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Se ti importa cosa mangi, preoccupati del contenitore

Le confezioni per alimenti sono piene di sostanze chimiche tossiche: ecco come potrebbe influire sulla tua salute

Se ti importa cosa mangi Se ti importa cosa mangi Se ti importa cosa mangi

di Eleanor G. Fox
(The Guardian)
Traduzione Redazione Modus

Se ti importa cosa mangi Se ti importa cosa mangi Se ti importa cosa mangi

 

Internet ha esultato nel mese di dicembre, quando la catena di supermercati Trader Joe ha annunciato che avrebbe adottato misure significative per rendere il packaging alimentare più sostenibile. L’annuncio delineava un piano che includeva la riduzione e l’eliminazione degli eccessi di rifiuti, l’utilizzo di materiali che potevano realisticamente essere riciclati ed evitare sostanze nocive. È quell’ultima parte che gli attivisti medici e ambientali stanno tenendo sott’occhio.

Stiamo appena iniziando a comprendere alcuni dei rischi a breve e lungo termine associati alle sostanze chimiche nel packaging alimentare: obesità, cancro, malattie cardiovascolari e altri problemi di salute. Alcune associazioni di consumatori affermano che da tempo è attesa la graduale eliminazione di alcune delle sostanze più rischiose che entrano in contatto con il nostro cibo.

Evitare l’uso di queste sostanze chimiche nel confezionamento è un grande passo in avanti“, ha detto Leonardo Trasande, pediatra e autore di Sicker, Fatter, Poorer: The Urgent Threat of Hormone-disrupting Chemicals to Our Health and Future (Più malati, più grassi, più poveri: l’urgente minaccia di prodotti chimici che alterano ormoni, per la nostra salute e il nostro futuro, e ciò che possiamo fare a riguardo).  La domanda è: cosa può sostituire questi materiali?

Prima che Trader Joe adempia al suo impegno, e altre aziende alimentari seguano l’esempio, i consumatori possono essere vigili. Abbiamo chiesto a Trasande di delineare i tipi di confezione alimentare che i consumatori potrebbero voler evitare, insieme a possibili alternative.

 

 

I. Contenitori da asporto – anche di carta

Per gli smart phone le nuove pratiche app per la consegna di cibo, come Seamless e Postmates (un elenco delle migliori app disponibili in Italia è in appendice all’articolo, N.d.R.), hanno reso più facile che mai ordinare cibo dal divano. È così conveniente che il 26% degli americani mangia da asporto almeno una volta alla settimana. Ma quando i prodotti caldi sono posti in contenitori, le sostanze chimiche contenute nella scatola possono penetrare nel cibo e poi nel nostro corpo.

Ci sono i colpevoli più ovvi: ad esempio, il polistirene, comunemente chiamato styrofoam o polistirolo, un noto cancerogeno che è anche un incubo ambientale. Città come New York, Washington e San Francisco hanno messo al bando tazze di caffè in polistirolo, piatti e scatole da asporto. L’industria alimentare più responsabile lo ha eliminato, assieme altri imballaggi pericolosi, per alternative più sicure e basate sulle piante.
Ma molti di quei contenitori apparentemente sicuri potrebbero contenere sostanze chimiche pericolose in agguato all’interno.

Uno studio pubblicato lo scorso anno da gruppi di difesa dei consumatori Safer Chemicals, Healthy Families e Toxic-Free Future ha scoperto che quasi i due terzi dei contenitori di carta da asporto delle cinque maggiori catene alimentari del paese contenevano elevati livelli di fluoro, il che significava che probabilmente erano trattati con PFAS, un gruppo di sostanze chimiche industriali prodotte negli Stati Uniti. Lo stesso dicasi per l’11% delle carte da forno e gastronomia testate. È stato dimostrato che il PFAS causa problemi riproduttivi, di sviluppo, epatici, renali e immunologici negli animali da laboratorio. Può anche essere associato ad un basso tasso di natalità e alla distruzione della tiroide, secondo l’Environmental Protection Agency.

Cosa dovresti comprare in alternativa
I contenitori più sicuri sono scatole di carta marrone o bianca composte al 100% da cartone riciclato, che hanno un marchio grafico per indicare che sono compostabili.

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Ogni lattina di alluminio è rivestita da plastiche, quelle con il BPA sono da evitare

 

II. Barattoli di alluminio

Cosa hanno in comune la birra, il sugo di pomodoro e il mais? L’onnipresente lattina di alluminio, spesso rivestita con bisfenolo A (BPA). Il BPA, un additivo plastico, è stato ritenuto sicuro per il contatto alimentare dalla Food and Drug Administration, nonostante le prove che esso agisca come un interferente endocrino. Molte aziende hanno volontariamente smesso di usare BPA in confezioni per biberon e per le formule di latte, ma persiste in bottiglie d’acqua e confezioni alimentari. Gli interferenti endocrini sono collegati, tra gli altri problemi di salute,  a tumori della mammella e della prostata, oltre che a infertilità e disordini metabolici, .

