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Cor-rispondenze: sostegno on line per l’elaborazione del lutto

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Il mondo del web, ha fatto passi da giganti negli ultimi anni, al punto da lasciare sbalorditi , coloro che hanno già un’età in cui si fa difficoltà ad adeguarsi con rapidità, alle novità tecnologiche, sempre più incalzanti.
Esistono, è vero, fenomeni incontrollabili che girano in rete, spesso pericolosi, nonché un utilizzo bieco e crudele di internet da parte di individui d’ogni sorta. Ma per fortuna, l’utilità del collegamento ad internet, l’apertura ad un mondo di conoscenze ed informazioni, supera di gran lunga i pericoli ad esso collegati. Del resto, la tecnologia ha sempre presentato dei rischi, se usata male dall’uomo.
Appartiene ai vantaggi di internet, il servizio offerto da “Cor-rispondenze”, un” programma d’intervento per il supporto alle persone in lutto, tramite lo scambio continuativo, privato e gratuito di mail e/o lettere postali.”Sono molte le persone che dal 1999, hanno utilizzato questo servizio; il 92% degli utenti usa le mail per scrivere e ricevere risposta. Nel 2014 l’associazione “Maria Bianchi, sostegno delle persone in lutto”che cura il servizio Cor-rispondenze, ha pubblicato un libro che raccoglie l’ esperienza degli operatori e delle persone che si sono rivolte all’associazione.
I volontari del gruppo frequentano un corso di formazione, successivamente entrano nel team degli operatori ed iniziano il servizio.
Stefania, un’operatrice dice “ Cosa può spingere una persona comune, coinvolta nella routine di una vita normale … ad occuparsi della morte? In un’epoca in cui l’aspetto ineluttabile della vita viene a tutti i costi allontanato, esorcizzato, scongiurato attraverso le modalità più svariate alla ricerca perenne di un elisir di lunga vita . Cosa, invece, può spingere, al contrario, qualcuno di quest’epoca ad interessarsene? ”. Esistono le motivazioni personali, ma è soprattutto riuscire a comprendere che da un’esperienza di lutto si può riemergere.
Nella società attuale, il dolore dovuto ad una perdita di una persona cara , soprattutto l’atteggiamento della persona che soffre, “deve” avere un tempo limitato. A volte la persona in lutto viene vista quasi con fastidio, anche se non esplicito. Ma quando si soffre, i fili sono scoperti e si tende a cogliere ogni sensazione nell’altro, che in una situazione di non dolore, passerebbe inosservata. Il dolore, ai tempi odierni, deve essere esorcizzato, non nominato. Nei colloqui di corrispondenza emerge, invece, la necessità di “nominare” il dolore: guidati da una persona sensibile e preparata, l’elaborazione del lutto avviene lentamente ma più profondamente di quanto si possa immaginare. “Diversamente da quanto si possa credere, di virtuale c’è solo il sistema di comunicazione, poiché l’intensità delle emozioni, la relazione che si crea lettera dopo lettera, la capacità di condivisione del dolore ma anche della consolazione e del conforto sono gli stessi che si creano nella stessa circostanza con la variante della presenza fisica. Forse, direi anche di più.” La scrittura diventa un “balsamo per lenire il dolore”.
In una di queste corrispondenze, Laura, la persona interessata, scrive: “Scrivere, mi aiuta. Posso dire che me la cavo, ma tutto si scioglie e devo ripartire da capo, quando vengo assalita da un ricordo e casualmente mi imbatto in qualcosa che mi fa balzare indietro: per esempio, un giorno, rovistando in garage,ho trovato un pezzo di plastica. Un bastoncino insignificante, se non fosse stato un bastoncino di un ‘lecca – lecca’ a base di morfina che avevano prescritto a Giovanni, i medici della terapia antalgica. Ho sudato freddo … Come fare in questi momenti? ” .
La considerazione che guida l’operatrice a rispondere a queste sensazioni è : “Il dolore con il nostro metodo va ri-attraversato ricordando e scrivendo della persona defunta, di come chi resta, vive i propri giorni senza di lei … nessuna rimozione quindi, ma semmai un’attesa del momento migliore per dire e scrivere la sofferenza passata e presente”.
La scrittura e la possibilità di scambio on line dei propri vissuti, diventano, a mio parere, una specie di calda tisana per l’animo, quando questo ha preso molto freddo durante il difficile percorso della vita.
Fonte:  Cor-Rispondenze. La comunicazione epistolare come modalità di sostegno alle persone in lutto. A cura di Nicola Ferrari. Ed. Narcissus.

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1 comment

  1. federica maggiotto 15 febbraio, 2015 at 16:24

    è importante che la gente sappia dell’esistenza della possibilità di scrivere le lenire o almeno tirare fuori il dolore, ma purtroppo i pregiudizi verso queste forme di aiuto sono ancora molti e sono duri a morire.

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