attualità

“Francesco, questo non è un santo!”

SET 230915-00

 

La storia brutale di Junipero Serra sotto i riflettori, mentre il Papa si prepara alla canonizzazione

 

di Andrew Gumbel

Traduzione Redazione Modus

 

 

Molti hanno condannato la decisione di elevare il missionario del 18 ° secolo alla santità dopo le violenze subite proprio dai nativi americani che si dice fossero sotto la sua protezione.

È stato insegnato a generazioni di studenti americani  di considerare Junipero Serra come il benevolo padre fondatore della California, un umile monaco francescano che lasciò una vita di comodità e ricchezza sull’isola di Maiorca per viaggiare fino agli estremi confini del Nuovo Mondo e proteggere gli indigeni dai peggiori abusi dell’esercito imperiale spagnolo.

Sotto la guida di Serra, decine di migliaia di nativi americani in tutta l’Alta California (come la regione era allora conosciuta), vennero insediati nelle missioni cattoliche – luoghi definiti da un’agiografa del 19° secolo particolarmente ispirata “da riempire con canzoni, risate, buon cibo, bel languore, e adorazione mistica di Cristo “.

Ciò che questa visione con gli occhiali rosa omette, è che questi nativi vennero brutalizzati – picchiati, costretti al lavoro forzato e affetti da malattie alle quali non avevano alcuna resistenza – e che il tentativo di integrarli nell’impero fu un miserabile fallimento. Il giornalista e storico Carey McWilliams ha scritto quasi 70 anni fa, che le missioni potevano essere meglio concepite come “una serie di pittoreschi ossari”.

 

SET 230915-02

 

Non c’è da stupirsi, quindi, che la decisione di Papa Francesco di elevare Serra alla santità durante la sua visita a Washington questa settimana abbia riacceso polemiche di lunga data e rappresentanti arrabbiati degli ultimi superstiti delle popolazioni dei nativi americani della California. Ci sono state proteste davanti ad alcune delle missioni maggiormente visitate della California, petizioni, lettere aperte scritte sia al Papa che a leader politici della California, e anche un tentativo da parte dei membri del Congresso statale di sostituire Serra, che è una delle due figure rappresentative della California nella Sala delle Statue di Washington. Nativi hanno viaggiato in California e Washington questa settimana per protestare contro la santificazione di Serra .

 

SET 230915-03

 

Gli oppositori fanno notare che, da quando Serra arrivò nel 1769, la popolazione autoctona venne falcidiata da malattie portate dall’Europa, tra cui la sifilide, diffusa durante le razzie dei soldati spagnoli . Gli Indiani rinchiusi nelle missioni non erano autorizzati a lasciarle, e se ci provavano venivano incatenati e duramente picchiati.

Vennero usati nei lavori forzati per la realizzazione dei progetti di coltivazione della Missione. Venivano alimentati in maniera pessima, separati dai familiari e rinchiusi in quartieri ristretti che spesso diventavano miasmi di malattia e morte.

 

SET 230915-06

 

Quando i nativi americani si ribellarono, cosa che fecero in almeno due occasioni, le loro rivolte vennero represse in maniera brutale. Quando le donne native americane venivano catturate mentre cercavano di abortire bambini concepiti attraverso lo stupro, i padri della missione le picchiavano per giorni e giorni, strette in catene; veniva loro rasata la testa ed erano costrette a stare in piedi presso l’altare della chiesa ogni domenica con un bambino di legno dipinto tra le loro braccia.

Le passioni stanno montando da entrambi i lati. Mentre i critici di Serra dicono che egli fu responsabile per la quasi totale eliminazione dei popoli nativi della California, il governatore dello stato, Jerry Brown, lo ha difeso come “un uomo molto coraggioso”, un innovatore e un pioniere“, e ha promesso che la sua statua resterà a Washington “fino alla fine dei tempi“.

 

SET 230915-01

 

In molti modi la vicenda ricorda la campagna del Vaticano di pochi anni fa per canonizzare Pio XII, il Papa del tempo di guerra accusato da molte parti di non essere riuscito a resistere ai nazisti e di averli aiutati nella loro ascesa al potere, ma che venne difeso da altri come un sant’uomo che fece la sua parte per salvare molte centinaia di migliaia di ebrei.

