L’ultimo voto al senato fa comprendere, se ancora ve ne fosse bisogno, che l’accordo del Nazareno è un patto di mutuo soccorso tra un uomo che sa di non avere i numeri nella camera alta per far passare qualsiasi cosa e ..un uomo che sa di non avere più nulla da perdere.

E ha funzionato. 27 frondisti del PD e 10 di FI sono uno spiffero se misurati sul voto in sé sugli emendamenti ma possono essere tempesta in termini politici. La strada da oggi è tracciata: Renzi, almeno sulle riforme, e certamente sulla vicina elezione del PdR, conta su un’altra maggioranza, di larghe intese. Ciò che è utile comprendere è se tutto ciò ha una qualche portata politica o è semplice alleanza di bisogni, vari e mutevoli. Nel primo caso si può obiettare che fare le riforme con un condannato è da condannare ma le riforme devono pur essere attuate e approvate in parlamento, irrilevanti i Fassina e i Civati. Ma se fossimo nel secondo, ovvero se Renzi e Berlusconi, si salveranno a vicenda, fuori e oltre il c.d bene per il paese (scomparso dalla cronache da mesi), siamo in un’altra fase. La fase finale del berlusconismo. Come nel Caimano di Moretti: alla fine del film un Berlusconi compiaciuto e ubriaco di sé lasciava alle spalle il tribunale di Milano in fiamme.

Dopo il 20 febbraio Renzi riprenderà in mano il decreto fiscale ma avrà l’attenzione di tutti addosso sull’eventuale reiterazione del tentativo di salvare l’ex cavaliere dalla sua condanna. Ciò dopo che si sarà eletto il PdR. Coi voti di FI. Se questa è la realtà, se il Pd non può fare a meno della stampella di un uomo che ha inchiodato il paese alle sue faccende personali per 20 anni, Renzi si condanna a sua volta. Si dirà che tanto Renzi andrà alle urne nel 2016 e che quindi si libererà, con l’Italicum, della fastidiosa minoranza .

Ma il premier ci ha convinti nel frattempo che l’Italia è un grande Paese che merita rispetto e un futuro illuminato. Una maggioranza balcanizzata a suo favore riprodurrà i meccanismi di rifiuto della personalizzazione della vita pubblica che hanno già riguardato il leader di FI. E Renzi non dispone né del suo potere economico né di quello mediatico. Dispone di un elettorato casualmente gonfiato alle europee per mancanza di alternative che mai è stato nei test successivi ripetuto nemmeno lontanamente (le regionali in Emilia Romagna si possono definire un vero e proprio flop). Quindi, chi e cosa potranno impedire a Renzi di governare da solo nella peggiore tradizione di questo Paese? Non la minoranza PD che sempre più appare un insieme di occupanti di una necropoli cartoonistica. Un ennesimo salvatore della patria? Io auspicherei la storia, il progresso inteso come tale, l’opportunità dell’andar avanti che anche una nazione stanca e delusa dovrà per forza darsi. In ultima istanza gli italiani. I pensatori illuminati influenti (si, ci sono). E i giovani (e non) con delle cose da dire e da fare.

Un tempo si diceva che non saremmo morti con la DC. Né moriremo col Nazareno.

 

 

 

 

 


 

0 lettori hanno messo "mi piace"
Print Friendly, PDF & Email
Share:

3 comments

  1. Kokab 23 gennaio, 2015 at 20:28

    nell’alleanza pd/pdl nelle riforme ci possono essere bisogni vari e mutevoli, ma questo è vero principalmente per berlusconi, che deve tutelare il patrimonio e le aziende di famiglia, oltre alla sua ormai assicurata libertà personale, ma da parte di renzi c’è anche una precisa visione politica, finalizzata a ridisegnare i flussi elettorali, le istituzioni e la natura stessa della repubblica.
    c’è anche, da parte di renzi, una visione del bene del paese, che non essendo un valore assoluto può non piacere, ma esiste e risponde ad un disegno coerente e perseguito con convinzione, abilità e spregiudicatezza.
    vincerà renzi? onestamente non lo saprei dire, ma se non vincesse lui vincerebbe la sua versione peggiore, nella migliore delle ipotesi, e in quella peggiore vincerebbe qualcuno che rappresenta qualcosa di ancora più brutto; certo non vincerebbe la sinistra, che prima di renzi si era ridotta a poca cosa, e dopo di lui non ha quasi più diritto di cittadinanza, avendo sprecato tutte le occasioni che ha avuto a portata di mano, con pervicace stupidità.
    l’unica cosa che può forse fare oggi la sinistra è far perdere renzi, ma dovrebbe essere bersani a decidere di farlo, e penso che non succederà; poi renzi può perdere da solo, fra un anno o due, se l’economia non riparte e il job act si rivelerà una bufala, ma questo è uno scenario al momento del tutto ipotetico e accademico, quindi dotato delle stesse imperscrutabili caratteristiche della sinistra che ci potrà essere quel giorno.
    di una cosa sono convinto, non saranno nè la storia, nè il progresso a mandare avanti questo paese, non succede quasi mai, non saranno gli italiani, che sono un popolo miserabile, e tanto meno i pensatori illuminati, che non sono mai stati influenti, essendo questo il paese dei nani, delle ballerine e delle olgettine.
    qualche volta questo paese è andato avanti perchè delle elite molto motivate ce lo hanno portato, intercettando un consenso che non è mai duraturo, e quelle che abbiamo oggi a disposizione sono una povera cosa.
    se non fosse così renzi avrebbe cambiato il paese spostandolo più a sinistra, invece che più a destra, perchè era possibile e ne era capace, ma non è successo.
    con quello sarebbe passato alla storia, così può al massimo ambire alla cronaca.

  2. M.Ludi 23 gennaio, 2015 at 10:25

    Berlusconi è, nei fatti, già salvo; le accuse più infamanti a suo carico sono state spazzate via da tempo dalla sua perfida bravura nel riuscire a stare nella stanza dei bottoni mentre il resto del mondo sparava contro di lui: è un dato di fatto. Ed è pure possibile che la Corte di Giustizia Europea dia un’ulteriore spolveratina anche all’applicazione della Severino nella sua attuale condizione di condannato per frode fiscale.
    Credo che ormai (visto anche come vanno le cose in Forza Italia) tiri a campare per tenere in salvo le sue Aziende ed i due anni o poco più che mancano alla prossima naturale scadenza elettorale politica, sono il tempo necessario e sufficiente a lui ed alla sua famiglia, per poter mettere definitivamente in salvo le sue aziende dall’assalto alla legge Mammì e tutto ciò che ne è seguito. Temo che il Patto del Nazareno (lo dico in modo ironico pensando alle torme di complottisti che si logorano in ipotesi più o meno fantasiose), sia tutto qui.
    Do ut des o quid pro quo, come dicevano i latini; una mano lava l’altra come diciamo noi.
    Alla fine, quando anche Renzi e Berlusconi non ci saranno più, a condizione ( e lo sottolineo) che qualcuno provveda a fare finalmente una seria legge sul conflitto di interessi, il Paese avrà una nuova legge elettorale maggioritaria, con un Parlamento dove, presumibilmente, dal 40 al 60 per cento degli eletti saranno scelti con le preferenze, dove, finalmente (aggiungo io) dal giorno dopo le elezioni ci sarà un Governo nel pieno delle sue funzioni che scelga e decida, per poi doversi confrontare, dopo 5 anni, con il corpo elettorale, sulle scelte fatte, senza alibi alcuno.
    Se ripenso all’inutilità del mio voto nei decenni passati, credo che, alla fine, sia una prospettiva inattesa, unita alla speranza di vivere il più a lungo possibile.

Leave a reply

WordPress Appliance - Powered by TurnKey Linux