Le basse dosi di queste sostanze chimiche possono avere un impatto notevole come le alte dosi di esposizione“, ha detto Trasande. “Anche il più basso livello di esposizione, assolutamente prevedibile, può causare conseguenze gravi e permanenti.”

Cosa dovresti comprare in alternativa
Trasande consiglia di evitare le lattine di alluminio quando possibile, anche se l’etichetta dichiara di essere “priva di BPA”, poiché anche questi prodotti possono essere problematici. L’unica eccezione sono i prodotti senza BPA fatti con sostituti di olio e resina, aggiunge Trasande. Suggerisce bevande e prodotti alimentari confezionati in vetro e frutta e verdura non in barattolo metallico.

 

III. No 3, 6 e 7 materie plastiche

Oltre all’impatto sull’ambiente, la plastica è implicata in una serie di potenziali problemi di salute. Per lo meno, l’American Academy of Pediatrics (Accademia Americana di Pediatria) esorta i consumatori ad evitare tre materiali plastici in particolare: quelli che recano all’interno del simbolo del riciclaggio i numeri 3, 6 e 7.

La n. 3 si trova tipicamente in contenitori da asporto, tra gli altri prodotti in plastica, ed è costituito da cloruro di polivinile. La preoccupazione è che potrebbe rilasciare ftalati, una classe comune di sostanze chimiche utilizzate per rendere malleabile la plastica. Possono agire come disgregatori ormonali e possono contribuire all’obesità infantile, alle malattie cardiovascolari e interferire con lo sviluppo genitale maschile.

La n. 6 è spesso presente anche nelle scatole da asporto e, una volta riscaldato, potrebbe rilasciare lo stirene, legato alla depressione e all’affaticamento. A dosi elevate, potrebbe anche influire sulla funzione renale.

Infine, la n. 7, che si trova spesso in grandi bottiglie d’acqua, può contenere BPA, il distruttore endocrino associato a cancro, disordini metabolici e infertilità.

 

Cosa dovresti comprare in alternativa
Evita le scatole potenzialmente pericolose e le scatole da asporto rivestite di plastica. I prodotti in plastica etichettati con i termini “greenware” o “bio-based” sono meno dannosi, ma non completamente sicuri. Anche le bioplastiche, i prodotti derivati ​​dalle piante, hanno le loro preoccupazioni ambientali. Alcuni di loro continuano a rilasciare gas serra nocivi quando finiscono in una discarica e molti semplicemente non possono essere riciclati.

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IV. Prodotti con involucro di plastica

Alcuni consumatori potrebbero pensare che frutta e verdura avvolte nella plastica possano essere più pulite di quelle che non lo sono. Ma la confezione croccante o appiccicosa potrebbe effettivamente introdurre sostanze chimiche che potrebbero infiltrarsi nel cibo.

Trasande ha detto che questo tipo di involucro contiene probabilmente ftalati, uno degli interferenti endocrini più diffusi. Ma i film di plastica sono in genere non contrassegnati, rendendo difficile dedurre quali tipi di sostanze chimiche contengono.

Acquistare prodotti avvolti nella plastica “mina alcuni dei cambiamenti e dei benefici che si vorrebbe ottenere mangiando grandi quantità di frutta e verdura”, ha detto Trasande.

 

Cosa dovresti comprare in alternativa
Acquistare frutta e verdura che sono prive di qualsiasi tipo di confezione. Meglio ancora, fare scorta di prodotti sul mercato locale per ridurre l’impronta di carbonio dei tuoi prodotti.

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V. Caffè da asporto

La tua comune tazza di caffè da asporto potrebbe sembrare innocua. Ma la maggior parte dei bicchieri di carta è rivestita di plastica, che impedisce che il liquido trasudi ed esca dal contenitore. Ciò significa che i bevitori di tè o caffè stanno mescolando liquidi vaporizzanti con la plastica, che “probabilmente non è la cosa più sicura da fare“, ha detto Elizabeth Balkan, direttrice dei rifiuti alimentari presso il Natural Resources Defense Council (Consiglio per la difesa delle risorse naturali), poiché la plastica è più probabile che liscivia quando viene riscaldata .

Cosa dovresti comprare in alternativa
Proteggi te stesso e l’ambiente portando il tuo contenitore, tazza o bicchiere al bar.

 

 

 

VI. Confezione in plastica sicura per microonde

Un sacco di contenitori di plastica e recipienti per alimenti surgelati possono affermare di essere “sicuri per microonde”, ma questa frase è fuorviante. “La realtà è che non esiste una plastica resistente al microonde“, ha detto Trasande. Riscaldare tutta la plastica nel microonde potrebbe portare a sostanze chimiche che filtrano nel cibo che stai per mangiare.

Cosa dovresti fare in alternativa
Questo è semplice: evitare di mettere prodotti di plastica nel microonde.