La spinta a canonizzare Pio XII (ora in attesa) giunse sulla scia di un documento papale del 1998 che ha cercato di farsi perdonare per il silenzio della Chiesa di fronte all’Olocausto. Allo stesso modo, la santità di Serra segue l’atto di scuse chieste da Papa Francesco in Bolivia questa estate per i “peccati gravi … commessi contro i popoli indigeni d’America, in nome di Dio”.

 

SET 230915-07

 

Ciò, tuttavia, ha solo ulteriormente aumentato le ire dei critici di Serra, che dicono che le scuse non significano nulla se il Vaticano cerca contemporaneamente di canonizzare una persona che esemplifica le azioni per le quali si chiede perdono. “Scuse che non sono seguite da un cambiamento di comportamento, in genere non contano molto” ha detto, in una recente intervista, Deborah Miranda della Washington and Lee University, che è discendente di nativi americani della California.

Anche i cattolici tradizionalisti sono stati sorpresi dal fatto che Papa Francesco ha sostenuto la canonizzazione di  Serra senza passare attraverso le solite quattro fasi del processo di revisione, compresa la verifica di due miracoli. Serra è stato accreditato di un solo miracolo.

 

La causa della sua santità, che era stata proposta per la prima volta nel 1930, era da tempo ferma a un punto morto a causa delle polemiche che circondano la sua memoria.

Ma Francesco, come primo papa latinoamericano, ha un ovvio interesse nella creazione di un modello di ruolo per i latinos negli Stati Uniti e il resto del continente americano – un interesse ripreso da parte dello Stato della California, che ora può guardare verso una ondata globale di turismo legata a Serra. Il papa sembra anche avere un approccio teologico interessante alle imperfezioni di Serra. Kevin Starr, ampiamente considerato come autorevolissimo storico dello Stato della California, ha sintetizzato il punto di vista del Vaticano in questo modo: «I Santi non devono essere perfetti. Nessuno è perfetto. La santità è solo un altro modo dell’imperfezione “.

 

SET 230915-04

 

In altre parole, è sufficiente affermare che il bene superi il male. José Gómez, il primo arcivescovo latino di Los Angeles e sostenitore entusiasta di Serra, ha scritto recentemente: “Qualunque colpa egli possa aver avuto e qualunque errore umano possa aver commesso , non c’è discussione che egli visse una vita di sacrificio e di abnegazione . ”

Gómez ha anche sostenuto che non possiamo giudicare il comportamento del 18 ° secolo secondo gli standard del 21 ° secolo – una forma di relativismo storico che i critici di Serra trovano particolarmente irritante. John Cornwell, un giornalista britannico passato agli studi accademici che ha scritto molto sul Vaticano, tra cui un acclamato libro su Pio XII, ha detto che l’argomento ha anche offuscato la questione più importante: se Serra sia un esempio adeguato per fedeli di oggi.

Per coloro che sostengono che non dovremmo giudicare i valori del passato basandoci su quelli del presente“, Cornwell ha detto al Guardian, “si potrebbe, e dovrebbe obiettare che è importante imparare le lezioni della storia.

Per i nativi americani come Valentin Lopez, presidente della Banda tribale Amah Mutsun con sede a Sacramento, quelle lezioni non sono complicate. Serra, a suo avviso, era parte di una impresa coloniale il cui obiettivo era la sottomissione completa dei popoli nativi della California. Il sistema di missione che ha istituito si basava sulla coercizione, punizione e l’indifferenza alla sofferenza degli indiani, contro la quale le sue espressioni di pietà non erano altro che di facciata.

SET 230915-10

 

“E ‘incredibile per me che questo possa essere messo in discussione”, ha detto Lopez al Guardian. “Non c’è dibattito – è come discutere i pro e i contro del genocidio del popolo ebraico nella seconda guerra mondiale. L’unica ragione per cui questo problema non è trattato come una questione di bianco e nero, è a causa delle bugie che la chiesa e lo stato della California hanno perpetuato dai tempi delle missioni “.

