, conosce i classici perfettamente (tutti? di tutte le epoche e tutte le letterature? apperò), consideri che questa delibera è un atto contrario alla sensibilità per la natura, e non è onorevole per lui e per i suoi colleghi di giunta. E, per giunta, la caccia alla volpe è passata di moda perfino in Inghilterra.

Le volpi del Teramoshire

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8 comments

  1. Genesis 31 marzo, 2016 at 17:54

    Sono uso, nelle mie passeggiate estive di primo mattino nei boschi, colloquiare cortesemente con i cacciatori, inquattati e mimetizzati come il Rambo più spinto. Due chiacchiere veloci, con i funghi appena colti che profumano ancora di più la fresca aria circostante. Generalmente faccio capire che, allorquando sparassero e, inavvertitamente, malauguratamente, mi colpissero, che lo facessero nel modo più compiuto, perchè, poi, infilerei carabina, mirino e giberne nei posti più reconditi del loro corpo.
    Detto questo, per l’amore viscerale e appassionato che ho per la Natura, sono d’accordo nel limitare i danni dovuti alla Natura stessa: Rinchiudiamo nei recinti più bui quegli umani che per sport uccidono…

    • nemo 1 aprile, 2016 at 10:08

      Il passo in cui descrivi quello che faresti nella malaugurata ipotesi che costoro nel colpirti non lo facciano in modo definitivo è semplicemente eslilarante. Quindi, per riprendere, il tuo avvertimento, sarebbe meglio per la loro incolumità fare cosa compiuta senza lasciare mezze misure. Istigazione all’omicidio per mezzo di avviso a priori !

  2. Remo Inzetta 31 marzo, 2016 at 16:17

    Se il Presidente della Provincia di Teramo ha fatto delibere o ordinanze illegittime, che vengano ritirate, sta anche all’oppsizione segnalare agli organi competenti i casi di questo tipo.
    Ciò detto l’opposizione preconcetta alla caccia non la condivido, considerato anche che non siamo una società di vegetariani.
    Io sono un cacciatore, e come quasi tutti i cacciatori ho rispetto e attenzione per la natura, non è mica che andiamo in giro ad ammazzare tutto quello che si muove, ci sono regole e criteri che garantiscono l’equilibrio, e in generale vengono rispettate con scrupolo, e in alternativa vengono applicate multe e sanzioni.
    Infine, anche l’aspetto economico non mi pare irrilevante, dalle doppiette dei cacciatori dipendono molti posti di lavoro che sarebbe bene conservare, ma ho il sospetto che quelli che tuonano oggi contro la caccia sarebbero poi i primi a protestare se le aziende che producono armi chiudessero.
    Non che non sia giusto, ma ci vorrebbe più coerenza e meno ideologia.

  3. Luistella 31 marzo, 2016 at 14:36

    L’argomento volpe, come alcuni di voi sanno, mi trova sicuramente a promuovere un hastag: nessuno tocchi la volpe! La volpe è carnivora si sa: credo che sia una di queste che alcuni anni fa, mi ha fatto fuori alcune galline. ma poteva essere anche stata una faina. Con ciò, spiacente per le galline, che con me , facendo le loro dovute uova, sarebbero morte di morte naturale, mi son detta che la colpa era mia perchè avrei dovuto chiuderle meglio.
    La caccia alla volpe, come la corrida, è ciò che di più vigliacco può fare l’uomo. L’immagine qui riportata, del signore che cade rovinosamente a terra, mi crea grande soddisfazione. Andrò a firmare l’appello dell’Enpa, affinchè venga fermato questo decreto. Per evitare che accada come nel film di Fantozzi, all’apertura della caccia, quando uno viene impallinato perchè si chiama Lepre di cognome. Poi ammesso che ci sia una proliferazione di animali che un giorno vengono dichiarati in semi estinzione, un giorno dopo sono troppi, non ci sono i guardiacaccia che provvedono , anche se necessario , all’abbattimento ? Senza che vengano organizzate battute di caccia fai da te, tagliole ( ne mettono ancora, poi si dimenticano di averle messe e se ne ricordano quando l’animale dopo lunghe sofferenze muore e ci resta solo più la carcassa). Per quanto riguarda gli animaletti tipo ricci, si sa che i ricci sono utili perchè mangiano insetti nell’orto, che il massimo pericolo lo corrono loro perchè schiacciati da un’auto. Le “pericolosissime” mini lepri, poi, si sa che sono sparse ovunque per il ripopolamento e per la gioia dei cacciatori, quando si apre la stagione di caccia.

  4. M.Ludi 31 marzo, 2016 at 13:06

    Da anni sono un acceso sostenitore della drastica riduzione se non addirittura abolizione del quorum nei referendum in modo da evitare che l’astensione finisca per determinarne gli esiti e la gente, se vuole andare al mare, che ci vada e ne subisca le conseguenze. Detto questo, se i miei auspici si fossero realizzati, la caccia sarebbe ormai fuori legge da anni e anni; dubito però che, in sua assenza, menti sopraffine come il Presidente della Provincia di Teramo, non riuscirebbero a far parlare di se con qualche altra bella pensata.

  5. Tigra 30 marzo, 2016 at 18:42

    Che i cacciatori, vil razza dannata, ricevano tutele e attenzioni inspiegabili in relazione al loro numero sempre più esiguo è una cosa che si può comprendere solo con il riguardo sussiegoso riservato all’industria delle armi, del quale farei anche a meno.
    Che ciò possa avvenire anche nel disprezzo delle norme che regolano abbattimenti e ripopolazioni della fauna selvatica è invece una cosa che desta sconcerto, ma probabilmente è un segno dei tempi, oltre che una pagina di pessima amministrazione.

    • Jair 30 marzo, 2016 at 18:54

      hai tutte le ragioni. Che poi, in un Italia in cui il territorio si ribella ogni giorno, con frane e inondazioni, all’incuria dell’uomo (e l’Abruzzo non fa eccezione, anzi), i problemi ambientali siano dati dalle volpi, è assolutamente risibile.

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