 

 

 

 

 

Articoli correlati: Come mangiare la carne ci ha reso umani

 

 

 

 

Appendice 1

 

Le migliori app di consegna a domicilio del cibo in italia

foodora

Presente in 6 città, costo di consegna variabile (compreso € 2,5), ha un’ottima app ma non molte cucine a scelta disponibili. Punta moltissimo sulla qualità ed è per questo che spesso è presente solo nei centri città, in modo da servire un servizio eccellente. [Android – iOS]

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Anche in questo caso si tratta di un’applicazione eccellente, con un costo per consegna pari a €2,5. L’app è ottima ed è sicuramente una di quelle più utilizzate in Italia anche grazie alla presenza in 11 città. [Android – iOS]

 

Bacchetteforchette

Purtroppo quest’app paga la sua presenza in sole due città (Milano e Rimini), altrimenti sarebbe sicuramente al vertice grazie a due caratteristiche uniche. Lo sono infatti la possibilità di pagare in contanti e la possibilità di effettuare un ordine telefonico. [Android – iOS]

UBER EATS

Come la precedente, non paga il fatto di essere presente solo a Milano. Inoltre l’unico metodo di pagamento è con carta di credito. [Android – iOS]

 

JUST EAT

Più che app di consegna, è un’app che racchiude tutti i ristoranti del network Just Eat della zona che effettuano consegne al vostro indirizzo. Anche in questo caso potrete pagare in contanti. Inoltre i costi di consegnano variano da ristorante a ristorante e spesso e volentieri sono gratuiti. [Android – iOS]

 

da: Stintup

 

 

 

 

 

Appendice 2

 

Le confezioni con rivestimenti di lattine senza BPA procedono lentamente

Lo sviluppo di rivestimenti senza BPA sfida i produttori; le materie prime con volumi di produzione inferiori comportano costi più elevati; prestazioni inferiori riducono la durata del prodotto

 

di Greta Stieger
(Food Packaging Forum)
Traduzione Redazione Modus

 

In un articolo pubblicato il 15 agosto 2016 dal sito FoodManufacture.co.uk, il giornalista Paul Gander riporta i progressi compiuti nello sviluppo di rivestimenti di lattine privi di bisfenolo A (BPA, CAS 80-05-7). La prima ondata di alternative BPA non intenzionali (BPA-NI) – ovvero quando il BPA non è una sostanza intenzionalmente aggiunta nel rivestimento – sta ponendo numerose sfide ai fornitori di rivestimenti e all’industria alimentare. Dominique Fort, direttore marketing del produttore di vernici AkzoNobel, sottolinea che la resina epossidica basata su BPA è in circolazione da circa 40 anni e non è così facile da sostituire. “Non solo le prestazioni dei rivestimenti contenenti BPA sono state ottimizzate nel tempo ma il BPA viene prodotto anche in volumi elevati e quindi a basso costo.Alcuni esperti suggeriscono che fino a quando non saranno mainstream le soluzioni BPA-NI di prima generazione potrebbero arrivare a un massimo del 10% rispetto ai rivestimenti tradizionali. A causa delle prestazioni inferiori dei rivestimenti BPA-NI è necessario ridurre ridurre la durata e le date di scadenza di queste alternative. In questo modo”i clienti pagano di più avendo in ritorno un prodotti di minor resa”, riassume Gander. I rivestimenti BPA-NI di prima generazione sono per lo più a base di poliestere o acrilico. Le soluzioni di seconda generazione in fase di sviluppo comprendono rivestimenti a spruzzo a base di polietilene e polipropilene, riferisce Gander. Un’altra sfida nel trovare soluzioni appropriate è che diversi componenti chiave degli attuali rivestimenti BPA-NI, come la formaldeide e lo stirene, “sono sottoposti ad un attento controllo in Nord America ed Europa“, controllo che ne impedisce lo sviluppo, scrive Gander. Il Sig. Fort di AkzoNobel commenta: “Oggi è il BPA, domani saranno altre sostanze“.

Gander cita il divieto di BPA in Francia in tutti i materiali a contatto con gli alimenti (FCM) del 2015 (FPF segnalati) come uno dei principali fattori che spingono i produttori a spostarsi verso i rivestimenti BPA-NI. Inoltre, lo Stato della California, Stati Uniti, ha aggiunto BPA all’elenco delle sostanze chimiche note per causare danni riproduttivi ai sensi della Proposizione 65 nel maggio 2015 (FPF segnalato), che ha portato ad un’etichetta di avvertimento per i prodotti contenenti BPA (FPF segnalati). La Commissione Europea (CE) ha proposto un nuovo limite di migrazione specifico ridotto (SML) per il BPA che si applica anche alle vernici e ai rivestimenti utilizzati negli MCA (FPF segnalati). Questa misura potrebbe consentire alla Francia di rescindere il suo divieto nazionale totale di BPA, osserva Gander.

 

 

Ulteriore approfondimento: I rivestimenti per lattine senza BPA ancora in limbo

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