Il romanzo best-seller Ramona di Helen Hunt Jackson del 1884, impostò il tono per una storia mitizzata delle missioni, dando l’impressione che il colonialismo spagnolo fu un idillio sia per i coloni che per nativi americani, e che i nativi cominciarono a soffrire solo dopo l’arrivo dei gringos. Anche gli storici cattolici più accesi ora accettano che questo punto di vista è completamente sbagliato.

Una serie di recenti tesi di borse di studio su Serra, tuttavia, ci suggerisce che la politica della conquista spagnola era molto complessa. Missioni vennero stabilite con maggiore successo e minore sofferenza in altre parti del continente americano – in particolare dai Gesuiti. Il mandato di Serra si rese necessario solo perché il Vaticano aveva sciolto temporaneamente i Gesuiti nel 1767, e molti degli errori che lui e i Francescani fecero, erano il ​​risultato di inesperienza, secondo il professor Starr.

 

SET 230915-08

 

La prospettiva di francescani e domenicani di quell’epoca era: Dio ci punirà per il modo in cui trattiamo gli indiani, così abbiamo avuto il compito di proteggerli come una sorta di espiazione“, ha detto al Guardian Starr. “Serra sapeva di non poter mantenere per sempre la California come un protettorato di missioni francescane. Sperava che quando che gli spagnoli sarebbero arrivati in gran numero, i nativi americani sarebbero ormai stati istruiti e competenti a trattare con loro. Questo era il sogno, ma il sogno non si è avverato.

La maggiore disputa filosofica tra gli storici seri è, in primo luogo, se l’iniziativa di Serra valesse l’impresa. Gli studiosi cattolici – tra cui il professor Starr – tendono ad assumere una visione indulgente della missione evangelizzatrice della Chiesa, mentre i sostenitori dei nativi americani, come Lopez, vedono l’imposizione di Cattolicesimo come una violazione delle tradizioni spirituali di lunga data degli indiani, così come la conquista spagnola interrotto e ha violato il loro stile di vita più in generale.

Il Vaticano vorrebbe credere che Serra e i missionari fossero in qualche modo separati dall’impresa coloniale spagnola, e che gli abusi dell’esercito non sarebbero stati in alcun modo permessi da Serra. Papa Francesco ha detto lo scorso maggio che Serra ha fatto parte di una generazione di missionari “che … ha difeso i popoli indigeni contro gli abusi dai colonizzatori“.

 

SET 230915-09

 

La maggior parte degli storici, tuttavia, respinge questa interpretazione come fantasiosa. Mentre è vero che Serra fu spesso in contrasto con i comandanti militari nella regione, tuttavia viaggiò verso il Nuovo Mondo per volere e sotto la direzione della stessa corona spagnola da cui dipendeva l’esercito. Non poteva essere contro i colonizzatori, perché era uno di loro.

“La chiesa e l’esercito erano soci”, ha detto Lopez. “Gli stessi manoscritti di Junípero Serra descrivono le crudeltà. La sua politica era quella di rendere schiavi gli indiani – e fu lui a non permettere che lasciassero le missioni. Di questo non si può dare la colpa ai soldati spagnoli. “

In segno di rispetto per la visita papale, la richiesta della sostituzione della statua di Serra a Washington con quella della compianta astronauta Sally Ride – sostenuta sia da gruppi di difesa LGBT così come da appassionati di esplorazione dello spazio – è stata rinviata fino a quando Francesco sarà tornato a Roma. Ma gli sponsor del provvedimento, tra cui un senatore dello stato Latino di Los Angeles e lo speaker del Congresso statale, hanno promesso di riproporla in seguito – aprendo la strada ad altre rese dei conti su Serra nel prossimo futuro.

