le storie

Bob è “Baab”

Bob è Baab

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Sono trascorsi quasi 50 anni da quando i due menestrelli Paul Simon e Art Garfunkel cantarono “Cecilia“. Ma poi non sembra così lontano, il tempo pare trascorso in un lampo.

E questa è la storia di Bob.

Una cartolina del 1954 indirizzata ad un nipote abitante a Torino , con provenienza da Louisville (Colorado) dice così:

Caro nipote ti mando la fotografia del Colegio (sic, N.d.R.) dove lavoro me e così vedi come è grande. Tra scuole e case dove abitano i ragazzi e ragazze, dove lavoro io cè una croce. O fatto un belissimo viaggio e sto ben adesso, lo zio Barney si è fatto male alla gamba si ma ora è a casa dal ospedale ma ci andrà tempo a guarire …”

 

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Come potete immaginare si tratta di persone emigrate in America che avevano costruito la loro vita lì, e che avevano mantenuto i legami originari, e con il nipote Lorenzo. Dalla raccolta di nomi e provenienza degli emigranti approdati ad Ellis Island risulta che Domenico E. , arrivò nel 1903 a New York con provenienza da “Ouorgni”. Ma Ouorgni non corrisponde ad alcuna località italiana.

 

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Molto probabilmente si trattava di Cuorgnè (TO). Gli errori di trascrizione erano molto frequenti, sia per la difficoltà del linguaggio, oltre che per l’ansia e la paura e spesso, l’analfabetismo dei nuovi arrivati. Domenico arrivò con la nave La Touraine, quella che per prima segnalò, inascoltata, al Titanic, la probabile presenza di icerberg. E con molta probabilità, Domenico fu il padre di Barney. Nel 1965 Lorenzo andò a trovarli e spedì a casa, cartoline da varie località. In una diceva che erano in giro per il New Jersey, poi “venerdì a Philadelfia“.

Negli anni tra il 1969-70, Lorenzo ospitò per oltre un anno Bob, figlio di quel Barney che si era fatto male alla gamba.
In piena guerra del Vietnam, Bob aveva ottenuto una borsa di studio concessa dal Rotary che gli aveva permesso, considerato che aveva parenti che lo potevano ospitare, di studiare in Italia. Frequentava Psicologia a Padova ed aveva base a Torino.

 

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Per lui, come per gli americani in genere, spostarsi, anche con una certa frequenza, da città distanti centinaia di km, era una cosa del tutto normale. Stava via alcune settimane, poi compariva e tra un esame e l’altro, si concedeva un giretto in Spagna, Francia, così tanto per gradire. Se fosse andato fuori corso, avrebbe perso la borsa di studio ed avrebbe dovuto rientrare subito negli USA.

Quando pronunciava il suo nome, Bob pronunciava “Baab“, per cui  lo chiamavamo il Baab. Era il classico ragazzo di “c’era un ragazzo che come me…” con tanto di chitarra, maglioni di una misura in più, giramondo. Ma quando riceveva una lettera da casa, impallidiva, perchè temeva anticipasse la cartolina di precetto per il Vietnam. Alla obiezione “…sei lontano, chi ti cerca qui?” rispondeva “Ehhhh ma la militaria mi trova anche qui…

 

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Gli andò bene: non partì per il Vietnam. Quando andò via dall’Italia imbarcò in nave una Fiat 124  acquistata ovviamente a Torino. Fece girare Lorenzo come un pazzo per i documenti. Poi, al momento di imbarcarla, ne aveva perso uno che, miracolosamente, venne ritrovato.

 

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Scrisse sovente, ringraziando dell’ospitalità offerta, raccontando un po’ di sè: una volta scrisse che era ancora single, ma che non era sicuro di esserlo anche l’anno dopo.

Gli chiedemmo una volta che musica gli piacesse. Ci disse quella di Simon e Garfunkel.

Quando mi capita di ascoltare la musica di Simon e Garfunkel, mi torna sempre in mente il Baab.

 

 

 

                    L'Empire Restaurant, Louisville (Colorado)
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