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Anche il prossimo sarà un anno bellissimo!

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In molti consideravano l’annuale appuntamento alla Stazione Leopolda del prossimo ottobre come la data nella quale Renzi avrebbe annunciato la sua fuoriuscita dal PD; la cosa era matura da tempo e sostanzialmente rispondeva alle contrapposte esigenze; del nuovo gruppo dirigente di infoltire le file a sinistra con il ritorno dei temporaneamente rottamati, e dei renziani di riappropriarsi di indipendenza e dignità politica, per di più andando ad occupare un’area, quella di centro, ormai orfana da molto tempo di una vera rappresentatività.

Uscire assicurando a Conte il sostegno ad un Governo che non risponde esattamente all’idea che è stata alla base della giravolta estiva che ha spiazzato Salvini (si era parlato di un Governo istituzionale per affrontare le emergenze e poi andare al voto il prossimo anno), assomiglia in modo preoccupante al famoso “stai sereno” che credo animi ancora i peggiori istinti inconfessati di Letta e immagino che Conte ne sia ben consapevole.

Uscire prima dell’appuntamento alla Leopolda ha sorpreso, primo tra tutti Calenda il quale contava di avere un mese in più per organizzarsi e consolidare la sua presenza in quell’area che ora gli contende pericolosamente Renzi (basterebbe che si mettessero d’accordo, ma ormai non è più cosa), ed il suo stupore unito alla rabbia lo si comprende bene dalle sue prime dichiarazioni (di Calenda) nelle quali accusa Renzi di aver fatto una cosa che nuocerà al PD, quello stesso PD dal quale Calenda è uscito da poco per motivazioni legittime, per carità: l’aveva detto che un accordo con i grillini non l’avrebbe digerito mai, ma alla fine di scissione si è pur sempre trattata.

Uscire, come ormai da mesi, molti mesi chiedevano sia coloro che vivono Renzi come uno scorpione nelle mutande, che i suoi supporter; quindi tutti d’accordo? Non sia mai! Adesso tutti si stracciano le vesti sulle possibili conseguenze sul Governo in generale e sul PD in particolare di questa mossa attesa, già messa nel conto, direi quasi scontata.

Anche il prossimo sarà un anno bellissimo

Nel frattempo nemmeno uno che sia uno che parli di programmi sui quali concentrare l’attenzione degli elettori; dopo il disastroso “spendificio” del primo governo Conte, che mette adesso lo stesso premier di allora nella obbligatorietà di studiare come reperire i fondi, non solo per sostenere le iniziative che la nuova maggioranza vorrà intraprendere, ma tappare i buchi, pardon le voragini lasciate dalla vecchia, ci si trova adesso a dover rilanciare, sicuramente con modalità e scopi diversi, ma nel solco del recente passato: mance elettorali a destra e a manca, e nessuna idea seria su cosa fare per rilanciare un paese sfiduciato, demotivato che pare trovare stimoli solo nella improbabile ricerca di nemici esterni quando è di tutta evidenza che i nostri peggiori nemici siamo noi stessi.

Anche il prossimo sarà un anno bellissimo

I sondaggi dicono che Conte gode ancora di un buon prestigio personale perché sostanzialmente è rimasto ai margini di quasi tutte le scelte fatte dal suo precedente Governo nel quale si è ritagliato un ruolo da baby sitter e forse sta riprogrammandosi in quello di badante tuttofare. Un uomo d’ordine, abbastanza indefinibile su ciò che pensa, ma alla fine rassicurante, buono per tutte le stagioni, come l’ombrello: basta non bagnarsi. Durerà? Dubito molto, ma forse le sue ambizioni non vanno oltre un qualche riconoscimento che in futuro possa essergli attribuito in virtù di questa paziente attività di smussatore di angoli in un ruolo, quello del politico, che non fa parte dei suoi trascorsi; chissà, un posticino in Europa?

Gli stessi sondaggi, specialmente dopo la consueta carnevalata di Pontida, dicono che Salvini sta velocemente recuperando i consensi che sembrava aver perso dopo lo sgambetto agostano che aveva dolorosamente accusato. Nessun dubbio che ciò potesse accadere; questo Governo è nato sotto i peggiori auspici: il M5S che accetta di fare accordi con il PD dopo averne dette di tutti i colori sino al giorno prima ed il PD che ritorna al Governo senza passare dal voto (un classico, dicono i ben informati all’università della strada).

E di Renzi? Del suo nuovo partito che cosa dicono i sondaggisti? Che sostanzialmente si attesta su di un modesto 5%, relegando la recente fuoriuscita a poco più di una operazione personale, buona per consolidare un orticello coltivato da anni e dato che non è riuscito a farlo diventare una piantagione, se lo tiene stretto così com’è. D’altronde si è comprato casa ed anche se Travaglio si è generosamente offerto di contribuire al pagamento delle rate del mutuo, meglio non correre rischi.

Quali sono i programmi del nuovo Governo in carica? Non è dato sapere; fonti bene informate assicurano che ci sarà una svolta, e chi sono io per dubitarne? Aspettiamo fiduciosi.

Qual è il programma di Salvini? Su questo andiamo sul velluto: prima i padani, anzi no, prima gli italiani! Comunisti di merda! Abbasso negri, rom, gay ed ebrei, la Merkel, Macron e l’Europa intera! Viva il cuore immacolato di Maria! Parlateci di Bibbiano! Meno tasse per tutti (leggasi: meno tasse per Lombardia, Veneto e Emilia Romagna)! Come non accreditarlo di un 40% minimo?.

Qual è il programma di Renzi? L’Italia è un paese meraviglioso! La bellezza è nei nostri occhi! Guardiamo fiduciosi al futuro! Abbasso l’odio e…state sereni!

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Il prevedibile fallimento del governo impossibile. Fallirà anche il prossimo
Morto un Papa, se ne fa sempre un altro!
Quale Paese dopo il Congresso del PD?

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