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10 comments

  1. Genesis 30 settembre, 2015 at 20:54

    Dei santi che leggiamo sul “calendario” molti sono stati papa…alcuni, tanti di questi tra le persone più abiette che il mondo abbia mai ospitato. Il papa “santo subito” (GPII) detiene il record di canonizzazioni di tutti i tempi, non sempre giuste o giustificabili…ma veniamo a Bergoglio…
    Forse non conosceremo mai la vera verità, ma credo che questo papa sia tra i più attenti verso la religione che da conformista cattolica la vorrebbe riportare a quello che effettivamente si scrive nel Vangelo.
    Ricordo che lessi di questo frate minore francescano, Serra, che spesso e volentieri doveva combattere con la “politica del tempo” per fare in modo di proseguire la sua evangelizzazione. Le missioni che fondava toglievano dalla schiavitù dei coloni spagnoli i nativi americani. Imparò in poco tempo la lingua di alcune tribù per cercare di porsi allo stesso livello. Ricordiamoci tutti che il latino veniva inculcato di violenza in altri posti, distruggendo quel Vangelo con cui altri si costruivano le spade e gli strumenti di tortura.
    Posso sicuramente ricordarmi male, ma penso comunque, come ho scritto sopra, che questo Papa abbia intrapreso una strada che sta piano piano girando verso il bene…una strada tortuosissima e piena di insidie, troppo radicate nel gretto cattolicesimo di pena ed inferno…e queste “insidie” si stanno accorgendo che in breve tempo verranno esiliate, per cui divengono pericolose verso ciò che le porterebbe a perdere il Potere ingiustamente acquisito.

    • nemo 1 ottobre, 2015 at 08:21

      Sono scettico per natura sulla evoluzione che tu vedi, la storia della istituzione chiesa è lunga e, ammettiamolo, talmente travagliata da non potere essere letta come continua, uniforme. Se vogliamo conoscerne la evoluzione si dovrebbe cominciare con il leggere e meditare sugli insegnamenti delle prime cellule cristiane. Non possiamo ci mancano tutte le informazioni, ma se vogliamo fare un piccolo, e mediocre, paragone potremmo dire che sono stati i 5 stelle di ieri. Tanta buona volontà , nella cosidetta base, tanta mediocrità nella cosidetta intellighenzia, tanta furbizia nella cosidetta sfera di potere. Sono passati da perseguitati, rammentiamo sempre perchè a dispetto della storiografia ufficiale, a persecutori passando da vittime a carnefici. Il Cristo al quale fanno riferimento è lontano migliaia di chilometri da loro, forse, per alcuni, più vicino c’è il famoso diavolo. Lo ammetto, tutto questo nasce dal mio scetticismo dalla mia, inguaribile, laicità atea.

      • Genesis 1 ottobre, 2015 at 09:38

        Più che un’evoluzione io, come altri, vediamo una rivoluzione, portata, per ora, da un uomo solo. Solo coi primi gesti, ma poi i provvedimenti che Bergoglio ha ordinato, ha già destabilizzato ciò che il magistero s’è costruito in 1600anni di storia…per questo gli stanno già facendo guerra.
        E’ logico e ovvio pensare che quest’uomo non possa essere l’artefice o il traghettatore in un’era nuova di vecchia concezione (quella dei primi secoli d.c.), ma che stia dando un’impronta, la sterzata che scrivo, verso ciò è indubbio.
        Quando dice: “Chi sono io per giudicare”…oppure…”quello che offende mia madre si merita un pugno”…e anche solo la rivoluzione che ha portato in quella bestemmia che è lo IOR…solo questo lo identifica come “terrorista” nei confronti di un sistema marcio da secoli…
        Tu, come altri e me, sei il “San Tommaso” della situazione…scettico…giustamente!

        • nemo 3 ottobre, 2015 at 11:08

          Si è vero! Sono scettico, non certo per l’attuale inquilino dei sacri palazzi, ma perchè anche lui, come noi tutti, è soggetto alla legge, ferrea della natura, il suo ciclo quando finirà porterà al cambiamento, non a caso il detto morto un Papa se fa un’altro. La sua , attuale rivoluzione è, come tutte d’altra parte, momentanea. Quando arriverà il suo turno, che io gli auguro il più tardi possibile, ci sarà la restaurazione è sempre avvenuto così non vedo perchè per loro sarà diverso.

