attualità

Putin ce l’ha con Lenin

 

Vladimir Putin accusa Lenin di aver posto una ‘bomba a orologeria‘ sotto la Russia

Il presidente russo incolpa il federalismo del rivoluzionario per la disgregazione dell’Unione Sovietica e la creazione di tensioni etniche nella regione

Putin esprime critiche insolitamente dure contro il leader rivoluzionario russo Lenin.

dell’Associated Press
(Traduzione Redazione Modus)

 

Vladimir Putin ha denunciato Lenin e il suo governo bolscevico per le loro repressioni brutali e lo ha accusato di aver messo una “bomba a orologeria” sotto lo stato.

La critica a Lenin, che è ancora venerato da comunisti e molti altri in Russia, è insolita per il presidente russo, che in passato ha attentamente valutato le sue osservazioni sulla storia della nazione per evitare di alienarsi alcuni elettori. Allo stesso tempo, ha segnalato che il governo non aveva intenzione alcuna di spostare il corpo di Lenin dalla sua tomba in Piazza Rossa, mettendo in guardia contro «tutte le misure che potrebbero dividere la società”.

La valutazione di Putin del ruolo di Lenin nella storia russa, nel corso della riunione del Lunedi (25 Gen. 2016, N.d.R.) con gli attivisti pro-Cremlino nella città meridionale di Stavropol, è stata decisamente più negativa rispetto al passato. Ha denunciato Lenin e il suo governo per aver brutalmente ordinato l’esecuzione dell’ultimo zar della Russia, insieme a tutta la sua famiglia e i loro servi, uccidendo migliaia di sacerdoti e mettendo una bomba a orologeria sotto lo stato Russo, disegnando confini amministrativi lungo linee etniche.

Come esempio del retaggio distruttivo di Lenin, Putin ha indicato Donbass, regione industriale dell’ Ucraina orientale, dove una rivolta separatista filo-russa divampò settimane dopo l’annessione della Crimea da parte della Russia nel Marzo 2014. Più di 9.000 persone sono state uccise nel conflitto a partire dall’Aprile 2014, e gli scontri sono continuati nonostante l’accordo di pace del Febbraio 2015.

Ha detto che il governo di Lenin aveva capricciosamente disegnato i confini tra le parti dell’Unione Sovietica, ponendo Donbass sotto la giurisdizione ucraina, al fine di aumentare la percentuale di proletariato, in una mossa che Putin ha definito “delirante“.

La critica di Putin a Lenin potrebbe far parte dei suoi tentativi di giustificare la politica di Mosca nella crisi ucraina, ma può anche riflettere la preoccupazione del Cremlino sui possibili sentimenti separatisti in alcune province russe.

Putin è stato particolarmente critico della concezione di Lenin di uno stato federativo, con le sue entità aventi il diritto di secessione, dicendo che, con questo,  ha pesantemente contribuito al crollo dell’Unione Sovietica nel 1991. Ha aggiunto anche che Lenin era dalla parte sbagliata nella controversia con Joseph Stalin, che invece sosteneva un modello di stato unitario. Putin ha in passato denunciato Stalin per le purghe che hanno ucciso milioni di persone, ma mitigando il giudizio con il suo ruolo nella sconfitta dei nazisti nella seconda guerra mondiale.

Nei commenti di questo Lunedì, Putin ha anche criticato i bolscevichi per aver fatto soffrire alla Russia la sconfitta nella prima guerra mondiale per mano della Germania e la conseguente cessione di grossi pezzi di territorio, pochi mesi prima che la Germania perdesse la guerra. “Abbiamo ceduto territori alla parte sconfitta, un caso unico nella storia”, ha detto Putin.

Putin ha detto che credeva sinceramente nella ideologia comunista, quando era in servizio nel KGB, aggiungendo che, mentre le sue promesse di una società giusta ed equa “assomigliavano un bel po’ alla Bibbia“, la realtà era diversa. “Il nostro paese non sembrava la Città del Sole“, immaginata dagli utopisti socialisti, ha concluso.

0 lettori hanno messo "mi piace"
Print Friendly, PDF & Email
Share:

3 comments

  1. Tigra 27 gennaio, 2016 at 23:56

    Esilarante! Non saprei come diversamente definire il ragionamento di Putin, probabilmente neanche Berlusconi ha raggiunto tali vette di comicità, non escluso il discorso della discesa in campo.
    Seguendo la sua logica Lenin era un idiota perchè di uno stato multietnico, multireligioso e multilinguistico ha fatto uno stato federale, mentre Stalin, che aveva veramente a cuore il destino della Russia, che incidentalmente era solo un pezzo dell’impero, soteneva l’opzione dello stato unitario.
    A parte il fatto che sembra un’idea un tantinello imperialista, gli si potrebbe ribattere che poi Stalin con le trovate federaliste di Lenin ci ha fatto un bel falò, costruendo nei fatti una delle strutture statali più centralizzate che si siano mai viste al mondo, ed è difficile credere che il crollo dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche dipenda da quel federalista Lenin, concetto che farebbe sbellicare dalle risate qualunque politologo occidentale, forse persino Luttwark.
    Infine, è pur vero che neppure Lenin era uno stinco di santo, ma Stalin è stato indubbiamente uno dei grandi cattivi del secolo, al punto che nessuna persona normale lo citerebbe come fonte di ispirazione, ci sarà pure un motivo…
    Forse Putin ha frequentato brutte compagnie…

  2. Jair 27 gennaio, 2016 at 16:05

    Come storico Putin ha più o meno la stessa autorevolezza che ha in campo religioso la chiesa ortodossa russa, la quale si è squalificata in eterno facendo santi i Romanov tutti all’ingrosso e considerando martiri della fede i soldati russi caduti in Cecenia.

Leave a reply

WordPress Appliance - Powered by TurnKey Linux