  2. Genesis 30 settembre, 2015 at 20:54

    Dei santi che leggiamo sul “calendario” molti sono stati papa…alcuni, tanti di questi tra le persone più abiette che il mondo abbia mai ospitato. Il papa “santo subito” (GPII) detiene il record di canonizzazioni di tutti i tempi, non sempre giuste o giustificabili…ma veniamo a Bergoglio…
    Forse non conosceremo mai la vera verità, ma credo che questo papa sia tra i più attenti verso la religione che da conformista cattolica la vorrebbe riportare a quello che effettivamente si scrive nel Vangelo.
    Ricordo che lessi di questo frate minore francescano, Serra, che spesso e volentieri doveva combattere con la “politica del tempo” per fare in modo di proseguire la sua evangelizzazione. Le missioni che fondava toglievano dalla schiavitù dei coloni spagnoli i nativi americani. Imparò in poco tempo la lingua di alcune tribù per cercare di porsi allo stesso livello. Ricordiamoci tutti che il latino veniva inculcato di violenza in altri posti, distruggendo quel Vangelo con cui altri si costruivano le spade e gli strumenti di tortura.
    Posso sicuramente ricordarmi male, ma penso comunque, come ho scritto sopra, che questo Papa abbia intrapreso una strada che sta piano piano girando verso il bene…una strada tortuosissima e piena di insidie, troppo radicate nel gretto cattolicesimo di pena ed inferno…e queste “insidie” si stanno accorgendo che in breve tempo verranno esiliate, per cui divengono pericolose verso ciò che le porterebbe a perdere il Potere ingiustamente acquisito.

    • nemo 1 ottobre, 2015 at 08:21

      Sono scettico per natura sulla evoluzione che tu vedi, la storia della istituzione chiesa è lunga e, ammettiamolo, talmente travagliata da non potere essere letta come continua, uniforme. Se vogliamo conoscerne la evoluzione si dovrebbe cominciare con il leggere e meditare sugli insegnamenti delle prime cellule cristiane. Non possiamo ci mancano tutte le informazioni, ma se vogliamo fare un piccolo, e mediocre, paragone potremmo dire che sono stati i 5 stelle di ieri. Tanta buona volontà , nella cosidetta base, tanta mediocrità nella cosidetta intellighenzia, tanta furbizia nella cosidetta sfera di potere. Sono passati da perseguitati, rammentiamo sempre perchè a dispetto della storiografia ufficiale, a persecutori passando da vittime a carnefici. Il Cristo al quale fanno riferimento è lontano migliaia di chilometri da loro, forse, per alcuni, più vicino c’è il famoso diavolo. Lo ammetto, tutto questo nasce dal mio scetticismo dalla mia, inguaribile, laicità atea.

      • Genesis 1 ottobre, 2015 at 09:38

        Più che un’evoluzione io, come altri, vediamo una rivoluzione, portata, per ora, da un uomo solo. Solo coi primi gesti, ma poi i provvedimenti che Bergoglio ha ordinato, ha già destabilizzato ciò che il magistero s’è costruito in 1600anni di storia…per questo gli stanno già facendo guerra.
        E’ logico e ovvio pensare che quest’uomo non possa essere l’artefice o il traghettatore in un’era nuova di vecchia concezione (quella dei primi secoli d.c.), ma che stia dando un’impronta, la sterzata che scrivo, verso ciò è indubbio.
        Quando dice: “Chi sono io per giudicare”…oppure…”quello che offende mia madre si merita un pugno”…e anche solo la rivoluzione che ha portato in quella bestemmia che è lo IOR…solo questo lo identifica come “terrorista” nei confronti di un sistema marcio da secoli…
        Tu, come altri e me, sei il “San Tommaso” della situazione…scettico…giustamente!

        • nemo 3 ottobre, 2015 at 11:08

          Si è vero! Sono scettico, non certo per l’attuale inquilino dei sacri palazzi, ma perchè anche lui, come noi tutti, è soggetto alla legge, ferrea della natura, il suo ciclo quando finirà porterà al cambiamento, non a caso il detto morto un Papa se fa un’altro. La sua , attuale rivoluzione è, come tutte d’altra parte, momentanea. Quando arriverà il suo turno, che io gli auguro il più tardi possibile, ci sarà la restaurazione è sempre avvenuto così non vedo perchè per loro sarà diverso.

  3. Gennaro Olivieri 30 settembre, 2015 at 18:30

    Tutti sanno che nel novero dei Santi della Chiesa Cattolica sono compresi personaggi controversi. La vita di molti dei Santi dei primi secoli è avvolta nel mistero, tanto da essere confusa con la leggenda; di alcuni viene addiritura messa in dubbio l’esistenza. Quasi certamente sono figure solo leggendarie e mai esistite Santi popolarissimi nella devozione popolare come San Giorgio e San Gennaro, il quale ultimo ha visto da qualche decennio la sua venerazione ufficialmente declassata dalla Chiesa al solo ambito locale. Insomma, San Gennaro non è esistito ma non si può togliere ai napoletani, come non si può abolire l’inquietante e superstizioso rito dello scioglimento del cosiddetto “sangue” del patrono di Napoli.
    Quanto sopra serve per ricordare che l’elevazione agli altari di un essere umano perchè sia di esempio perenne per i fedeli, da sempre risponde ad esigenze che vanno molto al di là di quelle di fede. Ciò sta alla base di uno dei principali motivi di divisione tra Chiesa Cattolica e Chiese protestanti, le quali non ammettono il culto dei Santi.
    In epoca moderna, va riconosciuto che la canonizzazione di un Santo da parte della Chiesa di Roma, se risponde spesso ad esigenze di ordine politico o propagandistico, viene fatta con grande cautela e dopo indagini (veri e propri “processi”) assai approfondite. Non dilunghiamoci sull’iter dei diversi stadi di “santificazione”: in ogni caso, nell’ultimo secolo questi processi sono stati sempre accuratamente istruiti, discussi e valutati, anche avendo massima attenzione per le possibili ripercussioni negative nell’opinione pubblica e sui rapporti con gli Stati.
    L’articolo del Guardian riporta le proteste dei discendenti dei nativi americani in seguito alla decisione di canonizzare frate Junipero Serra, canonizzazione che è stata celebrata la settimana scorsa da Papa Francesco. Il Papa sudamericano ha sicuramente ponderato questa scelta (la canonizzazione è un atto di altissimo magistero pontificio, valido in perpetuo) e ha soppesato le ragioni degli “spagnoli” e quelle dei “nativi”. Non possiamo sapere quanto è stata sofferta questa scelta: di certo ha contato molto di più l’esigenza di soddisfare i desideri dei milioni di cattolici americani di lingua spagnola rispetto alla volontà dei nativi di ristabilire una verità storica. E’ una scelta da biasimare? Credo che la risposta sia da lasciare ai soli cattolici. Dall’esterno, si può, anzi ci si deve rifare agli studi storici, ma tenendo conto che essi riguardano appunto il solo personaggio storico; il giudizio sulla santità sull’anima di frate Serra riguarda solo la fede e i credenti, e mi pare giusto che i non credenti si astengano, laicamente, dal dare giudizi in materia di fede.
    A sostegno di questa posizione (perfettamente laica) di non ingerenza in fatti che riguardano la sola fede cattolica, vorrei ricordare che il rigore che accompagna questo tipo di scelte da parte della Chiesa romana, non ha uguali nelle altre Chiese che riconoscono (e creano) Santi. A un Papa di Roma non verrebbe mai in mente di canonizzare, come ha fatto invece il Patriarcato ortodosso di Mosca, la famiglia Romanov, fatta santa tutta in blocco per il solo fatto di essere stata fucilata dai comunisti. Questa ultima appare a chiunque, crdente o no, un’emerita sciocchezza, e sciocchezze di questo genere si pagano in termini di credibilità e autorevolezza. E’un tipo di errori che la Chiesa Cattolica non commette, anche quando crea Santi discussi, come quando canonizzò il cardinale croato Stepinac: forse fascista, certamente nazionalista, e il capitolo dell’anticomunismo ebbe sicuramente importanza quando Papa Woytila lo beatificò. Ma indubbie erano anche le doti di coraggio di Stepinac nell’opporsi al governo di Tito, che lo portarono a pagare con il carcere il suo dissenso, o la sua professione di fede, come preferite. Mi piace pensare che anche nel caso di Junipero Serra, il Papa abbia voluto premiare la costanza eroica e la determinazione nell’evangelizzare, pur non esenti da errori che a noi laici oggi appaiono terribili.

  4. Gennaro Olivieri 30 settembre, 2015 at 18:30

    Tutti sanno che nel novero dei Santi della Chiesa Cattolica sono compresi personaggi controversi. La vita di molti dei Santi dei primi secoli è avvolta nel mistero, tanto da essere confusa con la leggenda; di alcuni viene addiritura messa in dubbio l’esistenza. Quasi certamente sono figure solo leggendarie e mai esistite Santi popolarissimi nella devozione popolare come San Giorgio e San Gennaro, il quale ultimo ha visto da qualche decennio la sua venerazione ufficialmente declassata dalla Chiesa al solo ambito locale. Insomma, San Gennaro non è esistito ma non si può togliere ai napoletani, come non si può abolire l’inquietante e superstizioso rito dello scioglimento del cosiddetto “sangue” del patrono di Napoli.
    Quanto sopra serve per ricordare che l’elevazione agli altari di un essere umano perchè sia di esempio perenne per i fedeli, da sempre risponde ad esigenze che vanno molto al di là di quelle di fede. Ciò sta alla base di uno dei principali motivi di divisione tra Chiesa Cattolica e Chiese protestanti, le quali non ammettono il culto dei Santi.
    In epoca moderna, va riconosciuto che la canonizzazione di un Santo da parte della Chiesa di Roma, se risponde spesso ad esigenze di ordine politico o propagandistico, viene fatta con grande cautela e dopo indagini (veri e propri “processi”) assai approfondite. Non dilunghiamoci sull’iter dei diversi stadi di “santificazione”: in ogni caso, nell’ultimo secolo questi processi sono stati sempre accuratamente istruiti, discussi e valutati, anche avendo massima attenzione per le possibili ripercussioni negative nell’opinione pubblica e sui rapporti con gli Stati.
    L’articolo del Guardian riporta le proteste dei discendenti dei nativi americani in seguito alla decisione di canonizzare frate Junipero Serra, canonizzazione che è stata celebrata la settimana scorsa da Papa Francesco. Il Papa sudamericano ha sicuramente ponderato questa scelta (la canonizzazione è un atto di altissimo magistero pontificio, valido in perpetuo) e ha soppesato le ragioni degli “spagnoli” e quelle dei “nativi”. Non possiamo sapere quanto è stata sofferta questa scelta: di certo ha contato molto di più l’esigenza di soddisfare i desideri dei milioni di cattolici americani di lingua spagnola rispetto alla volontà dei nativi di ristabilire una verità storica. E’ una scelta da biasimare? Credo che la risposta sia da lasciare ai soli cattolici. Dall’esterno, si può, anzi ci si deve rifare agli studi storici, ma tenendo conto che essi riguardano appunto il solo personaggio storico; il giudizio sulla santità sull’anima di frate Serra riguarda solo la fede e i credenti, e mi pare giusto che i non credenti si astengano, laicamente, dal dare giudizi in materia di fede.
    A sostegno di questa posizione (perfettamente laica) di non ingerenza in fatti che riguardano la sola fede cattolica, vorrei ricordare che il rigore che accompagna questo tipo di scelte da parte della Chiesa romana, non ha uguali nelle altre Chiese che riconoscono (e creano) Santi. A un Papa di Roma non verrebbe mai in mente di canonizzare, come ha fatto invece il Patriarcato ortodosso di Mosca, la famiglia Romanov, fatta santa tutta in blocco per il solo fatto di essere stata fucilata dai comunisti. Questa ultima appare a chiunque, crdente o no, un’emerita sciocchezza, e sciocchezze di questo genere si pagano in termini di credibilità e autorevolezza. E’un tipo di errori che la Chiesa Cattolica non commette, anche quando crea Santi discussi, come quando canonizzò il cardinale croato Stepinac: forse fascista, certamente nazionalista, e il capitolo dell’anticomunismo ebbe sicuramente importanza quando Papa Woytila lo beatificò. Ma indubbie erano anche le doti di coraggio di Stepinac nell’opporsi al governo di Tito, che lo portarono a pagare con il carcere il suo dissenso, o la sua professione di fede, come preferite. Mi piace pensare che anche nel caso di Junipero Serra, il Papa abbia voluto premiare la costanza eroica e la determinazione nell’evangelizzare, pur non esenti da errori che a noi laici oggi appaiono terribili.

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